martedì 18 agosto 2020

Recensione: L'IRA DI VENERE di Piergiorgio Pulixi



In questi venti racconti noir, attraversati tutti da un'atmosfera drammatica e intrisa di amarezza, la protagonista assoluta è la Donna, in tutte le sue sfaccettature, con tutti i suoi contrasti - ora dea dell'Amore, ora dea della Vendetta -, con le luci e le ombre, la forza e le fragilità, che è capace di racchiudere in se stessa.


L'IRA DI VENERE
di Piergiorgio Pulixi



Ed. CentoAutori
329 pp
"Quando si scrive delle donne bisogna intingere la penna nell'arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle."

Mentre leggevo il libro mi è venuta in mente questa celebre e suggestiva frase e ho pensato al contrasto tra quest'immagine romantica e luminosa dell'arcobaleno e delle ali di farfalle con quello che è l'universo femminile rappresentato dalle protagoniste di questi racconti.

Non sempre la vita è per tutte le donne così scintillante di felicità e gratificazioni da rievocare questo tipo di associazione, tutt'altro: le "donne di Pulixi" sono un oceano di contraddizioni, debolezze, lacrime amare; racchiudono e nascondono tra le pieghe delle loro anime desideri di vendetta, follia, colpe da confessare; sono ora vittime ora carnefici, e non è semplice distinguere la linea di demarcazione tra questi due ruoli.

Alcune di queste sono donne la cui fragile mente è tormentata da ricordi, rimpianti, e che paiono ferme in un passato ormai immutabile e per questo, a modo suo, rassicurante; ci sono madri e figlie, vittime di amori malati e violenti; donne tradite, umiliate, che a un certo punto hanno abbandonato la via della ragione per incamminarsi in un labirinto criminale, perché stanche di subire soprusi dopo aver dato tanto amore a chi non lo meritava.
Sono mogli giovani e fiduciose, che compagni egoisti hanno tenuto "prigioniere" in una gabbia fatta di terrore e cattiverie; donne diaboliche, donne capaci di amare in modo incondizionato e di morire per questo, e altre che decidono coraggiosamente di tagliare i fili che le legano a relazioni sbagliate.

Le età delle protagonisti sono diverse: ci sono ragazze giovani, mamme, nonne e anche bambine, e ciascuna di esse è inserita in un contesto famigliare che, per qualche ragione, le soffoca, le fa soffrire, "le sta stretto" e le spinge a prendere decisioni drastiche per cercare di essere libere, di eliminare quel "peso" che impedisce loro di respirare.
Sono donne che non si tirano indietro dall'operare scelte anche moralmente discutibili, se - arrivate a un bivio importante della vita - questo può offrire loro una possibilità per essere felici, per allontanarsi dall'inferno in ci vivono, o anche solo per soddisfare un desiderio di rivalsa, di riscatto. 
Di giustizia personale.

Ad accomunare molti di questi racconti al femminile c'è la presenza del commissario Carla Rame, donna empatica, forte e compassionevole, poliziotta dalla profonda umanità che vive sulla propria pelle ogni caso come se ne andasse della propria vita. 
Carla vive il proprio lavoro come una missione e desidera assicurare alle vittime un minimo di giustizia, a qualsiasi costo, anche se questo può significare scendere a dei compromessi che gettano un'ombra sulla sua irreprensibilità.
La presenza di questo personaggio femminile mi è piaciuta molto in quanto Carla, pur dedicandosi anima e corpo a un lavoro che ama profondamente e che cerca di svolgere con serietà, non ci viene descritta come un'eroina infallibile, che non cede mai e che va dritta per la propria strada sempre e comunque, anzi: condivide con le altre donne le medesime insicurezze, incoerenze, paure, e il marcio (del singolo uomo come della società in generale) con cui ogni giorno è costretta a confrontarsi certo non può scivolarle addosso, ma al contrario la tocca molto da vicino.

Pur non essendo amante dei racconti (lo so, lo dico sempre tutte le volte che mi cimento col genere), ho trovato questi di Pulixi (scrittore noir tra i miei preferiti) belli e piacevoli da leggere, soprattutto perché confermano la grandissima sensibilità che l'autore ha nell'accostarsi all'universo femminile, da lui raccontato con una scrittura intensa e vivida, in tutta la sua complessità; donne capaci di amare senza risparmiarsi, ma anche di odiare con la stessa (pericolosa) intensità; piccoli frammenti di Donna, fragili come il vetro, e come esso anche taglienti, quando serve.

Ancora una volta ho avuto modo di apprezzare come Pulixi sappia addentrarsi nel territorio buio e oscuro che è l’animo umano, mettendo il lettore faccia a faccia con i lati e gli istinti più oscuri e tormentati che risiedono nell'essere umano, in questo caso in una galleria di personaggi femminili che la vita mette davanti a prove difficili.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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