Eccomi con il mio pensiero su un classico del Novecento, della brava scrittrice di origini ebraiche ma naturalizzata francese Irene Nemirovsky.
IL BALLO
| Ed. Newton Compton Collana Live 0.99 euro 126 pp 2013 |
"Il ballo" è la storia di una perfida rivincita all'interno di una ricca famiglia.
Per i Kampf l'organizzazione del ricevimento, a cui sono invitati i maggiorenti della città, è un'occupazione serissima. Tutto deve funzionare alla perfezione, come il meccanismo di un prezioso orologio.
Proprio per questo, il ballo, che dovrebbe segnare l'ingresso della quattordicenne Antoinette nella brillante società parigina, è un sogno più per la madre, volgare e arcigna parvenue, che per la ragazza.
Con una scrittura precisa e senza fronzoli, Irène Némirovsky racconta in poche, dense e drammatiche pagine, la vendetta di Antoinette.
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| il mio pensiero |
Il ballo
è un breve racconto della scrittrice ebrea Irene Nemirovsky, vittima della
malata ideologia nazista e morta in un campo di concentramento durante la
seconda guerra mondiale.
Sul blog
è presente la recensione di uno suo romanzo, purtroppo lasciato incompiuto per
le succitate vicende personali e storiche: “Suite francese”.
Protagonista
di questo racconto è la 14enne Antoniette Kampf, una ragazzina dolce e pacifica,
la cui personalità incline al bene è, in un certo senso, inquinata dalla
cattiveria degli adulti che la circondano.
La
ragazzina vive con i propri genitori, Alfred e Rosine Kampf, persone derivanti
da un ceto sociale medio-basso ma che a un certo punto hanno fatto fortuna e
desiderano adesso vivere appieno i privilegi della ricchezza, soprattutto
circondandosi di persone altolocate ed in vista in città.
Per fare
le amicizie giuste, i due coniugi organizzano un ballo in casa, che sarà una
sorta di “ingresso ufficiale” nella società ricca di cui vogliono entrare a far
parte a 360°.
Ma non
sempre le cose vanno come si desiderano e la crudeltà e la superficialità di
questi due adulti subirà un duro colpo proprio per mano della fragile
Antoniette, oppressa da continui ed aspri rimproveri da parte della vanitosa madre e da una non meno sofferta indifferenza paterna.
Un racconto breve ma che a mio avviso dice molto sullo stile, gli argomenti e la concezione della vita e dell'uomo dell'Autrice.
I coniugi Kampf rappresentano quella parte di società frivola, volubile, interessata solo al prestigio, al denaro, alla soddisfazione dei propri piaceri, a discapito dei sentimenti e della famiglia.
Antoinette, nonostante sia tanto fragile e giovanissima, nonostante le lacrime che piange di nascosto, nasconde in sè una certa "freddezza" e razionalità, che si manifestano con il desiderio di vendetta verso l'asprezza e la crudele indifferenza degli adulti-mostri; una vendetta che certo parrà infantile, ma che ci lascia capire quanto male facciano ai figli certi atteggiamenti e certe parole degli adulti.
Carino, anche se troppo breve per una valutazione più.. "approfondita".
Con questo classico moderno partecipo a:
| sfida UN CLASSICO AL MESE |





sembra una storia interessante, però anche un pò troppo "sbrigativa"... almeno è l'idea che mi sono fatta leggendo varie recensioni.
RispondiEliminaeh si, lo è per il fatto che comunque è un racconto e l'autrice non è che si soffermi molto su personaggi, contesto ecc.... ;) però è carino, ecco
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