mercoledì 24 aprile 2013

Parenti serpenti: tra cugine è facile perdere la testa....



Uno dei personaggi femminili più affascinanti della storia è senz'altro la regina di Scozia Maria Stuarda.

In questo post faremo una ripassata della sua vita, per poi vedere insieme qualche romanzo in cui la Mary fa da protagonista... ^_^

L'infanzia
Maria Stuarda nacque nel palazzo di Linlithgow nel Lothian dell'Ovest, l'8 dicembre 1542 dal re Giacomo V di Scozia e dalla sua seconda moglie, la duchessa francese Maria di Guisa. 
Sei giorni dopo la sua nascita divenne regina di Scozia, poiché suo padre morì all'età di trent'anni.
Nel luglio del 1543, quando Maria aveva sei mesi di età, i trattati di Greenwich dichiararono che ella dovesse sposare Edoardo, figlio del re Enrico VIII d'Inghilterra nel 1552 e che i loro eredi avrebbero ereditato i Regni di Scozia e d'Inghilterra. 
I trattati di Greenwich vennero meno poco dopo l'incoronazione di Maria. 
8 anni

La bella Maria

Maria, che tutte le fonti storiche dell'epoca concordano nel descrivere come una bambina vivace, bella, dotata di un carattere estremamente amabile e intelligente, aveva davanti a sé un'infanzia promettente. Ricevette la migliore istruzione possibile e alla fine dei suoi studi aveva padronanza del francese, del latino, del greco, dello spagnolo, dell'italiano in aggiunta alla sua nativa lingua scozzese. Imparò anche a suonare due strumenti e fu istruita nella prosa, nella poesia, nell'equitazione, nella caccia con il falcone e nel ricamo.
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La bellezza di Maria fu decantata da molti suoi contemporanei: dotata di un'altezza straordinaria, ben un metro e ottanta, aveva per conformazione fisica il portamento solenne che era apprezzato in una sovrana. I suoi capelli, biondo-cinerini durante l'infanzia, si scurirono sempre più nella maturità sino a raggiungere un colore fulvo; i suoi occhi a mandorla erano invece color ambra. La qualità maggiormente apprezzata nel suo aspetto era la pelle bianchissima che, quando Maria si ammalò di vaiolo, fu preservata da un unguento speciale. Il suo naso era diritto e con una lieve tendenza ad essere aquilino, la sua bocca piccola e graziosa.

Fiori d'arancio
Francesco e Maria

Il 24 aprile 1558 si sposò con il delfino Francesco a Notre Dame de Paris e il 10 luglio divenne la regina consorte di Francia affianco al marito divenuto re come Francesco II.
Il 17 novembre 1558 morì Maria Tudor, l'ultima regina d'Inghilterra di fede cattolica. Secondo la discendenza genealogica Maria Stuarda era seconda nella linea di successione al trono inglese dopo la cugina Elisabetta, sorellastra di Maria Tudor. 
Elisabetta

Dal momento che, però, Elisabetta era considerata una bastarda illegittima da molti cattolici in Europa, Enrico II reclamò il trono d'Inghilterra per la nuora (che restò vedona nel 1560), da allora considerata anche regina d'Inghilterra.

Il 29 luglio 1565 a Holyrood Palace, Maria Stuarda convolò a nozze con Henry Stuart, Lord Darnley, suo cugino di primo grado. L'unione fece infuriare Elisabetta, ritenendo che avrebbe dovuto essere chiesto il suo permesso, poiché l'uomo era un suddito inglese.
Henry Stuart

Darnley non era il migliore dei mariti e, violento com'era, tentò anche di provocare un aborto a Maria, che trovò nel musico Davide Riccio il solo confidente; i rapporti tra i due erano così stretti da destare sospetti, soprattutto nel marito che fece assassinare il "rivale".

L'omicidio del musico fu la causa della rottura del suo matrimonio con la regina.



Iniziano i guai 

Nel febbraio del 1567, si verificò un'esplosione nella casa di Kirk o' Field e Darnley fu trovato morto in giardino. Questo evento, che avrebbe dovuto essere la salvezza di Maria, danneggiò invece la sua reputazione.
Contro di lei fu aperta un'inchiesta anche se Elisabetta non l'accusò mai apertamente di omicidio.

In nome di Maria furono rivendicati numerosi complotti per assassinare Elisabetta, il più importante fu il complotto Babington.
Una volta scoperti, i congiurati vennero torturati, processati sommariamente e squartati.

Maria fu processata il 15 ottobre 1586, con l'accusa di alto tradimento; si difese da ogni accusa con dignità, sottolineando il fatto di essere una regina consacrata da Dio e quindi immune alle leggi d'Inghilterra.
Elisabetta I, terrorizzata dall'idea di mandare a morire una regina consacrata da Dio, rimandò di mese in mese la firma del mandato di esecuzione.

La fine giunge con un colpo di sciabola....  

L'8 febbraio 1587, il giorno fissato per l'esecuzione, presso il castello di Fotheringhay, Maria, sorridendo pacatamente, si presentò nel salone con un lungo abito di satin completamente nero adornato di bottoni a forma di ghianda in madreperla, sulla testa indossava un lungo velo bianco bordato di pizzo, simile a quello di una sposa. Quando il boia le presentò le sue scuse, ella gli disse: «Vi perdono con tutto il mio cuore, perché ora io spero che porrete fine a tutte le mie sofferenze». 
Sul patibolo le sue dame, Elizabeth Curle e Jane Kennedy, l'aiutarono a spogliarsi rivelando il sottabito rosso cremisi, colore della passione dei martiri cattolici. Una volta bendata e distesasi sul ceppo, allargò le braccia come per una crocifissione e gridò: «In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum».
File:Mary-stuart-death-warrant.JPG
condanna firmata
da Eli

La decapitazione fu tremenda: il primo colpo del boia fracassò parzialmente la nuca, gli astanti dissero che in quel momento Maria aveva sussurrato le parole «Dolce Gesù». Il secondo colpo recise completamente il collo, fatta eccezione per un tendine, che fu infine tagliato usando la scure come una sega. Il boia sollevò la testa per mostrarla ai presenti e in quel momento la folla fu sconvolta da una terribile visione: i riccioli castani di Maria si staccarono e la testa rotolò a terra; nessuno avrebbe immaginato che la regina di Scozia indossasse una parrucca. Infatti, a causa delle sofferenze della prigionia, Maria aveva avuto una menopausa anticipata e i suoi capelli si erano incanutiti e, per ovviare a ciò, aveva preso l'abitudine di indossare una parrucca del suo colore naturale. Le labbra della regina continuarono a muoversi per un quarto d'ora. Il macabro spettacolo non era finito giacché, quando gli esecutori si avvicinarono al corpo senza vita per prendere gli ultimi ornamenti rimasti, prima che venisse imbalsamato, la gonna di Maria iniziò a muoversi suscitando l'orrore generale: dal di sotto uscì il piccolo cane della regina, uno Skye Terrier, che ella era riuscita a nascondere sotto le lunghe vesti. Per quanto cercassero di allontanarlo dal corpo delle defunta padrona, il cagnolino insisteva ad attaccarsi a tutto ciò che ormai gli ricordava Maria. Le dame della regina, alla fine, riuscirono a farlo desistere e lo lavarono più volte per far andare via il sangue ma, una settimana più tardi, essendosi rifiutato di mangiare, morì d'inedia.

Così moriva, a quarantaquattro anni la romantica e ribelle regina di Scozia: sterile in vita, Elisabetta I non ebbe figli e Giacomo Stuart divenne re d'Inghilterra; in tal modo si avverava il motto di Maria En ma Fin gît mon Commencement (Nella mia fine è il mio principio).

Materiale tratto da:

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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