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domenica 15 dicembre 2013

Recensione LA FIGLIA DEL CAPITANO di Puskin



Ultimo classico dell'anno 2013...

LA FIGLIA DEL CAPITANO
di A. Puskin


La figlia del capitano
Mondadori
Trad. B. Osimo
147 pp
8.50 euro
2005
Sinossi

Sullo sfondo del romanzo vi è sempre la rivolta di Pugacev.
Protagonista è Petr Andreic Grinev che, accompagnato dal precettore, tra varie traversie, grazie all'aiuto di un contadino, raggiunge la fortezza di Belogorsk.
Qui si innamora di Masa, figlia del capitano della fortezza.
puskin
Pugacev conquista la fortezza, il capitano e la moglie vengono uccisi, ma Grinev viene stranamente graziato da Pugacev (che è il contadino incontrato durante il viaggio), il cui pensiero fisso va alla dolce Masa, tenuta prigioniera da Svabrin (un disertore nemico di Grinev)....






il mio pensiero

E' d'obbligo per me esordire dicendovi che, per la maggior parte delle volte, con i romanzieri russi (e i loro relativi libri) non è scattato il colpo di fulmine: zero feeling, insomma.
Questo mi è capitato, ad esempio, con "Le anime morte" di Gogol, "Padri e figli" di Turgenev..., anche se poi a riscattarli c'erano stati incontri più gradevoli, come con"Anna Karenina" di Tolstoj.
Ma il più delle volte, lo stile, le ambientazioni e gli stessi personaggi della letteratura russa, proprio non riuscivano a prendermi e ad accendere il mio interesse.

pugacev
Ho quindi iniziato "La figlia del capitano" non senza il timore di trovarmi costretta ad abbandonarlo; però non è successo....!
Anzitutto, è un romanzo piuttosto breve e poi Puskin ha uno stile molto "leggero", ironico, vivace, sia nel tratteggiare i personaggi che le situazioni.

Il protagonista è un giovanotto di nobile famiglia, Petr Andreic Grinev, il cui "destino" è segnato sin da piccolo, perchè suo padre vuole assolutamente che il figlio sia un uomo di guerra, un valoroso militare al servizio dello zar.
Ed infatti, crescendo - dopo un'adolescenza trascorsa sotto le ali di un insegnate privato, di origini francesi, piuttosto amante della bella vita e delle donne, e poco avvezzo a trasmettere cultura e buoni costumi al proprio allievo -, per evitare che il ragazzo sia uno scapestrato e buono a nulla, il padre lo manda, sotto propria raccomandazione, ad arruolarsi, presso la fortezza di Belogorsk.
Ad accompagnarlo, il fedele, anche se un po' lagnoso, precettore Savel'ic; durante il viaggio, i due incontrano uno straccione, cui Petr regalerà il proprio pellicciotto perchè si scaldi.
Questo gesto gli salverà la vita in futuro, perchè quell'uomo, dalle sembianze di un povero contadino, è in realtà il leader di una marmaglia di briganti che sta insorgendo contro la zarina di Russia, Caterina II: Emeljan Pugacev, un disertore dell'esercito russo che aveva combattuto nella Guerra dei sette anni e che aveva sobillato il malcontento latente fra i cosacchi, formando una sorta di "esercito" al proprio servizio.
Questi ribelli attaccheranno la fortezza in cui vive tranquillo il nostro giovanotto, il quale intanto si è  innamorato della dolce e timida Mar'ja Ivanovna (Masa), la quale però è oggetto di desiderio anche di un uomo gretto e traditore, tale Svabrin...

E' un romanzo che si legge con molta scorrevolezza, dinamico al punto giusto, con una presenza di dialoghi che danno fluidità alla narrazione, con personaggi schietti, caratteristici e un finale che soddisfa il lettore.

con questo classico
partecipo a... 

mercoledì 11 dicembre 2013

Proverbi perla figlia del capitano



ex-epigrafe

Il significato della parola EPIGRAFE al quale mi riferisco è questo: Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm., citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire. (Treccani)


Oggi inizio l'ultimo classico del 2013 ed è questa la citazione che apre "La figlia del capitano", un breve romanzo di Puskin.

La figlia del capitano
Ed. Mondadori
Trad. B. Osimo
147 pp
8.50 euro
2005
Tieni da conto l'onore fin da giovane.
proverbio

Breve e conciso, direi ^_^

Ed ecco la trama:

Sullo sfondo del romanzo vi è sempre la rivolta di Pugacev. 
Protagonista è Petr Andreic Grinev che, accompagnato dal precettore, tra varie traversie, grazie all'aiuto di un contadino, raggiunge la fortezza di Belogorsk. 
Qui si innamora di Masa, figlia del capitano della fortezza. 
Pugacev conquista la fortezza, il capitano e la moglie vengono uccisi, ma Grinev viene stranamente graziato da Pugacev (che è il contadino incontrato durante il viaggio). 
Grinev ottiene anche da Pugacev che Masa, tenuta prigioniera da Svabrin (un disertore nemico di Grinev) gli venga restituita. 
Accusato da Svabrin di complicità con i ribelli e condannato a morte, Grinev viene graziato da Caterina II convinta dell'innocenza del giovane da Masa.

sabato 23 novembre 2013

Mini-recensione: "Ultime lettere di Jacopo Ortis" di Ugo Foscolo



Ed eccomi a dirvi il mio pensiero su un classico della letteratura italiana - del genere epistolare -:

"Ultime lettere di Jacopo Ortis" 
di Ugo Foscolo



La vicenda trae origine dal suicidio di Girolamo Ortis, uno studente universitario morto a soli 23 anni. Foscolo mutò il nome di Girolamo in Jacopo, in onore di Jean-Jacques Rousseau. Nel paese natio esiste tuttora la casa del giovane, ristrutturata dagli eredi a seguito del terremoto del Friuli del 6 maggio 1976.

Jacopo Ortis è uno studente universitario veneto di passione repubblicana, il cui nome è nelle liste di proscrizione.
Dopo aver assistito al sacrificio della sua patria si ritira, triste e inconsolabile, sui colli Euganei, dove vive in solitudine. 
Passa il tempo leggendo Plutarco, scrivendo al suo amico, trattenendosi a volte con il sacerdote curato, con il medico e con altre persone buone. Jacopo conosce il signor T., le figlie Teresa e Isabellina, e Odoardo, che è il promesso sposo di Teresa, e comincia a frequentare la loro casa. 
È questa, per Jacopo, che è sempre tormentato dal pensiero della sua patria schiava e infelice, una delle poche consolazioni....

Ultime lettere di Jacopo Ortis è il romanzo in cui confluisce e si realizza la tumultuosa e fervida personalità del Foscolo: le vicissitudini di Jacopo rispecchiano la sua biografia, romanticamente esemplare grazie agli elementi passionali che la colorano, al rapporto conflittuale con l'ambiente che lo circonda, all'esilio degli ultimi anni.

recensione
Siamo davanti ad un romanzo epistolare in cui emerge in modo palese il valore della patria quale oggetto d'amore e sacrificio per sottrarla alle mire del nemico invasore, che qui è incarnato da Napoleone; ma accanto all'amore per l'Italia c'è anche la delusione per certe scelte politiche (quali il Trattato di Campoformio) che calpestavano la libertà dei popoli.
Jacopo Ortis è un giovane che ci appare, in ogni rigo, in ogni pagina e in ogni sua lettera, una personalità malinconica, disperata, incline allo struggimento, all'amore passionale e devoto.
Lo struggimento e la sofferenza che caratterizza il suo amore per l'amata e tradita Italia, è presente anche anche in quello per la sua Teresa, amore irraggiungibile e impossibile.
Scrivendo all'amico Lorenzo, Jacopo racconta le proprie giornate, le passeggiate, gli incontri, la sua venerazione per certi autori (quali il Petrarca, Plutarco, ma soprattutto Vittorio Alfieri e Giuseppe Parini), i pensieri, le malinconie e i sentimenti per Teresa, sentimenti che non possono avere una connotazione positiva perchè la giovane - che pure non è indifferente a Jacopo - non potrà mai ricambiarli espressamente, in quanto promessa sposa ad Odoardo, in obbedienza alle volontà paterne e per ragioni materiali.
Pagina dopo pagina, sentiamo crescere l'angoscia e il dolore nel cuore e nella mente del povero Ortis, che non trova pace perchè ciò che gli è più caro non sarà mai suo: gli è negata la felicità su questa terra e il pensiero di ciò che avrebbe potuto vivere con Teresa - assaporato brevemente con un bacio fugace - ma che mai si avvererà, lo condurrà alla disperazione e al desiderio di rifiutare questa vita, che gli sta donando solo infelicità.
Il conforto dell'amicizia e il pensiero dell'amata mamma non impediranno a Jacopo di fare la scelta più drammatica per un essere umano.

Che dire...?
Lo volevo leggere da un po', mi sembrava doveroso visto che Foscolo è un caposaldo della letteratura italiana; ho trovato le mie piccole difficoltà a lasciarmi coinvolgere e per via del linguaggio "d'altri tempi", arcaico, e per la personalità stessa dell'Ortis, esageratamente fragile e disperata...
Ciò non toglie che sia un classico che merita di essere letto e che non dovrebbe mancare nelle nostre librerie.

con questo classico partecipo
alla sfida

martedì 12 novembre 2013

Piccoli gioielli letterari: VILLETTE di Charlotte Bronte



Lettori che amate la letteratura inglese classica, ecco per voi l’ultimo romanzo di Charlotte Brontë, dai toni nettamente autobiografici, “referto di un naufragio interiore”.

VILLETTE
di Charlotte Bronte



Fazi Editore
Trad. S. Caltabellotta
640 pp
14.90 euro
Novembre 2013

L’accurato studio psicologico dei personaggi e la vivace descrizione della vita in un collegio femminile del XIX secolo lo rendono un piccolo gioiello nascosto della letteratura anglosassone. 

Trama

Quando Lucy Snowe ottiene il posto di istitutrice in un collegio femminile in Belgio, per la prima volta la fortuna sembra sorriderle. 
Orfana e indigente, timida e sgraziata, per la ragazza quel trasferimento oltremanica è l’occasione per lasciarsi i grigi sobborghi inglesi alle spalle e ricominciare da zero. 
Ma iniziare una nuova vita non è un’impresa da poco: arrivata a Villette – città immaginaria plasmata da Charlotte Brontë sul modello di Bruxelles –, in un ambiente che le è estraneo, senza parenti né amici, Lucy ci mette del tempo a superare l’iniziale spaesamento e a prendere in mano le redini della propria esistenza. 
Grazie alla propria forza di carattere, la giovane riesce a guadagnarsi la stima dell’autoritaria direttrice del collegio, Madame Beck, e a entrare in confidenza con suo cugino, il professor Paul Emanuel, un uomo gentile e brillante ma poco portato per la vita mondana a causa del suo temperamento focoso. 
E proprio nel momento in cui tra i due sembra essere scoccata la scintilla di un’intensa e tormentata storia d’amore, arriva a Villette John Bretton, affascinante amico d’infanzia di Lucy, che costringerà la ragazza a fare i conti con i dubbi e le scelte che s’impongono a ciascuno di noi quando cerca il proprio posto nel mondo. 

L'autrice.
Charlotte Brontë (Thornton, Yorkshire, 1816 - Haworth, Yorkshire, 1855) È una delle maggiori personalità della letteratura inglese dell’Ottocento. Sorella delle scrittrici Anne ed Emily Brontë, compì studi irregolari e si dedicò all’insegnamento. Il suoi romanzi, dal celebre Jane Eyre al più tardo Villette, ottennero un clamoroso successo che dura tuttora.

domenica 15 settembre 2013

Quattro imperdibili classici Y Gunti



Amanti dei classici, eccovi gli imperdibili quattro editi dalla Y Giunti!!
Sono già  in vendita, eh!
Fantascienza e avventura per lettori senza paura (giusto per far la rima)... ^_^

Senza dubbio le cover sono molto "scenografiche" e d'impatto.... Che ne dite ? ;)

VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA
di Jules Verne


Y Classici
Una pergamena trovata per caso in un vecchio libro, un messaggio
cifrato scritto in caratteri runici, un vulcano nella lontana Islanda
che potrebbe aprire la via verso il centro della Terra.
Folgorato dalla scoperta, il noto geologo Otto Lidenbrock
parte con il giovane nipote Axel per un viaggio straordinario verso l’ignoto.
 Ma nelle immense cavità del vulcano, tra gallerie ricche di preziosi minerali,
 un oceano sconfinato, foreste fitte di piante gigantesche,
sono in agguato pericoli oscuri, provenienti da un mondo preistorico e sconosciuto.
 Il primo grande capolavoro della letteratura fantascientifica.

CUORE DI TENEBRA 
di Joseph Conrad

Y Classici
Un battello malandato che risale un fiume nel cuore dell’Africa nera,
 una foresta inestricabile e oscura, un popolo sfruttato e ostile.
Il capitano Marlow, accompagnato da un equipaggio di cannibali,
parte alla ricerca del misterioso agente coloniale Kurtz,
l’unico in grado di procurare ingenti quantità di avorio.
Giunto finalmente a destinazione, Marlow si troverà
di fronte a una realtà agghiacciante: megalomane e sanguinario,
Kurtz è adorato dagli indigeni come una divinità
e temuto per le sua implacabile ferocia.
Una discesa agli Inferi che è anche
un viaggio nelle tenebre del cuore umano.

ROBINSON CRUSOE
di Daniel Defoe


Y Classici
Il romanzo d’avventura più celebre al mondo,
che ha affascinato generazioni di lettori di tutti i Paesi e di tutte le età.
Unico sopravvissuto a un terribile naufragio,
obinson Crusoe approda sulla spiaggia di un’isola deserta.
Armato solo del suo ingegno e della sua tenacia,
lotterà contro le forze ostili di una natura selvaggia, tra mille imprevisti e difficoltà,
nell’isolamento completo.
O almeno così sembra...
Perché nella folta vegetazione di quell’isola incontaminata
potrebbero nascondersi presenze sconosciute e inquietanti.

I TRE MOSCHETTIERI
di Alexandre Dumas


Y Classici
Arrivato dalla provincia per cercare fortuna a Parigi,
il giovane d’Artagnan, coraggioso e abilissimo con la spada,
conquista la fiducia di Athos, Porthos e Aramis,
i moschettieri di re Luigi XIII, famosi per le loro gesta eroiche.
Entrato a far parte della guardia del sovrano,
 d’Artagnan combatterà a fianco dei tre inseparabili compagni
per sventare le oscure trame del diabolico cardinale Richelieu e della sua spia,
la perfida e affascinante Milady de Winter.
 Sono questi gli indimenticabili protagonisti
di un romanzo dal ritmo trascinante,
che mette in scena magistralmente intrighi, complotti,
giochi di potere e amori segreti alla corte francese del Seicento.

venerdì 6 settembre 2013

Breve recensione: L'ABBAZIA DI NORTHANGER di Jane Austen



Libro terminato ieri e recensito oggi!!

L'ABBAZIA DI NORTHANGER
di Jane Austen


Ed. Garzanti
216 pp
8.60 euro
Sinossi

L'Abbazia di Northanger, antica dimora medievale del futuro suocero, accende l'immaginazione della protagonista: Catherine, una giovane ingenuamente romantica, nutrita dalla lettura di libri tenebrosi, che fantastica di misteri e delitti inesistenti.
Questa cornice "noir", entro la quale si svolge una storia d'amore contrastata, è resa dalla Austen con vena ironica, leggera ma graffiante, che percorre tutto il romanzo e che affianca, come scrive Bertolucci, «quella sua qualità suprema, che è solo sua e di certi pittori del Seicento olandese, di dare la vita di tutti i giorni nel quieto brusio delle faccende quotidiane».

L'abbazia di Northanger (Northanger Abbey), pubblicato in Italia anche con i titoli Caterina e Katherine Morland è forse il romanzo meno conosciuto e meno di successo di Jane Austen: fu terminato nel 1803, ma fu pubblicato solo nel 1818, dopo la morte della scrittrice.

il mio pensiero

L'abbazia di Northanger è stata una lettura leggera e piacevole, in cui ho ritrovato tutta la bella ironia della Austen e il suo modo di scrivere sempre fresco, frizzante, presentandoci la sua eroina con tutte quelle caratteristiche che la rendono in realtà un'anti-eroina, collocando i suoi personaggi, spesso volutamente vanesi, sciocchini, ma anche ingenui, passionali al momento giusto, in un contesto superficiale, fatto di balli, ricevimenti, mariti da "accalappiare", pomeriggi a chiacchierare con le amiche nelle sale da tè....
E subito la nostra Autrice ci avverte che la sua protagonista, Catherine Morland, a prima vista non ha proprio l'aria di un'eroina, ma evidentemente proprio questo la rende la candidata ideale ad esserlo...!

Nessuno che avesse conosciuto Catherine Morland nella sua infanzia 
avrebbe mai immaginato che fosse nata per essere un'eroina. 
La sua condizione sociale, il carattere del padre e della madre, 
il suo aspetto e la sua indole, era tutto ugualmente contro di lei.


Catherine è una giovinetta pacifica, ingenua, semplice, sognatrice; ama leggere i romani gotici, in particolare va matta per I misteri di Udolfo della Radcliffe, così densi di orrore e mistero.
Dalla tranquilla Fullerton, Catherine va a stare un periodo presso amici di famiglia, Mr e Mrs Allen, nella divertente e mondana Bath.
Qui conosce diverse persone, tra cui l'aitante giovanotto Henry Tilney, un vero gentiluomo, di cui si infatua praticamente subito, dopo aver ballato con lui una sera; ma soprattutto, ad offrirle amicizia, c'è Isabella Thorpe, una ragazza un po' più grande di lei, dall'aria di chi può dispensar consigli alla giovane amica perchè ha "vissuto" di più e conosce meglio le persone, gli uomini in particolare.
La simpatica verve di Jane ci fa conoscere subito la vera natura civettuola e un po' opportunista della vivace Isabella, che ha sempre gli occhi impegnati a puntare baldi giovanotti; e questi occhi astuti si posano sul bel fratello maggiore di Catherine, James.
I due si fidanzeranno e a Catherine tanta felicità non par vera: lei ed Isabella sono come sorelle e adesso lo potranno diventare davvero!
Certo, ogni tanto si sente qualche discorsetto riguardante i soldi e le rendite di famiglia, che non proprio fanno onore al sentimento che dovrebbe stare alla base di un legame amoroso.... ma Catherine è talmente ingenua da non cogliere sfumature importanti, che pure parrebbero tanto evidenti.
A complicar le cose, la conoscenza della sorella di Henry Tilney, Eleonor, graziosa e discreta, con cui Catherine lega a tutti i costi (inizialmente per interesse verso Henry) e che la farà un po' allontanare da Isabella, che intanto, benchè fidanzata con il giovane Morland, sembra fare gli occhi dolci ad un altro bel ragazzo...
Catherine legge e sogna di poter un giorno conoscere e vivere in qualche bellissimo edificio antico, di quelli con tante stanze, corridoi lunghi, finestre alte, volte in stile gotico, camere chiuse a chiave dentro le quali chissà quali segreti terribili sono nascosti da anni...
Leggi oggi, leggi domani, il desiderio di vivere in prima persona un'avventura da "piccoli brividi" la immerge in un mondo tutto suo, fantastico, in cui lei diventa protagonista di eventi inquietanti...
A dar manforte a questi pensieri di sognatrice, c'è il soggiorno presso l'amica Eleonor, dietro invito del di lei padre, l'altezzoso e distinto generale Tinley, e il luogo manda in visibilio la nostra protagonista: l'abbazia di Northanger.
Quale migliore occasione per dare sfogo alla propria fervida immaginazione...., se non tra quelle mura maestose, quelle stanze grandi, la presenza di cassapanche misteriose, imposte che sbattono paurosamente al primo colpo di vento, e soprattutto la strana persona del generale, gentile sì con la propria ospite, ma pure così duro, sempre sull'orlo di dar corso all'ira....?
Forse quest'uomo nasconde qualche segreto, qualche malefatta che ha tenuto ben nascosta?
Tra elucubrazioni mentali che la metteranno in imbarazzo verso se stessa e soprattutto verso Henry, scontrosità ingiustificate, dispetti perpetrati da innamorati respinti, amicizie concluse e fidanzamenti rotti, Catherine giungerà alla fine al suo happy ending, degno di un romanzo in cui la propria eroina deve trionfare per forza di cose...!!

Come dicevo, questo breve romanzo dalle sfumature leggermente noir, è attraversato pagina dopo pagina dall'amabile ironia, intelligente ed arguta, della sua Autrice, che ci fa sorridere quando calca la mano sull'ingenuità di Catherine, che riceverà qualche "dritta" dal razionale, comprensivo e saggio Henry; o quando ci rivela la civetteria e la superficialità di Isabella nel correre dietro ai soldi prima ancora che ai ragazzi...

E' un classico molto carino, soprattutto per chi ama l'autrice in questione e ne apprezza l'arguzia e il suo dar spazio al tema sentimentale senza scadere mai nel patetico!



con questo classico
partecipo alla sfida




martedì 13 agosto 2013

Recensione: PICCOLO MONDO ANTICO di Antonio Fogazzaro



Classico letto per il mese di agosto.

PICCOLO MONDO ANTICO
di Antonio Fogazzaro


Sinossi

Sullo sfondo dell’Italia risorgimentale, tra la prima e la seconda guerra di indipendenza, si svolge il dissidio amoroso e ideale tra Franco Maironi, un giovane di idee liberali, e Luisa Rigey, una ragazza di modeste condizioni economiche. Franco vive con la nonna, una marchesa che parteggia per il governo austriaco, la quale si oppone al suo matrimonio con Luisa e minaccia di diseredarlo. Franco non le dà ascolto e sposa Luisa. Dopo il matrimonio, dunque, i due vanno a vivere a Oria sul lago di Como, dallo zio di Luisa, Piero Ribera.
Presto emerge tra i due un profondo dissidio, frutto della loro diversità di carattere. Neanche la nascita di una bambina, Maria, che lo zio ama chiamare Ombretta Pipì, sembra placare i loro animi così differenti (contemplativo e idealista lui, pratica e razionale lei) e migliorare il loro rapporto.
E a complicare le cose.. un testamento...

L'autore.
Antonio Fogazzaro (1842-1911) fu uno degli scrittori più discussi dell’ottocento, il primo a narrare i conflitti della nascente borghesia italiana. Venne accusato ora di conservatorismo ora di modernismo, ora di provinciale perbenismo ora di pericoloso erotismo. Tra queste contraddizioni, che finirono per procurargli l’avversione sia della Chiesa sia dei positivisti, videro la luce le sue opere maggiori: Malombra e la tetralogia Piccolo mondo antico, Piccolo mondo moderno, Il santo e Leila.


le mie impressioni....!!
Leggere questo romanzo - di cui vidi una delle trasposizioni televisive un po' di anni fa (quella con la Pandolfi, Alessandro Gassman e Virna Lisi) - è stato piacevole, anche se all'inizio ho rischiato un po' di annoiarmi....
Eh sì, perchè l'Autore abbonda con un linguaggio dialettale (veneziano) e, se da una parte questo aspetto rende la narrazione simpatica, vivace, molto realistica, dall'altra non vi nascondo che però facevo fatica a capire tutto....
Ad ogni modo, nel complesso, anche se in alcuni momenti la narrazione procede più lentamente che in altri, è scorrevole e i dialoghi aiutano molto in questo senso.
I personaggi sono molto "pittoreschi", alcuni fanno sorridere (tipo Pasotti e il curato), altri mi inteneriscono, come lo zio Piero e la mamma Teresa.
Insopportabili sia la marchesa-strega, sia quell'impiccione del Pasotti...
Molto romantico e dolce Franco, il suo corteggiamento accennato e tutto il suo comportamento con Teresa.

Mi ha fatto sorridere una cosa che accade ancora oggi, soprattutto in realtà di paese: il paese è piccolo, la gente mormora". tutti sanno tutto di tutti, ma nessuno vuol farlo sapere.. 

Franco e Luisa sono innamorati ma il loro amore è ostacolato.
Detta così, ricorda un po' Renzo e Lucia o Romeo e Giulietta, ma Piccolo mondo antico ha caratteristiche proprie e ci fa entrare in un mondo a sè, in cui veniamo a contatto con la quotidianità, con i pensieri più profondi, con le lacrime, di personaggi ai quali la vita non sempre ha fatto sconti o concessioni...
Se il titolo ha in sè, infatti, un che di "fiabesco", di lontano e nostalgico, la storia narrata non manca però di sfumature tutt'altro che rosa..
L'amore di Franco e Luisa è sufficiente a renderli felici?
Franco potrebbe aprire le braccia davanti all'eredità che la ricca nonna ha in serbo per lui, ma non lo fa: ama Luisa e il suo amore onesto e forte non ha bisogno dell'approvazione dell'austera nonnina.
E Luisa stessa, per amare Franco, non ha bisogno di nessun altro... se non se stessa...
Eh sì, perchè la nostra protagonista femminile, a livello caratteriale, è più "tosta" del marito; in un certo senso, è anche meno disposta a "mettere da parte" certe convinzioni pur di andare incontro al suo uomo.

La cara Luisa mi ha fatto impressioni diverse: inizialmente simpatia, perchè è una donna forte, determinata, affettuosa ma non smielata, caratterizzata da una certa "indipendenza intellettuale", però via via l'ho trovata "freddina" verso suo marito, il quale però mi sa che della mogliettina non ha comunque capito granchè.
Lui la vorrebbe timida, dolce, devota alla religione... ma lei non è proprio così....

Emerge, pagina dopo pagina, sempre di più la differenza tra i due coniugi, a livello di pensiero e di approccio alla "questione religione"... e questo si ripercuote anche sull'educazione della figlia, la piccola Maria: il padre la vorrebbe indirizzare verso gli insegnamenti e le pratiche della religione cattoliche, la madre - con il suo spirito indipendente - preferirebbe che la piccola crescesse sviluppando un senso di giustizia e di bene per il prossimo a prescindere dal sentimento religioso....

Diciamo pure che qui il proverbio "gli opposti si attraggono" ha difficoltà a realizzarsi.
Se poi, a causa di testamenti e intromissioni di altra gente, viene pure meno la fiducia, si va di male in peggio.

Forse la distanza (dovuta alla guerra, siamo negli anni della dominazione austriaca) può aiutarli a ravvivare la fiamma dell'amore sincero che provano l'uno per l'altra?

Forse, ma a volte il destino fa conti diversi dai nostri e il dolore si affaccia con violenza nella vita dei due sposini, che reagiscono in modi, ancora una volta!, opposti....
L'uno trova conforto nella fede, l'altra.... ha una reazione davvero differente, che però non è da condannare perchè ci sono perdite che davvero sono tanto difficili da "gestire", assorbire... e ci si può aggrappare a qualsiasi cosa per cercare di conservare legami che la morte strappa via crudelmente...

Riuscirà l'affranta Luisa a seguire il paterno e saggio consiglio dell zio Piero:

 «Sappi che nel Libro del tuo Destino una pagina si chiude, un'altra si apre. Vi è ancora per te un avvenire di vita intensa; il dramma, che tu credevi finito al secondo atto, continua e dev'essere straordinario se Io te lo annuncio»?

Vi rimando la risposta alla lettura del romanzo, affinché possiate anche voi entrare in questo piccolo mondo antico, conoscere questi personaggi tanto diversi ma ben delineati,, che a me hanno suscitato sentimenti e pensieri, anche in virtù delle varie tematiche affrontate dall'Autore e che toccano la sfera, molto intima, di come ciascuno di noi concepisce la vita, la morte e certi ideali.

Con questo classico partecipo alla sfida:

un classico al mese


lunedì 22 luglio 2013

Recensione I TRE MOSCHETTIERI di Alexandre Dumas (padre)



Un altro classico va ad aggiungersi non solo al mio bagaglio culturale ma anche alla sfida "Un classico al mese".

I TRE MOSCHETTIERI
di Alexandre Dumas

LA Repubblica
Sinossi

I tre moschettieri è uno dei romanzi più amati e letti. Un tempo passaggio pressoché obbligato nell'apprendistato culturale di intere generazioni di ragazzi, oggi il capolavoro di Alexandre Dumas padre si conferma un classico della letteratura di tutti i tempi e paesi. 
In una felice commistione di vicende storiche e romanzesche, di avventure e idilli, di duelli e burle, I tre moschettieri è un libro indimenticabile, reso tale dal talento narrativo dell'autore, dalla qualità dell'intreccio, dalla suspense.




il mio pensiero

Cosa si può dire di un romanzo d'avventura che è tra i più amati della letteratura ottocentesca, tanto da ispirare film, cartoni animati ecc?
Beh io devo ammettere, per onestà, che c'ho messo parecchi mesi per finirlo..,
A mia vergogna, ok.
L'ho iniziato ad aprile ma nel corso delle settimane l'avevo abbandonato; non so, arrivata praticamente a metà, non riuscivo ad appassionarmi alla storia...!
E credetemi, io ho amato Il conte di Montecristo e Dumas è tra i miei scrittori  preferiti, eh!!
Credo che a metà, però, Dumas abbia perso troppo tempo in episodi e particolari che, per come la vedo io, non aggiungevano chissà cosa al succo della storia e che quindi mi avevano un po' distratta e annoiata...
Però son contenta di non averlo abbandonato, perchè poi c'è stata un'ascesa della mia attenzione e devo ringraziare, per questo, in particolare la cattivona della situazione, vale a dire Milady De Winter!!

Ad ogni modo, sappiamo che d'Artagnan è un giovane ventenne proveniente dalla Guascogna e desideroso di entrare nel corpo dei mitici moschettieri del re.
Grazie al suo carattere vivace e coraggioso, ma anche un po' incosciente, il giovanotto si ritroverà a sfidare a duello i suoi tre futuri amici, Aramis, Porthos ed Athos, ma appunto tra i quattro uomini nascerà un sincero rapporto di amicizia e lealtà.
Si ritroveranno invischiati in intrighi di corte, che vedono coinvolto il potente cardinale Richelieu, in teoria alleato del Re Luigi XIII, ma in realtà in contrasto con la Regina Anna d'Austria; e sarà proprio per evitare che il cardinale e i suoi sostenitori riescano a gettar fango su di lei che i nostri quattro moschettieri dovranno portare avanti delle "missioni" (quale riportare alla Regina i puntali che il Re aveva regalato alla moglie, ma che quest'ultima a sua volta aveva donato, come pegno d'amore, all'amante, il duca di Buckingham), si ritroveranno spesso "costretti" (con loro grande piacere) a duellare con avversari sbucati apparentemente dal nulla e soprattutto d'Artagnan avrà diverse pene d'amore.
Fondamentalmente è innamorato di Constance Bonacieux - sposata a un uomo più grande di lei e che si rivelerà uno spione - ma nel corso della storia lo vedremo anche molto ammaliato da Milady, giovane (ha circa 27 anni) ma sa assolutamente il fatto suo: è arrivista, spregiudicata, poco incline alla pietà, fredda calcolatrice... insomma è davvero un personaggio "moralmente" negativo, eppure - come dicevo su - devo ringraziare lei per aver trovato "l'input" per continuare la lettura perchè, da un certo momento in poi, la sua presenza diventerà concreta e importante ai fini dell'intreccio.

Devo dire che Dumas - nonostante con la sua predilezione per i dettagli, le descrizioni, i particolari ridondanti, possa risultare un tantino pesante....- ha un modo di scrivere che effettivamente è da "gran romanziere"; sì, lo so, ho detto una banalità (per la serie: hai scoperto l'acqua calda, ma non credete: è considerato uno scrittore di "second'ordine"), ma lo scrivo perchè quando si leggono certi romanzi ti rendi sempre ed ogni volta conto, come se fosse la prima volta, che comunque hai davanti un "grande" della letteratura.

Io non ho, tra i miei generi preferiti, il romanzo d'avventura, ma lo stile di Dumas riesce sempre a centrare il segno e a risultare nel complesso accattivante.
A parte che i suoi intrecci sono sempre ben congegnati (che fantasia, da fare invidia quantomeno a una come me che non ne ha...), i colpi di scena convincenti, i dialoghi sempre briosi, ma soprattutto i personaggi: sono sempre ben caratterizzati ed è impossibile non immaginarseli, non farsene un'idea non solo fisica ma più che altro caratteriale e di personalità.
E così impariamo a sorridere - del resto è lo scrittore stesso che usa un'ironia fresca e frizzante godibilissima nel tratteggiare i suoi beniamini, le loro imprese - del grosso Porthos, mangione e beone, ma anche forte e impavido; di Aramis, delicato e raffinato quanto nobile d'animo; di Athos, razionale, intelligente, saggio e distinto.
E poi c'è lui, il più giovane, il guascone d'Artagnan, coraggioso, passionale, generoso, pieno di entusiasmo, instancabile...., un vero moschettiere, insomma!

I tre moschettieri è sicuramente un classico da leggere, e se riuscite a superare (meglio e prima di me) le parti meno "vivaci" e dinamiche, per il resto il tutto scorrerà in modo fluido, sempre accompagnati da quell'atmosfera leggera, scanzonata, bonariamente ironica che rende la lettura senza dubbio piacevole, in special modo per coloro che amano i classici d'avventura.





con questo libro
partecipo alla sfida

giovedì 18 luglio 2013

Recensione IL BALLO di Irene Nemirovsky



Eccomi con il mio pensiero su un classico del Novecento, della brava scrittrice di origini ebraiche ma naturalizzata francese Irene Nemirovsky.

IL BALLO 


Immagine di Il ballo
Ed. Newton Compton
Collana Live
0.99 euro
126 pp
2013
Trama

"Il ballo" è la storia di una perfida rivincita all'interno di una ricca famiglia.
 Per i Kampf l'organizzazione del ricevimento, a cui sono invitati i maggiorenti della città, è un'occupazione serissima. Tutto deve funzionare alla perfezione, come il meccanismo di un prezioso orologio.
 Proprio per questo, il ballo, che dovrebbe segnare l'ingresso della quattordicenne Antoinette nella brillante società parigina, è un sogno più per la madre, volgare e arcigna parvenue, che per la ragazza. 
Con una scrittura precisa e senza fronzoli, Irène Némirovsky racconta in poche, dense e drammatiche pagine, la vendetta di Antoinette.



il mio pensiero

Il ballo è un breve racconto della scrittrice ebrea Irene Nemirovsky, vittima della malata ideologia nazista e morta in un campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale.
Sul blog è presente la recensione di uno suo romanzo, purtroppo lasciato incompiuto per le succitate vicende personali e storiche: “Suite francese”.

Protagonista di questo racconto è la 14enne Antoniette Kampf, una ragazzina dolce e pacifica, la cui personalità incline al bene è, in un certo senso, inquinata dalla cattiveria degli adulti che la circondano.
La ragazzina vive con i propri genitori, Alfred e Rosine Kampf, persone derivanti da un ceto sociale medio-basso ma che a un certo punto hanno fatto fortuna e desiderano adesso vivere appieno i privilegi della ricchezza, soprattutto circondandosi di persone altolocate ed in vista in città.
Per fare le amicizie giuste, i due coniugi organizzano un ballo in casa, che sarà una sorta di “ingresso ufficiale” nella società ricca di cui vogliono entrare a far parte a 360°.

Ma non sempre le cose vanno come si desiderano e la crudeltà e la superficialità di questi due adulti subirà un duro colpo proprio per mano della fragile Antoniette, oppressa da continui ed aspri rimproveri da parte della vanitosa madre e da una non meno sofferta indifferenza paterna.
Un racconto breve ma che a mio avviso dice molto sullo stile, gli argomenti e la concezione della vita e dell'uomo dell'Autrice.

I coniugi Kampf rappresentano quella parte di società frivola, volubile, interessata solo al prestigio, al denaro, alla soddisfazione dei propri piaceri, a discapito dei sentimenti e della famiglia.
Antoinette, nonostante sia tanto fragile e giovanissima, nonostante le lacrime che piange di nascosto, nasconde in sè una certa "freddezza" e razionalità, che si manifestano con il desiderio di vendetta verso l'asprezza e la crudele indifferenza degli adulti-mostri; una vendetta che certo parrà infantile, ma che ci lascia capire quanto male facciano ai figli certi atteggiamenti e certe parole degli adulti.

Carino, anche se troppo breve per una valutazione più.. "approfondita".

Con questo classico moderno partecipo a:

sfida
UN CLASSICO AL MESE


lunedì 1 luglio 2013

Il corriere della sera e le uscite sulle Grandi Autrici della Letteratura



Amici e amiche lettori, vi segnalo una serie di uscite molto molto allettanti!!!

Corriere della Sera presenta 'Le Grandi Autrici. Le grandi madri della scrittura: da Jane Austen a Grazia Deledda, da Karen Blixen a Virginia Woolf. Dacia Maraini ci guida in un viaggio emozionante nella letteratura femminile. Grandi capolavori firmati da grandi scrittrici, che rivelano la loro sorprendente attualità.

La prima uscita è il 4 luglio: RAGIONE E SENTIMENTO della Austen a 1 euro!!
Le altre 7.90 euro cad.!

testo alternativo

lunedì 27 maggio 2013

Un classico .. in bianco e nero



Ed eccoci alla rubrichetta CINEROMANZO, dalle pagine del libro alle sale del cinema!!
Oggi vediamo un classico della letteratura russa, un romanzo breve ma davvero struggente e dolce.

Il film è vecchiotto e non l'ho mai visto; il libro l'ho letto e la figura del sognatore è davvero tenera e commovente...!!

LE NOTTI BIANCHE
di Fedor Dostoevskij


Ed. Newton Compton
Collana Live
Trad. L. De Nardis
126 pp
0.99 euro
2013
Trama

Le notti bianche è, insieme a Delitto e castigo, la più amata e la più letta delle opere di Dostoevskij.
Protagonista è la figura del sognatore, nella cui esistenza, chiusa in un mondo di fantasticherie, irrompe per un breve attimo la giovane Nasten’ka.
Simbolo del pulsare delle emozioni, Nasten’ka offrirà per la prima volta al sognatore scampoli di vita vera, finché una sua lettera, con l’annuncio delle proprie nozze, non lo “risveglierà” per riportarlo al suo destino di illusioni. 
Sullo sfondo di una Pietroburgo deserta e quasi magica, si inserisce l’intenso dialogo tra i due protagonisti, pure voci, la cui identità è l’oggetto stesso delle loro riflessioni e della loro autocoscienza.

L'autore.
Fëdor Michajlovic Dostoevskij nacque a Mosca nel 1821. Da ragazzo, alla notizia della morte del padre, subì il primo attacco di epilessia, malattia che lo tormentò per tutta la vita. Nel 1849 lo scrittore, a causa delle sue convinzioni socialiste, venne condannato a morte. La pena fu poi commutata in quattro anni di lavori forzati in Siberia e nell’esilio fino al 1859. Morì a San Pietroburgo nel 1881. È forse il più grande narratore russo e uno dei classici di tutti i tempi. Le sue opere e i suoi personaggi, intensi, drammatici, affascinanti, sono attuali e modernissimi. La Newton Compton ha pubblicato Delitto e castigo, I demoni, Il giocatore, L’idiota, Le notti bianche - La mite - Il sogno di un uomo ridicolo, I fratelli Karamazov, e il volume unico Grandi romanzi
.

cineromanzo
Il grande regista Luchino Visconti ha tratto da questo racconto un film (1958) magistralmente interpretato da Mastroianni.
locandina
Il film (girato totalmente in interni) ottenne il LEONE D'ARGENTO ALLA XVII MOSTRA DI VENEZIA- NASTRO D'ARGENTO 1958 PER LA MUSICA, LA SCENOGRAFIA E ATTORE PROTAGONISTA A MARCELLO MASTROIANNI.

Trama

Mario, un giovane impiegato dalla vita ordinaria, si trova a vagare per le strade notturne di Livorno, dopo una gita passata con la famiglia del suo capoufficio. 
Passeggiando alla ricerca di qualche evento fuori dall'ordinario, si imbatte in una ragazza bionda, straniera, che lo incuriosisce subito. 
Così, questo fa di tutto per rincontrarla, nonostante la ragazza, che si chiama Natalia, si mostri inizialmente molto schiva e diffidente. 
Ad ogni modo, i due finiscono con l'incontrarsi la sera successiva, e molte altre dopo. 
Mario, che inizia a provare amore per la ragazza, viene allontanato bruscamente dalla storia di Natalia: questa, infatti, sta aspettando il ritorno dell'uomo di cui è innamorata, che aveva promesso di tornare da lei entro un anno, dopo averla abbandonata. 
,
Mario, condizionato dai suoi sentimenti per la ragazza, non crede nel ritorno dell'uomo; tuttavia non vuole distogliere Natalia dai suoi sogni e dalle sue aspettative, e accetta di consegnare una lettera con una richiesta di appuntamento all'uomo della ragazza, che ora è tornato in città. 
Tuttavia, Mario non riesce a consegnare la lettera, e preso da rabbia e tristezza, la strappa e la getta via. Questo gesto, però, lo fa sentire molto in colpa: la sera successiva, cerca di evitare Natalia, che invece è ansiosa di passare del tempo con lui mentre aspetta, ignara dell'azione di Mario, di recarsi all'appuntamento con l'uomo di cui è innamorata. 
Mario cede all'entusiasmo della ragazza, e la porta a ballare. Insieme si divertono molto, e Mario si illude di averla distolta dalle sue speranze assurde. Tuttavia, Natalia si precipita nel luogo dell'appuntamento non appena sente scoccare le dieci...

sabato 25 maggio 2013

Edith Warton: una scrittrice anti-convenzionale



Curiosa come sempre, eccomi a darvi qualche informazione su Edith Warthon, protagonista di uno dei romanzi in uscita per la Neri Pozza (L'età del desiderio).

Edith Wharton (New York, 24 gennaio 1862 – Saint-Brice-sous-Forêt, 11 agosto 1937) è stata una scrittrice statunitense.
Edith
Discendente di un'antica e ricca famiglia newyorchese, i Newbold-Jones, non frequentò alcuna scuola pubblica, studiando privatamente e concentrandosi sui grandi autori del passato.
 Nel 1885 sposò il banchiere Edward Wharton, il quale già dopo pochi anni iniziò a presentare i segni di gravi disturbi mentali. Il rapporto tra i due si allentò sino a divenire una separazione di fatto; nel 1907 abbandonò gli Stati Uniti, trasferendosi definitivamente in Francia, dove resterà fino alla morte. Divorziò formalmente nel 1913, mantenendo però il cognome del marito.

In quegli anni conobbe lo scrittore Henry James, del quale divenne ottima amica e confidente, e che la spronò a seguire la carriera letteraria. La maggior parte della sua copiosa produzione tematizza il problema del rapporto tra il singolo ed il suo gruppo sociale di appartenenza, ed in particolare il problema della "rottura delle convenzioni sociali". 
Cresciuta in un ambiente altamente elitario e rigidamente conservatore, come quello della cosiddetta "aristocrazia del denaro" dell'altissima società di New York (detta anche "l'aristocrazia dei Quattrocento"), la Wharton cercò di rielaborare i temi legati alla forte chiusura sociale di tale ambiente in molte delle sue opere più importanti.
Edith

Nel 1902 venne pubblicato il suo primo romanzo (The Valley of Decision, ambientato nell'Italia del XVIII secolo), a cui fecero seguito molti altri romanzi e racconti. 
Nel 1911 pubblica Ethan Frome, un romanzo breve considerato da molta parte della critica come la sua opera più riuscita. 
Nel 1914 la Germania dichiara guerra alla Francia, Edith Wharton crea dei laboratori per le lavoratrici disoccupate e prive di assistenza. In Inghilterra nel momento della battaglia della Marna riesce a rientrare in Francia solo in settembre. Qui promuove gli "ostelli americani per rifugiati" una iniziativa che le varrà la Legion d'Onore del governo francese. La sua opera più nota è invece L'età dell'innocenza (1920), ambientato nell'alta società New Yorkese del primo Novecento, di cui ben tratteggia caratteristiche, limiti e contraddizioni. Con questo romanzo vinse, nel 1921, il premio Pulitzer, prima donna a riceverlo dalla sua istituzione.
Nel corso degli anni venti e trenta pubblica altri romanzi e raccolte di racconti (tra cui la Tetralogia di New York, 1924). Nel 1937 pubblica Ghosts, una celebre raccolta di racconti sui fantasmi, in parte ispirata agli scritti di narrativa fantastica del suo amico e maestro Henry James.
Muore nel 1937, lasciando incompiuto il suo ultimo romanzo (Bucanieri).

Vediamo alcuni dei suoi romanzi:

La casa della gioia
La Tartaruga
362 pp
6.90 euro
LA CASA DELLA GIOIA

Trama

New York, inizi del Novecento. Lily Bart sogna da sempre di far parte della buona società, ma per vivere nel lusso - provenendo da una famiglia benestante caduta in disgrazia - deve trovare al più presto un uomo da sposare. Ma come può una ragazza bella e intelligente mantenere la propria integrità morale nei salotti più eleganti di New York? Sfortunatamente Lily si innamorerà di un giovane avvocato dai mezzi limitati, accorgendosi troppo tardi della trappola in cui è caduta: la casa della gioia non è che un mondo fittizio e crudele, che rischierà di portarla alla rovina...



L' età dell'innocenza. Ediz. integrale
Ed. Newton Compton
Tascabili
288 pp
6 euro
L'ETA' DELL'INNOCENZA

Trama

Newland Archer è un giovane e brillante avvocato, appartenente all'esclusiva società newyorkese. Equilibrato ed umano, Archer conosce, prima che sia annunciato il suo fidanzamento con May, Ellen Olenska, moglie separata di un corrotto conte polacco e cugina della stessa May. Ellen ha una personalità troppo schietta e sensibile per poter essere accettata in una società estremamente formale. Archer, invece, se ne innamora profondamente. Allo stesso tempo non vuole e non può sottrarsi ai suoi impegni con May. Pertanto decide di sposarla. Ellen va via e si trasferisce a Parigi.....





LA DECORAZIONE DELLA CASA
di Edith Wharton

Ed. Elliot
384 pp
30 euro (!!!)
Sinossi
Inedita in Italia, La decorazione della casa è un’opera fondamentale sia sul piano letterario che su quello dell’arredamento di interni, un testo fondamentale dell’architettura e del design

Scritto in collaborazione con l’architetto Ogden Codman Jr e pubblicato nel 1897, La decorazione della casa è il primo libro di Edith Wharton, tuttora considerato uno dei testi fondamentali del design di interni. Nel libro viene tracciata un’ampia panoramica, arricchita da moltissime illustrazioni e fotografie, sulla storia e sul cambio di orientamento stilistico che caratterizzò la fine del Diciannovesimo secolo, attraverso un’accurata analisi delle tradizioni nel campo della decorazione per arrivare alle tendenze dell’epoca. I principi e gli ideali qui espressi vennero applicati in seguito nell’ideazione e costruzione della villa di Berkshire Hill, nel Massachusetts, conosciuta come “The Mount”, le cui stanze testimoniano il gusto impeccabile e raffinato della Wharton alle migliaia di persone che ancora oggi giungono in visita da ogni parte del mondo. Da una delle più grandi scrittrici americane, un’opera preziosa non solo sul piano architettonico e decorativo ma anche sociale e culturale, un contributo fondamentale per gli studiosi e per gli amanti della materia, una mappa dell’evoluzione del gusto su entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico.

lunedì 20 maggio 2013

Buon compleanno .. Honorè!!


Oggi nasceva....

HONORE' DE BALZAC

Honorè De Balzac nasce a Tours il 20 maggio 1799; la sua infanzia grigia e fredda, segnata dal disaccordo perenne che regna fra i genitori, trascorre in solitudine. Studia al collegio degli oratoriani di Vendôme caratterizzato da una disciplina assai rigida e dalla grande pressione richiesta nello studio. Troppo per uno spirito libero e svagato come quello di Honorè, che ne risentirà psicologicamente.
L'attività letteraria agli inizi era assai avara di soddisfazioni: sempre irrequieto e incapace di stare fermo, sia mentalmente che fisicamente, gli piace rischiare, sperimentare e e lo fa improvvisandosi imprenditore, anche se molti suoi progetti falliranno ben presto. 
h. de balzac
La prima opera di una certa importanza è il romanzo storico, firmato col suo vero nome, "Gli Sciuani", cui fa da sfondo la rivolta della Vandea. Il 1829 è anche l'anno di quel capolavoro che è "La fisiologia del matrimonio", che gli procura grande notorietà.
Nel frattempo inizia anche una relazione epistolare con la contessa Eva Hanska, che risulterà poi essere la donna della sua vita (lo scrittore la sposerà solo nel 1850, pochi mesi prima di morire).
Braccato dai creditori, inizia una serie di viaggi per sfuggire loro; viene in Italia e soggiorna per lungo tempo a Milano, dove frequenta il salotto della contessa Maffei, incontrandovi Manzoni.

Il 14 marzo 1850 si celebra il tanto sospirato matrimonio, ma le condizioni dello scrittore sono ormai disperate. Il 20 maggio gli sposi sono a Parigi. Pochi mesi per godersi il matrimonio e il 18 agosto Balzac muore. I funerali si svolgono solenni e commossi al Père-Lachaise di Parigi.

Opere principali: Eugenia Grandet, Il medico della campagna (1833), Papà Goriot (1834), Il giglio della valle (1836), La cugina Betta (1846), Illusioni perdute (1843), Piccole miserie della vita coniugale (1855).

EUGENE GRANDET
Eugénie Grandet
Mondadori
271 pp
8.50 euro

Trama
Nato come una delle Scene della vita di provincia e inizialmente concepito come una novella destinata a una rivista letteraria, incentrata sulla piccolezza dell'animo di certi affaristi che popolavano la campagna francese nel periodo successivo alla Rivoluzione, il libro andò sempre più ampliandosi. E mentre cresceva la mole del racconto, diventava sempre più significativa la figura della protagonista, Eugénie, che con il suo amore puro e ferito, la sua personalità generosa e disinteressata è uno dei personaggi più riusciti di tutta la Commedia umana, simbolo dei tanti "martiri ignorati" balzachiani, vittima dei crudeli rapporti di forza che si creano nella famiglia e nella società e specchio dell'intera condizione femminile.



Papà Goriot
Mondadori
368 pp
9 euro
PAPA' GORIOT

Trama
In Papà Goriot Balzac scolpisce il ritratto intenso e pregnante di un uomo totalmente dominato dall'amore esclusivo e cieco per le proprie figlie. Avide, egoiste e frivole, esse lo prosciugano a poco a poco di ogni avere e lo abbandonano: il vecchio Goriot – dietro cui in filigrana si può scorgere il vecchio re Lear shakespeariano – è ridotto a vivere in una squallida pensione. L'impietoso realismo di Balzac non soltanto mette in luce i caratteri dei personaggi e le dinamiche delle loro interazioni, ma ne sonda i movimenti più interni e sotterranei, esasperandoli e rendendoli drammaticamente evidenti.

«Guardò la tomba e vi seppellì la sua ultima lacrima di ragazzo, una lacrima strappata dalle sacre emozioni di un cuore puro, una di quelle lacrime che, dalla terra in cui cadono, risalgono fino al cielo


Illusioni perdute
Mondadori
800 pp
13.50 euro
ILLUSIONI PERDUTE

Sinossi
«È il volume monstre! È l'opera capitale nell'opera.» Così, in una lettera del 1843, Balzac annunciava a madame Hanska la scrittura di Illusioni perdute: un'ampia narrazione che si colloca tra Scene della vita di provincia e Scene della vita parigina e che insieme a Splendori e miserie delle cortigiane compone un dittico imperniato sulla figura di Lucien de Rubempré. Opera esteticamente innovativa e alimentata dalle esperienze centrali nell'esistenza di Balzac (i diversi mestieri del libro e della scrittura, dal tipografo al giornalista), Illusioni perdute narra infatti la vicenda di questo giovane di provincia bello, povero e ambizioso, parente stretto del Rastignac di Papà Goriot, che sogna la gloria poetica e il successo mondano e si trasferisce a Parigi sperando di procurarsi entrambi. Nella capitale finirà per perdere la propria integrità morale e, infine, ogni fortuna. Meno determinato e vitale di Rastignac, Rubempré rimane uno dei personaggi più scolpiti di Balzac.




venerdì 10 maggio 2013

A fine maggio i classici Live a 0.99 euro (seconda parte)



Buondì!!

Stamattina continuiamo a vedere insieme i restanti libri in formato mini (non si va oltre le 128 pagg) della Collana Live in uscita per la Newton Compton, a 0.99 euro, dal 30 maggio!!

Amanti del genere horror, ecco a voi


LA CASA STREGATA
di Howard P. Lovecraft


Sinossi
La casa stregata, forse l’opera più celebre del maestro dell’horror, fu ispirata a Lovecraft da una casa realmente esistente, «maledetta o nutrita di cadaveri», a Providence.

Antichi orrori che si risvegliano, aure demoniache, il soprannaturale che opprime la vita quotidiana: sono questi i temi che Lovecraft padroneggia come nessun altro. E sono i temi anche del celebre L’orrore a Red Hook: la precisione con cui riporta alcune formule usate durante rituali esoterici ha convinto molti che lo scrittore fosse un affiliato di una setta occulta. Verità o ennesima leggenda fiorita intorno al mito del genio di Providence? Quello che è certo è che queste due gemme oscure della letteratura dell’incubo risplendono nelle tenebre, sposano la narrativa all’angoscia, sussurrano all’animo umano le sue paure più oscure.



LO STRANO CASO DEL DR. JEKYLL E MR. HYDE
di R.L. Stevenson

Sinossi

Non potrebbero essere più diversi il pacifico dottor Jekyll, stimato medico londinese, e il malvagio Mr. Hyde, creatura mossa dagli istinti.
Eppure sono la stessa persona: quando il dottore prova su se stesso una pozione di sua creazione, scatena la parte oscura che si cela nel suo animo. L’opera più celebre di Robert Louis Stevenson dopo L’isola del tesoro è un pilastro dell’iconografia popolare, uno dei capolavori della letteratura mondiale, un’esplicita metafora dell’eterna lotta tra il bene e il male. L’onesto Jekyll è fragile, incerto, drammaticamente lacerato tra impulsi contrastanti: istinti che solo il crudele e vizioso Hyde può soddisfare, senza freni o esitazioni.

IL LIBRO DEL TAO
di Lao-Tzu

Sinossi
«L’opera più bella e più profonda in lingua cinese», «uno dei più importanti testi di tutta l’antichità».
Così è stato definito questo libro, sintesi della saggezza, della profondità di pensiero, della visione del mondo di una cultura millenaria. Un’opera così compenetrata nel mito – è il testo cinese antico più tradotto in Occidente – che è mitica anche la sua origine. Secondo la leggenda, un vecchio saggio intenzionato a lasciare la Cina venne fermato da un doganiere, che pretese il pagamento di un pedaggio. E il vecchio “pagò” scrivendo per lui un volume in due parti, sul significato della vita e sulla virtù. Era proprio il Tao-teh-ching, Il libro del Tao. 




LA METAMORFOSI
di Franz Kafka


Sinossi
La metamorfosi è il racconto più celebre di Kafka, un capolavoro immortale che ha superato i confini della letteratura fino a cambiare per sempre l’immaginario collettivo.
Chi non si è mai svegliato rabbrividendo dall’orrore, in un mondo e in un corpo che non gli sembravano più familiari, ma ostili e sgradevoli? È quello che succede a Gregor Samsa, commesso viaggiatore che senza alcun motivo logico perde la parola, l’identità, la sua stessa natura, fino a diventare una bestia degna di ribrezzo e odio. La scrittura di Kafka – asciutta, fredda, quasi asettica e perciò paradossalmente ancora più forte e spietata – tocca in queste pagine nuove vette, raggiunge picchi inesplorati, scandaglia profondi abissi. Arricchiscono il volume i racconti Contemplazione, La condanna e Il fochista.


CUORE DI CANE
di Michail Bulgakov

Sinossi
Sotto il bisturi di uno scienziato un cane viene trasformato in uomo. Ma non è la bestia a diventare più nobile, è lo spirito umano ad abbassarsi al livello canino. O forse la verità è un’altra?
Forse, semplicemente, l’uomo è più crudele e insensato di qualsiasi animale? La storia del cane/uomo Pallino nella Russia della rivoluzione è allo stesso tempo un racconto vibrante e una satira spietata: un romanzo che si tiene sempre in magico equilibrio tra la narrativa e il teatro, tra la precisione scientifica e il grottesco, tra la dura realtà quotidiana dei soviet e l’assurdo.

TRA QUESTI SONO PIU' INTERESSATA A LA CASA STREGATA e CUORE DI CANE!  Gli altri li ho letti e per quanto riguarda la saggezza cinese non mi rapisce particolarmente ^_^

Voi pensate di comprare alcuni di questi?

giovedì 9 maggio 2013

A fine maggio i classici Live a 0.99 euro (prima parte)



Personalmente li attendo con entusiasmo....

Cosa?? II libri della Collana Live della Newton Compton, a 0.99 euro!!

Eccoli!!
Io penso di prendere: Virginia Woolf, Gibran, Goethe e il thriller di Lugli; gli altri non lo so...

E VOI?

128 pp
0.99 euro
USCITA 30 MAGGIO
2013
UNO, NESSUNO E CENTOMILA
di Luigi Pirandello

Sinossi
«Avevo ventotto anni e sempre fin allora ritenuto il mio naso, se non proprio bello, almeno molto decente».
Ha inizio così l’odissea di Vitangelo Moscarda, quando un commento distratto della moglie lo inchioda a una tremenda verità: gli altri ci vedono in modo diverso da come ci vediamo noi stessi. Tra gli esiti più nuovi della letteratura del Novecento, l’ultimo romanzo di Pirandello è la storia di un “naufragio dell’esistenza”: in seguito al cortocircuito iniziale, il protagonista arriva ad accettare l’incompletezza di sé attraverso la via della rinuncia e della solitudine, fino all’abbandono definitivo di ogni coesione interna, fino alla follia. Come ebbe a dire l’autore stesso, dei suoi romanzi Uno, nessuno e centomila è il «più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita».

128 pp
0.99 euro
USCITA 30 MAGGIO
2013
I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER
di J.W. Goethe

Sinossi
«Certe volte mi accade di non poter capire come un altro possa volerle bene, abbia il diritto di volerle bene, mentre io l’amo così esclusivamente, così intensamente e non conosco, non so, e non ho altro che lei».
Il Werther è il più famoso romanzo d’amore della letteratura tedesca, tra i più letti e conosciuti della narrativa europea. Un’opera che non può essere chiusa in un genere o in una definizione: come se fosse animata da una forza misteriosa, spezza i confini della letteratura e diventa testo romantico, religioso, filosofico, sociale, persino politico. E così la storia vera dell’amore del giovane Goethe per Lotte Buff si trasforma nel dramma epistolare che narra di Werther e Carlotta: una passione tragica e assoluta, un capolavoro immortale.

128 pp
0.99 euro
USCITA 30 MAGGIO
2013
SHERLOCK HOLMES. Uno studio in rosso
di A. Conan Doyle

Sinossi
Uno studio in rosso è il romanzo che segna l’esordio di Sherlock Holmes, l’investigatore più amato e imitato di tutti i tempi.
Attraverso il racconto del dottor Watson, suo inseparabile socio e amico, vede la luce l’infallibile detective, con la sua intelligenza fulminea e gli straordinari metodi di indagine. Un uomo capace di scovare una verità dove gli altri vedono una bugia, una soluzione lampante in un mistero che per tutti è tremendamente ingarbugliato. La scienza della deduzione e il rigore di una razionalità inflessibile hanno fatto della creatura di Doyle il paradigma dell’investigatore letterario, un mito che sembra destinato a non tramontare mai: nella recente trasposizione cinematografica, per la regia di Guy Ritchie, Robert Downey Jr. veste i panni del protagonista.
128 pp
0.99 euro
USCITA 30 MAGGIO
2013
LA LAMA DEL RASOIO
di Massimo Lugli

Sinossi
Tre casi che sembrano non avere alcun legame tra loro: un’inchiesta ad alto rischio per Marcello Mastrantonio, disilluso funzionario della Mobile in perenne conflitto con capi e colleghi.
Un’organizzazione criminale che gestisce feroci combattimenti tra cani. Un architetto assassinato nello scenario di un gioco erotico gay. Una giovane donna sieropositiva sgozzata. Un assassino senza nome che uccide le vittime con un rasoio. Quella che inizia come un’indagine di routine sul maltrattamento di un cane si trasformerà in un incubo sanguinoso, una trappola mortale. Tra false piste, scontri all’arma bianca e omicidi, l’escalation di violenza e mistero si concluderà in modo assolutamente imprevisto.

128 pp
0.99 euro
USCITA 30 MAGGIO
2013
AFORISMI
di Oscar Wilde

Sinossi
Se esiste un uomo capace di unire la sfrontatezza, l’arguzia, l’intelligenza e l’ironia, e portarle a un livello di perfezione mai raggiunto né prima né dopo, è sicuramente Oscar Wilde.
Animo irrequieto e controcorrente, delizia, stupore e scandalo dell’Inghilterra vittoriana, in poche righe riesce a dare conto delle sue convinzioni più critiche e autentiche sulla vita, le donne, la morale, l’arte e la società. Wilde, strenuo nemico delle convenzioni, combatte con impeto e orgoglio le sicurezze rassicuranti e i comodi preconcetti. La mediocrità è il suo nemico; convinto, per usare le sue parole, che solo ciò che è straordinario può sopravvivere, riversa in queste pagine il suo genio e la sua visione unica della realtà.


128 pp
0.99 euro
USCITA 30 MAGGIO
2013
UNA STANZA TUTTA PER SE'
di Virginia Woolf

Sinossi
Illustre capostipite dei manifesti femminili del Novecento europeo, è anche il primo, brillante intervento della Woolf sul tema “donne e scrittura”.
Una stanza tutta per sé è un trattato ironico, immaginifico, personalissimo e vario, che riesce a unire l’analisi sociale e la satira. Il leitmotiv della stanza, grembo e prigione dell’anima femminile, si allarga fino a comprendere tutti i luoghi della dimora umana: la natura, la cultura, la storia e infine la “realtà” stessa nella sua inquietante ma esaltante molteplicità. L’autrice demolisce la società patriarcale, bussa con forza alle porte del mondo della cultura, fino a quel momento di esclusivo appannaggio maschile, pretende di farvi irruzione, chiede che non ci siano più limiti e divieti per il pensiero delle donne.


128 pp
0.99 euro
USCITA 30 MAGGIO
2013
IL PROFETA
di Kahil Gibran

Sinossi
Il Profeta, capolavoro indiscusso di Kahlil Gibran, fu pubblicato per la prima volta a New York nel 1923 e, come tutte le grandi opere, provocò critiche ed entusiasmi ugualmente accesi.
I suoi versi, che scandagliano l’animo umano con sensibilità poetica e forza visionaria, si interrogano sui rapporti dell’uomo con se stesso, con la natura e con Dio. Blake, Nietzsche, i mistici dell’India, gli asceti del mondo islamico: i riferimenti di Gibran sono molteplici, non c’è nulla che non possa confluire nella sua poetica. Tutti gli aspetti della vita quotidiana – il matrimonio e i figli, la gioia e il dolore, la colpa e il castigo, le leggi e la libertà, la ragione e l’amore – nelle parole immortali di Gibran vivono una nuova vita, sono illuminati da una nuova luce.
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