Un romanzo che racconta l'amore a 360°: quello tra i membri di una famiglia straziata dal dolore e dalle disgrazie, macchiata dai segreti e dalle bugie; quello tra un'educatrice che, innamorata del proprio lavoro, non può che amare anche i bambini a lei affidati; quello tra un uomo e una donna che, nell'incontro di corpi e cuori, imparano a prendersi cura l'uno dell'altra e a risanare ferite che sembrava non potessero più rimarginarsi.
RICORDATI DI NOI di Maria Antonietta
Editore: autoprodotto 337 pp LINK ACQUISTO |
"Ricordati di me, Anna. Ricordati di noi. Portaci con te finché non sarà giunto il nostro tempo."
Anna Santoro è un'insegnante di scuola primaria che accetta una supplenza a tempo determinato nella splendida Scilla, suggestivo borgo di Chianalea, piccolo villaggio di pescatori sito in un angolo di Calabria incontaminato e magico.
E magico lo diventerà davvero per Anna e per le persone che il destino metterà sul suo cammino.
E magico lo diventerà davvero per Anna e per le persone che il destino metterà sul suo cammino.
Quando giunge a scuola per prendere servizio, le viene raccontata subito una storia tristissima e delicata, che coinvolge due gemelli di sei anni, alunni di una delle classi in cui lavorerà.
I fratellini sono Carlotta e Matteo Lonardi, che hanno alle spalle una vicenda famigliare tragica: qualche anno prima il loro papà (Paolo) ha ucciso la loro mamma (Vanessa) e poi si è tolto la vita.
I piccoli sono andati a vivere con il nonno paterno, Stefano Lonardi, vigile del fuoco trasferitosi da Verona a Scilla per allontanarsi da luoghi che gli ricordavano troppo la tragedia accaduta e per provare a crescere i nipotini in un clima sereno, rimandando di molti anni - sotto consiglio della psicologa - la spiegazione di ciò che è accaduto ai loro genitori.
Ma allontanarsi da un posto che evoca dolore non vuol dire sfuggire a ciò che si prova: le sofferenze, le paure, le angosce sono segugi tristemente fedeli, che fiutano i nostri vuoti, le assenze, e vengono con noi ovunque andiamo e, come sale sulle ferite, bruciano e ci ricordano che in noi continuano ad esistere degli angoli bui, in cui la luce fatica a entrare per rischiarare e scaldare.
Con certi ricordi maledetti si finisce per convivere, imparando a elaborarli, a non macerarsi in ciò che sarebbe potuto essere ma non è stato, in ciò che inevitabilmente è mutato per sempre, in ciò che è rotto e non sarà più risanato. Non come prima, almeno.
Eppure, a volte la vita, come toglie, dà, e lo fa in molti modi, ad esempio attraverso persone che, con il loro spontaneo altruismo, il loro amore sincero, sanno toccare le corde giuste perché anche uno strumento un po' "ammaccato" possa riprendere ad emettere dei bei suoni.
È ciò che succede dal momento in cui Anna, incrociando gli occhi innocenti e vispi di Carlotta e Matteo, li prende a cuore e pian piano, senza calcoli né secondi fini, inizia ad entrare nelle loro vite e in quelle di Stefano Lonardi.
Venire a conoscenza della loro drammatica storia famigliare sicuramente la influenza, la rende particolarmente attenta e materna verso i fratellini, ma - lungi dal voler ficcare il naso, impicciandosi di un fatto di cronaca che, ai tempi, suscitò ovviamente molta curiosità e molto sgomento nell'opinione pubblica - Anna si sforza in ogni modo di bilanciare la professionalità e la parte emotiva, approcciandosi ai suoi due alunni speciali senza essere invadente.
Fatto sta che il destino ci mette lo zampino e non mancano le occasioni in cui Anna è "costretta" dalle circostanze a prendersi cura di Matteo e Carlotta anche al di fuori dell'orario scolastico, cosa che la porta ad essere a stretto contatto con il loro nonno.
Il nonno, mastro Stefano Lonardi, ex-vigile del fuoco e attualmente tuttofare nella incantevole Scilla, non dovete immaginarvelo come un nonnino anzianotto e simpatico, dal passo incerto e la vocina tremolante da vecchino: no no, Stefano è un uomo sotto i cinquanta, dal fisico scolpito, "un vichingo enorme, dai capelli rossi, la barba rossa e argentata, gli occhi d’acciaio e il naso da pugile", "sexy in modo illegale", insomma non ha nulla da invidiare a un trentenne, anzi.
Anna ne resta folgorata, affascinata e attratta immediatamente: è il nonno più "maschio" e sensuale che le sia mai capitato di conoscere, e tutto di lui emana sensualità: il suo sguardo penetrante che sembra inchiodarla, la sua voce "da Thor", profonda e capace di incutere soggezione, le sue labbra..., insomma non le è indifferente.
E quest'inaspettata attrazione è drammaticamente ricambiata.
Drammaticamente perché non deve essere cosi!
Lei, Anna, è lì in quel paesino per un tempo limitato (per sostituire la poco amata maestra Cettina) e non può permettersi il lusso di affezionarsi a nessuno (anche se, inevitabilmente, questo accade con gli alunni e con i gemelli in special modo), e soprattutto è fidanzata!
Sta con Massimo da anni e il loro è un legame serio, che però, purtroppo, negli ultimi tempi si è un po' arenato, sta soffrendo uno stallo a causa di una notizia che ha scosso entrambi e che, colpendoli con violenza, li ha allontanati invece di avvicinarli.
Anna e Massimo sognavano di diventare genitori, ma la medicina ha emanato una brutta sentenza: Anna non può avere figli. Il sogno di essere madre - fortissimo in lei, che ha un grande istinto materno e un infinito amore per i bambini - è destinato ad essere soffocato, a fare i conti con una natura crudele che le ha tolto uno dei desideri più importanti.
Insegnare, allora, assume una doppia valenza emotiva: nel relazionarsi con gli alunni non soltanto svolge il lavoro che ama, ma quei bambini diventano per lei dei "figli", di cui prendersi cura, da educare e da guidare nella crescita.
Professionalmente, Anna è un'eccellente maestra, sempre pronta a mettere in atto brillanti e innovative strategie educative e progetti stimolanti per la classe. Il suo entusiasmo è contagioso e piace a tutti: colleghi, genitori, alunni.
Matteo e Carlotta, poi, bisognosi come sono di una figura materna rassicurante sulla quale riversare il loro immenso bisogno d'affetto, conquistano con velocità il cuore della loro maestra "Annina".
E non solo i due gemelli si aprono un varco dentro di lei: anche nonno Stefano sconvolge i sentimenti di Anna, e il fatto che stia vivendo una fase traballante con Massimo non fa che confonderla ancora di più: si sente attratta da un altro uomo e deve chiarire a se stessa se quello che comincia a provare per Stefano ha ragione di essere alimentato e coltivato, oppure no.
Ancora una volta, la vita prende pieghe inaspettate e allontanerà temporaneamente Anna e Stefano proprio quando si stavano avvicinando, spinti dalla voglia di assecondare i propri profondi sentimenti.
La situazione andrà via via complicandosi perché il passato di Stefano tornerà a sconvolgere il presente con i suoi segreti e le sue bugie; un passato che ha un nome e un volto di donna, una donna amata proprio da Stefano e che, per diverse ragioni, è stata determinante per innescare dinamiche importanti nella famiglia Lonardi.
Il passato, insomma, come spesso accade, bussa alla porta, pretende di entrare: Anna e Stefano sapranno far fronte alle conseguenze che l'emergere di certe verità porterà nelle loro vite e nel loro amore appena nato? Sapranno conquistarsi un futuro insieme?
"Ricordati di noi" è una grande storia d'amore, che coinvolge questo meraviglioso sentimento sotto diversi aspetti: c'è l'amore tenero di un nonno per i nipotini; quello di un uomo verso la propria donna; c'è l'amore di una donna cui la vita ha negato di essere mamma ma che sa amare teneramente come se lo fosse; c'è l'amore puro e spontaneo di due orfani verso gli adulti che si prendono cura di loro con affetto; c'è anche l'amore frutto di un insano egoismo, che finisce per generare dolore.
Nel romanzo vengono trattate svariate tematiche, oltre alle tante sfaccettature dell'amore: tragedie famigliari, l'elaborazione del lutto, la maternità negata, rapporti tra fratelli, il vivere la propria professione con coscienziosità e serietà.
E poi c'è l'ambientazione, magica e piena di fascino: Scilla, col suo sole (ma anche con i suoi violenti ed improvvisi temporali!), il mare che sembra una distesa d’argento, i vicoli pieni di allegria, i balconi fioriti, i gatti, i pescatori e le barche, l'accoglienza e il calore degli abitanti.
I protagonisti sono tratteggiati molto bene tanto fisicamente quanto psicologicamente, nei loro punti di forza come nelle loro mille insicurezze; non mancano i momenti romantici né quelli più passionali.
Teneri e simpatici i due gemelli, che conquistano il cuore anche del lettore, poco ma sicuro!
Mi è piaciuta la parte relativa al passato di Stefano che si riaffaccia a chiarire tante cose e a mettere al suo posto ogni mattoncino, a chiudere cerchi e a mettere la parole fine a una scia di cose non dette, di silenzi e fughe che avevano provocato tormento e amarezza.
Un romanzo che si lascia apprezzare per trama, costruzione dei personaggi, ambientazione, stile di scrittura. Non posso che consigliarlo a quanti sono alla ricerca di una lettura ricca di emozioni.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz