Tra gli ultimi, oggi segnalo un libro di Luciano Ligabue
IL RUMORE DEI BACI A VUOTO
Editore Einaudi
Pagg 150
Prezzo 15 euro
Data pubblicazione 13-4-12
SINOSSI
Un comico all’apice del successo che compie una scelta per molti difficile da capire, o semplicemente da accettare. Una moglie che sembra essersi portata dentro per tutta la vita un incredibile segreto.
E il matto Bedini? Esisterà davvero o saranno le solite chiacchiere di paese?
Di sicuro esistono i due ragazzini che decidono di scoprire la verità, una volta per tutte.
E poi, sarà davvero morto quel gatto quella sera lungo la strada buia?
Luciano Ligabue ha scritto un libro di racconti intensi, quotidiani ma inaspettati, spesso folgoranti.
Un perfetto diorama di uomini e donne colti nell’attimo in cui cambia il vento, e la vita comincia a girare. Tredici storie minute e profonde come possono esserlo le emozioni o le ferite, che si leggono d’un fiato ma lasciano una scia lunga nei pensieri del lettore.
Altre sue opere apprezzate dalla critica:
LA NEVE SE NE FREGA (2005)
Sinossi
Il mondo è pulito. Le risorse rispettate. I bisogni soddisfatti. Un soffice rigore governa l'esistenza.
Tutto secondo i diritti e i doveri del Piano Vidor.
Siamo in un altrove temporale e nel migliore dei mondi possibili, sia pur a fronte di un controllo totale.
Il Piano Vidor ha a cuore il benessere e la felicità delle coppie e infatti DiFo e Natura sono felici, secondo programma. Lavorano, fanno l'amore, frequentano amici, si lasciano intrattenere dalle forme di spettacolo consentite. Spendono insomma il tempo che è stato dato loro in sorte, con appassionata diligenza.
Ma quel tempo, apparentemente così simile al nostro, è segnato da una profonda alterazione socio-biologica che ha a che fare con il mistero del nascere, del venire al mondo.
DiFo e Natura sono destinati a imbattersi in quel mistero e ad aprire una fatale contraddizione nel paradiso del Piano Vidor.
LETTERE D'AMORE NEL FRIGO (2006)
Sinossi
Queste poesie segnano un esordio, ma anche un ritorno al Ligabue delle origini, il Ligabue dei primi album e dei racconti di Fuori e dentro il borgo (1997), il Ligabue che riscopre il gusto di raccontare persone e personaggi.
C'è – con forza ma anche con pudore – il padre morente, il figlio che cresce, e poi la strana insegnante di educazione fisica, e l’antipatico Marzio, c’è «B», che «è tornato / è morto / ma si era sbagliato», c’è la bambina scappata di casa tanto tempo fa… e molto altro.
Non solo storie. Una raccolta che alterna analogie e rimandi a improvvise rotture, o «intervalli» (dal verso libero alla metrica e alla rima, poi le quattordici liriche brevi, tra lirismo e aforisma).
Poesie che non hanno una morale – ci mancherebbe – ma che non hanno paura ad affermare che nella vita occorre «accettare meraviglia» ed essere, sempre e comunque, come «un paio di farfalle / dure a morire». Poesie che riconoscono nei maestri della poesia americana del Novecento un punto di riferimento da cui Ligabue – come ogni allievo che si rispetti – si allontana subito. Perché la voce di Ligabue, anche nelle poesie, è inconfondibilmente e solo sua.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz