lunedì 25 giugno 2012

VIA COL VENTO - libro, film e... chicchi di curiosità!!




Eccoci all'appuntamento di inizio settimana: CINEROMANZO....,la rubrica nella quale parlo di libri che sono finiti sul piccolo e grande schermo.

Oggi è la volta di VIA COL VENTO....!!!
Un romanzo ed un film di certo memorabili!

Via col vento
Margareth Mitchell
Edizioni Mondadori
Collana Omnibus
1102 pp
22 euro
Anno pubblicazione 2008
Sinossi

Rossella O'Hara è la viziata e capricciosa ereditiera della grande piantagione di Tara, in Georgia. 
cover
Ma l'illusione di una vita facile e agiata si infrangerà in brevissimo tempo, quando i venti della Guerra Civile cominceranno a spirare sul Sud degli Stati Uniti, spazzando via in pochi anni la società schiavista.

 Il più grande e famoso romanzo popolare americano narra così, in un colossale e vivissimo affresco storico, le vicende di una donna impreparata ai sacrifici: la tragedia della guerra, la decimazione della sua famiglia, la necessità di dover farsi carico della piantagione di famiglia e di doversi adattare a una nuova società. 
E soprattutto la sua lunga, travagliata ricerca dell'amore e la storia impossibile con l'affascinante e spregiudicato Rhett Butler, avventuriero che lei comprenderà di amare solo troppo tardi...



L'autrice. (tratto da Biografieonline)
Margareth Mitchell, è nata l'8 novembre del 1900 ad Atlanta in una famiglia di antiche origini; studia in una scuola privata pare con scarsi risultati. E' simpatica, vivace e cordiale ma non si può dire che sia un'allieva modello. Oltrepassata senza guai l'eta della pubertà, si fidanza con Clifford Henry, suo primo grande amore purtroppo finito in tragedia.
La scrittrice ha quindici anni quando scoppia la prima guerra mondiale, lui un po' di più e quindi parte per il fronte, da cui non farà mai più ritorno. Saprà solamente che è morto in Francia.
Nel 1919 muore anche la madre e Margareth lascia il college per tornare a casa.
Nel 1922 si rifa una vita sposando Berrien "Red" Upshaw, un ex giocatore di football, ma il matrimonio è davvero lampo: dura solo due anni.
Intanto, cercando di sfruttare le sue notevoli doti con la macchina da scrivere, comincia a lavorare per l'Atlanta Journal.

Tempo di assorbire il duro colpo del divorzio e l'intraprendente scrittrice si risposa con George Marsh. Purtroppo dovrà lasciare il lavoro per motivi di salute. Mai malattia fu così foriera di fortuna e spirito creativo.
E' proprio durante la convalescenza, infatti, che scrive "Gone with the wind" (Via col vento), che sarà pubblicato nel 1936 e che vincerà il premio Pulitzer nel 1937.

Nel 1939 dal suo libro verrà tratto il film omonimo interpretato da Vivien Leigh e Clark Gable.
La contrastata storia d'amore di una giovane donna, Scarlett O'Hara, per Red Buttler, ambientata in Georgia durante la guerra di secessione americana, commuove tutto il mondo e frantuma tutti i precedenti record d'incassi ai botteghini.

Quando fu chiesto a Margaret Mitchell il suo parere sulle ragioni del successo sia del film che del libro, rispose, memore degli insegnamenti femministi materni: "Forse perché in ogni donna c'e' una Rossella, cioè l'istinto di non rimanere remissiva sotto il giogo maschile!".
Ormai celebre Margaret declinò ogni proposta di collaborazione a periodici o ad altre case editrici, che le avrebbero pubblicato qualsiasi cosa avesse scritto; rifiutò decisamente perché sosteneva che " Solo con un attacco di follia mi rimetterei a scrivere anche sol una riga".
Forse per lo stesso motivo non scrisse mai il seguito di Via col vento, confessò, infatti, che si era ammalata e le erano caduti i capelli per lo stress, mentre correggeva le varie stesure e che aveva riscritto per sedici volte il primo capitolo!
locandina
"Inoltre" soggiunse "Penso che Scarlett e Rhett non potranno mai tornare insieme, per cui non ci sarà mai un seguito" (sappiamo che ci provò Alexandra Ripley a scrivere il seguito di Via col Vento, nel 1992, con "Rossella", anch'esso portato poi al cinema).
Il tempo di godersi il successo per la brava Margaret non è moltissimo. Dieci anni dopo viene investita da un taxi e muore il 16 agosto 1949 dopo un'agonia di dieci giorni.

Il film - curiosità

158000 i metri di pellicola girati
6800 quelli effettivamente montati
5000 gli abiti confezionati
2400 le comparse
113 i minuti girati durante le riprese dell'incendio di Atlanta
90 i set realizzati
50 gli edifici costruiti per la scenografia di Atlanta
33 i minuti girati da Wood inseriti nella versione definitiva
17 quelli girati da Cukor
13 le nomination
10 gli Oscar vinti

Questi alcuni dei "numeri" che hanno caratterizzato la versione cinematografica di un grande romanzo.




Si tratta del film-fiume più famoso della storia del cinema, campione assoluto d'incassi in dollari fino agli anni '70 (ma rimesso poi al 1 posto della classifica per numero di spettatori paganti), girato in Technicolor, melodramma e affresco insieme, firmato da V. Fleming, ma diretto anche dallo scenografo Cameron Menzies con contributi di George Cukor e Sam Wood.
Il suo vero autore è il produttore David O. Selznick.
Ottenne 8 Oscar (più 2 premi speciali) ma l'affascinante Clark Gable non fu premiato; Hattie McDaniel fu la prima attrice di colore a ricevere l'Oscar come migliore attrice non protagonista, ma a causa delle leggi sulla segregazione razziale in Georgia non potè assistere alla premiazione.
1400 attrici furono interpellate per il ruolo di Rossella, novanta i provini realizzati, utilizzando 43 mila metri di pellicola in bianco e nero e 4 mila a colori. Fra le star coinvolte: Katharine Hepburn, Bette Davis, Tallulah Bankhead, Paulette Godard.

La celebre battuta finale pronunciata da Gable «francamente me ne infischio», nell'originale suonava: Flankly, my dear, I don't give damn, e conteneva perciò il termine damn, ritenuto osceno dal codice Hays. Per mantenere questa parola, Selznick pagò una multa di 5 mila dollari, ma dimostrò che secondo l'autorevole Oxford English Dictionary, «damn» era una volgarità e non una bestemmia.

Durante il ballo di beneficenza, per accentuare il volteggiare inebriante del valzer, Gable e la Leigh furono fatti ballare sopra una pedana girevole.

Vivien Leigh lavorò per 125 giorni guadagnando circa 25.000 dollari, mentre Clark Gable, impegnato sul set per soli 71 giorni, ricevette 120.000 dollari.

Durante il ballo di beneficenza, per accentuare il volteggiare inebriante del valzer, Gable e la Leigh furono fatti ballare sopra una pedana girevole.

Differenze del film rispetto al romanzo

  • Nel romanzo Rossella ha avuto altri due figli: Wade Hampton Hamilton (avuto dal primo marito Carlo Hamilton), ed Ella Lorena Kennedy, figlia di Franco. Nel film essi non compaiono, così come sono stati eliminati alcuni personaggi (la madre dei gemelli Tarleton, Franco Picard, Cade Calvert, i fratelli Fontaine, e altri).
  • Nel film manca completamente la parte biografica su Gerald O'Hara, nel libro infatti viene narrata la sua partenza dall'Irlanda, il suo arrivo negli Stati Uniti e il modo in cui è diventato un possidente terriero.
  • Nel film non si parla nemmeno delle vicende che portarono la ricca quindicenne Elena Robillard ad accettare il matrimonio con Gerald (di molti anni più vecchio di lei). Per Elena è impossibile continuare a vivere a Savannah con il padre e le sorelle, colpevoli di averla separata dal cugino Filippo Robillard (la pecora nera della famiglia) e della di lui successiva morte. Nel libro Elena, in punto di morte a causa del tifo, pronuncia ad alta voce il nome "Filippo".
  • Prima di sposare Rossella, Carlo Hamilton nel romanzo è fidanzato con Gioia, nel film con Lydia (India nella versione originale inglese).
  • La morte di Gerald O'Hara avviene in seguito alla visita a Tara dall'ex sorvegliante Wilkerson; nel libro, la morte è provocata, sia pur indirettamente, dagli intrighi della sorella di Rossella, Susele (Suellen nella versione originale inglese).
  • Molti alleggerimenti sono stati apportati nel film al personaggio di Rhett Butler: è sottovalutata la descrizione del suo ruolo nel forzare il blocco imposto dai nordisti ai porti del Sud, ed è minimizzata la sua relazione con la prostituta Bella Watling, anche lei resa molto più casta.
  • Nella notte in cui le mogli attendono il rientro dei mariti da Shantytown, Melania nel film legge David Copperfield di Charles Dickens, mentre nel romanzo era I miserabili, di Victor Hugo.
  • Sono stati eliminati tutti i riferimenti al Ku Klux Klan.
ERRORI E STRAFALCIONI (tratti da Bloopers)

Inevitabile, in un colossal del genere, che ci siano degli errori - alcuni più facili da notare, altri forse richiedono un'attenzione maggiore.
Improponibile strafalcione ortografico che sicuramente avrete notato in tanti: la proprietà dei Wilkes è chiamata "Dodici QUERCIE" .... >_< E che caspita....non c'è stato un tizio che si sia accorto di un erroraccio del genere??!?!?!?!?
Oppure: all'inizio del film c'è una didascalia che descrive l'ambientazione storica del film e le vicende dei Nordisti e dei Sudisti... ed ecco l'errore: nella frase "della cavalleresca gioventù" la parola cavalleresca viene divisa andando a capo in... cavalleres-ca!!!

Incongruenze nelle scene...:

  • Quando Ashley torna a casa ferito dalla spedizione a Shantytown, Melania ha in mano una lampada dalla quale pende un filo. 
  • Quando sta nascendo Diletta, Rhett offre un bicchiere di brandy a Mammy, che LO SNIFFA prima di berlo. Lo fa perchè quel simpaticone di Gable al primo ciack le aveva passato un bicchierozzo contenente VERO WHISKY! (le riprese si fanno col tè per evitare che gli attori si ubriachino come bisce se devono ripetere le scene). Alla seconda ripresa ecco che Mammy si fa più furba e annusa prima di bere... non si sa mai! 
  • Durante la scena alla stazione due uomini che reggono un tronco passano sopra un fantoccio privo di lineamenti del viso e, a giudicare dalle "mani", imbottito di paglia. 
  • Quando Rossella uccide il nordista, chiede a Melania di darle la veste da notte con cui avrebbe avvolto la testa sanguinante del morto. Melania si sveste e si può vedere che indossa un reggiseno moderno, che non sarebbe stato inventato per altri 50 anni. 
  • Rossella ha appena avuto l'illuminazione per ottenere i 300 dollari per le tasse di Tara. Si avvicina allo specchio e noi sentiamo Mamy dire: "Chi essere? Un nordista?" ma le sue labbra, perfettamente riflesse dallo specchio, non si muovono di un millimetro! (errore presente anche nella versione inglese, nella quale però dice "Who's that? A yankee?")
E terminiamo con la bellissima e imponente colonna sonora...




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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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