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Il sogno del Villaggio dei Ding
di Yan Lianke
Ed. Nottetempo Trad. L. Regola 456 pp 2011 |
Il suo è un equilibrio che sembra immutabile, ma negli anni '90 tutto è sommerso dall'"ondata rosso sangue": la spregiudicata campagna del governo cinese per promuovere la vendita del sangue tra i contadini, che aderiscono in massa con il sogno di costruire case di mattoni e nuovi pollai.
Mentre alcuni si arricchiscono con questa compravendita, altri si ammalano di una strana "febbre": l'AIDS.
Yan Lianke traduce in personaggi e immagini indimenticabili la storia di un'intera comunità spazzata via "come le foglie di un vecchio albero": il giusto maestro Ding alle prese con un figlio senza scrupoli, la campagna che a poco a poco si inaridisce come se fosse anch'essa dissanguata, il villaggio che si riempie di stendardi funebri bianchi come la neve, la scuola del paese che diventa l'ultimo rifugio dei malati e il teatro di odi e amori estremi.
Un romanzo che nasce da una tragedia vera e misconosciuta, crudele come un racconto epico, struggente come una ballata.
Yan Lianke (1958) è nato in Cina nella provincia del Henan. Il sogno del Villaggio dei Ding, censurato in patria come molti dei suoi romanzi, ha ispirato un film del regista Gu Changwei. In Italia è stato tradotto il romanzo Servire il popolo (Einaudi 2006).
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz