sabato 26 aprile 2014

Giunti Y e i due classici intramontabili



Chi mi segue da un po' sa che alla sottoscritta piacciono molto i classici, gli evergreen, ed eccomi qui a segnalarvi due nuovissime edizioni, con una veste grafica molto carina, firmata Giunti Y, economiche a da non perdere per chi ancora non li avesse letti:

Ed. Giunti
352 pp
7 euro
USCITA 30 APRILE
2014
L'INNOCENTE
di Gabriele D'Annunzio

Trama
Pubblicato nel 1892 e subito oggetto di accuse di immoralità, ''L'innocente'' narra la storia di Tullio Hermil, ricco proprietario terriero, colto e raffinato ma perennemente inquieto e dominato da un'irrefrenabile sensualità. 
Sposato con la dolce e remissiva Giuliana, Tullio non può fare a meno di esserle infedele, spingendo infine la moglie tra le braccia di un altro uomo. 
Un episodio che avrà conseguenze fatali sul loro destino...


ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS
di Ugo Foscolo

Ed. Giunti
USCITA 14 MAGGIO
2014
Trama

La vicenda trae origine dal suicidio di Girolamo Ortis, uno studente universitario morto a soli 23 anni. Foscolo mutò il nome di Girolamo in Jacopo, in onore di Jean-Jacques Rousseau. Nel paese natio esiste tuttora la casa del giovane, ristrutturata dagli eredi a seguito del terremoto del Friuli del 6 maggio 1976.
Jacopo Ortis è uno studente universitario veneto di passione repubblicana, il cui nome è nelle liste di proscrizione. 
Dopo aver assistito al sacrificio della sua patria si ritira, triste e inconsolabile, sui colli Euganei, dove vive in solitudine. 
Passa il tempo leggendo Plutarco, scrivendo al suo amico, trattenendosi a volte con il sacerdote curato, con il medico e con altre persone buone. Jacopo conosce il signor T., le figlie Teresa e Isabellina, e Odoardo, che è il promesso sposo di Teresa, e comincia a frequentare la loro casa. 
È questa, per Jacopo, che è sempre tormentato dal pensiero della sua patria schiava e infelice, una delle poche consolazioni....


QUI c'è la mia recensione del libro di Ortis.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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