venerdì 22 giugno 2012

NARRANDO L'ORIENTE - HA JIN




E' tempo di NARRANDO L'ORIENTE, la rubrica "fridayiana" un cui esploro gli autori orientali!!

Oggi è il turno di....HA JIN.

Ha Jin ha lasciato la Cina nel 1985 per andare a vivere negli Stati Uniti.
Professore di inglese alla Emory University di Atlanta, ha pubblicato due libri di poesie, raccolte di racconti: Mica facile trovare un ammazzatigri (Neri Pozza 2002), Ocean of Words (Premio PEN/Hemingway 1997),  Under the Red Flag (Premio Flannery O’Connor 1996), e i romanzi In the Pond, L’attesa (Neri Pozza 2000, «National Book Award 1999» e «PEN/Faulkner Award 2000»), Pazzia (Neri Pozza 2003), War trash (Neri Pozza 2006, finalista del «Pulitzer Prize 2005», Libro dell’anno 2005 del «New York Times»).

Vediamo i libri pubblicati in Italia.

PAZZIA

Pazzia
Edizioni Neri Pozza
Collana Le tavole d'oro
Traduzione di M. Morzenti
316 pp
16 euro
Anno pubblicazione: 2003
Sinossi

Jian Wan si sta recando all'Ospedale Centrale per andare a trovare il signor Yang, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dopo l'ictus che l'ha colpito. 
Jian studia letteratura classica all'università di Shanning, e il signor Yang è il suo professore. Mentre passa accanto a un cantiere, un altoparlante trasmette una partita di calcio. Con la sua voce flebile, il cronista sembra mezzo addormentato, proprio come gli operai che riposano all'interno della costruzione ingabbiata da un ponteggio di bambù. 
Oltre un enorme mucchio di sabbia, spicca un'insegna gialla con su scritto a caratteri rossi e cubitali: puntate in alto, mettetecela tutta
È da qualche tempo che Jian Wan avverte una specie di sconcerto, uno smarrimento indefinibile..




Giudizi
«Pazzia consacra Ha Jin come il più grande scrittore della diaspora cinese». Publishers Weekly

«Il perenne conflitto tra convenzioni sociali e individualismo, moralità e pragmatismo, lealtà e tradimento in un romanzo luminoso». Amazon.com

«Ha Jin possiede un vero e proprio talento naturale nel raccontare la vita quotidiana e l’ambivalenza della cultura cinese». Village Voice



UNA VITA LIBERA

Una vita libera
Edizioni Neri Pozza
Collana Le Tavole d'oro
Traduzione di M. Morzenti
702 pp
22 euro
Anno pubblicazione:  2008
Sinossi

Dopo mesi di duro lavoro come cuoco al Caffè Giada a Boston, Nan Wu ha comprato finalmente il suo ristorante. Certo, non è nel New England ma in Georgia, lo stato in cui i razzisti del Ku Klux Klan marciano ancora alla luce del sole e il clima non è molto dissimile da quello cinese, con estati troppo asciutte e inverni senza neve. 
Non sembra poi particolarmente elegante con la sua sala da pranzo con sei tavoli e otto séparé di similpelle marrone, le pareti quasi coperte di murali che raffigurano cavalli al galoppo, al pascolo, rampanti o intenti a giocare con le code sollevate. 
Probabilmente non è nemmeno cosí redditizio, come sostiene invece il taiwanese che glielo ha venduto, un vecchio con gli arti rinsecchiti e la schiena curva.
Pingping, però, la moglie di Nan, non sta nella pelle all’idea di possedere un ristorante e avere magari anche una casa tutta sua, dove allevare in pace il piccolo Taotao, appena giunto dalla Cina.
Se fosse semplicemente un cuoco, Nan farebbe forse anche lui salti di gioia. 
Ritrovarsi in America durante i fatti di Tiananmen, decidere di rimanervi e diventare di lí a poco proprietario di un’impresa non è certo cosa da poco per un immigrato cinese. 
Nan Wu, però, non è un immigrato come gli altri. È un poeta che possiede tremila volumi che nessuna libreria pubblica americana può accogliere, dato che vanno dall’opera omnia di Anna Achmatova in russo alla Politica fra le nazionidi Hans Morgenthau, ed è un uomo che ha lasciato una parte non piccola del suo cuore in Cina, tra le braccia della spietata e seducente Beina.
Può un uomo simile accontentarsi del benessere americano e rinunciare ai sogni, all’idea di una vita dedicata all’arte e alla poesia?
Primo romanzo ambientato negli Stati Uniti di Ha Jin, Una vita libera conferma lo straordinario talento dello scrittore cino-americano nel penetrare negli angoli piú nascosti della vita quotidiana, dove i sogni muoiono o risorgono all’improvviso travolgendo tutto e tutti.

Giudizi
«Ha Jin è un maestro della prosa contemporanea, la sua scrittura lo colloca fra i grandi: negli Stati Uniti ha raccolto premi, successi e fama [...] È un cinese che, senza dubbio, ha imparato a dare splendide lezioni di civiltà americana». Fabio Cavalera, il Corriere della Sera

«Nell'animo di chi si allontana dal proprio paese, sopratturro se è un poeta, resta un grumo di malinconia. Ce lo racconta magistralmente il cinese Ha Jin». Il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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