mercoledì 30 aprile 2014

Cito e canto Waiting On An Angel


cito e canto

Il passaggio letterario è tratto da "Una lontana follia" della Morton con annessa canzone.

Quella stessa notte, in un paese vicino, una donna stringeva al seno il suo piccino di poche ore. Il marito sarebbe arrivato molte ore dopo, stremato dal suo turno di guardia, e la donna, ancora confusa dopo quella nascita inattesa e traumatica, gli avrebbe raccontato l'intera storia. Il travaglio iniziato sull'autobus, il dolore improvviso, il sangue e la paura tremenda di perdere il bambino. E poi avrebbe sorriso e si sarebbe interrotta per asciugarsi le lacrime dal viso. Infine, gli avrebbe raccontato dell'angelo che era comparso sul ciglio della strada e si era inginocchiato accanto a lei e aveva salvato il suo piccino.
Sarebbe diventata una storia di famiglia, di quelle che si raccontano per generazioni nelle notti di pioggia. O che vengono invocate per calmare un litigio. E poi, mese dopo mese, anno dopo anno, il giorno del cinquantesimo compleanno di quel bambino, sua madre - ormai vedova - avrebbe guardato i figli dei del figlio, all'altro capo del tavolo del ristorante, fare un brindisi e raccontare la storia dell'angelo che aveva salvato la vita del padre. Un angelo senza il quale nessuno di loro sarebbe esistito.

Waiting On An Angel
Harper Ben 


Waiting on an angel
one to carry me home
hope you come to see me soon
cause I don't want to go alone
I don't want to go alone
Now angel won't you come by me
angel hear my plea
take my hand lift me up
so that I can fly with thee
so that I can fly with thee
And I'm waiting on an angel
and I know it won't be long
to find myself a resting place
in my angel's arms
in my angel's arms
So speak kind to a stranger
cause you'll never know
it just might be an angel come
knockin' at your door

Citazioni ... da film



Non molto tempo fa ho comprato il thriller "Dopo" di Koethi Zan.
Ecco quale citazione apre la storia narrata (che ancora non leggo).

"Gli esseri umani sono così terribili..
Sono in grado di sopportare qualsiasi cosa."

dal film Le lacrime amare di Petra von Kant, di Rainer Werner Fassbinder


ex-epigrafe

Il significato della parola EPIGRAFE al quale mi riferisco è questo: Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm., citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire. (Treccani)

Novità in libreria: ce n'è per tutti i gusti!!



Libri freschi d'uscita!!
Ce n'è qualcuno che attira la vostra attenzione?
Golden Boy affronta una tematica delicata, quella della consapevolezza della propria identità e del difficile problema dell'accettazione da parte degli altri.

In Il cancello del crepuscolo troviamo storie torbide e dalle atmosfere inquietanti.

Attuale e crudo per la propria tematica, che coinvolge il rapporto genitori-figli, è La verità di Amelia, in cui una mamma si ritrova a scoprire il mondo della propria figlia adolescente solo dopo il suo suicidio.

Segue un libro tutto al femminile, divertente e arguto: Basta non dire ti amo.

Non potevano mancare sfumature di passione: I colori dell'amore. Il Rosso.

GOLDEN BOY
di Abigail Tarttelin


Ed. Mondadori
432 pp
16 euro
dal 29 aprile 2014
Trama

Max Walker è Golden Boy. 
Bello, intelligente, campione nello sport, amico perfetto, figlio perfetto, il rubacuori della scuola. 
È perfino affettuoso e adorabile con suo fratello. 
Karen, la madre di Max, è un avvocato di grido, determinata a mantenere la facciata di naturale eccellenza che ha costruito in anni e anni. 
Ma ora che i suoi figli stanno diventando grandi e che lei sta perdendo il controllo su di loro, inizia a temere che quella facciata possa sgretolarsi. 
Ad aumentare la tensione, suo marito Steve ha deciso di candidarsi alle elezioni e i riflettori di tutti i media nazionali sono puntati sulla loro casa. 
I Walker hanno un segreto da nascondere
Max è speciale. Max è differente. Max è "intersex". 
E quando un enigmatico amico d'infanzia ricompare per metterlo di fronte alla sua difficile identità, Max è costretto a guardare in faccia il suo ben protetto segreto. 
Perché i genitori non ne parlano? Cosa gli stanno in realtà nascondendo? 
Più si sforza di capire, e più Max si sente perso in un oceano di nuove domande, soprattutto ora che per la prima volta si è innamorato. 
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.
Riusciranno i genitori, gli amici, la bella fidanzata ad accettarlo se lui non sarà più Golden Boy? Continueranno ad amarlo anche quando conosceranno la verità? 
Una è la domanda decisiva, la questione alla quale deve assolutamente trovare una risposta: chi è in realtà Max Walker?

L'autrice.
Abigail Tarttelin è nata a Grimsby nel 1987. Attrice, sceneggiatrice per il teatro e la televisione e editor di numerose riviste on-line, nel 2013 è stata premiata con il Power 1000, il premio per le 1000 personalità più influenti di Inghilterra (che vede ai primi posti la famiglia reale e diversi campioni dello sport). Collabora con i blog del "Guardian" e dell'"Huffington Post". Golden Boy è il suo primo romanzo
.

Dal 6 maggio in libreria!!



Diamo una sbirciatina a qualche libro presto in libreria!!
Iniziamo dalla Mondadori.

IL QUADRO MAI DIPINTO
di Massimo Bisotti


Ed. Mondadori
228 pp
15 euro
USCITA 6 MAGGIO
2014

Trama

Patrick è un insegnante e un pittore con l'ossessione per la perfezione.
In una mattina di giugno entra per l'ultima lezione nella sua aula dell'Accademia di Belle Arti.
È pronto a lasciare Roma per ripartire da zero a Venezia, città fatta d'acqua e d'incanto.
Si congeda dai suoi allievi, lasciando loro un messaggio d'addio che è anche un testamento spirituale: «Credete sempre nelle emozioni, credete nell'amore, senza avere paura di sbagliare perché a volte sono proprio gli errori a portarci alla felicità». Torna a casa e prima di partire decide di andare una volta ancora in soffitta per dare un ultimo sguardo al quadro che ritrae la donna che ha molto amato, la donna il cui ricordo porta sempre con sé. Ma, quando scopre la tela, la vede vuota: la donna sembra avere abbandonato il quadro.
Sgomento, Patrick copre nuovamente il dipinto e corre all'aeroporto.
Durante il volo, però, batte la testa e all'arrivo si ritrova confuso, non riesce a ricordare bene il motivo per cui è partito.
Ma in tasca ha un biglietto con un indirizzo e un nome: "Residenza Punto Feliz".
Si recherà là e troverà una nuova e strana famiglia pronta ad accoglierlo.
Miguel, il proprietario della pensione, uno spagnolo saggio cui è facile affidarsi; Vince, gondoliere con il cuore spezzato da un amore andato male; e il piccolo Enrique, curioso ed entusiasta come solo i bambini sanno essere.
La nuova vita di Patrick scorre tra amnesie e scoperte, finché a una festa incontra Raquel e non ha dubbi: è lei, la donna che è fuggita dal suo quadro. 

Dopo il clamoroso successo del suo romanzo d'esordio, La luna blu, Massimo Bisotti torna a emozionare i lettori con la sua prosa magica che sembra poesia, fatta di sentimenti e illuminazioni improvvise sull'animo umano.
Un libro indimenticabile, sul perdersi e il ritrovarsi, sulla memoria e l'accettazione di se stessi, sull'importanza di restare fedeli al precetto più vero e necessario: "mai controcuore".

L'autore.
Massimo Bisotti è nato e vive a Roma, ha studiato Lettere, suona il pianoforte ed è appassionato di psicologia. Dice di sé di avere iniziato a scrivere perché le sue parole rimarginassero le ferite e si chiudessero in cicatrici.
Nel 2012 ha pubblicato il suo romanzo di esordio (prima edizione Psiconline, seconda edizione, 2013, Ultranovel), che è stato uno dei casi editoriali dell'anno, letto e amato da decine di migliaia di lettori.


LA STORIA DI TONIA
di Cinzia Tani

Ed. Mondadori
300 pp
18.50 euro
USCITA 6 MAGGIO
2014

Trama

Bassano del Grappa, 1880: da molto lontano giunge la voce che nella Nuova Irlanda è possibile comprare lotti di terreno e ottenerne favolosi guadagni.
La giovane Tonia, figlia di contadini, interrompe gli studi e abbandona il sogno di un amore per seguire la famiglia in questa avventura, che la porterà presto in Australia.
Lì trova impiego a casa Colidge, dove conosce i figli dell'eterea padrona di casa: Lester, aitante e gentile, e Janet, una ventenne petulante e gelosa della nuova arrivata, che incanta tutti con le delizie della cucina italiana.
Tra Tonia e Lester nasce un sentimento forte, ma è un amore impossibile, che entrambi cercano di soffocare perché è troppa la distanza che li separa.
Tonia è destinata al suo compagno di giochi d'infanzia e con lui avrà due bambini, fino al giorno in cui Lester, passando da New Italy, visita l'emporio in cui Tonia vende i suoi dolciumi.
La passione esplode tra i due, che si immergono in una burrascosa relazione clandestina dalla quale nasceranno due stupendi gemelli...
Tra Sydney e le Blue Mountains, mentre il rombo dei totalitarismi giunge dall'Europa e gli aborigeni lottano per i loro diritti, le vicende di Tonia e Lester, dei loro figli, delle loro cadute e della loro capacità di rialzarsi animano le pagine di questo romanzo dando vita a un'avventura trascinante.
Sullo sfondo di un'Australia dai colori mozzafiato, attraverso gli orrori della guerra e le speranze in un mondo nuovo, Cinzia Tani intreccia con passione e maestria i destini di donne e uomini che amano e sbagliano, sempre con straordinaria intensità.

L'autrice.
Cinzia Tani, giornalista e scrittrice, è inoltre autrice e conduttrice di programmi radiotelevisivi, tra cui "Il caffè", "SabatoGiallo", "Visioni Private", "FantasticaMente", "Assassine" e "Uno Mattina Caffè". Nel 2004 è stata nominata Cavaliere della Repubblica per meriti culturali. Ha pubblicato fra l'altro per Mondadori: Assassine (1998), Coppie assassine (1999), Nero di Londra (2001), Amori Crudeli (2003), L'insonne (2005), Sole e ombra (2007, Selezione Premio Campiello), Lo stupore del mondo (2009), Charleston (2010), Io sono un'assassina (2011), Il bacio della dionea (2012) e Mia per sempre (2013).


E ora due uscite Einaudi:

martedì 29 aprile 2014

Recensione UNA LONTANA FOLLIA di Kate Morton



Ultimo libro terminato ieri sera e che mi ha tenuta incollata e con un livello di attenzione ai massimi livelli!!!
Di che libro si tratta?
Eccolooooooo!

UNA LONTANA FOLLIA
di Kate Morton


Ed. Sperling&Kupfer
Trad. A.E. Giagheddu
588 pp
14.90 euro
2011
Trama

Edie Burchill ha un'anima appassionata e un bruciante amore per i libri. Forse è per questo che non è mai riuscita a capire sua madre Meredith, una donna fredda, scostante e silenziosa, sempre assorta in pensieri che solo lei conosce.
Un giorno, però, a casa Burchill arriva una lettera e tutto cambia: sulla busta, un timbro vecchio di cinquant'anni e l'indirizzo di Milderhurst Castle, la dimora di campagna dove Meredith, sfollata da Londra, trovò accoglienza quando aveva tredici anni. 
Di fronte a quella busta ingiallita dal tempo, Meredith è sconvolta. Toccherà a Edie compiere un viaggio nel passato per capire quale terribile segreto nasconda la madre, imparando così a volerle bene.


L'autrice.
Kate Morton, australiana, affascinata dall'Ottocento, si è laureata con una tesi sulla tragedia nella letteratura vittoriana e si è a lungo dedicata al tema del gotico nel romanzo contemporaneo. I suoi romanzi - tutti ai vertici delle classifiche internazionali - sono pubblicati in trentotto Paesi e hanno venduto sette milioni e mezzo di copie. L'autrice vive a Brisbane con la famiglia
.

il mio pensiero

Non avevo mai letto nulla di quest'autrice ma ora posso dirlo: è amore.
Quanto sono importanti le prime righe, la prima pagina?
Per me molto, perchè quando incontro un autore il cui stile narrativo mi rapisce da subito, dall'incipit, non vi nascondo che mi entusiasmo immediatamente e la voglia di leggere è subito alta!
Del resto, credo sia una cosa comune a tutti i lettori, no?
E così, l'atmosfera affascinante e misteriosa, gotica, "da notte buia e tempestosa", quella in cui non può non accadere qualcosa di straordinario, si palpa da subito:

"Sssh... lo sentite?Gli alberi sì. Loro sono i primi a sapere che sta arrivando.Ascoltate! Gli alberi del bosco più fitto si agitano, le foglie argentate tremano, il vento serpeggia furtivo tra i rami, si arrampica fino alla cima e sussurra, perchè sono vecchi e hanno già visto tutto.Il cielo è scuro.Non c'è la luna quando l'Uomo del Fango arriva. La notte ha infilato i suoi lunghi guanti di pelle e steso una coltre nera sulla terra: un trucco, un incantesimo per dormire là sotto tutti sereni.E' buio. Ma non solo, perchè ci sono sfumature, gradi e trame per ogni cosa. Guardate: la ruvida morbidezza del bosco accoccolato, i campi grassi di terra, la vellutata melassa del fossato. Eppure. Se siete molto sfortunati, non avrete notato che qualcosa si muove dove non dovrebbe. In realtà è una fortuna. Perchè nessuno può vedere l'Uomo del Fango alzarsi e rivivere per raccontare la sua storia.Lì... lo vedete? Il fossato nero, lucente, denso di fango, non è più fermo nè piatto. E' comparsa una bolla, là in mezzo, una bolla che si solleva, una leggera increspatura, quasi un'impressione...".
La Morton cattura immediatamente l'attenzione del lettore riportando quello che dopo un paio di pagine scopriamo essere l'incipit di un altro libro (non reale, ma frutto della fantasia dell'Autrice), "La vera storia dell'Uomo del Fango", scritto da un certo Raymond Blythe che, pur essendo morto, costituirà in effetti uno dei personaggi principali del romanzo.

La protagonista è una giovane trentenne, che lavora nell'ambito dell'editoria: Edit (Edie) Burchill, che vive a Londra, si è appena lasciata col fidanzato e sta cercando casa.
Edie è a casa dei genitori, un giorno, quando alla madre giunge una lettera; una lettera che però è in ritardo di moltissimi anni (una cinquantina) ed è stata scritta per la mamma di Edie, Meredith, da parte di una ragazza, sua amica ai tempi dell'adolescenza.
Nel ricevere la lettera, a Edie non sfugge lo sgomento e il turbamento provato dalla mamma; turbamento che le si legge nel viso e nei gesti.

Perché? Cosa mai potrebbe contenere quella lettera di così forte da sconvolgere una donna posata ed equilibrata come Meredith?

Le risposte cominciano ad arrivare quasi subito: Meredith racconta alla figlia che quella lettera è stata mandata da una bellissima ragazza, tale Juniper Blyhe, che anni e anni prima si era presa cura di lei, in un periodo delicato della Storia; erano infatti gli anni della Seconda Guerra Mondiale e Meredith era stata sfollata (insieme ad altri bambini) da Londra per timore dei bombardamenti e ad accoglierla nella propria antica dimora furono le sorelle Blythe: Percy, Saffy e Juniper.

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Edie e la mamma non hanno mai avuto un rapporto particolarmente affettuoso ed aperto, eppure Edie non riesce a non chiedersi cosa ci possa mai essere scritto in quella lettera di così sconvolgente per Meredith e cosa hanno significato quelle tre sorelle per lei.
Come il cognome lascia intuire, le tre sorelle Blythe sono imparentate con lo scrittore Raymond; anzi, sono le figlie e Edie le conoscerà nel corso di un viaggio di lavoro, recandosi al castello dei Blythe: il Milderhurst Castle, situato ai limiti del bosco di Cardarker, bello, grande, imponente e terribilmente inquietante.
Alle sorelle Saffy e Percy, nella sua prima visita, Edie non dice di essere figlia di Meredith, decisa com'è a scoprire da sola il tipo di legame che unisce la mamma al Castello e ai suoi abitanti, ma da subito comincerà a farsi un'idea della personalità delle tre.

Ad incuriosire Edie non sono soltanto le tre donne anziane e così diverse caratterialmente, ma soprattutto il famoso romanzo di Raymond Blythe: "La vera storia dell'Uomo del Fango", un classico che da sempre è stato amato da tantissimi lettori, lei compresa; anzi, Edie sa che proprio la consunta copia del celebre romanzo, regalatale durante l'infanzia dalla mamma (apparentemente, un gesto senza importanza), l'ha avvicinata al mondo dei libri, rendendola innamorata della lettura, tanto da trovar lavoro nell'ambito dell'editoria.

Ma c'è ancora un altro particolare che fa scattare l'attrazione di Edie verso Milderhurst: sua madre, a proposito del castello, le ha mentito, negandole un fatto che invece lei, Edie, ricorda troppo bene.

Lei, davanti a cancello di Milderhurst Castle, c'è già stata, quand'era piccola, proprio con Meredith, che però nega.

Perchè e cosa la spinge a mentire?
Perché Meredith non ha mai parlato alla figlia di un periodo per nulla irrilevante del proprio passato, cioè il tempo trascorso da sfollata presso il bel castello dei Blythe?
C'è qualche segreto nascosto, nel passato, che la madre vuol continuare a tener sepolto?

Curiosa e determinata, con la giusta dose di discrezione e capacità osservativa, Edie comincerà le proprie ricerche e cercherà di scoprire il mistero che avvolge il castello, i Blythe e sua madre.
Un mistero che riposa tra quelle vecchie mura che hanno udito e visto tante cose, belle e brutte; a dire il vero, più brutte che belle.
Mura che, se potessero, parlerebbero e reciterebbero storie che si perdono in ore e tempi lontani, di cui nessuno vuol parlare più, ma che non si possono dimenticare, perchè la mente e il cuore sono due scrigni capaci di contenere di tutto e per tanto tempo.

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Mura che sussurrerebbero parole, pianti, segreti inconfessabili, amori, rimpianti, rinunce, legami inscindibili tra sorelle, personalità geniali e creative che però non hanno saputo o potuto vivere appieno la propria vita, ma sono rimaste chiuse tra le mura spesse e crepate di un castello isolato da tutto e tutti.

Un castello che a un occhio troppo romantico e sognatore può sembrare fiabesco, l'ambientazione giusta in cui collocare una storia di fantasia e con un pizzico di horror, ma che in realtà cela in sè, nelle proprie stanze e torri buie e non più illuminate ed abitate, verità e segreti terribili, che si perdono nel tempo, dei quali non si deve parlare, perchè tanto non servirebbe.
Ma per Edith scoprire i misteri che avvolgono Milderhurst Castle e le tre sorelle diventa pian piano una missione che la coinvolge a 360°, tanto più che in qualche modo ne è coinvolta la madre.

E così, attraverso una narrazione che si dipana su due diversi piani temporali, conosciamo sia il presente, quello di Edie, impegnata nella sua ricerca della verità, sia soprattutto il passato, quello che vede protagoniste le tre sorelle Blythe.

Percy e Saffy, le gemelle che hanno vissuto sempre l'una per l'altra, e per Juniper e per il castello di famiglia.
Percy così forte, dura, mascolina nei propri modi di fare, pragmatica e razionale, la cui energia e durezza ancora brilla nei suoi occhi di vecchina dal corpo fragile.

Saffy, la sorella dolce, che dice sempre sì alle richieste di Percy.
Saffy che ama scrivere e racchiudere il proprio animo romantico e sognatore nelle proprie storie, che forse mai nessuno leggerà.

E poi Juniper, anima irrequieta, geniale, anticonformista, intelligente e creativa, che forse più di tutti si ritroverà sulle proprie fragili spalle, la triste eredità paterna.

Un'eredità fatta di incubi, ossessioni, rimorsi, allucinazioni, morti tragiche, traumi infantili. chiusa in un 
castello che è sì il "regno" dei Blythe, il loro rifugio dal mondo esterno, ma capace di diventare
anche una gabbia, una morsa di solitudine e infelicità.

La Morton ci narra una storia articolata, ricca di colpi di scena, pervasa di suspense, nostalgia, silenzi, sguardi carichi di parole, carte e lettere che dal passato pretendono di far sentire la propria voce nel presente.
L'andare da un livello temporale all'altro (dagli anni '40 al 1992, che è il presente), dalla vita delle tre sorelle nel castello a Edie, non confonde, anzi, avvince il lettore, lo appassiona e lo incuriosisce verso la scoperta di verità nascoste, verso lo scioglimento di una matassa che, da ingarbugliata che sembra all'inizio, poi si risolverà in un finale chiaro e senza ombre.

Una lontana follia è una storia di donne che rimangono l'una al fianco dell'altra qualunque cosa accada, sempre, nelle gioie come nel dolore.
E' una storia di fatti drammatici che, benchè lontani, chiedono di essere rivelati, come se chiedessero "giustizia", come se volessero trovare il loro giusto collocamento, la loro "risposta" o, se vogliamo, per poter semplicemente mettere la parola fine.

L'ambientazione è assolutamente affascinante; essenzialmente, è costituita dal castello e devo dire che, leggendo, mi sembrava di essere lì dentro con i personaggi, i quali son riusciti a coinvolgermi.
Edie con la sua voglia di sapere, ma senza essere invadente; Percy con il suo fare autoritario, capace di irritarmi; Saffy con la sua dolcezza e remissività mi ha intenerito e al contempo innervosito; Juniper mi ha affascinato per il suo essere eterea, inafferrabile, diversa, come se non appartenesse totalmente alla dimensione umana.
Per quel che mi riguarda e in base ai miei gusti, tutto è costruito in modo eccellente: stile, linguaggio, ritmo narrativo, intreccio, atmosfera, contesto spazio-temporale, personaggi (psicologia, coinvolgimento emotivo...), finale.
Credetemi, io non riesco a trovare un solo difetto. Se tu che mi leggi la pensi diversamente, ti prego di dirmelo, magari mi son sfuggite delle cose! :=)

Avvincente, appassionato, questo romanzo ha incontrato appieno i miei gusti letterari e credo davvero che ricercherò altri libri della Morton.
Consigliatissimo!!!!

Viaggiare leggendo "The tender bar"



Ieri ho postato la recensione di "Il bar delle grandi speranze", oggi vi mostro qualche via in cui l'Autore ha trascorso i primi venti anni della propria vita.

Anzitutto diciamo che è nato a New York, nella zona di Manhasset (Long Island).



E' cresciuto nei pressi di Shelter Rock, una piccola zona di natura rocciosa.

shelter rock

Mi ha stupito piacevolmente constatare che il celebre pub di Steve, "The tender Bar" frequentato e osannato da J.R., esiste ancora oggi ma non si chiama più Publicans, bensì Edison's Ale House, sito sempre in Plandome Road, al numero 550!



Di Manhasset Moehringer dice è famosa per i lacrosse e gli alcolici, ma anche, per i più colti, perchè in GREAT NECK è ambientato "Il grande Gatsby" di Fitzgerald; in questa via, in un mini appartamento, vanno a vivere J.R. e la mamma Dorothy per un certo periodo.

la casa che ispirò Fitzgerald (?)

Tra i libri che vorrei sbuca.... Il dono della fata



Libro finito in WL, anche se mi pare di capire che non sia di facile reperibilità!


IL DONO DELLA FATA
di Gail Carson Levine

Ed. Mondadori
Junior Gaia
Trad. D.Gobbato
186 pp
8 euro
2000
Trama

Nelle fiabe succede spesso che le Fate concedano a un bambino fortuna e felicità: ed è proprio quel che succede a Ella, cui la Fata Lucinda regala l'obbedienza. 
Ma si tratta davvero di un dono, o piuttosto di una maledizione? 
Ella, ribelle e anticonformista, è costretta a obbedire a chiunque le dia un ordine, e questo significa una sola cosa: guai! 
Le cose si complicano, poi, quando suo padre la lascia in balia di una matrigna odiosa e di due sorellastre ancora peggiori, ma niente paura: per quanto maltrattata e umiliata, Ella non è certo il tipo da aspettare con santa pazienza che un principe venga a salvarla! 

Una deliziosa, ironica versione moderna dell'immortale "Cenerentola", premiata con il Newbery Honor.

Ella Enchanted
,

L'autrice.
Gail Carson Levine è cresciuta a New York City e ha incominciato a scrivere seriamente nel 1987, proprio con "Ella Enchanted" (1988); oltre a scrivere libri per bambini/ragazzi, è anche autrice di non fiction. vive con la famiglia in una fattoria presso la Hudson River Valley.


Dal 6 maggio INNOCENTI BUGIE di Lesley Lokko (scopri come vincere una copia)


Ed ecco un'interessante anteprima Mondadori con annessa un'iniziativa molto fashion per ricevere il libro in regalo!!

Ma vediamo anzitutto la trama di....

INNOCENTI BUGIE
di Lesley Lokko

Little White Lies
Ed. Mondadori
564 pp
18 euro
USCITA 6 MAGGIO
2014
 Trama

Annick e Rebecca stanno trascorrendo le vacanze al mare, a Martha's Veynard, in casa della loro amica Tash.
Ma poi accade qualcosa di improvviso e preoccupante: uno dei loro bambini scompare....

Annick, Rebecca e Tash, tre amiche inseparabili, che si sono conosciute in un college esclusivo negli anni Novanta. 
Figlie uniche, le tre ragazze provengono da famiglie molto diverse. 
Annick, figlia di una celebre attrice francese e del presidente del Togo, ha passato la vita a cercare di sfuggire alle verità scottanti che riguardano il passato dei suoi genitori. 
Rebecca, brava figlia ubbidiente di un banchiere ebreo tedesco - emigrato in Inghilterra durante il nazismo - e di una donna molto più giovane di lui, è oggi la moglie e madre perfetta che per compiacere gli altri non ha mai assecondato le proprie inclinazioni. 
Tash, di origini russe, ha fatto di tutto per sfuggire alla povertà della sua infanzia e, nonostante sia diventata la regina milionaria delle vendite online di prodotti di alta moda e abbia il mondo ai suoi piedi, non riesce ad avere il controllo sulla sua vita. 
Ora che le tre donne si avvicinano ai quarant'anni, si rendono conto che lo stile di vita, i soldi e il successo non sono la risposta a tutto e non bastano a renderle felici. 

Ancora una volta Lesley Lokko scrive una storia coinvolgente e romantica tutta al femminile ripercorrendo quasi un secolo di storia familiare in mondi e culture diverse, con il suo stile unico e seducente.

E ora l'iniziativa!
clicca per andare su ETHOS
e avere più info!

Acquista dal 19 maggio all’1 giugno 2014 un prodotto Helena Rubinstein, in regalo per te il nuovo romanzo Innocenti bugie di Lesley Lokko, una saga appassionante tutta al femminile lunga decenni attraverso il racconto dell'amicizia tra tre donne.
Leggi il regolamento completo e scopri le profumerie aderenti su Ethos
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17848687
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L'autrice.
Lesley Lokko è nata in Scozia nel 1964 ed è per metà scozzese e per metà ghanese. Cresciuta in Africa, ha studiato negli Stati Uniti e in Inghilterra. Laureata in architettura,, ha insegnato presso l'università di Città del Capo e vive tra Accra e Londra. Con Mondadori ha pubblicato il suo primo romanzo Il mondo ai miei piedi (2004), Cieli di zafferano (2005) e Cioccolato amaro (2008),Povera ragazza ricca (2010), L'estate francese (2011) e Un perfetto sconosciuto (2012) con un ottimo successo di pubblico
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lunedì 28 aprile 2014

Segnalazione thriller IL BUNKER di Viviana De Cecco



Carissimi, eccomi all'ultimo post di oggi: una segnalazione digitale!!
Si tratta di un thriller di un'Autrice che ha già scritto svariate cose!!
Anzi, forse il suo nome, ai tanti lettori che seguono il bellissimo blog "La mia biblioteca romantica", risulterà familiare!
Ditemi che ne pensate della trama!!

IL BUNKER
di Viviana De Cecco


eBook ( ePub, Mobi )
153 pagine Adobe Digital Edition
genere: thriller
ISBN 9788868621117
4.99 euro
fino a 1° maggio: 1,99 euro
Trama

Un vecchio bunker della prima guerra mondiale, abbarbicato alle montagne e affacciato sulle gelide acque del fiume Tagliamento.
Un piccolo e sonnolento paese in provincia di Udine, sconvolto dal ritrovamento di resti umani, sepolti da anni lungo il sentiero che conduce al fatiscente rifugio e appartenenti ad un uomo soprannominato Il Forestiero.
Ma chi era davvero Il Forestiero?
Soltanto sette persone potrebbero svelare l’identità di quell'uomo scomparso senza lasciare traccia nella lontana estate del 2000.
Andrea, giornalista trentenne, la bella e tormentata Diana e i loro cinque vecchi amici. Inseparabili compagni di quei giorni spensierati, che vedono materializzarsi davanti agli occhi il loro peggior incubo.
La scoperta di un patto mortale che lega le loro esistenze e che qualcuno sembra deciso ad infrangere.
Ma niente è come sembra e il riaffiorare della verità porterà verso un baratro di morte e menzogna…


Link utili per l'acquisto:

http://www.epubblica.com/ebook/il-bunker-138.aspx

http://www.amazon.it/Il-Bunker-VIVIANA-DE-CECCO-ebook/dp/B00JWZVQNY

L'autrice.
Viviana De Cecco (Cagliari, 1984). Traduttrice freelance e insegnante di lingua inglese e francese. Di padre friulano, ha vissuto tra la Sardegna e un piccolo paese in provincia di Udine, luogo di pioggia e nebbia in cui ha sempre sognato di ambientare una storia a tinte fosche. Faccia d’angelo nella vita e cuore nero sulla carta, è sempre stata una divoratrice di libri fin da bambina. Si definisce la ragazza degli opposti perché passa dalla letteratura classica al genere giallo-thriller e quello romance. Nel 2008 inizia a scrivere per passione e divertimento, riuscendo a pubblicare racconti e poesie su antologie nazionali e riviste online.
Nel 2009 è arrivata finalista al Premio Letterario F. Alziator sezione giovani inediti con il romanzo Il giardino delle ombre cinesi. Nel 2010 quarta classificata al Premio di Narrativa Gialla L’indizio nascosto con il romanzoLa figlia della notte.
Nel 2014 è stata traduttrice poetica dell’Atelier d’écriture di Montpellier, a cura di Maguy Grech, pubblicando e traducendo poesie in italiano e francese.
Ama le storie intriganti e il fascino dei luoghi abbandonati che ha visitato durante diversi viaggi. Altri suoi interessi sono la psicologia umana e l’incontro con altre forme d’arte, quali pittura e cinematografia.
Scrive recensioni sul sito di Qlibri e da qualche mese collabora con i suoi racconti al blog La Mia Biblioteca Romantica (Oltre i cancelli del cuore e Il bacio di vetro) e il suo brevissimo racconto Mele verdi alla fermata dell’autobus è stato scelto come Drabble del mese da Y Giunti.

Titoli&Libri



I titoli di oggi...:



L'INIZIO DI QUALCOSA DI BELLO
(L. Doron, 2014)

CORREVAMO PIU' VELOCE DEI SOGNI
(N. Ivaldi, 2014)


,

IL PETALO CREMISI E IL BIANCO
(M.Faber, 2014)

RIGHE SCRITTE DAL CUORE SULLA PAGINA DELLA REALTA'
(D. Giordano, 2014)


Recensione IL BAR DELLE GRANDI SPERANZE di J.R. Moehringer



Ed ecco l'altra recensione!

IL BAR DELLE GRANDI SPERANZE
di J.R. Moehringer


Ed. Piemme
Trama

Un bestseller intramontabile che vi lascerà "con un sorriso sulle labbra e una fitta nel cuore" (Kirkus Reviews). 
Figlio unico di madre single, J.R. cresce ascoltando alla radio la voce del padre, un dj di New York che ha preso il volo prima che lui dicesse la sua prima parola. Poi anche quella voce scompare. 
Sarà il bar di quartiere, con l'umanità varia che lo popola, a crescerlo e farne un uomo. 
Appassionata e malinconicamente divertente, una grande storia di formazione e riscatto, di turbolento amore tra una madre e il suo unico figlio, ma anche l'avvincente racconto della lotta di un ragazzo per diventare uomo e un indimenticabile ritratto di come gli uomini rimangano, nel fondo del loro cuore, dei ragazzi perduti.


il mio pensiero

Il bar delle grandi speranze è il romanzo autobiografico che racconta il passaggio dall’infanzia alla giovinezza dell’Autore, nato in una famiglia particolare e cresciuto in un bar altrettanto particolare.

J.R. (la sigla del nome deriva da quello paterno, John Joseph, con l’aggiunta di Junior, da cui J.R.) cresce con la mamma Dorothy, separata dal marito, un uomo privo del senso di responsabilità, amante dell’alcool e delle scommesse, di natura violenta; proprio per timore di essere ammazzata (insieme al figlio) da un uomo privo di senno, la donna decide di vivere da sola col bambino, ma i problemi economici li accompagneranno sempre, così Dorothy dovrà spesso far ritorno all’odiata casa paterna, per garantire al piccolo J.R. tetto e cibo.
L’infanzia del piccolo sarà caratterizzata dalla presenza rassicurante della mamma, che per tutta la vita cercherà di incoraggiarlo, di educarlo a credere in se stesso e nel fatto che le cose non potranno sempre andar male, se si lotta per migliorarle; lei sarà per J.R. un costante punto di riferimento, cui lui tornerà ogni volta che avrà bisogno di comprensione e incoraggiamento.

Come tornerà sempre in quello che con gli anni, da subito, grazie al simpatico e bizzarro zio Charlie, sarà per un il rifugio”, il luogo sacro del suo cuore, quello al quale torni quando vuoi staccare la spina dai problemi e dalle delusioni della vita, che siano a causa della scuola, dell’amore, del lavoro.

jr
Ognuno di noi ha un luogo sacro, un rifugio, dove il suo cuore è più puro, la sua mente più lucida, dove si sente più vicino a Dio o all’amore o alla verità o a qualunque cosa gli capiti di venerare. Nel bene e nel male, il mio luogo sacro era il bar di Steve. E poiché l’avevo scoperto durante l’infanzia, era ancora più sacro, avvolto dalla particolare reverenza che hanno i bambini peri posti in cui si sentono al sicuro. (…) Ma il bar di Steve è stato l’anello di congiunzione di ogni rito di passaggio con quello precedente e successivo, e di tutte le persone che ho conosciuto.

L’affetto per gli uomini eccentrici e strani incontrati al bar di Steve, il Publicans (chiamato inizialmente il”Dickens”), il pendere dalle loro labbra, il desiderio e il bisogno di essere da loro stimato, apprezzato, ben voluto, consigliato, anche rimproverato, purché non ignorato, prende origine dalla mancanza di una vera e costante figura paterna.
Cresciuto senza l’affetto di un padre – un padre da imitare, da rispettare, da cui farsi coccolare o da cui imparare “l’arte di diventare uomo” - e in compagnia di un nonno sì dai tratti originali e spesso simpatici, ma in realtà gretto nell’animo, insensibile verso il genere femminile, è comprensibile che questo bisogno legittimo di un ragazzino venga in qualche modo appagato attraverso la presenza di codesti omaccioni, frequentatori del bar del mitico e quasi venerato Steve, la cui approvazione conta per sentirsi accettati e degni di rispetto.
E così, J.R. cresce all’ombra di zio Charlie (che lavora al bar, al bancone) e dei suoi amici, a suon di aneddoti, di consigli dati come se fossero le più grandi perle di saggezza, al ritmo di continue scommesse sportive, e impara a modo suo ad aprire gli occhi sul mondo, a maturare sogni, aspettative, ambizioni.
Certo, non è un ragazzino con molta fiducia in se stesso, e un vago senso di fallimento e inadeguatezza lo opprimono sin da piccolo (unito al senso del dovere verso la mamma, che lui sente di dover proteggere, aiutare)  lo accompagnerà anche da adolescente e da giovane, ma J.R. è e resta un tipo intelligente, sensibile, arguto osservatore dell’essere umano, un gran lettore e appassionato di scrittura.



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Vivrà momenti in cui si renderà conto che c’è tanto da imparare, da leggere, da sapere, da capire (e la lettura sarà un valido aiuto, in questo senso), altri in cui sentirà di aver fatto un passo in avanti, tanto in amore quando nell’ambito scolastico, per poi sbattere contro muri di delusione..., ma se c’è una cosa che lo caratterizzerà sempre sarà la forza di ricominciare, di non soccombere mai davvero e del tutto davanti ai primi fallimenti.
Del resto, ad aiutarlo a rialzarsi ci sarà sempre l’esempio materno (la Dorothy disperata per i conti da pagare ma allo stesso tempo capace di drizzare le spalle e andare avanti) e ancor più il bar, con i  suoi amici e i suoi bicchieri di whisky con cui mandar giù qualche magone.

La vita di J.R. non sarà mai in discesa ma egli dimostrerà di avere carattere e saprà trasmettere la sua natura a chi lo legge, facendo entrare il lettore nel “suo” mitico bar, invitandolo a sedere sugli sgabelli, con le braccia appoggiate al bancone, pronto ad ordinar qualcosa, mentre un avventore accanto comincia a raccontarti qualcosa di buffo, che ti farà sorridere o davanti al quale non saprai che rispondere.

Ironico, tenero, divertente, reale come può esserlo un’autobiografia in cui il protagonista è un ragazzino che guarda il mondo e le persone attorno a sé dal basso, con ingenuità e stupore, con curiosità e desiderio di imparare e assorbire al pari di una spugna assetata, Il bar delle grandi speranze è un libro che ha tutte le carte per restare nel cuore dei lettori, perché è schietto e vero.
Il ritmo narrativo non è particolarmente veloce o dinamico, ma non posso dire che sia pedante o noioso, perchè J.R. è molto simpatico.
In particolare mi è piaciuta quella vena di dolce malinconia che l'attraversa e che spinge il lettore a pensare a quanto certi luoghi e certe persone siano stati, in tanti casi, nelle vite di ciascuno di noi, importanti, tanto che nei momenti di "crisi", tornare ad essi (metaforicamente o fisicamente) costituisca un modo per riappropriarci di noi e delle nostre radici.

Consigliato!

Recensione di AFTERLIFE di Stephanie Hudson



Che bello terminare un libro e poter dire la tua! ;=)

Ecco il mio pensiero su....

AFTERLIFE
di Stephanie Hudson


De Agostini
Bookme
Trad. D. Di Falco,
E. Farsetti
680 pp
14.90 euro
USCITA 25 MARZO
2014

Trama

Keira si trasferisce negli USA per iniziare una nuova vita dopo l'incidente che le ha cambiato l'esistenza. 
A Evergreen Falls inizia a lavorare in un locale, l'Afterlife, gestito da una ricchissima famiglia, i Draven, che si fanno vedere in città solo qualche settimana all'anno. 
La sera del loro arrivo, Keira scopre che l'uomo che da qualche tempo "incontra" nei suoi sogni è Dominic Draven: il ragazzo è tanto scostante nella realtà quanto premuroso nei suoi sogni. 
Da quel momento, Keira viene risucchiata in un mondo di cui non immaginava l'esistenza, fatto di demoni e angeli, ma che la attrae come un'ossessione, e più il sentimento che la lega a Dominic cresce, più sarà difficile per lei decidere se fidarsi e rimanere o scappare dalla follia che la consuma.


il mio pensiero

Afterlife ci conduce in un mondo popolato da demoni e angeli, visioni ed incubi, ricordi di un passato oscuro e da dimenticare e profezie di un futuro altrettanto ambiguo ed oscuro, amore e passione contrapposti a odio e malvagità.

La protagonista è una giovane dal carattere molto riservato e di poche parole, da poco giunta a Evergreen Falls, dalla sorella, per cercare di riacquistare un equilibro psicologico perduto: Keira (Catherine) Williams ha un passato triste che desidera dimenticare; ma dimenticare è impossibile, allora l’unica cosa che può fare è cercare di sfuggirgli, allontanandosi da ciò che glielo ricorda e cercando di ricostruirsi una vita.

Per questa ragione ha deciso di andare a vivere momentaneamente dall’amata sorella Libby, sposata col simpatico e affabile Frank; i due sono protettivi verso la loro sorellina Keira, sanno che ha bisogno di stabilità ed equilibrio e non vorrebbero mai che si infilasse in guai o situazioni complicate, col rischio di “farsi male”.

Ed è proprio per questo che Libby resta stupita quando viene a sapere che la sorella - che intanto ha deciso di iscriversi all’Università, conoscendo una simpatica e vivace ragazza, R.J. e suo fratello Jack, gentile e affascinante – è stata assunta all’Afterlife, un club esclusivo, frequentato da tutti e avvolto da un’aura misteriosa, perché misteriosi sono i suoi mitici proprietari: i Draven.


La famiglia Draven è una famiglia inaccessibile, su cui circolano da sempre i pettegolezzi più incredibili, soprattutto quelli più macabri ed inquietanti.
I Draven sono praticamente in tre: Dominic e suo fratello Vincent, e la sorella Sophia e, quando giungono al club, non si mescolano con i propri insulsi clienti, bensì si insediano al “piano di sopra” dell’Afterlife, che è il loro privè, la zona off limit per coloro che sono di sotto e per i camerieri stessi, salvo diversa indicazione, cioè a meno che non siano i proprietari a volere qualcuno di sopra.

E su questo privè circolano dicerie di tutti i tipi, aneddoti e “gossip” a tinte fosche e alquanto raccapriccianti.
Bellissimi (di un bello ultraterreno), sempre eleganti, mai un pelo fuori posto; invidiati, ammirati, temuti e venerati, ma anche odiati  (come lo sono spesso gli individui che sembrano camminare a un palmo da terra e che fanno sentire tutta la propria superiorità): dei tipi così - di cui tutti parlano ma che in realtà nessuno conosce davvero – non possono che destare grande fascino e curiosità.
Anche nella riservatissima e ultima arrivata Keira; Keira che vuol solo star tranquilla e tenersi lontana dai guai.

Ma sono i guai e i problemi che cercano lei e l’Autrice dà, mano mano, al suo lettore “sprazzi di visioni” e incubi mostruosi che purtroppo popolano da anni la mente della povera Keira, che ha imparato sì a conviverci ma che le hanno tolto, via via, serenità.
Per non parlare del fatto che c’è, nel suo passato, un’esperienza bruttissima da lei vissuta e che l’ha resa piena di paura, diffidente, cauta e sempre all’erta, oltre che sensibile a tutto ciò che è “oscuro” e strano, fuori dall’ordinario.

Perché in Keira (nella sua mente, nel suo passato) c’è qualcosa che va oltre l’umano e il normale, e questo la rende la preda ideale per uomini come Dominic Draven.

Dom è un uomo imponente, alto e bellissimo, sempre vestito di scuro, con gli occhi scintillanti e allo stesso penetranti e “scuri”, che ti tagliano l’anima a fettine e ti fanno sentire piccola piccola; e proprio Dom – dalla voce imperiosa e fredda, dallo sguardo di ghiaccio, duro come la pietra, che tutti chiamano “mio signore”, che senza parlare già incute paura – vuole come cameriera nel privè proprio lei, Keira.
A dire il vero, grazie ad un’improvvisa amicizia e simpatia nata tra Keira e Sophia, sarà quest’ultima ad insistere che la prima lavori per loro, e tra Keira e Draven immediatamente si stabilirà un rapporto di odio-amore, di attrazione-repulsione, di sguardi fatti di dolcezza e premura quanto di parole taglienti come spade.

Chi è davvero Dominic?
E quanto e come ha a che fare con gli incubi che la povera Keira ha ripreso a fare con troppa frequenza e che sono popolati da uccelli spaventosi e da una figura scura e minacciosa che a lei pare essere proprio lui, Draven?

Tra litigate e sogni terribili, aventi sempre lui come protagonista, tra flash che la riportano indietro nel tempo, a quando i suoi incubi hanno avuto origine, tra domande e dubbi, Keira imparerà a conoscere i Draven e a chiedersi se sia il caso o meno di fidarsi di loro.
Eh sì, perché c’è qualcosa che sembra minacciarla, ancora una volta.

E Draven è il carnefice o l’alleato?
È semplicemente un ragazzo misterioso o dietro quella bella faccia si nasconde qualcosa di natura profondamente diversa?

Come dicevo all’inizio, la Hudson ci catapulta in un mondo che, pur essendo collocato nel mondo reale, man mano si colorerà di sfumature sempre più sovrannaturali, fino a svelarci ciò che ormai (ai lettori di paranormal/urban fantasy) è già noto: tra gli esseri umani vivono, ben camuffati, esseri provenienti da “altri mondi”, che si servono del genere umano come e quando vogliono e senza farsene accorgere e che, al momento, opportuno, svelano la propria vera essenza.
L’atmosfera di tutto il libro è dark, piena di mistero (e questo aspetto mi è piaciuto), la stragrande maggioranza della narrazione è collocata di notte, per dare maggiore suspense; c’è qualche flashback che illumina il presente e la scrittura in prima persona immerge il lettore in modo diretto non solo negli eventi ma anche nella mente della protagonista; ammetto che in molti frangenti ho trovato i dialoghi e certe situazioni un po’ banalotti, poco convincenti ed avvincenti, soprattutto per ciò che riguarda il rapporto tra Dominic e Keira, ma nel complesso ho letto la storia con sufficiente interesse, in quanto (benchè ci siano diversi elementi che bene o male  si trovano già in altre serie – il che non lo dico come "difetto", perchè è comprensibile, dato il genere! -, anche se non mancano cose originali) ogni capitolo (tra l’altro abbastanza brevi, cosa che preferisco) terminava in modo tale da destare curiosità.
Le scene d'amore sono hot ma senza esagerare, la passione si sente ma l'Autrice c'ha risparmiato l'eccesso di particolari (cosa per cui ringrazio :=) )
Il personaggio di Dominic Draven mi è piaciuto, anche se non al 100%; ok, da subito appare misterioso, pieno di chissà che segreti spaventosi, alterna alla durezza un atteggiamento di tenerezza; però non lo so, non mi ha convinto del tutto, a volte mi sembrava troppo esagerato in un senso o nell’altro, soprattutto nelle parole.

Nel complesso, non mi è dispiaciuto leggere il primo appuntamento di questa nuova serie, non posso dire che mi abbia entusiasmato alla follia, ma non mi sento affatto di sconsigliarlo, anzi, io stessa aspetterò il resto.

domenica 27 aprile 2014

Prossimi arrivi Sonzogno



Prossimi arrivi Sonzogno!!

PRIMAVERA A ROSE HARBOR
di Debbie Macomber

Ed. Sonzogno
Trad.C. Del giudice
288 pp
16 uro
DATA 21 MAGGIO
2014

Nuovi destini si incrociano nella locanda di Rose Harbor, dove ogni ospite trova un proprio angolo di oceano e una seconda chance nella vita.

A Cedar Cove è arrivata la primavera e Jo Marie è impaziente di finire il pergolato di rose nel giardino della locanda, al quale si dedica con amore, in memoria del marito Paul. 

Anche questa volta alla sua porta compariranno nuovi ospiti, ognuno con la propria storia da raccontare e qualche problema da risolvere, sempre legati a quel luogo così speciale. 
E intanto, timidamente, Jo Marie comincia a trovare conforto nella compagnia di Mark, l'uomo assunto per lavorare con lei. Nella tranquilla cittadina in riva all'oceano soffia l'energia giusta per rimettere la vita di ogni personaggio sui binari da cui era deragliata.

16156294
.
L'autrice.
Debbie Macomber è regina assoluta del romanzo rosa, con 150 milioni di copie vendute nel mondo e oltre 100 titoli pubblicati, tutti bestseller. Oggi vive col marito a Port Orchard, Washington, e pur essendo felicemente nonna, non smette di dedicarsi alla scrittura e ai suoi milioni di fan in tutto il mondo. La locanda di Rose Harbor è il primo romanzo di una serie ambientata a Cedar Cove, località d'invenzione situata sulla costa del Pacifico, già scena di alcuni libri di enorme successo della scrittrice
.




AMITY & SORROW
di Peggy Riley


Ed. Sonzogno
PROSSIMAMENTE
Trama

Una mamma, in auto con le sue due figlie, guida ininterrottamente per giorni senza mai fermarsi.
È in disperata fuga dal marito, capo poligamo di una setta religiosa in cui le femmine vivono recluse.
Un incidente stradale interromperà la loro corsa nella pianura dell'Oklahoma. 
In loro soccorso arriva un giovane contadino, vedovo, che prende con sé le tre donne nella sua fattoria. 
La convivenza si annuncia più che mai difficoltosa, con le due bambine, Amity e Sorrow, che poco sanno del mondo normale: una si metterà alla scoperta, con ingenuo entusiasmo, della libera e sconosciuta vita quotidiana; l'altra continuerà a desiderare il ritorno al padre e alla rassicurante cattività comunitaria.

L'autrice.
PEGGY RILEY è originaria di Los Angeles, e ora vive in Inghilterra nel Kent. Prima di dedicarsi alla scrittura, è stata libraia e organizzatrice di festival culturali. Amity & Sorrow è il suo primo romanzo
.

sabato 26 aprile 2014

Il (mio) cast di "Pagine d'amore"



Ed eccoci, ogni tanto, ad un appuntamento senza scadenza fissa ma che mi diverte e rilassa: Proviamo a fare il cast, questa volta dell'ultimo libro letto e recensito, Pagine d'amore di Karen Kingsbury (la recensione è sul blog).

Allora, cominciamo dalla coppia giovane, protagonista.

La bionda. bella ed elegante Molly Allen, per la quale scelgo l'attrice protagonista di una delle ultime versioni del classico Jane Eyre: Jane Levy (versione bionda).

Invece, per quanto riguarda il bello e rassicurante Ryan Kelly, dai cappelli neri e dall'aria un po' "country" (??), opto per Zack Conroy (l'Oliver di Beautiful, ex di Hope).

molly/jane


ryan/zack



La coppia anziana, composta da Charlie e Donna, invece, sarà interpretata da Ramon Ibarra (Rimundo Ulloa della soap spagnola, Il segreto, avete presente?) e dalla folle Pamela di Beautiful, Alley Mills.

ramon - charlie

alley - donna

Dietro le pagine di LA RAGAZZA DEL LIBRO DEI FUOCHI



Nuovo appuntamento con la rubrica del sabato "DIETRO LE PAGINE".

LA RAGAZZA DEL LIBRO DEI FUOCHI
di Jane Borodale


Leggereditore
Trad. G. Massari
448 pp
14 euro
2011
Tramma

Londra 1752. Fra i vicoli umidi di pioggia si aggira la giovane Agnes Trussell, in tasca una manciata di monete rubate, nel grembo un bambino che non vuole. 
Ma una porta si apre nel buio e Agnes si ritrova ad accettare un impiego come apprendista in un laboratorio di fuochi d’artificio. 
Mentre impara a muoversi in un mondo fatto di polveri esplosive, tentativi e gesti prudenti, la ragazza conquista lentamente la fiducia dell’enigmatico e scorbutico John Blacklock e si unisce alla sua missione: quella di creare i fuochi più spettacolari che occhio umano abbia mai visto. 
I mesi scorrono e per Agnes diverrà sempre più difficile custodire il suo segreto. 
Possibile che nessuno abbia intuito qualcosa? E cosa si nasconde dietro gli sguardi ambigui di Mrs Blight, la governante che segue ogni sua mossa? 
Il tempo scorre, e i segreti di Agnes non rimarranno tali per sempre... la rovina sembra inevitabile... 

Jane Borodale ha la capacità di far emergere la complessità dei rapporti umani come solo le sorelle Brontë sono riuscite a fare. Il suo ritratto della Londra dell’epoca è indimenticabile, dalle strade sudicie dei bassifondi, agli interni polverosi di una casa dove nulla è ciò che sembra.

L'autrice.
Jane Borodale vive in Inghilterra con il marito e i due figli. Divide le sue giornate fra la creazione di sculture di grande successo e la scrittura. La ragazza del libro dei fuochi è il suo romanzo d’esordio, con il quale si è collocata nella terzina finalista del prestigioso Orange Prize 2010
.




Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".

Bene, nel caso del "nostro" romanzo, cosa ha ispirato questa storia?

Ecco in sintesi, cosa dice l'Autrice.

La storia di Agnes Trussel è nata come un lampo, in una notte fredda, accanto ad un falò, a  Dartmoor, ed è cresciuto spontaneamente; man  mano che scrivevo mi rendevo conto che si andavano formando diversi strati che mi aiutavano a dare una forma alla storia. C'erano le varie atmosfere che volevo imprimere, ma anche le varie ricerche sulla vita settecentesca e l'arte pirotecnica.
La passione per i fuochi d'artificio risale all'infanzia e quando, una sera di novembre, nel Sussex, vidi un uomo impegnato in quest'attività; mi parve qualcosa di sovversivo e forte.
Mi affascinava l'idea del fuoco come spinta al cambiamento, alla fortuna, alla magia, al pericolo; il fuoco è ricco di simbolismo e ho voluto che il mio fuochista, John Blacklock, fosse enigmatico, oscuro, vicino al mitico Prometeo; mi catturava la scoperta dei fuori pirotecnici, colorati - che accade verso la fine del secolo - ma ancora di più il pensiero della ricerca e della sperimentazione prima che ci fosse la scoperta stessa.

Scrivendo, la mia attenzione si è poi soffermata anche sulla lotta di classe, tra proletari e borghesi, e su come l'industrializzazione avesse alterato la vita in campagna e in città. Sulla base anche di questo abbandono di un luogo per andare verso la città, si è basata la caratterizzazione del personaggio di Agnes, vedendo nel suo lasciarsi alle spalle i vecchi posti, una ricerca di cambiamento.

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