Oggi vi presento brevemente un libro piccolino che si rivolge sia ai bambini che ai genitori.
È la storia di una bimba di sette anni e della sua mamma, dei consigli e degli incoraggiamenti che la seconda dà alla sua piccola perché possa diventare sempre più consapevole di quanto sia speciale.
PERCHÉ SEI SPECIALE:
Un libro per l’infanzia che ispira potenziale, coraggio e forza.
di Alma Gross
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46 pp |
Marie è una bimba di quasi sette anni che frequenta la prima elementare.
È sempre stata allegra, spensierata, chiacchierona, piena di idee e voglia di fare, ma ultimamente qualcosa è cambiato.
I suoi genitori, infatti, si sono accorti che la loro amata figlioletta è diventata più taciturna, triste, solitaria.
Evidentemente c'è qualcosa che la preoccupa ma quando sua madre cerca di indagare con domande per capire le ragioni di quella tristezza, la bimba rassicura la mamma, dicendole di non preoccuparsi...
Ma come fa un genitore amorevole ed attento a ignorare i segnali di aiuto - per quanto piccoli e camuffati da sorrisi incerti - che gli sta mandando la propria piccola?
Ed è così che la mamma di Marie decide di dedicare un pomeriggio alla sua bambina per fare due chiacchiere "alla pari".
Davanti ad una cioccolata calda, mamma e figlia si concedono l'ora della verità: un momento speciale tutto per loro, in cui possono sentirsi libere di aprire il cuore e parlarsi francamente di tutto ciò che pensano.
Grazie agli incoraggiamenti della madre, ai suoi sorrisi pieni d'amore, ai suoi abbracci calorosi, Marie pian piano si scioglie e, abbandonando ogni reticenza, confida alla mamma che in effetti è un po' giù di morale, in quanto ancora non si abitua del tutto ai ritmi della scuola primaria.
All'asilo tutto era più semplice: i bimbi pensavano a giocare, divertirsi e stare insieme, mentre adesso Marie nota che tra i compagni c'è competizione, ci si prende in giro per un nonnulla, si bada troppo all'apparenza - che musica ascolti, che scarpe indossi... - e lei si trova molto a disagio in classe, tanto da non essere più serena.
La mamma l'ascolta con pazienza ed emozione insieme, e poi comincia a farle notare una cosa importante, che Marie non deve mai dimenticare: lei è preziosa, unica, speciale.
Ha dei talenti, dei modi di fare e di interagire con gli altri che la rendono sensibile, comprensiva, empatica, attenta al prossimo.
La chiacchierata tra madre e figlia si protrae tra aneddoti, esempi e tantissimi incoraggiamenti da parte della prima verso la sua bambina che sta crescendo e che, per la sua età, è incredibilmente matura.
La mamma vuole che Marie capisca di essere una bambina con tante virtù, tra cui quella di avere una grande immaginazione (requisito essenziale per chi, come lei, ama disegnare e inventare/raccontare/scrivere storie), di saper capire gli altri, di non guardare all'apparenza ma alla sostanza e, soprattutto, ha "...il dono prezioso di rendere felici le altre persone e di farle sorridere."
Visto nel suo insieme, questo libro è piacevole e carino (contiene anche alcune immagini esteticamente gradevoli) perché molto scorrevole nonché interessante per il tema trattato; fa sorridere di tenerezza un adulto e credo sia in grado di far riflettere un bambino sul proprio inestimabile valore, stimolandolo a condividere considerazioni, pensieri personali, emozioni e sensazioni provate, senza alcun timore.
Ci sono però degli aspetti che non mi hanno convinta del tutto.
La protagonista è una bimba di circa sette anni; ora, io non nego che - poiché ogni soggetto ha un proprio personale sviluppo fisico-cognitivo-emotivo e la crescita di ognuno segue tappe e tempi che non sono uguali per tutti - ci siano bambini "più avanti" e più maturi di altri (anche rispetto alla media), ma trovo che Marie sia davvero troppo matura per la sua età. Se fosse stata specificata l'età, le avrei attribuito una decina circa, sia per l'eloquio che per il tipo di ragionamenti profondi e psicologici che fa.
Marie analizza i comportamenti dei propri compagnetti come se non fossero suoi coetanei, ma con una prospettiva "adulta" rispetto ad essi; inoltre, è descritta come se fosse perfetta. Ok, per un genitore i figli sono dei gioielli preziosi ed unici - ed è normale e giusto che sia così - ma la madre non fa che sciorinare solo ed unicamente pregi e qualità di questa figlia modello, che ha una carica empatica, una tale misericordia e comprensione verso il prossimo (la compagna isolata da tutti, la nonna sola, la vicina di casa anziana...) che "madre Teresa di Calcutta, spostati".
La mamma mi ha intenerita col suo essere paziente, dolce, desiderosa dimostrare tutto il proprio amore alla figlia preoccupandosi di e per lei, dicendole che può parlarle di ciò che vuole quando vuole, perché la mamma è lì pronta ad ascoltarla... come se fossero amiche (!?!).
Ci sono sicuramente spunti interessanti da condividere con i propri bambini per incoraggiarli a credere nelle proprie capacità, a coltivare sogni, indirizzarli verso una sana autostima, ma... leggendo si ha l'impressione di trovarsi in un quadretto famigliare "da Mulino Bianco", troppo idilliaco e perfetto, in cui mamma e figlia (ripeto, una bimba di neanche sette anni) si parlano con frasi che ricordano più un manuale di psicopedagogia che una chiacchierata serena tra una coccola ed un sorso di cioccolata calda.
A dar conferma a questa sensazione che sia tutto troppo didascalico, c'è la seconda parte che, commentando i comportamenti della madre con Marie (prendendo la donna come esempio positivo), dà consigli su come relazionarsi con i figli in modo da essere dei genitori comprensivi, che trattano la prole "da pari a pari", dando importanza ai sentimenti, agli apprezzamenti e alle problematiche tipiche dell'età.
Che dirvi? Sono un po' in dubbio perché non riesco né a promuovere né a bocciarlo del tutto; ha del potenziale, le intenzioni sono buone ma ci sono degli aspetti che ho trovato un tantino forzati.
"Tutti noi abbiamo bisogno di buoni libri e di storie che noi stessi leggiamo o che ci vengono lette. Quando ascoltiamo con attenzione, la nostra fantasia dà vita a queste storie e all'improvviso emergono nella nostra mente immagini sorprendentemente chiare, con molti dettagli. Questo è esattamente ciò che è vitale per la nostra immaginazione, come l'acqua lo è per i fiori. Non appena la nostra fantasia non serve più, si rimpicciolisce e perdiamo la nostra meravigliosa capacità di immaginare qualcosa da soli."