lunedì 24 giugno 2019

Imparare leggendo: il gatto di Schrodinger



Certi particolari e curiosità non possono proprio essere ignorati, soprattutto se te li ritrovi in due differenti libri nell'arco di una settimana.

Sto parlando del "gatto di Schrodinger", di cui personalmente ignoravo l'esistenza e che viene menzionato sia da Covacich in DI CHI E' QUESTO CUORE, sia da Massimo Degano in PSICONAUTA.

E allora la domanda è sorta spontanea: ma chi è sto gatto e perchè è tanto famoso?

Diciamo subito - per i pochi che, come me, ignoravano la storia del famoso felino idealmente prestato alla scienza - che siamo nell'ambito della fisica quantistica, settore che per me è arabo puro.

Risultati immagini per gatto di schrödinger treccani
wikipedia
In secondo luogo, siamo in presenza di un cosiddetto "esperimento mentale", forse uno dei più famosi al mondo, condotto dal fisico Erwin Schrödinger (premio Nobel per la fisica nel 1933).

Lo scienziato descrisse l'incerta situazione (un paradosso) in cui può trovarsi un gatto chiuso in una scatola: esso, secondo le regole peculiari della teoria dei quanti, potrebbe essere sia vivo sia morto, incertezza che termina nel momento in cui la scatola viene aperta e si scopre lo stato del gatto.

La teoria quantistica ha una lunga storia di esperimenti mentali, che nella maggior parte dei casi sono usati per mostrare i difetti di varie interpretazioni della meccanica quantistica.
Schrödinger ha formulato il proprio paradosso per  illustrare il concetto di superposizione (cioè che due opposti stati possano esistere simultaneamente) e di imprevedibilità nella fisica dei quanti.

I fatti (ipotizzati) sono questi: abbiamo un gatto chiuso in una scatola, all'interno della quale vi è anche un meccanismo che può fare o non fare da innesco all'emissione di un gas velenoso. Entrambe le situazioni hanno una probabilità di verificarsi esattamente del 50%.
Secondo Schrödinger, visto che è impossibile sapere, prima di aprire la scatola, se la sostanza radioattiva sia stato rilasciata o meno, fintanto che la scatola rimane chiusa il gatto si trova in uno stato indeterminato: è sia vivo, sia morto.
Il paradosso sta in questo, quindi: in meccanica quantistica non è possibile descrivere classicamente gli oggetti, ma si ricorre così ad una rappresentazione probabilistica, cose per mostrare il fatto che una particella può assumere diverse posizioni, ad esempio, la si descrive come se essa fosse contemporaneamente in tutte le posizioni possibili.
Ovviamente, nel momento in cui avviene l’operazione di osservazione, la situazione cambia drasticamente poiché, una volta osservata in una data posizione, la suddetta particella assume definitivamente quella posizione e quindi non si trova più in una sovrapposizione di stati.

Tornando all'esperimento con il gatto: solo aprendo la scatola questa "sovrapposizione di stati" si risolverà, in un modo o nell'altro, andando a causare un cambiamento casuale dello stato, così che il gatto sia necessariamente morto o vivo: il salto quantico è il discreto (non continuo) e casuale cambiamento dello stato quando osservato.


Fonti consultate

http://www.lescienze.it
https://www.focus.it
http://www.treccani.it/magazine/atlante/scienze/Stanato_il_gatto_di_Schrodinger.html

10 commenti:

  1. Non voglio neanche leggere, dalle prime righe si parla di un gatto prestato, usato per la scienza NO
    sinforosa

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    1. beh sei assolutamente libera di fermarti alle prime righe ma sappi che è un esperimento MENTALE, è un'ipotesi, per come lo capisco io,non è stato utilizzato nessun gatto, è una questione di fare ragionamenti e immaginare situazioni :)

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  2. Infatti, nessun gatto è stato utilizzato è solo un esperimento mentale un ragionamento. Molto bello questo tuo post, molto interessante, complimenti anche per la chiarezza con cui hai trattato un argomento così complesso.

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    1. Ho soddisfatto una mia curiosità e l'ho condivisa :)
      Non si finisce mai di imparare ;))
      Grazie!

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  3. Come te, ero assolutamente all'oscuro.
    Per di più, ho letto tutto l'articolo cercando di capire e prestando tutta la mia attenzione.
    Non è colpa tua che sei stata bravissima, ma io non posso che pensare al gatto vivo. E basta.
    Bacio.

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    1. Ma non c è mai stato alcun gatto morto! :-D
      È un'ipotesi, non è stato condotto alcun esperimento con nessun gatto...
      E comunque è ovvio che non ho colpe, per due volte, leggendo, mi sono imbattuta in questo paradosso e mi son chiesta di che si trattasse. Tutto qua.

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  4. AH,il potere della lettura!Mi piace quando leggendo abbiamo l'occasione di allargare i nostri orizzonti. Ho letto il tuo post con vivo interesse e sei stata bravissima nel trasformare in parole un concetto della teoria quantistica :)

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  5. Ciao Angela, grazie per aver condiviso con noi questa tua curiosità. Hai scritto un post molto interessante che ho letto con piacere. :o)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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