Ed ecco un brevissimo frammento tratto da L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE di Kundera, con annessa una canzone di Elsa Lila.
"Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future.
(...)
Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perché non esiste alcun termine di paragone. L'uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preparazioni.
Come un attore che entra in scena senza aver mai provato.
Ma che valore può avere la vita se la prima prova è già la vita stessa?
Per questo la vita somiglia sempre a uno schizzo. Ma nemmeno “schizzo” è la parola giusta, perché uno schizzo è sempre un abbozzo di qualcosa, la preparazione di un quadro, mentre lo schizzo che è la nostra vita è uno schizzo di nulla, un abbozzo senza quadro."
IL SENSO DELLA VITA
Come una cosa felice che cada
Un filo d'erba da un'altalena
Che ricoperta da quella rugiada
Sembra che scriva un suo poema
Solo una frase due righe appena
Ma il suo mistero già m'incatena
Nella natura non c'è progresso
il tempo passa ma è sempre adesso
Adesso sento per tutto il mondo
La gratitudine e un bene profondo
Adesso sento Sotto le dita
Il senso della vita
il senso della vita
il senso della vita
Stupendamente come si sente
Il pianto acuto di un neonato
Che ci sveglia la notte
Anzi ci ha già svegliato
Ci ha già svegliato
Ci ha già svegliato
Il senso della vita.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz