La settimana scorsa vi ho parlato di un piacevole thriller psicologico che mi ha presa dalla prima all'ultima pagina: SEGRETI SEPOLTI (Beautiful lies) di Lisa Unger.
E' la storia di Ridley Jones, una giovane giornalista che, in seguito ad un evento apparentemente accidentale, comincia a dubitare della solidità di tutta la propria esistenza, scoprendo gradualmente che essa era fondata su tante, troppe bugie. Ed è intenzionata a scoprirle tutte!
In un'intervista l'autrice ha spiegato che inevitabilmente c'è sempre una componente autobiografica in in che scrive, infatti anche quando la trama ed i personaggi sono per lo più frutto della sua immaginazione, allo stesso tempo questi elementi sono una fusione delle sue esperienze, relazioni, osservazioni, influenze letterarie, ecc.
Nel caso di Segreti sepolti, gran parte dell'impostazione prende le mosse dalla sua vita, a incominciare dall'appartamento in cui vive Ridley e che è un preciso richiamo al primo appartamento in cui ha vissuto la Unger a New York nell'East Village.
Ciò che leggiamo spesso è ed della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta. La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?". |
In un'intervista l'autrice ha spiegato che inevitabilmente c'è sempre una componente autobiografica in in che scrive, infatti anche quando la trama ed i personaggi sono per lo più frutto della sua immaginazione, allo stesso tempo questi elementi sono una fusione delle sue esperienze, relazioni, osservazioni, influenze letterarie, ecc.
Nel caso di Segreti sepolti, gran parte dell'impostazione prende le mosse dalla sua vita, a incominciare dall'appartamento in cui vive Ridley e che è un preciso richiamo al primo appartamento in cui ha vissuto la Unger a New York nell'East Village.
Anche le zone in cui Ridley si ferma sono le stesse frequentate da Lisa, che sia la strada per cercare di fermare un taxi a luoghi come Five Roses e Veniero (nota pasticceria italiana), che sono reali in quel quartiere da lei amato. Le strade che la protagonista percorre, i sottopassaggi e i taxi sono tutti frutto dell'esperienza diretta della scrittrice, che ama la Grande Mela, la conosce bene, per lei è quasi un essere vivente, che annusa e di cui sente il ritmo quando scrive di essa.
L'idea di base del romanzo è partita in modo casuale: una mattina per posta ha ricevuto uno di quei volantini raffiguranti sul retro la faccia di un ragazzo scomparso; si trattava di una foto scattata nel giorno della laurea e raccontava come egli fosse sparito ormai da anni, senza che ci fossero mai state novità sul suo destino.
L'idea di base del romanzo è partita in modo casuale: una mattina per posta ha ricevuto uno di quei volantini raffiguranti sul retro la faccia di un ragazzo scomparso; si trattava di una foto scattata nel giorno della laurea e raccontava come egli fosse sparito ormai da anni, senza che ci fossero mai state novità sul suo destino.
Ovviamente già in passato Lisa aveva ricevuto questo tipo di cartoline, eppure il terribile mistero di cosa potesse essere successo a quello come ad altri scomparsi, l'ha sempre colpita, inducendola a immaginare eventuali dinamiche che si possono creare in queste drammatiche storie. Mentre fissava quella foto, si è immedesimata e posta una domanda: cosa succederebbe se, guardando uno di quei volantini, mi riconoscessi? Da lì, la storia ha preso il via.
In pratica, a ispirare Lisa Unger può essere qualsiasi cosa: il verso di una poesia, una notizia, una fotografia, particolari dunque che vanno a costituire il seme di un nuovo romanzo. E se quel seme sboccia perchè trova terreno fertile nel suo subconscio, le "voci"dei suoi personaggi cominciano a farsi sentire e lei inizia ad immaginare chi essi siano, cosa stia succedendo nelle loro vite e come lo affrontino.
Fonti consultate:
Fonti consultate:
https://www.bookbrowse.com
crimebythebook.com
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz