Sto approfittando dell'abbonamento a Kindle Unlimited per leggere libri un po' diversi dalle mie letture usuali.
Vado un po' a "sensazione" e proprio seguendo l'istinto mi sono imbattuta in...
IL MONDO TI ASPETTA di Kobi Yamada
Ed. Terre di mezzo ill. G. Barouch 47 pp |
“Sei qui per illuminare luoghi bui da troppo tempo.
Per svelare agli altri la bellezza di ogni giorno.”
Questo libro illustrato è un breve ma bellissimo viaggio che il lettore fa insieme ad una bambina speciale, che indossa uno strano copricapo da uccello e uno zainetto a forma di casa.
A farle compagnia c'è un dolcissimo maialino rosa.
Accompagnata da illustrazioni davvero meravigliose, "da fiaba", colorate, con un'ambientazione autunnale - che conferisce un'atmosfera poetica, dolcemente malinconica -, la voce narrante parla con dolcezza tanto a questa bimba quanto a chi legge: sa che entrambi cercano il proprio posto nel mondo e regala loro messaggi preziosi, concisi, essenziali, che vanno dritti al punto... e al cuore.
Sono parole di autostima, che sottolineano l'unicità di ogni persona, le capacità che ciascuno ha e che deve far emergere; la bellezza della vita stessa, che non va sprecata, che è un continuo salire e scendere, fatta di momenti belli e altri meno, ed è giusto e bello inseguire i propri sogni... ma senza dimenticarci degli altri!
Cosa c'è di più gratificante che difendere chi è più fragile e solo, o chi non trova più la bellezza nella vita?
Un testo che, con un linguaggio semplice, immediato e profondo, esorta ad avere fiducia nelle proprie capacità, ad amarsi, apprezzarsi, e a non avere paura di prefiggersi dei traguardi da raggiungere.
Personalmente ho sfogliato (seppure solo digitalmente) questo albo più di una volta perché l'ho trovato davvero molto molto bello, le illustrazioni, come vi dicevo, sono incantevoli e capaci di emozionare grandi e bambini.
Ideale come regalo per giovanissimi lettori, magari da leggere, sfogliare e commentare insieme.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz