lunedì 16 novembre 2015

Dal libro al film: "Dark places - Nei luoghi oscuri", con Charlize Thèron (recensione film)



Una giovane donna solitaria, infelice, con una tragedia alle spalle che l'ha segnata irrimediabilmente e che lei vorrebbe relegare al solo passato, un passato da dimenticare.
Ma ci sono mostri apparentemente sepolti dagli anni trascorsi che vanno affrontati guardandoli negli occhi per poterli eliminare definitivamente e riappropriarsi della propria vita.

Dark Places - Nei luoghi oscuri è un romanzo di Gillian Flynn (autrice del thriller psicologico "L'amore bugiardo", da cui è stato tratto il film con Ben Affleck e Rosamund Pike), pubblicato il mese scorso e accompagnato dall'uscita dell'omonimo film, diretto da Gilles Paquet-Brenner, con protagonista la bellissima e bravissima Charlize Theron, insieme a Nicholas Hoult, Christina Hendricks, Chloë Grace Moretz e Tye Sheridan.




DARK PLACES. Nei luoghi oscuri 

Ed. Piemme
432 pp
19.50 euro
Ottobre 2015
Libby Day non è una ragazza dal carattere facile: c'è in lei un lato oscuro, che la rende dura, quasi insensibile, e spesso sola e inquieta.

Del resto, il suo passato è costellato da un'orribile tragedia familiare: quando aveva solo 7 anni, una parte della sua famiglia è stata sterminata.

Libby ha passato i primi anni della propria infanzia - prima che fosse distrutta - con sua madre, una donna buona e forte, che non esitava a far sacrifici per mandare avanti la fattoria ereditata dai genitori e soprattutto per garantire una vita dignitosa ai quattro figli; il marito, Runner, si è rivelato assolutamente inaffidabile, lasciandola sola a sbrigarsela con debiti e quant'altro, riservandosi il diritto di tornare ogni tanto a chiedere soldi.
E poi c'erano le sorelle Michelle e Debby e il fratello maggiore Ben, che Libby ha accusato quale autore della strage che le ha strappato la madre e le due sorelle in una notte da dimenticare.
Ed infatti Ben è da ventiquattro anni in carcere, mentre Libby vive alle spalle delle associazioni di beneficenza che le hanno inviato donazioni per tutti quegli anni; in più, ha pubblicato un libro-testimonianza, che le ha fatto guadagnare qualcosina.
Ma a dare uno scossone alla vita solitaria di Libby ci pensa Lyle, un giovanotto che fa parte del Kill Club, una società segreta di appassionati di cronaca nera (in particolare, dei casi irrisolti), i cui soci sono convinti dell’innocenza di Ben e rintracciano Libby perché lo scagioni.
Pur essendo infastidita da questi fanatici che parlano tanto senza aver vissuto la tragedia come l'ha vissuta lei, Libby si sente turbata al pensiero che il fratello Ben possa essere in carcere ingiustamente e che le cose, quella maledetta notte crudele, non siano andate come lei ha sempre raccontato.
I soldi che le offrono per tornare a scavare nel suo passato e cercare il vero colpevole della strage le servono e Libby inizia una dolorosa ricerca attraverso la quale, a poco a poco, i ricordi riaffiorano da quei luoghi della mente che fino a ora aveva volutamente oscurato per evitare di soffrire ancora.

Ma indagando, cercando di mettere ordine nella memoria e tornando con la mente a quella notte, agli eventi che l'hanno preceduta e alle cose che davvero lei ha visto o sentito, Libby si ritroverà a fare i conti con verità sconcertanti, che faranno vacillare quell'unica verità che finora si era costruita e la porteranno a mettere in discussione le proprie convinzioni sul fratello.

Attraverso continui flashback veniamo riportati indietro al 1985 e conosciamo meglio la famiglia di Libby, in particolare il fratello.

Il Ben ragazzo ha un carattere difficile, è un adolescente taciturno anche se buono, che però ha cattive compagnie; in special modo, una fidanzata problematica, Diondra, che riesce ad avere su di lui un certo "potere", influenzandolo e portandolo a fare anche cose da cui sarebbe meglio tenersi lontani.
E Ben si infila in un giro in cui si parla troppo del diavolo, di riti satanici che richiedono sangue e sacrifici; non solo, ma girano anche altre terribili voci sul suo conto, che lo dipingono come un pervertito.

Dov'è la verità? 
Forse Ben è caduto in un gioco troppo grande, che rischia di dare di lui un'immagine che in realtà non gli appartiene? O è davvero deviato, ossessionato da pericolosi culti esoterici, e quindi il candidato ideale a commettere un eccidio in famiglia, efferato e sanguinoso come quello che ha visto vittime la madre e le sorelline?

Una cosa è certa: Libby stessa, l'unica sopravvissuta, ha testimoniato contro di lui, e Ben non ha mai fatto nulla per sostenere la propria innocenza, anzi si è preso e tenuto ogni colpa, passando per il mostro della situazione.

Ma cosa si è verificato davvero in quelle ore infernali? Chi è davvero coinvolto e perché?

Libby pian piano cambierà atteggiamento, e dalla reticenza a tornare indietro con la memoria passerà al desiderio personale di andare a fondo, ascoltando i resoconti di chi in quegli anni ha conosciuto Ben e che può aiutarla a capire meglio eventi e dinamiche che lei, in quanto bambina, non era in grado nè di conoscere nè di comprendere.
Una ricerca necessaria per ritrovare quella parte di se stessa che era morta in quel massacro familiare, ma che deve a tutti i costi recuperare se vuole finalmente cominciare a vivere e rendere la sua vita forse non speciale, ma almeno "utile" e serena, come sua madre avrebbe voluto.

Un thriller niente male, che cerca di catturare l'attenzione del lettore facendo ricorso ai riti satanici, di cui si parla sì ma senza che la storia prenda una piega horror; Charlize è bella e affascinante sempre, pure quando si veste e si comporta da maschiaccio, anche se un sorriso mi sa che non gliel'ho visto fare praticamente mai; insomma, un personaggio davvero ombroso, "oscuro", e del resto tutta la storia lo è (molte scene sono spesso buie e le cose più importanti avvengono di notte).
Pur avendo la sua quantità di piccoli colpi di scena, sono pochi i momenti in cui la storia mi ha tenuta col fiato sospeso e, se dovessi fare un paragone, a confronto "Gone girl - L'amore bugiardo" è stato molto più ricco di suspense, di adrenalina e si è data molta più rilevanza all'aspetto psicologico, che un po' è mancato in Dark places, dove mi è parso che il maggiore spazio fosse dato ai tanti indizi e colpi di scena che man mano hanno portato alla scoperta della verità (aspetto comunque sempre interessante) più che ai risvolti psicologici, come mi sarei aspettata; forse era una mia aspettativa errata, ma credevo entrassimo di più nei meandri oscuri della mente umana , che mi affascinano sempre tanto.
Ripeto, in generale un film bellino! ^_^


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2 commenti:

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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