venerdì 10 maggio 2013

80 anni fa: il rogo dei libri da parte dei barbari nazisti



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80 anni fa, il 10 maggio 1933, i nazisti davano alle fiamme un cumulo di libri; quell'episodio terribile - ulteriore conferma dell'imbarbarimento a cui andò incontro la società tedesca di allora - è passato alla storia con il nome di Bücherverbrennungen, "rogo dei libri".
La campagna contro i "libro non tedeschi" e contro la cosiddetta "arte degenerata" aveva lo squallido obiettivo di cancellare qualunque testimonianza delle «basi intellettuali della Repubblica di Novembre», eliminando fisicamente le tracce più rilevanti che gli intellettuali tedeschi del XIX e del XX secolo avevano dato allo sviluppo della moderna cultura europea.

Nei roghi finirono migliaia di opere letterarie e artistiche di autori che, secondo la rozza e incolta ideologia del nuovo regime, avevano "corrotto" e "giudaizzato" una presunta "cultura tedesca" pura.

Tra questi autori, le cui opere furono bruciate a Opernplatz (la Piazza dell'Opera) in questo giorno di tanti anni fa, c'erano: Heinrich Heine, Karl Marx, Thomas Mann, Heinrich Mann, Bertolt Brecht, Alfred Döblin, Joseph Roth, i filosofi Georg Simmel, Theodor W. Adorno, Max Horkheimer, Ernst Bloch, Ludwig Wittgenstein, Max Scheler, Hannah Arendt, Edith Stein, Edmund Husserl, Max Weber, Erich Fromm, Martin Buber, Karl Löwith, l'architetto Walter Gropius, i pittori Paul Klee, Wassili Kandinsky e Piet Mondrian, gli scienziati Albert Einstein e Sigmund Freud, i musicisti Arnold Schönberg e Alban Berg, i registi cinematografici Georg Pabst, Fritz Lang e Franz Murnau e centinaia di altri artisti e pensatori che avevano gettato le basi intellettuali dell'intera cultura del Novecento.

Il rogo dei libri, organizzato il 10 Maggio 1933 nella Piazza del Teatro dell’Opera di Berlino, fornì l’occasione per avviare la persecuzione di numerosi esponenti della cultura.( Olaf Glekner)
Il rogo di Berlino fu oggetto di un'organizzazione accurata, a cominciare dalle musiche, dai canti, dalle luminarie; a queste "cerimonie" dovevano assistere studenti ed insegnanti, oltre che soldati delle SS.
In altre città, non si opt per le fiamme ma per altre forme di "dileggio", quale porre i libri su carri per letame trainati da buoi infiocchettati e guidati da garzoni e macellai.

Dopo la rimozione del regime hitleriano la Piazza dell’Opera di Berlino cambiò il suo nome in “Bebelplatz”.

VIDEO dell'epoca (in tedesco)

Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini.
(H. Heine)

Un cretino è un cretino. Due cretini sono due cretini. 
Diecimila cretini sono un partito politico.
Franz Kafka

Fatti non foste a viver come bruti , ma per seguir virtute e canoscenza .
 Dante , Inferno XXVI

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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