Breve passaggio tratto da I CENTO COLORI DEL BLU, associato alla canzone che viene citata in esso.
Chiusi la porta alle sue spalle e aspettai con l’orecchio premuto contro il legno finché non sentii i suoi passi salire pesantemente le scale; quindi mi inginocchiai a raccogliere la foto caduta a terra. Il volto di Jimmy mi fissava, ma fu il mio ad attirare la mia attenzione: una bambina con le trecce, uguali a quelle di Jimmy, ma più lunghe. Mi mancavano due incisivi e sorridevo felice, posando davanti alla macchina fotografica in tutta la mia gloria sdentata. Jimmy non sorrideva, ma mi teneva un bracciointorno alle spalle. Come se fossi preziosa. Amata.Il vetro era incrinato, ma riappesi lo stesso la foto al suo posto,raddrizzandola con cura. La crepa separava la metà superiore dei nostri corpi da quella inferiore. Per fortuna la foto non era danneggiata. Eravamo illesi sotto quella cicatrice. Mi fermai a riflettere. Ero piena di cicatrici, ma sotto le ferite ero ancora intera. Sotto le mie insicurezze, sotto il dolore, sotto i conflitti interiori, ero ancora intera.Abbassai le luci e mi spogliai in quieto raccoglimento. E poi, sopra di me cominciò la musica. Andai in salotto e alzai il viso verso la bocchetta di ventilazione. Dopo aver accordato il violoncello, Wilson attaccò una melodia.E mentre ascoltavo, il mio cuore si riempì di meraviglia. Wilson stava suonando Willie Nelson. Always on My Mind non era mai stata così dolce. Sembrava che fosse stata scritta per il violoncello, anche se dubito che in molti avrebberoriconosciuto Willie Nelson nell’arrangiamento di Wilson. La suonò più volte, come per assicurarsi che l’avessi sentita E poi sopra di me tornò il silenzio.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz