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OCCHI DI CIELO&STELLE
di Nadia Nunzi
Ed. Lettere Animate 65 pp 1.49 euro 2014 |
"Occhi di Cielo&stelle" è un racconto che ha, come protagonisti, una ragazza molto giovane ed un anziano signore.
Due persone apparentemente molto diverse tra loro ma legate da una stessa passione per la scrittura.
Si incontrano in chat per caso, con due nomignoli insoliti , che sembrano incastrarsi alla perfezione.
Si conoscono solo nel virtuale, dove sono celati dall’ombra dell'ambiguità solita di quel contesto e non si scoprono mai più di tanto, fino ad arrivare a perdersi definitivamente.
E' un testo semplice che parla dell'enigmatico mondo virtuale.
Di quello che riesce a compiere la nostra immaginazione, portandoci a riflettere, ma anche della distrazione che un corpo può darci se affiancato alle parole.
Di seguito i link:
il mio pensiero |
Occhi di
Cielo&Stelle è un racconto di Nadia Nunzi, che ruota attorno alla
protagonista, la giovane 25enne Nives,
la quale vive con i suoi ma in realtà conduce una vita molto solitaria, un po’
troppo per una ragazza della sua età.
Nives ama leggere e scrivere, inventare e raccontare storie che
solo lei legge; ha un lavoro ma passa il proprio tempo libero chiusa nella
propria camera, sola con se stessa, scavando dentro la propria anima e mettendo
giù, per iscritto, pensieri ed emozioni, ricordi e aspettative: tutto ciò che lei è davvero ma che nessuno
riesce a vedere, che nessuno finora ha mai scoperto., forse perché chi ci
conosce da sempre, a volte, finisce per dare per scontato tante cose e alla
fine perde tanto, di noi.
“A volte, le persone che pensano di sapere ogni frammento di noi, sono quelle che ci conoscono meno. Sono quelle che si perdono i sospiri, dandoli per scontati e per questo si trovano a leggere un intero libro senza notarne le pause, senza frugare negli enigmi delle parole.”
Ma nonostante l’inclinazione
alla solitudine e all’introspezione, anche in un’anima come quella della
solitaria e a volte scontrosa Nives, si nasconde un desiderio forte – che lei difficilmente asseconda – di avere rapporti umani veri, un contatto con
altre creature sole come lei e desiderose di condividere qualcosa di sé e
ascoltare gli altri.
Ed è così che di sera e di notte, si intrufola nelle chat
con vari nickname, alla ricerca di
qualcosa che la arricchisca, che dia un senso alle proprie giornate quasi del
tutto prive di relazioni vere, per poi rendersi conto di quanto siano squallide
e aride la maggior parte delle “conversazioni” virtuali…., finché un nick
particolare – in sintonia col suo, che ruota sempre attorno a “Occhi
di….” – attrae la sua attenzione: “Cielo&Stelle”.
C’è qualcosa di poetico in queste parole e a Nives si
accende la curiosità: chi si cela dietro un nick così?
La curiosità è tanta e rivela un grande bisogno di comunicare e di aprirsi totalmente.
Quanta e quale vita ci può essere in un rapporto che nasce attraverso
lo schermo di un pc?
Quanto può essere vero, profondo, quanto può arricchire?
Quando ci si sente soli, pur consapevoli di essere in mezzo
a tanta gente, è facile che ci si chiuda in se stessi, maturando pensieri e
convinzioni che ci portano a credere che possiamo fare a meno degli altri, come
del resto gli altri sembrano fare a meno di noi, perché non ci vedono per
quelli che siamo, non ci reputano importanti per la loro vita.
Nìves, seppur tanto giovane, porta su di sé un senso di inadeguatezza che affonda
le radici nella sua stessa infanzia; un’eterna incompresa: lei troppo
profonda, riflessiva, contemplativa, osservatrice attenta…, non riesce a
trovare punti di incontro con le persone attorno a sé, benchè non sia sola al mondo.
A volte c’è bisogno di uno scossone per scuoterci di dosso l’apatia,
le paure, le “paranoie”, e aprire una finestra…
non su una chat, ma sul mondo, quello
vero, in cui siamo chiamati a vivere giorno per giorno, prima che sia troppo
tardi, prima che giunga un evento inaspettato a toglierci la vita stessa,
prima che arrivino giorni in cui ci si guarderà indietro, gonfi di rimpianto e
coscienti di aver perduto tanto, troppo tempo, per inseguire le cose sbagliate.
La vita metterà Nives nella necessità di recuperare se stessa e prendere la
decisione se continuare o meno a restar chiusa nel proprio piccolo bozzolo, o se uscirne fuori per afferrare la propria vita e viverla sul serio.
Un romanzo
breve, come ho detto all’inizio, eppure capace, a mio avviso, di lasciare molti
spunti di riflessione, in primis sulla difficoltà di comunicare al giorno d'oggi, nonostante (o forse a causa?) i mezzi di comunicazione siano poi aumentati e sempre più tecnologici, globali; il linguaggio è
accurato, c’è un utilizzo ragionato delle parole, che hanno il loro “peso”,
e questa importanza data ad esse emerge nello stile – “ermetico” - scelto dall’Autrice:
frasi per lo più brevi, concise, formate
anche da una sola parola, per sottolineare pensieri e stati d’animo della
protagonista, in modo da “guidare” chi legge a soffermarsi su di essi.
Di solito
non apprezzo moltissimo le narrazioni caratterizzate quasi totalmente da frasi
troppo brevi, che si susseguono dando, alla storia, un ritmo quasi a “singhiozzo”,
in quanto mi danno l’impressione di voler dare necessariamente troppo “pathos”
ed enfasi a tutto, smorzando la fluidità e la scorrevolezza del racconto.
Però devo
dire che nel caso di questo libro, l’ho trovato adatto, perché in poche
(relativamente) pagine l’Autrice ci dà un quadro psicologico della protagonista
attraverso un approccio “intimo”, introspettivo e anche il linguaggio e lo
stile di scrittura concorrono a questo.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz