mercoledì 11 novembre 2015

Recensione: IL SEGRETO DI EMANUELA ORLANDI di Pino Nazio



Ho appena terminato di leggere il saggio, sotto forma di romanzo, del giornalista Pino Nazio su uno dei casi di scomparsa più famosi e misteriosi d'Italia, che porta il nome di Emanuela Orlandi.

IL SEGRETO DI EMANUELA ORLANDI
PAPA WOJTYLA, LA TOMBA DEL BOSS
E LA BANDA DELLA MAGLIANA 
di Pino Nazio


IL SEGRETO DI EMANUELA ORLANDI
Sovera Edizioni
Il libro è ambientato ai nostri giorni, più precisamente parte dal 14 maggio 2012, un giorno considerato importante nell'ambito della ricerca della verità in questo difficile caso.
E' il giorno in cui la tomba del boss della Magliana, Enrico De Pedís  - morto nel febbraio del 1990 - sta per essere aperta, e con la sua apertura si spera che si chiuda finalmente un cerchio aperto da troppi anni.
Sono in molti a credere che accanto ai resti del capo della banda della Magliana ci siano quelli di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno del 1983, quando aveva soltanto 15 anni. 
La ragazzina, figlia di un commesso del Papa e cittadina vaticana, sparì misteriosamente tra i vicoli del centro di Roma, dopo essere uscita dalla scuola di musica dove studiava flauto.

Le indagini partirono immediatamente, dopo l'allerta da parte della famiglia, preoccupatissima, e da lì sarà un susseguirsi di ricerche, rivelazioni, telefonate anonime,depistaggi e decine di ipotesi: intrigo internazionale o ricatto interno al Vaticano, festini sessuali o maniaco isolato? 

Attraverso due personaggi - che per ragioni diverse cercano entrambi la verità su Emanuela -, Jacopo e Lorenzo, seguiamo lo sviluppo dell'analisi di quanto è accaduto in questi trent'anni, che rimanda poi agli incontri dell'Autore con decine di protagonisti in qualche misura coinvolti, ai luoghi visitati, alle
testimonianze inedite raccolte, per cercare di trovare un nesso, un senso... alle intricate ed ambigue vicende che riguardano questo caso.

"In questa storia ci sono entrati tutti, dai Servizi segreti ai terroristi, dalla finanza internazionale alla banda della Magliana."  

fa dire Nazio ad uno dei due protagonisti, che cercano di partire dall'inizio, mettendo nero su bianco le svariate ipotesi relative alla scomparsa di Emanuela:

1. fuga volontaria
2. rapimento a scopo sessuale
3. sfruttamento della prostituzione minorile o la tratta delle bianche
4. il sequestro per chiedere la liberazione di Agca
5. una ritorsione verso il padre di Emanuela, Ercole, che con il suo lavoro poteva aver visto qualche cosa
che non doveva vedere
6. il ricatto, per farsi ridare i soldi messi nel Banco Ambrosiano o nello Ior *
7. Emanuela viva, a casa di suo fratello, sotto falsa identità.

Nel corso delle loro conversazioni, seduti al tavolino di qualche bar nella città eterna, mentre sfogliano fascicoli e documenti in ordine cronologico, utili a ripercorrere tutto l'iter delle indagini, delle persone coinvolte in 30 anni, Jacopo e Lorenzo cercano di essere lucidi e oggettivi, provando a analizzare ogni ipotesi, a sviscerarla a fondo, nei minimi particolari, alla ricerca di chi, perchè, quando, come, dove.

E piano piano, insieme a loro, il lettore viene portato, in qualche modo, a dare più o meno attendibilità a delle ipotesi piuttosto che ad altre, scartando le più deboli e le più improbabili.
O le più dolorose, come quella che vede coinvolto addirittura il fratello di Emanuela, Pietro.
Certo, non è affatto una novità come in casi come questi, dal fortissimo impatto mediatico, che durano per anni, che sono finiti in tv e sui giornali, ci sia sempre lo sciacallo di turno, quello che crede di poter giocare sulla pelle e sulle sofferenze altrui, o "semplicemente" chi per lavoro è convinto di una certa teoria e decide di portarla avanti e "dimostrarla" (???), nonostante l'assenza di evidenze scientifiche inconfutabili (vedi ciò che sostiene nel proprio libro Roberta Hidalgo).

Ciò che di sicuro resta presente e pesante come un macigno è il dolore straziante di una famiglia; un dolore che cresce pian piano da quel pomeriggio di giugno 1983, un pomeriggio estivo come tanti altri vissuti in famiglia, ma che diverrà l'incubo peggiore che la famiglia Orlandi si ritroverà mai a vivere.
Un incubo che ad oggi non ha avuto ancora una conclusione, una spiegazione univoca, logica, che permetta di capire chi sono i responsabili, tanto coloro che hanno architettato tutto, quanto coloro che l'hanno realizzato con le proprie mani.

Leggendo, il lettore si ritrova immerso in una serie di intrighi e ipotesi, che vedono coinvolti i "personaggi" che vi ho menzionato più su; vi sono un sacco di date, avvenimenti, nomi, ma tutto è esposto con ordine, anche perchè l'autore alterna il presente di Jacopo e Lorenzo, con il passato, che chiaramente parte dal 1983, da quando la piccola Emanuela è stata strappata dall'affetto dei suoi cari e dalla sua vita di normalissima adolescente, con i suoi sogni, i suoi piccoli problemi, le sue passioni.

Mi è sembrato di (ri)vivere (seppur con l'immaginazione) insieme alla famiglia Orlandi le ore e i giorni immediatamente successivi alla scomparsa, in cui si sono susseguite telefonate, segnalazioni, presunti avvistamenti, testimonianze.
E nel corso del tempo, diverse voci maschili si faranno sentire a telefono - Pierluigi, Mario, l'Americano... - per dare notizie e indicazioni spacciate per certe ma che non portano a nulla di fatto, così come tante volte sembrerà di essere lì lì per arrivare a scoprire dov'è Emanuela..., per poi ritrovarsi a 32 anni dopo...,  e di quella ragazzina dai capelli lunghi e scuri e la fascia in testa, non si è saputo nulla, se non quello che qualcuno s'è premurato di diffondere.

Perchè una cosa mi sembra chiara: nel corso del tempo, e fin da subito, "qualcuno" ha cercato di depistare, di far puntare i riflettori su una pista piuttosto che su un'altra, fino a rendere tutta la storia un'accozzaglia di speculazioni e ipotesi che alla fine a nulla hanno portato.

E dagli accorati appelli di Papa Wojtyla - convinto (???) che Emanuela fosse stata vittima di terrorismo internazionale (!) - alle dichiarazioni dell'amante di Renatino De Pedis, arriviamo alla fine del libro, forse con almeno una vaga idea di quanto e di quello che c'è sotto e dietro la sparizione di una ragazzina innocente.

Collegato al caso di Emanuela, c'è anche quello di Mirella Gregori, scomparsa misteriosamente poco tempo prima e tutt'ora anch'esso annoverato tristemente tra "i misteri d'Italia".

Un libro che illustra in modo chiaro le varie ipotesi e piste legate alla scomparsa di Emanuela Orlandi; se la cronaca nera e gli intrighi nazionali ed internazionali vi interessano, immagino che questo libro possa fare al caso vostro, come è stato per me.


L'Istituto per le Opere di Religione, anche noto come "Banca Vaticana", è un istituto pontificio di diritto privato, creato nel 1942 da papa Pio XII e con sede nella Città del Vaticano

4 commenti:

  1. Il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi è una pagina buia della cronaca che ha coinvolto il Vaticano e l'Italia. Un mistero fitto, ingarbugliato dalla volontà di "qualcuno" affinché nulla si sappia. Non oso immaginare l'angoscia e la disperazione in cui la famiglia Orlandi vive da tantissimi anni. Forse col tempo la verità verrà a galla ma la vita della piccola Emanuela è stata stravolta per sempre :)

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    1. si, ciò che rimane di tutto questo intrigo irrisolto è il dolore per una vita strappata ed una famiglia senza consolazione :(

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  2. Angela, hai fatto una descrizione chiara ed esauriente del libro (e di tutta la vicenda). Da quello che scrivi si capiscono meglio le trame di questo incredibile caso. Purtroppo, è notizia di questi giorni, l'inchiesta su Emanuela Orlandi è stata archiviata. Ma non è detta l'ultima parola

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    1. grazie Pinza. Purtroppo ho letto che è stato archiviato, ma la famiglia - e quanti li sostengono - non mollano... Chissà...

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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