Leggendo IL BAR DELLE GRANDI SPERANZE, di Moehringer, mi ha colpito questo "pezzetto": immagino che a rapirmi sia stato proprio l'incipit: "Amai quei libri a prima vista"!!
Da lettrice, come non sentir mie queste poche parole....!?! E allora eccomi a condividerle con voi, augurandovi.... Buona domenica pomeriggio!!
Amai quei libri a prima vista, ed era stata mia madre a predispormi ad amarli.(…) Amavo l’aspetto di quelle parole, la loro forma, il collegamento subliminale dei caratteri col viso grazioso di mia madre, ma probabilmente fu la loro funzione a conquistarmi. Più di ogni altra cosa, le parole organizzavano il mio mondo, mettevano ordine nel caos, dividevano nettamente le cose in bianco e nero. Le parole mi aiutavano persino a definire i miei genitori. Mia madre era laparola stampata - tangibile, presente, reale - mentre mio padre era la parola detta - invisibile, effimera, subito persa nella memoria. C’era qualcosa di confortante in questa rigida simmetria.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz