venerdì 9 gennaio 2015

Giunti Edizioni: novità e anteprima (gennaio 2015)



E' con vero piacere che vi presento le uscite del mese di gennaio 2015 firmate "Giunti/Giunti Y" e che spero possano catturare il vostro interesse.

Nella collana della narrativa adulti, è tornata Lucinda Riley con un nuovo appassionante romanzo intitolato “Maia - Le sette sorelle”, il primo straordinario capitolo di una serie di sette libri della scrittrice irlandese.

Nella collana della narrativa non-fiction, usciranno:

- “Il mio corpo mi appartiene” di Amina Sboui, un caso internazionale che vede la lotta per la libertà di una ragazza tunisina nella primavera araba;
- “Tracce di memoria” di Peter Lantos, la storia vera di un bambino di soli cinque anni tra gli orrori di un campo di concentramento.

Nella collana della narrativa Italiana, esce “Via Ripetta 155” il romanzo di una delle più importanti scrittrici italiane contemporanee, Clara Sereni, che affronta un momento storico molto turbolento in Italia e denso di avvenimenti significativi come gli anni Settanta.


Infine vi anticipo che gli altri due romanzi dell’attesissima “Serie Lux” di Jennifer L. Armentrout , “Origin” e “Opposition” usciranno rispettivamente l’11 febbraio 2015 e a giugno 2015. A breve potrete leggere la mia recensione di "Opal"!!!

Ma diamo un'occhiata alle singole pubblicazioni!

Del romanzo della Riley abbiamo già parlato qui su blog. Cliccate sull'immagine per leggere la trama.

Giunti Editore
Trad. Lisa Maldera
9.90 euro
576 pp
USCITA 2 GENNAIO 2015
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IL MIO CORPO MI APPARTIENE
di Amina Sboui


Pagine: 192
Prezzo € 12
Dimensioni: 15 x 21.5 cm
Copertina: brossura con bandelle
Uscita: 2 gennaio 2015
ISBN: 9788809796539
TRAMA

La foto di Amina a seno nudo ha fatto il giro del mondo. 
Una ragazza tunisina di appena 18 anni si mostra così, con un messaggio tatuato sul corpo: “Il mio corpo mi appartiene”.
È il 1 marzo 2013 e Amina, mettendo la sua immagine in rete, si fa portavoce del pensiero della sua generazione, dei giovani che come lei hanno partecipato attivamente alla Primavera araba: più libertà in un paese ormai in mano agli integralisti islamici.
Questo gesto le costa quasi la vita: prima viene segregata dai suoi stessi genitori, scandalizzati e timorosi che le conseguenze di un atto così eclatante si ripercuotano su tutta la famiglia; poi, dopo l’adesione al movimento delle Femen, finisce in prigione. 
Anche da dietro le sbarre Amina continua a battersi, in difesa delle detenute, sistematicamente percosse e angariate, e per la libertà di espressione. 
Ma una volta scarcerata, proprio in ragione della notorietà che la sua figura ha acquisito nel mondo, Amina non è ancora libera. Deve lasciare il suo paese, in Tunisia non le permetteranno di studiare e la famiglia teme ritorsioni.
Così si rifugia a Parigi e da lì decide finalmente di raccontare la sua storia, la storia di una ragazza divenuta simbolo della protesta contro ogni forma di dittatura militare o religiosa, e anche di un sogno infranto, quello di chi, come lei, ha sperato che la Primavera araba portasse la vera democrazia.

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L’AUTRICE
Amina Sboui, nota anche come Amina Tyler, è un’attivista tunisina. Femminista e blogger di soli 19 anni, figlia di un medico e di un’insegnante, era una studentessa di liceo quando ha diffuso su Facebook una sua fotografia a seno nudo, accompagnata dalla scritta “Il mio corpo mi appartiene”. Dopo lo scalpore generato da questa forma di protesta, la sua vita è cambiata radicalmente.



TRACCE DI MEMORIA.
  Il mio viaggio nell’olocausto e ritorno
di Peter Lantos

Pagine: 288+16
Prezzo € 14,90
Dimensioni: 15 x 21.5 cm
Copertina: brossura con bandelle
Uscita: 2 gennaio 2015
ISBN: 9788809801806

 TRAMA

Imparare a contare fino a dieci può essere un gioco, un piccolo esercizio da condurre insieme alla mamma, a cinque anni nella spensieratezza della propria camera.
Non è lo stesso se il gioco si trasforma in una pratica di sopravvivenza, per evitare i geloni alle dita nel freddo della spianata di Bergen-Belsen, in attesa dell’appello mattutino.
Peter Lantos è ancora un bambino quando, insieme alla sua famiglia, viene prelevato dalla casa di Makó, in Ungheria, e rinchiuso prima nel ghetto della città e poi costretto a un lungo viaggio che lo condurrà al lager tedesco. Saranno gli americani a trarre Peter in salvo, ma lo stalinismo sovietico costringerà il ragazzo ad affrontare nuovamente gli stenti di una vita senza la piena libertà.
Fuggito a Londra e divenuto adulto, Peter ripercorre le tappe del suo viaggio. Dopo anni trascorsi a studiare la mente umana come neurologo, non accetta che il ricordo di quei giorni sia per lui così confuso. 
Ma la ricostruzione è molto difficile: i testimoni stanno morendo, i luoghi hanno cambiato geografia e aspetto.
Aggrappandosi a ogni indizio e risalendo alle origini di ogni traccia di passato, Peter ricompone i ricordi. 
Questo è per lui il modo di tenere viva la memoria del suo viaggio, e di restituirla a tutti noi.

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L’AUTORE
Peter Lantos è nato nel 1939 a Makó, un paesino dell’Ungheria, ma ha passato la maggior parte della sua vita a Londra. Neuroscienziato di fama mondiale, conosciuto per le sue importanti scoperte sull’Alzheimer, ha rivestito cariche di prestigio all’Istituto di Psichiatria del King’s College
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VIA RIPETTA 155
di Clara Sereni

Pagine: 208
Prezzo € 14
Dimensioni: 14,5 x 21,5 cm
Copertina: brossura con bandelle
Uscita: 28 gennaio 2015
ISBN: 9788809993358

TRAMA
Via Ripetta: una delle strade più centrali di Roma, in quello che è una sorta di triangolo d'oro fra piazza del Popolo, piazza Navona e il Pantheon. 
Tutto chiaro? No, perché il 155 si trova nel piccolo tratto dopo l'Ara Pacis che tutti pensano appartenga già a via della Scrofa: bisogna spiegarlo bene perfino a chi guida il taxi, se è proprio lì che si vuole andare.
Un tratto fuori fuoco nello stradario, e quella che si racconta qui è la storia fuori fuoco degli anni fra il ’68 e il ’77, cominciati all'insegna dell'utopia libertaria – compresa l'idea che per la libertà valesse la pena di stare a pancia vuota e di vivere alla meglio in case che cadevano a pezzi – e sfociati nel terrorismo prima, e poi nel riflusso del disimpegno, dei manager rampanti. 
Per i non rassegnati, restava solo il tentativo di portare dentro i gruppi amicali, e qualche volta dentro una famiglia che si pensava "nuova", la gran massa di elaborazione ideale che via via si era andata producendo.
Una storia vista con lo sguardo sghembo di chi ha vissuto da vicino molte cose senza mai esserne del tutto al centro, e dunque con la possibilità di testimoniare – dolorosamente – una memoria non ingabbiata. Ricordi in prima persona di anni raccontati fin qui poco: perché il terrorismo non fu – come molti ritengono – la conclusione logica di quanto il Sessantotto aveva seminato, ma fu invece la sanzione drammatica della sconfitta di molte speranze, un lutto pungente per chi aveva creduto e si era speso per farle germinare.

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L’AUTRICE
Clara Sereni è nata a Roma nel 1946 e vive a Perugia. È una delle più importanti scrittrici italiane contemporanee. Da anni impegnata nel mondo del volontariato, è stata per oltre un decennio presidente della Fondazione "La Città del Sole" – Onlus, che costruisce progetti di vita per persone con disabilità psichica e mentale. Ha pubblicato: Sigma Epsilon (1974), Casalinghitudine (1987), Manicomio primavera (1989), Il gioco dei regni (1993), Eppure (1995), Taccuino di un'ultimista (1998), Passami il sale (2002), Le Merendanze (2004), Il lupo mercante (2007) e Una storia chiusa (2012). Ha curato anche le raccolte di testimonianze intorno al tema della disabilità e della diversità: Mi riguarda (1994), Si può! (1996) e Amore caro (2009). Dirige per l'editore Ali&no la collana "le farfalle".

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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