giovedì 10 maggio 2012

Al cinema sgranocchiando pop corn

Guardare un film sul grande schermo sgranocchiando pop corn: probabilmente l’abbiamo fatto tutti!
Ed anche se andare al cinema, in certi contesti, sta quasi diventando fuori moda, vedere un film in anteprima seduti comodamente su una poltroncina rossa.... è un piacere che va concesso ogni tanto...!
Ma non è di film che voglio parlare, bensì di pop corn... e del loro sapore!
Eh sì, pare che quando guardiamo un film che sta accendendo sempre di più il nostro interesse, se anche ci dessero da mangiare lo snack meno saporito di questo mondo – e perchè no, pure un pò “vecchiotto” – manco ce ne accorgeremmo!
Uno studio made in U.S.A. ha richiesto la collaborazione di quasi 100 volontari appassionati di cinema; questo campione è stato diviso in due gruppi ed a entrambi i gruppi è stato detto che erano lì per una ricerca sui gusti in fatto di film; al primo gruppo è stato dato un sacchetto di pop corn fresco, all’altro dei pop corn “vecchi” di una settimana.
C’era poi un terzo gruppo – “di controllo” – al quale è stato chiesto di mangiare pop corn durante delle conferenze; proprio da quest’ultimo, si è visto come davanti alla visione di un bel film – piuttosto che all’ascolto di una conferenza – non importa la qualità del prodotto di ciò che si sta sgranocchiando, proprio perchè l’attenzione non è sul cibo del momento, ma sul film; infatti, i primi due gruppi divoravano il contenuto dei sacchetti senza badare alla freschezza dello snack, cui invece facevano attenzione le persone del terzo gruppo.
Cosa ci dice questo esperimento?
Certi cibi,  consumati sempre (o spesso) in certi contesti, creano degli “automatismi”, delle abitudini che sono chiaramente involontarie e inconsapevoli, ma che dopotutto basta un piccolo dettaglio a interrompere: se a portare alla bocca un pop corn è la mano sinistra più che la destra, un destrimano farà più attenzione a ciò che sta infilando in bocca!

già pubblicato in Cervelliamo

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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