venerdì 17 ottobre 2014

Recensione 'IL CUORE DI QUETZAL' di Gianluca Malato



Ed eccomi qui a dirvi il mio parere su un romazno fantasy molto originale e avvincente per trama e personaggi.

IL CUORE DI QUETZAL
di Gianluca Malato

.




Protagonista della avventurosa storia narrata in questo romanzo è Baltak, un mercenario dal carattere cinico, freddo e di poche parole, che vive accettando e portando avanti missioni pericolose, nelle quali uccidere i nemici e prendersi i soldi promessi sono le cose più importanti.
Una di queste missioni, in particolare, sarà per lui singolare e lo farà viaggiare in lungo e in largo, portandolo nella temibile e terribile Terra delle Nebbie, lì dove dimora il malvagio dio Loki, attorniato dal suo seguace Regas.

Cosa deve andare a fare Baltak in questa terra in cui nessun uomo osa metter piede?

L'avido re Galaghor gli ha affidato il compito di cercare e portargli il dio Quetzal, la cui scomparsa sta causando una guerra tra umani e giganti.
A dire il vero, ciò che spinge il re a recuperare il potente dio alato non è frutto di un'ammirevole bontà d'animo, tutt'altro: un'antica leggenda sostiene che chi mangia il cuore di Quetzal acquisisce l'immortalità propria degli dèi.
Questo è l'avido e folle desiderio del sovrano, e desidera realizzarlo con tutti i mezzi a sua disposizione, anche se questo potrebbe provocare guerre feroci e portare morte e distruzione tra gli uomini.

Cinicamente interessato soltanto alla ricompensa, Baltak accetta di recuperare Quetzal, ma qualcuno, durante il cammino, proverà a convincerlo a passare dalla loro parte e salvare sì il dio alato dalle mani e dalle torture del terribile Loki e del suo braccio destro Regas, ma per poi lasciarlo libero.
Questo qualcuno è Helke, un nobile gentile e tranquillo, innamorato della figlia del re (Elisandra), che per un tratto accompagnerà Baltak nel suo viaggio.

Dalla parte di chi si schiererà il mercenario?

Ciò che a lui preme non  è tanto salvare Quetzal, ma porre fine al tormento che si agita nella sua mente, nella sua anima, da tanto tempo ormai, e che è causato proprio dal crudele dio Loki,
Baltak è un'anima in pena, o meglio, un'anima divisa a metà, e una di queste metà è nera come le tenebre, è malvagia, senza cuore, perchè contaminata da Loki, la cui "voce" l'uomo continua a sentire nel proprio spirito, senza trovarne requie.

Come è potuto accadere questo? Quando e come il dio delle tenebre è riuscito a insinuarsi nella mente e nel cuore del "povero" Baltak?

La risposta è nel suo passato, ed infatti la narrazione si muove tra il presente, in cui troviamo un Baltak freddo e "senza cuore", potente (capace di padroneggiare le rune, poteri tipici dei druidi) ma incapace di provare sentimenti di pietà, amicizia..., e il passato, in un giovanissimo Baltak aveva tutta un'altra personalità....

Cosa gli è successo, tanto da renderlo il mercenario di oggi?

Le avventure di Baltak e di Helke  si intrecceranno con quella del giovane e buon contadino Banthus, da sempre devoto al dio Odino (padre del dio Thor e del cattivo Loki), chiamato alla guerra dallo stolto re Galaghor,  ma che purtroppo si troverà a vivere dentro di sè una lotta tra bene e male che rischia di annientarlo e togliergli ciò che più ama al mondo: la sua famiglia.

Come finirà questa sua lotta interiore? Chi può aiutare un'anima buona a sbarazzarsi della morte e delle tenebre?

Diversi personaggi (tanto umani quanto sovrannaturali, divini e anche mostruosi) quindi, popolano questa storia ricca di avventura, di scontri all'ultimo sangue e a colpi non solo di spada ma soprattutto di magia, di ricerche, complotti, tradimenti e trappole, che riprende le tematiche dei miti nordici, che ha sullo sfondo l'eterna lotta tra il Bene e il Male, dove gli dèi antichi intervengono nel destino degli esseri umani, condividendo con loro tanto le virtù quanto l'avida sete di potere e di vendetta.

Cosa ne sarà del cuore di Quetzal? In quali mani finirà?
E quale sarà, soprattutto, il destino di questo antieroe, Baltak, il cui unico movente per ogni sua azione sembra essere la vendetta e la rabbia?

Un bellissima lettura, un libro che mi ha stupita positivamente; lo trovo originale per com'è scritto, per i personaggi e la storia; suggestive a affascinanti le ambientazioni (descritte in modo dettagliato ma essenziale, senza essere pesanti ai fini della scorrevolezza narrativa) e le citazioni presenti ad ogni capitolo, che contribuiscono a creare un'atmosfera "leggendaria", antica.
Il ritmo è incalzante, c'è molta azione ma non mancano i momenti in cui si dà spazio al carattere dei personaggi, ai loro pensieri, cosa che ci fa comprendere il perchè delle loro azioni e del loro modo di essere.

Che dirvi? Assolutamente consigliato, è un fantasy particolare, scritto benissimo e che può piacevolmente stupirvi!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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