È la notte di un comune Capodanno, in Svezia, e una famiglia come tante - composta da padre, madre, figlia adolescente - si accinge a organizzare il "cenone", che si terrà in casa e che vedrà ospitate tre persone: il fidanzato della figlia e i genitori di lui.
Ma dalle prime pagine comprendiamo che qualcosa dev'essere andato (parecchio) storto e un' orribile tragedia s'è consumata nella bella ed elegante villa a Lillägen, nei pressi di un suggestivo lago.
Tra una portata e l'altra, in un alterarsi di passato e presente e in un graduale crescendo di tensione, conosceremo le misteriose e inquietanti dinamiche che legano i sei personaggi e cosa ha portato a quel drammatico epilogo.
Quando la polizia arriva nella villa dei Kjellvander si ritrova davanti ad una scena tragica e quasi surreale: sul fondo di una piscina senz' acqua, chiusa per l'inverno, giacciono due corpi nudi, abbracciati, con l’addome e il petto straziati da tagli, gli arti abbandonati in posizione innaturale e la pelle ormai viola.
LA CENA di Martin Österdahl
Giunti trad. Rossini S. 348 pp |
Un duplice omicidio o un duplice suicidio? O forse è un omicidio-suicidio?
Dal sanguinoso prologo facciamo un passiamo indietro di alcune ore, per capire cosa sia successo in quell'abitazione.
Conoscere i propri consuoceri è un avvenimento che mette sempre un po' d'ansia e di tensione, preoccupati - come si è quasi sempre - all'idea di far brutta figura, di non piacere alla famiglia del fidanzato della propria figlia e di dare una delusione a quest'ultima.
È ciò che stanno provando i coniugi Lisa e Mikael Kjellvander, la cui figlia quasi diciottenne - Ebba - si è messa in testa (ottenendolo) di invitare proprio nella serata del 31 dicembre il fidanzatino Marlon e i suoi genitori.
Ma l'ultimo dell'anno non inizia con i migliori auspici.
Lisa lavora come infermiera presso una struttura sanitaria privata che ospita persone con malattie terminali e che si trovano nell'ultima, triste e dolorosa fase della loro vita; il personale "aiuta" i degenti a lasciare questo mondo tra meno sofferenze possibili.
Ma proprio quel giorno, qualcuno ha deciso di rovinare il Capodanno a Lisa (e, in generale, alla clinica "Maria Regina") rubando i medicinali custoditi in una cassetta chiusa a chiave e di cui solo Lisa ha la tessera.
È un fatto gravissimo e pericoloso: quei farmaci sono potenti (parliamo di fentanyl) e, oltre ad essere necessari per i malati della struttura, possono recare pesanti danni a chi (tossicodipendenti, per lo più) ne fa uso in modo scriteriato...
Quando il collega medico (e amico) Tom avverte Lisa di ciò che è accaduto, il panico l'assale: è una situazione che va risolta il prima possibile ma lei non può - per amore di Ebba - cancellare la cena con Marlon e i genitori, per cui cerca, con l'aiuto di Mikael, di "tappare il buco" come può in attesa di recarsi di persona al Maria Regina.
C'è una cena da preparare, dall'aperitivo al digestivo, e i due coniugi vogliono fare bella figura, soprattutto per far contenta Ebba, che ci tiene a presentar loro il suo ragazzo.
Cosa sanno di questo Marlon?
È un giovanotto bellino ma ombroso, con un'aria misteriosa e tormentata, sempre vestito di nero, spesso con gli occhi truccati col kajal, appassionato di musica.
I due si sono conosciuti su un sito di incontri.
Questa, quindi, è l'occasione per cominciare a conoscersi tutti e sei e, in più, Ebba freme al pensiero di vivere un momento magico: dopo la cena, andrà a una festa e finalmente farà l'amore con il suo Marlon.
Tutto deve essere perfetto: Ebba ha indossato un abito meraviglioso, la tavola è imbandita, i calici stanno per essere riempiti di vino.
Mancano solo gli ospiti.
Ma quando suona il campanello e Lisa e Mikael vanno ad aprire la porta, quelli che si ritrovano davanti non sono affatto due sconosciuti: si tratta di Sören e Camilla Isaksson, una coppia di vecchi amici con cui hanno interrotto ogni rapporto da diciotto anni.
Quando i quattro adulti prendono coscienza della grossa sorpresa che la vita sta riservando loro nell'ultimo giorno dell'anno, sono sbigottiti, scioccati e profondamente imbarazzati: non sanno come reagire e comportarsi e da questo momento ogni loro parola, sorriso, sguardo, tono di voce, azione... verrà passata al setaccio, anzi ai setacci, da ciascuno di loro: i setacci del sospetto, del rancore, della paura, della ricerca della verità e del terrore di scoprirla.
Il terrore di dover fare finalmente i conti con una serie di inganni che hanno portato a questo presente seminando sulla strada molte lacrime, dolore, smarrimento, infelicità.
Odio.
Lisa ha avuto un periodo della sua vita (dopo la nascita dell'amata e desiderata Ebba) distruttivo, in cui aveva perso ogni forza e voglia di vivere; riemergere dal buco nero del male che le scavava dentro, svuotandola di ogni vitalità, non è stato facile, ma adesso il ritorno di quei due nella sua vita rischia di riportarla indietro, a quando quel dolore ha avuto inizio.
E la genesi di quel dolore ha il volto, la voce, le mani e gli occhi freddi di Sören.
Io mi fermo qui, lettori, perché se inizio a dirvi altro, secondo me non tarderete a legare i fili giusti tra loro e a immaginare anche ciò che non vi dico, per cui vi lascio con la curiosità di scoprire che rapporti sono intercorsi tra le due coppie e in che modo vi rientrano Ebba e Marlon.
Pensate che io - che non sono una lettrice che si lascia guidare dalla febbrile ricerca di indizi ma che tende piuttosto a godersi la trama con gradualità, gustandosi avvicendamenti e colpi di scena - ho capito tutto (> l'origine e il tipo di rapporto tra i quattro >) piuttosto presto, sin dalle prime avvisaglie.
Lo so, questo potrebbe far pensare che aver capito una bella fetta di ciò che si sarebbe esplicitato andando avanti, mi abbia tolto interesse, che abbia abbassato il livello di tensione e curiosità, ma posso dire che non è andata esattamente così.
Nel senso: pur dovendo riconoscere un eccesso di lentezza nella prima metà della cena, più staticità che dinamicità tra i personaggi (seguiamo in particolare i pensieri, le paranoie e le mille domande di Lisa) e che il ritmo della storia stentasse a decollare, ciò che mi ha spinta a continuare, con la voglia di passare da una portata all'altra, è stata quella sottile ma tagliente tensione che ha accompagnato tutto l'evolversi della vicenda, interrotta dalle incursioni nel passato, necessarie per cominciare a comprendere, goccia a goccia, in che relazioni sono stati i quattro e cosa ha rovinato tutto, non solo tra le coppie ma anche tra Mikael e Lisa, i quali hanno i loro problemi come coniugi, e anche questi problemi sono comunque riconducibili al passato e a ciò che è intercorso tra loro, Sören e Camilla.
Il tanto ricercato dinamismo si concentra a cena finita, quando il mini-veglione precipita nel buco nero del rancore, della vendetta, dell'odio cieco e furioso, finendo in tragedia, e ogni domanda (o ipotesi formulata in itinere dal lettore) avrà la sua risposta (o conferma).
La storia - e gli sviluppi che ne compongono la struttura - sono sufficientemente godibili, piacevoli da leggere, anche se magari non originalissimi e soprattutto immaginabili abbastanza presto.
Ripeto, ciò che mi ha convinta è stata quel filo di suspense, di tensione che ha continuato ad aleggiare tra i commensali e che ha coinvolto anche me, unite al filone parallelo dei medicinali rubati (e a come essi si rivelino non estranei alla cena) e del rapporto Lisa-Tom.
La psicologia per personaggi principali è tratteggiata in modo esaustivo e il finale "ci sta".
Un thriller psicologico non male, non ti toglie il sonno ma si legge con sufficiente fluidità e interesse.
Citazioni
"Le manca la compagnia di persone che sono realmente ciò che dimostrano di essere, con le quali non sia costretta a interpretare il linguaggio del corpo e prestare orecchio a ciò che non viene detto, provando a indovinare quali siano le loro vere intenzioni."
"L’amore è la forza più fragile e allo stesso tempo più potente sulla terra. È capace di abbattere ostacoli insormontabili, rendendo tutto possibile."
"L’amore si orienta come una bussola invisibile. Non può essere fermato, solo seguito. Non possiamo crearlo, né distruggerlo, né sceglierlo."
Ciao Angela, non conosco il romanzo ma dalla trama sembra interessante :-)
RispondiEliminasì, incuriosisce :))
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