martedì 2 agosto 2016

Recensione: "OMICIDIO IN PIAZZA SANT’ELENA. Genova, Pagani e Marino indagano". di Alessio Piras



Un piacevolissimo e accattivante noir all'italiana, anzi, alla genovese, arricchito di sfumature ispaniche che danno alla storia un tocco di "fascino esotico".


OMICIDIO IN PIAZZA SANT’ELENA. 
Genova, Pagani e Marino indagano.
di Alessio Piras


Ed. Frilli Editori
 170 pp
 coll. I Tascabili Noir 
€10,90
La nostra storia parte da Barcellona, febbraio 2014. Un marinaio conosce per caso un professore di Filosofia di Genova, che ha vissuto per anni in Spagna e che, tornato in Italia per fare lo stesso lavoro nel proprio Paese, si è ritrovato nei mesi precedenti

"...a vivere dentro un romanzo, ma non nel senso buono. E' stato come rivivere scene già lette, non viste e vissute, ma lette, che è peggio perchè ti si stampano nella mente e non se ne vanno più.".

Cosa ha vissuto di così sconvolgente questo genovese, Lorenzo Marino?

La scena si sposta quindi a Genova, nel settembre del 2013 (la vicenda si protrarrà per i mesi successivi e tornerà brevemente indietro per dei flashback).

Rientrato a Genova dopo aver trascorso quindici anni lavorando come ricercatore e professore tra Londra e Barcellona, Lorenzo conosce la bella Mary, un'agente immobiliare, con cui quasi da subito intreccia una relazione intima; Mary gli ha trovato casa presso l'appartamento di una donna non più giovanissima ma ancora sensuale e bella, Alba, che fa il mestiere più antico del mondo.
Alba è di origini spagnole ed abita al piano di sotto, dove da ormai molti anni riceve i suoi clienti; clienti spesso "importanti", gente dei quartieri "alti", benestanti, che hanno tutto l'interesse a non far trapelare in giro per Genova i propri vizietti.

Tra questi vi è il capo dei vigili urbani di Genova, tale Canepa, un uomo apparentemente tutto casa e chiesa, sposato da anni con la stessa donna e padre di due figli, tra cui Niccolò, giovane insegnante al Dipartimento di Filosofia e collega dello stesso Lorenzo.

La vita di Canepa è intrecciata con quella di Alba, anche se lui farebbe qualsiasi cosa per nasconderlo, e la sua rispettabile reputazione sta per essere macchiata a causa di questa sua doppia vita.

Una notte l'unico figlio di Alba, Francisco detto Paco, viene trovato morto in seguito ad un rave; il PM vorrebbe risolvere e archiviare questa brutta storia facendo passare la morte del ragazzo come overdose, cosa del resto frequente tra i tossici; in realtà, Paco sembrava ormai uscito da un po' dal tunnel della droga: allora cosa ci faceva a quel rave che l'ha portato alla morte?

Indagando, il commissario Andrea Pagani, nota che le circostanze della morte sono alquanto strane e che molto probabilmente le cose sono andate diversamente da come sembravano ad una prima indagine.

Il suo desiderio di scoprire la verità farà i conti con quello della PM di chiudere il caso senza alzare polveroni..., perchè pian piano sta venendo fuori che proprio il signor Canepa è in qualche modo coinvolto con il giovane Paco.

Come mai? Cosa c'entra quest'uomo in vista in città con un ragazzo ispanico figlio di una prostituta, implicato in un caso squallido di droga?

Fortunatamente, ad aiutare Pagani nelle indagini ci pensa un improvvisato Sherlock Holmes, che mostra di avere un grande intuito oltre che coraggio: è proprio lui, il nostro prof di Filosofia, Lorenzo, che farà quanto gli sarà possibile per arrivare alla soluzione del caso, come se fosse il protagonista di uno di quei romanzi di Leonardo Sciascia che tanto ama.

"... è nella letteratura che possiamo trovare le risposte: sembra finzione, ti illude di evadere dal mondo con la fantasia: ma ti ci proietta dentro, in profondità. E ne sei così dentro che non te ne accorgi, ti pare di starne fuori, di essere in un altro mondo".

"Omicidio in piazza Sant'Elena" è un giallo-noir scritto bene, attraversato da un bel ritmo narrativo, essenziale nella narrazione e dall'ambientazione suggestiva, che ci mostra i lati oscuri di questa Genova moderna e "vecchia" insieme, con i suoi vicoli stretti e bui, in cui la notte può accadere di tutto: spaccio, prostituzione, omicidi...
Il lato torbido e nascosto di una città sul mare, bella e affascinante, tra le cui strade si muove un protagonista giovane e nostalgico, diviso tra l'attaccamento alla propria terra e l'affetto per una Barcellona nella quale si è sentito a casa, e che ha ancora nel cuore.

La trama noir, legata allo sviluppo delle indagini e alla risoluzione del caso, si va ad intrecciare con quella personale di Lorenzo, che ritorna nella sua Genova, rivivendo tutta la nostalgia dell'infanzia e dei luoghi che l'hanno visto crescere e diventare adulto, e verso la quale sente un sentimento ambivalente (la sua città natale è la stessa che, 15 anni prima, "l'ha lasciato andare via").

L'autore ci fa entrare con i personaggi nel vivo delle indagini, e attraverso flashback e cambi di scena, ci dà man mano tante graduali informazioni sulle persone coinvolte nella morte misteriosa di Paco, fino a scoprire cosa è successo.
Una morte attorno alla quale ruotano dolore, risentimento, umiliazione, voglia di vendetta e rivalsa, solitudine, ipocrisie, tutte cose con cui non è mai semplice confrontarsi e in mezzo ad esse individuare dov'è la verità, perchè


"La realtà quando ti piomba addosso  è peggio di una bomba: ti aprela testa, squaria le budella e schianta il cuore. Ti guardi intorno e non sai più cosa è vero e cosa non lo è. Ti tocchi per vedere se ci sei, sperando sia solo un brutto sogno".

Ringrazio la C.E. Fratelli Frilli Editori per la copia-omaggio e non mi resta che consigliarvi la lettura di questo noir!


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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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