Oggi, lettori, vi parlerò di un fiore che amo molto: il tulipano!
CURIOSITA'
Il suo nome deriva dal turco "tulband", cioè turbante, probabilmente perché la sua forma ricorda questo copricapo.
Il tulipano è un fiore originario della Turchia, infatti le sultane turche della stirpe di Osman erano solite sigillare lettere e messaggi con un contrassegno a forma di tulipano.
Da sempre, in tutti i giardini d'Oriente sono presenti i tulipani. A Costantinopoli, durante il mese di aprile, si celebra la festa del tulipano.
Il sultano delle Mille e una notte utilizzava questo fiore per far capire alle donne del proprie harem che le aveva scelte.
Ma esistono anche leggende che sostengono, al contrario, che fossero le odalische a lanciarli oltre le sbarre dell'harem per mandare messaggi al fidanzato perduto.
Qualunque sia la verità, una cosa è certa: in tutto il mondo il tulipano ha sempre parlato d'amore.
La leggenda più antica è ancora una volta di origine mediorientale (persiana) e sostiene che un giovane di nome Shirin partì in cerca di fortuna lasciando la sua amata Ferhad. La ragazza attese per lungo tempo il suo ritorno, poi, disperata, partì a sua volta alla ricerca dell'innamorato. Vagò per molto tempo e soffrì la fame, il freddo, la sete, finché un giorno non cadde su pietre aguzze e pianse con la consapevolezza che sarebbe morta senza rivedere Shirin. Le lacrime si mescolarono al sangue e cadendo in terra si trasformarono in fiori rossi: i tulipani.
Questo bellissimo fiore introdotto in Europa nel 1500 dall'ambasciatore austriaco ad Istanbul e riscosse notevole successo presso le corti europee, tanto che presso le classi borghesi i bulbi costituirono la dote di alcune ragazze in età da marito.
La leggenda più antica è ancora una volta di origine mediorientale (persiana) e sostiene che un giovane di nome Shirin partì in cerca di fortuna lasciando la sua amata Ferhad. La ragazza attese per lungo tempo il suo ritorno, poi, disperata, partì a sua volta alla ricerca dell'innamorato. Vagò per molto tempo e soffrì la fame, il freddo, la sete, finché un giorno non cadde su pietre aguzze e pianse con la consapevolezza che sarebbe morta senza rivedere Shirin. Le lacrime si mescolarono al sangue e cadendo in terra si trasformarono in fiori rossi: i tulipani.
Questo bellissimo fiore introdotto in Europa nel 1500 dall'ambasciatore austriaco ad Istanbul e riscosse notevole successo presso le corti europee, tanto che presso le classi borghesi i bulbi costituirono la dote di alcune ragazze in età da marito.
Ma fu in Olanda che si creò ben presto un vero e proprio culto del tulipano; fu addirittura creata
un'unità di misura che serviva appositamente per stimare la qualità dei bulbi, il "persit", ed inoltre, sempre i bulbi furono oggetto di quotazioni in borsa.
Il tulipano selvatico simboleggia il primo amore, mentre nell'arte e nella poesia questo fiore ha rappresentato spesso l'onestà, l'incostanza, l'amore perfetto, la mancanza di discernimento. L'apparente contraddizione dei significati attribuiti al tulipano forse va attribuita ai molteplici e contrastanti stati d'animo vissuti durante un amore.
Il tulipano selvatico simboleggia il primo amore, mentre nell'arte e nella poesia questo fiore ha rappresentato spesso l'onestà, l'incostanza, l'amore perfetto, la mancanza di discernimento. L'apparente contraddizione dei significati attribuiti al tulipano forse va attribuita ai molteplici e contrastanti stati d'animo vissuti durante un amore.
IL TULIPANO NEI LIBRI
Il tulipano nero di A. Dumas
Ambientato negli anni della cosiddetta “bolla dei tulipani”, nella laboriosa Olanda repubblicana del Seicento che vide l’ascesa di quella prospera e raffinata borghesia tramandataci dai dipinti di Rembrandt e di Vermeer, il romanzo narra un vero e proprio caso di spionaggio industriale e al tempo stesso una delicata, insolita storia d’amore. Intorno al favoloso “tulipano nero”, il fiore perfetto e impossibile, ruota una folla di personaggi sia storici che fantastici, che l’autore riesce a rendere vivi e veri con la consueta abilità. Un Dumas insolito, quasi con cadenze di fiaba, che rinuncia, per una volta, ai grandi colpi di scena e ai superuomini del feuilleton.
Tulip Fever. La tentazione dei tulipani di Deborah Moggach
Amsterdam, 1636. Mentre il commercio prospera e le arti fioriscono,
Cornelis Sandvoort, ricco mercante, e la sua giovanissima consorte, Sophia, stanno posando per il ritratto che li renderà immortali.
Ed. Sperling&Kupfer |
Insieme a loro, nel dipinto, un vaso di tulipani: i fiori che, secondi soltanto alla sua bellissima moglie, sono la più grande passione di Cornelis.
Così come di tutta l'Olanda, che sembra preda di una follia collettiva: i bulbi di tulipano valgono una fortuna, e c'è chi è disposto a ricorrere a ogni mezzo, lecito o illecito, pur di possedere quelli più pregiati.
È Jan van Loos, uno degli artisti più promettenti del momento, a fissare su tela quella scena, che dovrà trasmettere per sempre magnificenza e armonia. Ma il suo occhio, attento ai minimi dettagli, sa penetrare l'apparenza e cogliere l'essenza più profonda. Il fuoco sotto la cenere, l'irrequietezza dietro l'obbedienza.
Giorno dopo giorno, tra il pittore e la sposa del mercante si instaura un dialogo muto, fatto di sorrisi furtivi e occhiate rubate. E mentre il ritratto prende forma, fuori dalla cornice prende vita una passione bruciante.
IL TULIPANO... IN MUSICA!