lunedì 27 giugno 2016

Autori che...hanno odiato il loro personaggio più popolare



Buon lunedì, amici e lettori.

Iniziamo la settimana qui sul blog riprendendo un appuntamento presente già la settimana scorsa.

autori che...

La volta precedente abbiamo visto Autori che... hanno odiato le proprie opere o il loro capolavoro letterario.

Oggi vedremo qualche autore famoso che ha odiato il protagonista del romanzo/della serie che lo ha portato al successo.


Il primo autore è sir Arthur Conan Doyle, padre e creatore di Sherlock Holmes; già nel post dedicato a lui nel giorno della sua nascita (QUI) avevamo detto che ha avuto un rapporto di amore-odio con il suo personaggio e detective più famoso. Ciò che lo infastidiva era che il nome di Holmes fosse diventato più famoso del suo, e così, stanco di scrivere di Sherlock, a un certo punto lo ha ucciso. 
Fortunatamente per noi Sherlock è stato "risuscitato" e molte altre storie con il detective ci sono state...


Non ha odiato il suo protagonista così tanto da volerlo far fuori, ma comunque anche Ian Fleming, l'autore dei romanzi di James Bond, negli ultimi anni della sua vita, sviluppò una sorta di allergia verso il suo Bond, cercando per l'appunto di scrivere qualcosa di diverso.
Provò ad es, a scrivere una storia dove ci fosse comunque Bond, ma che avesse un ruolo secondario: The Spy who Loved Me (La spia che mi amò), dove Vivienne Michel, l'eroina, è il personaggio principale della storia, e tutto, compreso lo stesso Bond (che compare verso la metà del libro), è visto attraverso i suoi occhi.
A quel tempo,  il romanzo non fu accolto benissimo e l'esperimento letterario si rivelò alquanto fallimentare; anche se l'Autore aveva chiesto al suo editore di ritirare il romanzo, per fortuna, esso è nuovamente apparso in stampa dopo la sua morte.


Direttamente dal mondo dell'infanzia, giunge AA Milne, l'autore della serie per bambini avente per protagonista il simpatico orsacchiotto Winnie the Pooh.
Inizialmente le storie, scritte nel 1920, erano unicamente per suo figlio, Christopher Robin, e ad ispirarlo fu la collezione di peluche del bambino. 
Mai l'autore avrebbe potuto immaginare che Winnie potesse ottenere un tale successo e l'idea che questi libri per l'infanzia stessero oscurando la fama di altre sue opere e di se stesso come scrittore di narrativa per adulti, non gli piaceva affatto.
E non soltanto lui cominciò a detestare il paffuto orsacchiotto del Bosco dei cento Acri, ma anche lo stesso 
Christopher Robin.


SE CONOSCETE ALTRI AUTORI CHE A UN CERTO PUNTO DELLA LORO CARRIERA
HANNO CORTESEMENTE INIZIATO AD ODIARE IL LORO EROE,
SCRIVETEMELO NEI COMMENTI! :=)




fonti

https://www.grammarly.com
http://www.bustle.com

4 commenti:

  1. Post molto interessante, non conoscevo questi aneddoti, che dimostrano come a volte la fantasia possa creare personaggi talmente vivi nella mente del suo autore da far nascere in lui sentimenti così forti

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    1. vero, certo meccanismi mentali che nascono in questi artisti sono davvero interessanti!

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  2. Ciao Angela, ho letto con interesse il tuo scritto. Conoscevo solo il primo caso, il rapporto conflittuale tra Doyle e la sua creatura :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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