I libri tratti da vicende vere sono sempre molto interessanti per me, se parlano di mafia ancora di più.
Eccone uno di fresca uscita.
SE MUOIO, SOPRAVVIVIMI
di Alessio Cordaro - Salvo Palazzolo
Ed. Melampo 160 pp 15 euro 25.09.2012 |
Lo hanno svelato i pentiti: Lia Pipitone sarebbe stata uccisa per ordine del padre, uno dei capimafia più fedeli a Riina e Provenzano.
La colpa: avrebbe intrattenuto una relazione extraconiugale.
Ma dopo un processo il padre è stato scagionato e il giallo è rimasto irrisolto.
Adesso l'indagine di un figlio e di un giornalista riapre il caso della giovane assassinata a Palermo il 23 settembre 1983 durante una finta rapina.
Il giorno dopo l'omicidio il più caro amico di Lia si suicidò: così recita la versione ufficiale dei fatti, che continua a essere carica di misteri e messinscene architettate dai boss.
Perché il gotha di Cosa nostra arrivò a tanto contro una giovane di 25 anni?
Di che cosa avevano paura i mafiosi?
Alessio Cordaro, il figlio di Lia, nel 1983 aveva quattro anni. Questo libro è il suo diario, alla ricerca della verità sulla morte della madre.
Ma è anche un'indagine giornalistica vecchio stile di Salvo Palazzolo: il clan dell'Acquasanta, a cui apparteneva Antonino Pipitone, il padre della ragazza uccisa, ha segnato l'ascesa, gli affari e i delitti eccellenti della Cosa nostra di Riina e Provenzano.
"Se muoio, sopravvivimi" è il titolo di una poesia di Pablo Neruda. Era la poesia preferita da Lia Pipitone.