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lunedì 30 settembre 2013

Rizzoli anteprima. IO PENSO DIVERSO di Josef Schovanec



Un libro che tratta una tematica difficile, ma con un linguaggio toccante e umoristico insieme.

IO PENSO DIVERSO
di Josef Schovanec


Ed Rizzoli
Saggi
250 pp
16 euro
USCITA 4 OTTOBRE
2013
Sinossi

Josef Schovanec ha la sindrome di Asperger, e racconta il suo stato di autistico non come qualcosa di lontano dalla normalità (un handicap o un tratto di genialità "aliena"), ma come una condizione quotidiana, con vantaggi e svantaggi. Dall'attaccamento ad alcune passioni (lui le definisce "manie" o "dipendenze") come la storia, la matematica, l'astronomia, la letteratura, lo studio delle lingue antiche e moderne (ne padroneggia una dozzina) ai piccoli problemi di tutti i giorni: le estenuanti preparazioni prima di prendere il metrò, l'angoscia che lo afferra quando suona il telefono, il panico di fronte al minimo imprevisto, la difficoltà di comprendere i codici delle relazioni sociali, dell'amicizia, del lavoro. 
Grazie a una narrazione piena di umorismo e intelligenza, Schovanec ci regala un toccante resoconto in prima persona di una mente non comune e straordinariamente umana.

L'autore.
Schovanec è dottore in Filosofia e lavora come collaboratore presso il Municipio di Parigi.
Potete leggere una sua intervista QUI.

sabato 28 settembre 2013

Occhio al pozzo dei desideri....




Eccomi a rovistare nel mio  pozzo dei desideri...!!
Cosa vi ho trovato?

Ehm... libri!!!
Sono due testimonianze di donne che hanno vissuto esperienze dolorose, la prima per avere avuto un figlio al confine tra la vita e la morte, l'altra per aver vissuto l'orrore della deportazione, da bambina, per un errore da parte dei nazisti.

TIENIMI LA MANO
di Glenys Carl


Tienimi la mano
Ed. Tea
Trad. D. Restani
310 pp
9 euro
2006
“Un tragico incidente. Il viaggio della speranza di una madre. La lotta per la sopravvivenza di un figlio.”

Trama

«L'autopattuglia sfreccia attraverso i quartieri di Darlinghurst prima di accostare vicino a una lunga struttura di pietra grigia con una torretta in cima, immersa in un prato curatissimo. Il St Vincent's sembra più una scuola che un ospedale. Ormai sono in preda a un'ansia incontenibile. Mi precipito dentro e chiedo all'infermiera: 'Dov'è il reparto di terapia intensiva? In che stanza è Scott? Come sta? C'è stato qualche miglioramento''.
 Alla fine, entro in punta di piedi nel silenzio verde pallido della stanza di Scott. In un letto con le sponde di metallo, sotto un lenzuolo bianco, c'è il mio bambino, tutto solo, con gli occhi chiusi. Sembra che stia dormendo e sognando. Non vedo neppure i fili e i tubi che lo collegano a quei macchinari freddi e ticchettanti, né l'occhio nero o la fasciatura attorno alla testa.
 L'unica cosa che vedo è quel bimbo con il pigiamino di flanella blu e gli orsetti gialli e neri che ogni sera mettevo a letto con un bacio, per cacciare via le sue paure, per fargli capire che era al sicuro, che c'ero io a vegliare su di lui. 
Con lacrime che non riesco a trattenere, lo stringo forte tra le braccia. 'Va tutto bene, Scotty', gli dico con voce rassicurante. 'La mamma è arrivata. Puoi svegliarti, adesso.'» 
Ma Scott non si sveglierà per tre mesi....

NON AVEVO LA STELLA.
di Marisa Catone


Non avevo la stella
Nuova Dimensione
264 pp
16 euro
2011
Trama

L’autrice vive a otto anni, con i suoi genitori, la tragica esperienza di un trasporto da Treviso in vari campi di transito (Bolzano, Innsbruck, Vienna); di qui la deportazione e l’internamento nei campi di concentramento boemi, tra cui Theresienstadt e Brandsdorf.
 Le ragioni dell’arresto? 
Un caso; i nazisti per la somiglianza del cognome materno con quello di un intellettuale ebreo antinazista, Franz Werfel - emigrato in Francia e di qui negli Stati Uniti – scambiano in un primo momento il nucleo familiare della scrittrice per ebreo. 
Le memorie dell’Autrice ricostruiscono la storia della loro sopravvivenza nei lager, dell’arrivo nei Sudeti ospiti di parenti, del lavoro forzato e del rientro in Italia, con mezzi di fortuna, dopo la Liberazione. 
Le vicende sono osservate con gli occhi di una bambina che vorrebbe avere anche lei una stella, come i bambini ebrei prigionieri per essere uguale a loro. Unico suo conforto sarà la marionetta Bibì da animare e con cui strappare un sorriso o un balzo di gioia agli altri bimbi all’interno dei reticolati dei campi.

venerdì 27 settembre 2013

Leggere per emozionarsi con i prossimi arrivi Newton Compton



Due anteprime molto belle...:

La prima è una saga familiare con il volto di quattro donne coraggiose e uniche ambientata in Puglia.
L'altro libro narra il dramma dell'Olocausto e di chi è riuscito a sopravvivere, scritto dalla sorellastra di Anna Frank.
Un'avvincente storia di odio, amore, oscure ossessioni e terribili tradimenti è quella narrata in "Portami via".

IL GIARDINO DEGLI OLEANDRI
di Rosa Ventrella


Ed. Newton Compton
384 pp
12 euro
USCITA 3 OTTOBRE
2013
Trama

C'è un oleandro in fiore nel giardino di una casa a Carbonara, in Puglia. Lo ha piantato Agostino, quando si è trasferito lì con sua moglie Anita, per tutti “la Margiala”.
Donna di rara e profonda bellezza, la Margiala ha il potere di lenire i dolori dei neonati, è aiuto prezioso durante i parti e all’occorrenza è in grado di togliere il malocchio.
Ha tre figlie: Rosetta, Cornelia e Diamante, la più piccola. 
La prima è bella e selvaggia come lei. La seconda ha i capelli color miele e gli occhi chiari del padre. Diamante invece è paffuta e la sua testa è sempre arruffata: da quei ricci indomiti – le ripete la madre – deriva il suo spirito ribelle. 
Con occhio severo, che quasi mai indulge alla tenerezza, la Margiala assiste negli anni alla morte del marito, al sopraggiungere della guerra e alla crescita delle figlie, con i loro amori infelici, le passioni brucianti, le delusioni amare. 
La presenza rassicurante della Margiala, avvolta nel suo silenzio impenetrabile, veglia comunque su di loro, anche di fronte al destino più imprevedibile…



Rosa Ventrella
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L'autrice.
Rosa Ventrella è nata a Bari, è laureata in Storia contemporanea e ha un master in Dirigenza scolastica. Ha curato per vari anni articoli per riviste storiche specializzate e ha tenuto conferenze soprattutto su temi riguardanti la condizione femminile nella storia. Ha collaborato come editor per una casa editrice. Da dodici anni insegna Lettere.Il giardino degli oleandri è il suo vero esordio
.




SOPRAVVISSUTA AD AUSCHWITZ
di Eva Schloss


Ed. Newton Compton
I volti della storia
336 pp
9.90 euro
USCITA 3 OTTOBRE
2013
Trama

Nel giorno del suo quindicesimo compleanno, Eva viene arrestata dai nazisti ad Amsterdam e deportata ad Auschwitz.
 La sua sopravvivenza dipende solo dal caso, e in parte dalla ferrea determinazione della madre Fritzi, che lotterà con tutte le sue forze per salvare la figlia.
Quando finalmente il campo di concentramento viene liberato dall’Armata Rossa, Eva inizia il lungo cammino per tornare a casa insieme alla madre, e intraprende anche la disperata ricerca del padre e del fratello. 
Purtroppo i due uomini sono morti, come le donne scopriranno tragicamente a mesi di distanza. 
Ad Amsterdam, però, Eva aveva lasciato anche i suoi amici, fra cui una ragazzina dai capelli neri con cui era solita giocare: Anne Frank.
 I loro destini – seppur diversissimi – sembrano incrociarsi idealmente ancora una volta: nel 1953 Fritzi, ormai vedova, sposerà Otto Frank, il padre di Anne. 
La testimonianza di Eva (scritta in collaborazione con Karen Bartlett) è dunque doppiamente sbalorditiva: per la sua esperienza personale di sopravvissuta all’Olocausto e per lo straordinario intreccio del destino, che l’ha unita indissolubilmente a quella ragazzina conosciuta molti anni prima.


L'autrice.
Eva Schloss vive a Londra con il marito Zvi. Dopo la guerra, ha lavorato come fotografa professionista (all’inizio usando la Leica che le aveva regalato Otto Frank), poi ha aperto un negozio di antiquariato. Co-fondatrice dell’Anne Frank Trust di Londra, gira il mondo per raccontare la sua straordinaria vicenda personale, cui è stata dedicata anche la pièce teatrale And Then They Came for Me: Remembering the World of Anne Frank, firmata da James Still. È autrice di vari volumi e nel 2012 è stata insignita dal principe Carlo della prestigiosa onorificenza di Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico per la sua opera di testimonianza nelle scuole e nelle prigioni
.

PORTAMI VIA
di Tanya Byrne


Ed. Newton Compton
Vertigo
Trad. M. Francescon,
N. Giugliano
384 pp
9.90 euro
USCITA 3 OTTOBRE
2013
Due amiche
Un uomo misterioso
Un inquietante segreto

Trama

Adamma, figlia di un diplomatico nigeriano, ha 16 anni quando la sua famiglia lascia New York e si trasferisce in Inghilterra, nel Wiltshire.
La nuova scuola di Adamma è il prestigioso Crofton College, frequentato dai ragazzi delle famiglie facoltose della zona, tra cui la bellissima e spregiudicata Scarlett. 
Tra le due nasce un’amicizia profonda, ma l’amore per lo stesso, misterioso ragazzo le allontana bruscamente. 
Dopo mesi di contrasti, bugie e ambiguità, proprio quando le loro incomprensioni sembrano infine appianarsi, Scarlett scompare e nessuno ha idea di cosa possa esserle accaduto, mentre Adamma scopre che l’amica nascondeva un inquietante segreto, che sconvolgerà la sua vita per sempre.



L'autrice.
Tanya Byrne è nata a Londra e ha studiato nel Surrey, dove vive tuttora. Ha lavorato per diversi anni alla BBC radio, che ha poi lasciato per dedicarsi alla scrittura. Portami via è il suo secondo romanzo, dopo il pluripremiato Heart-Shaped Bruise, che è stato selezionato per il CWA John Creasey Dagger 2012, per il Branford Boase Award e per il premio New Writer of the Year (National Book Awards).


sabato 14 settembre 2013

Piemme anteprima. IL BOSCO DEI CUORI ADDORMENTATI ... e non solo!


Direi che il titolo di questo romanzo in uscita per Piemme, esprime bene questi ultimi giorni prima dell'arrivo del colorato e un po' malinconico autunno, stagione che io amo particolarmente, forse perchè riflette un po' il mio modo di essere....
Ma bando alle chiacchiere....!!

Fatemi sapere cosa ne pensate di queste tre belle uscite; a me piacciono davvero tutte!!

Il primo romanzo ha un titolo incantevole: "Il bosco dei cuori addormentati"; dalla trama mi sembra un romanzo dolce ma anche carico di sorprese per la protagonista, e quindi per il lettore!!!
Esso è il primo libro di una trilogia intitolata "El bosque":

1. El bosque de los corazones dormidos (Il bosco dei cuori addormentati)
2. El jardín de las hadas sin sueño 
3.La ciudad de la luna eterna 

Il secondo libro narra vicende tutt'altro che favolistiche e da sogno, dove la vita non ti porta in boschi incantati ma in realtà ben più difficili: "Mille farfalle nel sole", dell'iraniana Kamin Mohammadi.

La terza trama, per il riferimento al dono della "vista", di cui è dotato il protagonista, mi ricorda la "luccicanza", dono sovrannaturale di cui il maestro King tratta nel libro The shining e nel seguito, ancora inedito in italia (Doctor Sleep).

IL BOSCO DEI CUORI ADDORMENTATI
di Ester Sanz

Ed. Piemme
Freeway Dark
Trad. S. Brunai
276 pp
16 euro
USCITA 17 SETTEMBRE
2013

Trama

Clara ha appena compiuto diciassette anni e la sua vita è a pezzi.
Non ha mai conosciuto suo padre, sua madre si è suicidata e da poco è morta anche la nonna che l’ha cresciuta. 
L’assistente sociale decide così di affidarla all’unico parente, zio Alvaro, che vive in un minuscolo paesino in montagna, isolato dal mondo. 
Quando Victor, un giovane studente universitario, la prende sotto la propria ala protettiva finalmente sembra che la vita della ragazza possa trovare un po’ di serenità. 
Ma un giorno Clara si ritrova in una parte del bosco dove nessuno dovrebbe andare, secondo le leggende che circolano in paese, e dove incontra Rio, un ragazzo bellissimo.
È un immortale, un angelo che da oltre cinquecento anni custodisce il segreto del bosco: il seme dell’immortalità.
I due vengono presi da un amore travolgente e Clara, che non ha ancora mai baciato un ragazzo in tutta la sua vita, decide di lasciarsi andare a quella passione profonda...
12628686
.


BOOKTRAILER in inglese


L'autrice.
Ester Sanz è nata a Barcellona ed è giornalista ed editor, oltre che scrittrice; da adolescente si è appassionata ai romanzi d'amore e adesso scrive romance YA.





MILLE FARFALLE NEL SOLE
di Kamin Mohammadi

Ed. Piemme
Voci
Trad. S. Puggioni
322 pp
17.50 euro
USCITA 17 SETTEMBRE
2013

Trama

Non capivo fino in fondo quello che stava accadendo mentre salivo sull’aereo che avrebbe portato me, mia sorella e mia madre fuori dall’Iran, forse per sempre. 
Era il 1979 e io avevo nove anni. Ero disperata e arrabbiata perché nei preparativi della partenza i miei si erano sbarazzati di ogni cosa, compreso il mio amato agnello Baboo. 
Ma mia madre sapeva tutto, scappavamo per salvarci la vita e a ogni passo che la portava via provava un dolore mai provato prima. 
Avevamo detto addio alle persone a cui volevamo bene e con cui ero cresciuta, alla cucina di casa profumata di zafferano ed erbe e di frutta dolce. Mi sembrava solo ieri che la mia vita scorreva felice tra libri e cioccolata, tra la scuola e i giochi e in breve tutto era diventato cupo. 
La paura faceva parlare i grandi a mezza voce, li faceva arrabbiare per niente, tenere le finestre chiuse e mettere il velo alle donne. 
Qualcuno spariva, e presto sarebbe toccato anche a noi.A Londra arrivammo da rifugiate, mio padre sarebbe arrivato dopo. 
L’Inghilterra ci accolse e io abbandonai le mie radici. 
Poi un giorno la voce dei ricordi mi ha chiamato e ho trovato la strada di casa.
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L'autrice.
Kamin Mohammadi è nata in Iran nel 1969 ed è stata costretta all’esilio in Inghilterra dieci anni dopo. Giornalista, autrice di narrativa di viaggio, ha scritto per «The Times», «Financial Times», «Harper’s Bazaar», «Marie Claire» e «The Guardian». Si divide tra Londra e Firenze, dove vive per la maggior parte del tempo
.




L'ULTIMO RESPIRO DELL'ESTATE
di Tom Wright

Ed. Piemme
Varia
Trad. A. Rusconi
308 pp
16.90 euro
USCITA 17 SETTEMBRE
2013

Trama

«A quanto pare ho un po’ di quella cosa chiamata Vista. La nonna dice che è una specie di dono di famiglia. Nel mio caso è imprevedibile e quasi sempre inutile, ma quella volta fu chiarissima, mi si accese nella testa come un fulmine a ciel sereno: là fuori, in veranda, c’era qualcosa.»

Jim Beaudry, detto Biscotto, è un adolescente che fa del suo meglio per stare lontano dai guai. 
Ma sono loro a trovare lui. 
Nei suoi incubi e nella realtà.Uno dei guai si chiama Lee Ann. 
Più nota come L.A., è sua cugina ed è solita tirarlo in mezzo nelle situazioni più assurde. 
Un giorno si materializza in veranda all’improvviso, pallida e scossa da brividi. È fuggita di casa, ma è inutile tentare di scucirle il perché. 
Senza battere ciglio, la nonna decide che L.A. verrà a vivere con loro, in quella famiglia di salvataggio che per i due nipoti è l’unico rifugio dalle famiglie d’origine, dove si tira avanti ad alcol e botte.
All’arrivo dell’estate, Jim e L.A. sono ormai un duo affiatato. In quei pomeriggi infiniti e un po’ annoiati in cui vorresti solo che la vita ti venisse incontro, se ne vanno in giro senza meta per la periferia di Dallas. 
Nulla fa loro sospettare che la vita sta per colpirli come un treno in corsa. Eppure, quando in una scarpata ritrovano il cadavere di una coetanea, Jim si rende conto che conosce quel viso: è la ragazza che da qualche tempo gli appare in sogno, immobile accanto al suo letto, come a vegliarlo. O come a volergli dire qualcosa che lui non ha mai inteso.
.
Quando la polizia scoprirà che la giovane vittima è solo l’ennesima di una serie, e che l’assassino è ancora in circolazione, Jim capirà che è giunto davvero il momento di fidarsi del suo talento strano e inconfessabile. 
Solo la “Vista” potrebbe salvare lui e L.A. dal Male, in quella strana estate che sta per mettere la parola fine alla loro infanzia.



L'autore.
Psicologo clinico, Tom Wright vive a Texarkana, in Texas. Il suo romanzo d’esordio, L’ultimo respiro dell’estate, è stato finalista al John Creasey Dagger Award, conferito dalla Crime Writers’ Association al miglior debutto nel campo del thriller
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domenica 8 settembre 2013

Anteprima Giunti:PERDUTAMENTE - COME VIVEVANO FELICI



Accipicchia quante belle proposte editoria by Giunti in arrivo per settembre!!!
Seguitemi e date voi stessi un'occhiata!!! :)

PERDUTAMENTE
di Flavio Pagano


Ed. Giunti
narrativa
240 pp
12 euro

USCITA 18 SETTEMBRE
2013
Mi aveva appena telefonato un amico.
«Ho perso il treno. Ma è stata una fortuna. C’è tua madre qui con me. Sembra un po’ disorientata. Credo l’abbiano derubata.»
«Mia madre?» ripetei incredulo. Volai.

Mi sentivo come una foca alla deriva su un frammento di ghiaccio del pack, circondata da un branco di orche. Decisi che avrei chiesto a mia moglie di stringere i denti e pazientare. Almeno il tempo necessario a scoprire dove mia madre volesse andare la sera in cui aveva cercato di partire. Scoprirlo, e poi portarcela davvero. Quel viaggio mancato – del quale nessuno conosceva la ragione, né tanto meno la destinazione – rappresentava il suo ultimo desiderio. Dunque era sacro. Bisognava esaudirlo a tutti i costi.


Una storia vera, una malattia terribile e comune che sconvolge la vita di una famiglia napoletana, l’antidoto estremo dell’ironia.
Trama

Cosa fare quando la persona che ci è più cara si ammala, lottare fino all’ultimo, sognare addirittura di sconfiggere la malattia, o accettare che il distacco è un destino ineluttabile, e che la vita continua? Perdutamente è un romanzo basato su una storia vera che si svolge in una Napoli convulsa e surreale, un inquietante modello di degenerazione metropolitana.
 È la storia di una famiglia – tanto allargata quanto scombinata – che si trova ad affrontare una delle emergenze più frequenti della vita di oggi: assistere l’anziana madre e nonna che si sta ammalando di Alzheimer. Tutto comincia con un viaggio che la donna ha cercato di intraprendere in segreto. 
Viene recuperata alla stazione, in stato confusionale, e nessuno riesce a capire dove volesse andare o da chi. È un piccolo enigma, reso più oscuro da una misteriosa lettera-testamento scomparsa, sul quale si favoleggia: vecchi amanti, luoghi sacri del passato... 
La malattia si aggrava, la convivenza con la donna – che dentro la sua mente è tornata bambina ai tempi del fascismo – si fa ingestibile, ma i suoi stravaganti familiari vogliono scoprire la destinazione di quel viaggio, e decidono di resistere. 
È l’occasione per un confronto struggente, eppure dai risvolti esilaranti, che penetra nei lati più riposti del rapporto tra genitori e figli. Ma i figli di oggi, sono davvero capaci di essere genitori o sono “figli per sempre”? Tra latitanza e inefficienza dello Stato, mentre si consuma una delirante battaglia burocratica per ottenere la pensione d’invalidità, la famiglia riscopre il proprio senso. 
Figli e nipoti si trasformano in “badanti estremi”, pronti a creare intorno all’anziana donna un’incredibile messinscena per realizzare il suo sogno di incontrare San Gennaro. 
Finché la lettera che lei aveva scritto prima di tentare invano di partire spunta fuori.
 Una lettera che svela tutta l’immensità dell’amore di una madre per i propri figli, e li spinge più che mai a rimanere in trincea fino all’ultimo, perdutamente accanto a lei.

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L'autore.
Flavio Pagano (Napoli, 1962), è un autore eclettico, che ha spaziato attraverso vari generi letterari. Alcuni suoi lavori sono diventati spettacoli teatrali, e ha scritto anche per la tv. Nel 2011 ha ricevuto il Premio speciale Elsa Morante-Isola di Arturo con il libro Ragazzi ubriachi. Per Giunti ha pubblicato nel 2012, con Alessandro Cecchi Paone, Il campione innamorato. Autodidatta per vocazione, suona il violoncello e il piano. Ha giocato a rugby, sua grande passione. Collabora con il Corriere del Mezzogiorno e il manifesto. Vive a Napoli.

COME VIVEVANO I FELICI
di Massimiliano Governi


Ed. Giunti
narrativa
144 pp
10 euro

USCITA 18 SETTEMBRE
2013

«Qualcuno della sua famiglia era a conoscenza di questa gigantesca truffa?»
La telecamera stringe su mio padre, sui suoi occhi liquidi e appuntiti, color fumo. È fermo, immobile. Non muove un muscolo della faccia, ma aspetta forse un secondo di troppo, prima di rispondere: «No».

Corruzione, finanza, dissoluzione della famiglia. Un’immersione nell’inferno del presente.

Trama

Come vivevano i felici riscrive liberamente la storia di Bernard Madoff dalla parte di suo figlio, che a un anno di distanza dall’arresto del padre si uccide impiccandosi con il guinzaglio del cane. 
Il racconto diventa quasi più vero della storia reale e attraverso la lente della finzione mette in rilievo alcuni temi importanti che riguardano i nostri anni.
Una famiglia, una società d’investimenti finanziari disonesta, un uomo che trascina nel crollo ogni cosa che tocca e gli appartiene, un diario stravolto, puro, senza risparmio. 
Con una voce ghiacciata e brillante, Come vivevano i felici è costruito attraverso visioni allucinate eppure incredibilmente puntuali, spietate, incastonate al pari di diamanti al centro perfetto di una corona che splende e insieme spaventa.
Ci troviamo al confine fra la disperazione e il sogno, nel luogo magico in cui il desiderio di evadere incontra il dolore più cieco.
 Flashback dopo flashback, questo libro ci restituisce il sottosuolo dei più estremi e veri sentimenti, ci strappa il fiato per ogni episodio di vita raccontato, per ogni giorno che simbolicamente coincide con le sbarre di una cella che non lascia scampo, con una prigione che è in primo luogo un deserto interiore, un cuore che non sa usare nessuna parola.
-

A esprimersi allora, come uno sguardo folle, come un’ombra fragorosa, saranno i pensieri del narratore, che con violenta eleganza fagocita qualsiasi azione, situazione o dettaglio, e tratta i momenti come macellerie grandiose in cui tutto può essere fatto a pezzi e venduto, consumato, scritto.


L'autore.
Massimiliano Governi è nato a Roma, dove vive. Ha pubblicato Il calcia­tore (Baldini & Castoldi, 1995), L’uomo che brucia (Einaudi - Stile libero, 2000), Parassiti (Einaudi - Stile libero, 2005), Chi scrive muore (Bompiani, 2011
).

venerdì 30 agosto 2013

Le storie vere Newton Compton. "L'amore di papà" di Pola Kinski



Anteprima Newton Compton e scritta nientepopodimenoche da una figlia di Klaus Kinski....

L'AMORE DI PAPA'
di Pola Kinski


Ed. Newton Compton
I volti della storia
320 pp
9.90 euro
USCITA 12 SETTEMBRE
2013
Trama

Il diario choc della figlia di Klaus Kinski
Un caso editoriale internazionale

Una storia vera
L'autobiografia choc della figlia di Klaus Kinski

Pola ha tre anni quando i genitori si separano. Suo padre è il grande attore Klaus Kinski, già noto in Germania per i suoi spettacoli di teatro, mentre la madre è una cantante.
La bambina si trasferisce a Monaco con lei e il nonno, e vede il padre solo raramente. Dopo qualche anno, però, mentre la mamma decide di risposarsi e di rifarsi una famiglia, il padre comincia a lavorare per la televisione e il cinema e Pola lo segue spesso nei suoi viaggi di lavoro. Kinski è considerato un personaggio eccentrico e trasgressivo, ma nessuno può immaginare fino a quali abissi si sia spinta la sua perversione. Vuole sempre la figlia, che nel frattempo studia per diventare attrice, accanto a sé durante le riprese dei suoi film a Berlino e a Roma, e in queste occasioni la ragazza deve subire le sue ripetute violenze, fisiche e psicologiche, cadendo in una spirale sempre più pericolosa.
Oggi, a tanti anni di distanza, Pola ha finalmente trovato la forza di parlare. L’amore di papà è una denuncia coraggiosa e dolorosa, il ritratto di un padre privo di scrupoli che ha distrutto la vita della propria figlia.
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L'autrice.Pola Kinski, primogenita dell’attore, regista e sceneggiatore di fama mondiale Klaus Kinski, e sorella della nota Nastassja Kinski, è nata a Berlino nel 1952. Già da bambina ha esordito in teatro e ha ricoperto alcuni ruoli in produzioni televisive. Successivamente ha frequentato una scuola di recitazione a Monaco e ha lavorato come attrice per molti anni. Vive a Ludwigshafen con il marito e i loro tre figli.

domenica 18 agosto 2013

Recensione: 3096 di Natascha Kampusch




Il libro del quale oggi vi parlerò non è un romanzo, non narra "vicende tratte da fatti realmente accaduti", di cui magari sono stati modificati nomi di persone o di luoghi per rispetto della privacy, e non troverete scritto che ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.
No no, qui ogni riferimento è certo e chiaro e si riferisce a persone esistenti, con un nome e un cognome, a fatti avvenuti in un determinato periodo e che resteranno impressi nella mente di coloro che li hanno vissuti.

Ed. Bompiani
293 pp
10.90 euro
2010
Anzi, nella mente di colei che l'ha vissuti, perchè l'altro protagonista non c'è più e non può raccontarci più nulla.
Sto parlando del libro-testimonianza di Natascha Kampusch, la ragazza che sopportò di tutto e credette, contro ogni umana speranza, di poter ottenere la propria legittima libertà.
Una ragazza che si presenta ai nostri occhi molto carina, con i suoi occhioni azzurri e il suo sorriso dolce e un po' malinconico....
O forse siamo noi, che "sappiamo" (o pretendiamo di sapere) la sua storia, che vogliamo vedere in lei quel pizzico di tristezza, di struggimento interiore che una persona, vittima di un sequestro e di una prigionia lunga 3096 giorni (otto anni e mezzo) deve necessariamente portare con e dentro sè, possibilmente tutta la vita, perchè è impossibile dimenticare, gettarsi alle spalle un passato così pesante, doloroso, tragico...
Vero?
Beh, bisognerebbe chiederlo a Natascha, per avere la risposta giusta, quella vera.
Ma credo che, se anche voi leggeste il suo libro, forse come me arrivereste all'ultima pagina con il pensiero che l'Autrice ha dentro sè una forza interiore incredibile grazie alla quale è riuscita a resistere e sopravvivere, a non impazzire, non solo in quel terribile periodo in cui le è stata strappata la vita di bimba e adolescente in seno alla sua famiglia e ai suoi cari, ma anche dopo, quando, una volta libera fisicamente, ha dovuto percorrere un cammino di liberazione da catene e prigioni che la tenevano stretta in una morsa nell'anima, nella mente, nelle proprie emozioni...

Ma forse penserete che sto correndo troppo, che vi sto già dando il mio pensiero e la mia "interpretazione" dei fatti prima ancora di introdurvi i fatti stessi.
Come al solito, sto scrivendo il mio parere su un libro appena terminato lasciandomi prendere dall'emotività e rischio di non essere troppo razionale nell'esporvi le cose con ordine.
natascha
Ma che razionalità volete che mantenga nel parlarvi di una storia di schiavitù e soprusi, perpetrati per 3096 giorni da un uomo disturbato all'indirizzo di una bambina/ragazzina impaurita e sola?

Forse sarebbe stato più logico iniziare con il racconto della storia nuda e cruda, chissà magari con un incipit del tipo "Il tempo per Natascha Kampusch si è fermato il 2 marzo 1998, quando un uomo dall'aspetto inoffensivo l'ha sollevata di peso, mentre lei stava andando a scuola, l'ha caricata sul proprio furgone bianco e l'ha rapita, segregandola in cantina per otto lunghi anni...".
Ecco, magari questo sarebbe stato l'inizio giusto, conciso e chiaro, un punto di partenza da cui poi dire tutto il resto.
Ma questa è la storia che sappiamo tutti (quanto meno tutti quelli che hanno seguito o ricordano o si vorranno informare sul "caso Natascha") e non è quella che la protagonista e Autrice ci racconta.

Natascha ci conduce per mano nella segreta che l'ha vista segregata per anni e anni, e ci lascia dare uno sguardo ad essa, alla sua vita lì dentro, alle sue lacrime, ai maltrattamenti subiti, ai chili persi, ai suoi pensieri negativi e a quelli "fiduciosi", necessari per poter sopravvivere al rapitore e per continuare a sperare che di lì, presto o tardi, sarebbe fuggita.

"3096" è la storia di una ragazzina che, fino a dieci anni, ha vissuto un'infanzia come tanti; certo, non le sono mancati molti momenti di tristezza, di problemi: è la figlia di una coppia che prestissimo giunge a separarsi per incompatibilità caratteriale.
Suo padre passa le giornate a bere e porta spesso con sè la piccola e paffutella figlioletta nei locali, dove i suoi amici la vedono, le fanno una carezza e poi la ignorano, perchè è solo una bambina in mezzo a tanti adulti.
Sua madre è una donna forte, razionale, decisa a non lasciar spazio all'emozionalità e questo lo trasmette alla figlia che, da piccola, soffre la durezza della madre perchè desidererebbe da lei più dolcezza, meno asprezza nei rimproveri, ma dall'altra questo muro di difesa emotiva le tornerà utile durante gli anni di prigionia.
E' una bimba solitaria, timida, il cui aspetto fisico (grassottello) la fa sentire un po' a disagio; per non parlare dei problemi di enuresi diurna e notturna, che le attirano gli scherni e le sgridate sarcastiche e/o adirate di grandi e piccini...
Avvertiamo, leggendo le prime pagine del libro, tutte le paure e le fragilità della piccola Natascha, il suo sentirsi a volte tanto sola in mezzo a tanta gente, la sensazione di inadeguatezza.
Sono tutte caratteristiche che in qualche modo favoriranno il processo di umiliazione e schiavitù psicologica di Priklopil verso la sua vittima, che lui mira a tenere soggiogata non solo nella mente ma anche nel corpo.
Forse, come me, anche voi resterete inizialmente stupiti nel leggere come il rapitore nei primi tempi sia stato addirittura "gentile" con la piccola e spaventata Natascha, esaudendole ogni piccolo desiderio, dandole da mangiare ciò che lei chiedeva.
Tutte strategie che nascondevano ben altri progetti crudeli ma che certo la piccola non poteva immaginare.

Il terrore di trovarsi in una cantina fredda e buia verrà presto accompagnato dalla paura che l'uomo le farà ciò che lei aveva sentito dire tante volte in tv  e che era accaduto ad altre bambine: rapita per essere violentata e poi uccisa.
Ma Priklopil ha altri piani: lui vuole una schiavetta tutta per sè, che gli faccia i lavori di casa, che gli prepari da mangiare, che lo soddisfi in tante sue richieste.
Vi dico subito che Natascha non ha mai, nel suo libro, parlato di abusi di natura sessuale, dichiarando che quella "sfera" della propria prigionia è sua e solo sua e che non ritiene opportuno renderla pubblica.

Ciò che mi sento di evidenziare di questa terribile testimonianza è come Natascha abbia trovato la forza e il modo per non lasciarsi andare in una situazione umanamente insopportabile.
Stiamo parlando di una bambina di dieci anni, strappata alla propria vita, alla propria casa, alla propria famiglia e portata in una stanza fredda e puzzolente di umidità, e da quel momento in contatto solo con lui, il rapitore.
Quello che si nota è il fatto che la ragazza sottolinei proprio questa cosa per aiutarci a capire cosa le ha permesso di sopravvivere: non è stato solo il pensiero della fuga (che ha avuto sì da subito, ma che non è stato un pensiero costante...) o della vendetta, bensì l'idea che di fronte a sè aveva UN UOMO, un essere umano, l'unico essere umano a lei vicino in quegli anni, l'unico cui aggrapparsi comunque, per non sentirsi COMPLETAMENTE SOLA, l'unico che poteva provvedere ai suoi bisogni urgenti: la mano che vorresti mordere è la stessa che ti può dare da mangiare!

Non solo, ma Natascha ha mostrato un'incredibile forza anche nel perdonare più volte quell'uomo; se non l'avesse fatto, l'odio l'avrebbe divorata, consumata e che ne sarebbe stato di lei?

Un aspetto che mi ha fatto riflettere molto e mi ha fatto soprattutto pensare quanto sia difficile giudicare certe situazioni assolutamente straordinarie e che non tutti (grazie a Dio) sperimentiamo, è il fatto che Natascha si sente vittima due volte.
In che senso?
A farla sentire vittima due volte è l'opinione della massa (dalla polizia alla gente comune); come se la violenza di un sequestro lungo più di otto anni (costellato da maltrattamenti e umiliazioni) non fosse sufficiente a rendere una persona vittima, ad esso si aggiunge il giudizio di chi crede assurdo e singolare che Natascha possa mostrare comprensione, pietà, perdono per il proprio sequestratore, verso il quale è comprensibile che si debba provare solo odio, disprezzo...!
E di fronte al paradosso di questi sentimenti ritenuti ambigui e contrastanti, ecco che giungono in aiuto la medicina e la psichiatria, con i loro paroloni e le loro etichette: "Sindrome di Stoccolma".


Particolare stato psicologico che può interessare le vittime di un sequestro o di un abuso ripetuto, i quali, in maniera apparentemente paradossale, cominciano a nutrire sentimenti positivi verso il proprio aguzzino che possono andare dalla solidarietà all’innamoramento. L’espressione fu usata per la prima volta da Conrad Hassel, agente speciale dell’FBI, in seguito ad un episodio avvenuto in Svezia nell’agosto del 1973: quattro impiegati di una banca di Stoccolma, tenuti in ostaggio da due rapinatori per sei giorni, una volta rilasciati, espressero sentimenti di solidarietà verso i sequestratori arrivando a testimoniare in loro favore, con manifestazioni di ostilità verso il mondo esterno (polizia, autorità, ecc.). Gli effetti a breve e lungo termine sono caratterizzati da una sintomatologia ansiosa, disturbi fisici e psicofisici e sintomi depressivi. (Treccani).


Come risponde Natascha davanti a questo tentativo di rinchiuderla in un'etichetta patologica, in modo da "giustificarle" i suoi sentimenti ambivalenti verso il proprio aguzzino?

"Una diagnosi che io rifiuto decisamente. Perchè, per quanto gli sguardi di coloro che buttano  là questo concetto, possano essere pieni di compassione, l'effetto è terribile. Questo giudizio rende la vittima, infatti, due volte vittima, perchè la priva dell'autorità di interpretare la propria storia; gli avvenimenti più importanti della sua esperienza vengono così liquidati con le aberrazioni di una sindrome. E proprio quel comportamento, che ha contribuito in modo decisivo alla sopravvivenza del prigioniero, viene giudicato quasi sconveniente".

Ciò che dice Natascha è che la gente vuol vederla eternamente vittima, sofferente, si stupisce e storce il naso con diffidenza davanti ad una ragazza che cerca di vivere, di riappropriarsi della propria esistenza dopo un'esperienza tanto traumatica.
Una ragazza che, da bambina, a un certo punto ha fatto un patto con la se stessa di 18 anni: Tirami fuori di qui, chiede la Natascha bambina alla Natascha maggiorenne.

Passeranno 8 anni e mezzo, 3096 giorni: ore, settimane, mesi, anni... in balia di un folle, di un uomo infelice, solo e paranoico, che cercherà in tutti i modi di spezzare la personalità della sua giovane vittima per renderla sua in ogni senso, finchè un giorno come un altro, il 23 agosto 2006, la Natascha grande mantiene la sua promessa alla se stessa di qualche anno fa.
La libera.
Via, fuori dalla prigione, da una non vita nelle mani di un uomo che, pur essendo stato per lei l'unico riferimento per tanto tempo, resta un criminale, un pazzo, uno che le ha rubato la libertà e che stava uccidendo tutto di lei.

Consiglio questa lettura a chi ama le storie vere, anche forti, per avere una vaghissima idea di quale tipo di trauma vivono le persone rapite, ma anche quali grandi ed insospettabili risorse emotive e psichiche l'essere umano è capace di tirar fuori per salvarsi dal baratro e dalla morte.


manifestino diffuso
dopo la scomparsa

rapitore
porta di cemento che conduceva
alla segreta


AP Photo / polizia austriaca / ho
cantina in cui fu rinchiusa Natascha per 3096 giorni
La casa del reo nel caso Kampusch, Wolfgang Priklopil in Strasshoff a Vienna (foto d'archivio del 24 agosto 2006).
casa del rapitore a Strasshof



mercoledì 7 agosto 2013

Anteprima libri. Le storie vere di Newton Compton. PICCOLE COSE CHE AVREI VOLUTO DIRTI



Una storia d'amore commovente, quella di una madre per i propri figli...
Una storia vera!

«Ho scritto la storia d’amore tra me e la mia anima gemella, mia moglie Kate. C’è la lista delle cose che lei ci chiese di tenere a mente e mettere in pratica una volta che se ne fosse andata.» 
St John Greene

PICCOLE COSE CHE AVREI VOLUTO DIRTI
di St John Greene


Ed Newton Compton
3.0
Trad. L. Rodinò,
R. Prencipe
320 pp
9,90 euro
USCITA 5 SETTEMBRE
2013
Trama

La vera storia di un addio

Singe ha da poco perso la sua adorata moglie, Kate, e si ritrova da solo con due figli piccoli, Reef e Finn.
Il dolore è terribile e la perdita incolmabile, ma Kate è stata una donna forte e, prima di abbandonare i suoi cari, ha scritto la “lista della mamma”, un piccolo elenco di sogni e desideri che aiuteranno Singe a crescere i bambini nel modo migliore, anche senza di lei. 
Rileggendola all’indomani della sua morte, il marito ripercorre le tappe della loro lunga e appassionata storia d’amore, e decide di prendere spunto dai preziosi consigli di Kate per riuscire a superare la sofferenza e ritrovare la serenità, nonostante tutto. 

Piccole cose che avrei voluto dirti è una testimonianza intensa, una storia tragica e toccante, un libro sulla vita e sulla forza necessaria per goderne ogni singolo istante, a dispetto delle difficoltà che incontreremo sul nostro cammino.
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L'autore.
St John Greene è cresciuto nella West Country, in Inghilterra, dove ha conosciuto Kate. Paramedico e bagnino, St John, per gli amici Singe, è specializzato nell’insegnamento di sport estremi. Dalla morte della moglie ha dedicato la propria vita a crescere i suoi due figli, Reef e Finn. Piccole cose che avrei voluto dirti racconta la sua storia e quella della sua famiglia.

mercoledì 31 luglio 2013

Anteprime Libri. IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO - LE RAGAZZE DI BOMBAY



Buondì!!
Finalmente mi sa che posso dire di essermi un poco liberata da un impegno che mi teneva sì incollata al pc, ma non al mio blogghino.
E allora... via alle danze e riprendiamo con qualche bella anteprima che ci aspetta ad agosto!!!

Il cuore selvatico del ginepro è la storia di due sorelle e del loro legame speciale, forte e indistruttibile come il ginepro della sua terra, la Sardegna.

IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO
di Vanessa Roggeri

Ed. Garzanti
Narratori Moderni
14.90 euro
USCITA 29 AGOSTO
2013


Trama

È notte. La notte ha un cielo nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l'orizzonte. E una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. 
In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. 
Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. 
Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita
La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. 
E nel piccolo paese dove è nata, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa strega
Liberarsene quella stessa notte, abbandonarla in riva al fiume. 
Così ha deciso la famiglia Zara. 
Ma qualcuno non ci sta. 
Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita. Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. 
Lucia la salva e decide di chiamarla Iannetta e la riporta a casa. 
Non c'è alternativa ora, per gli Zara. E sopravvissuta alla notte, devono tenerla. 
Ma il suo destino è già scritto. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà emarginata. Odiata. Reietta. Da tutti, tranne che da Lucia. 
È lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Iannetta.

Vanessa Roggeri
L'autrice.
Vanessa Roggeri è nata e cresciuta a Cagliari, dove si è laureata in Relazioni Internazionali. Ama definirsi una sarda nuragica, innamorata della sua isola così aspra e coriacea, ma anche fiera e indomita. La sua passione per la scrittura è nata fin da quando la nonna le raccontava favole e leggende sarde intrecciate alle proprie memorie d’infanzia. Queste storie di una Sardegna antica, magica e misteriosa l’hanno segnata profondamente facendole nascere il gusto per la narrazione e il desiderio di mantenere vivo il sottile filo che ci collega a un passato ormai perduto
.


Dall'ambientazione misteriosa della Sardegna passiamo a quella altrettanto affascinante dell'India al tempo del dominio inglese.


LE RAGAZZE DI BOMBAY
di Anne De Courcy


Ed. Newton Compton
I volti della storia
336 pp
12.90 euro
USCITA 29 AGOSTO
2013
Trama

Tra otto e novecento, all’epoca della dominazione britannica, in India cominciarono a sbarcare le cosiddette “flotte da pesca”, navi da cui scendevano numerose giovani donne nubili delle classi agiate.
Il loro obiettivo era trovare all’estero – lì dove la vita scorreva spensierata tra picnic, danze, battute di “finta caccia” alla volpe, gare ippiche e spettacoli teatrali – quel marito che non erano riuscite a trovare in patria.
All’ombra delle palme, sullo sfondo di principeschi palazzi di marmo, non era difficile per queste ragazze imbattersi in giovani inglesi abbronzati e in perfetta forma che giocavano a tennis e a polo. Eppure, trascorso il felice periodo del corteggiamento, una volta sposate queste donne dovevano rassegnarsi a passare tutta la loro vita lontano da casa, in una società chiusa e dai confini invalicabili, e vedersela con le epidemie di colera e malaria, il caldo soffocante e le mille privazioni a cui in patria non erano abituate.
,

Attraverso le inedite testimonianze raccolte – diari, lettere, memoir – Anne de Courcy ci fa rivivere l’avventura e le emozioni di queste donne giovani e coraggiose e ci restituisce il ritratto esotico e affascinante di un'epoca perduta.

L'autrice.
Anne De Courcy è una nota scrittrice, giornalista e critica letteraria inglese. Ha scritto per diverse testate, tra cui il «London Evening News», l’«Evening Standard» e il «Daily Mail». È autrice di numerose biografie
.




venerdì 28 giugno 2013

Romanzi da oggi in libreria: scopri quali..! ^_^



Quanti libri interessanti in uscita proprio oggi!!
Vediamone alcune insieme, spero che tra essi ci sia qualche titolo interessante anche per voi!!

Ed. Fabbri
Narrativa
454 pp
14.90 euro
USCITA 28 GIUGNO
2013
IL CONFINE DI UN ATTIMO
di J. A. Redmerski


Trama

Camryn Bennett, vent’anni, non è certo il tipo da restare ingabbiata in una vita ripetitiva sempre uguale a se stessa. 
Ma da quando il suo ragazzo è morto in un terribile incidente, niente sembra più importarle davvero… 
Dopo che anche la sua migliore amica le volta le spalle, Camryn salta su un autobus, con solo un telefono cellulare e una piccola borsa, decisa a fuggire da tutti coloro che la vogliono incasellare in una vita che non le appartiene. 
Nel viaggio incontra un ragazzo di nome Andrew Parrish, un tipo non molto diverso da lei, 
da cui si sente irresistibilmente attratta. 
Andrew vive la vita come se non ci fosse domani: la provoca, la diverte, la protegge, la seduce, le insegna ad assaporare ogni singolo momento e ad ascoltare le sue emozioni più profonde, i suoi desideri più veri e inconfessati. 
Ben presto diventa il centro della sua vita. 
TheEdgeofNever-smaller
The Edge of never
Ma Camryn ha giurato di non lasciarsi andare mai più, di non innamorarsi mai più… 
E il segreto che Andrew nasconde li spingerà irrimediabilmente insieme o li distruggerà per sempre?

L'autrice.
J.A. Redmerski, autrice bestseller, vive a North Little Rock, Arkansas, con i suoi tre figli e un cane maltese. Attualmente, a grande richiesta dei fan, sta scrivendo il seguito di Il confine di un attimo
.













mercoledì 29 maggio 2013

Piemme Anteprima: NATURA MORTA IN RIVA AL MARE e MAFIA PRINCE



Prossimi arrivi Piemme!!

Il primo è un romanzo con protagonista un detective alle prese con un omicidio e un clima di omertà ed indifferenza.
L'altro è una testimonianza: da mafioso a "collaboratore di giustizia".

NATURA MORTA IN RIVA AL MARE
di Jean Luc Bannalec


Natura morta in riva al mare
Ed. Piemme
Narrativa
Trad. G. Cervo
308 pp
16.50 euro
USCITA 4 GIUGNO
2013
Trama

C’è una cosa che il commissario Dupin detesta più di ogni altra: essere disturbato mentre beve il caffè. 
Da qualche tempo – cioè da quando è stato trasferito dalla capitale in Bretagna, in seguito a “certe controversie” – associa quel rito mattutino alla lettura dei quotidiani locali: fonti preziose per studiare l’animo bretone e i costumi insoliti di quella gente ai confini del mondo (e della civiltà, per i suoi standard di parigino fino al midollo).
Ma è proprio mentre si gode una generosa dose di caffeina che il più zelante dei suoi ispettori lo disturba per comunicargli una notizia che ha dell’inaudito: un omicidio a Pont-Aven, il pittoresco borgo di pescatori che sta per riempirsi di villeggianti in quell’estate insolitamente calda. 
E la vittima è nientemeno che Pierre-Louis Pennec, novantunenne proprietario del mitico Hotel Central, segnalato su tutte le guide come luogo di soggiorno di celebri artisti, tra cui Paul Gauguin.
Il commissario Dupin dovrà districarsi tra le pressioni delle autorità locali, che temono di veder compromessa la stagione turistica, e l’ostinato silenzio degli autoctoni, seguendo una pista che sembra condurre proprio a una tela del famoso pittore.


L'autore.
JEAN-LUC BANNALEC è uno pseudonimo. L’autore vive tra la Germania e il Finistère meridionale.

MAFIA PRINCE
di Philip Leonetti, Scott M. Burnstein, Christopher Graziano


Mafia Prince
Ed. Piemme
Saggistica
Trad. G. Zucca
408 pp
18.50 euro
USCITA 4 GIUGNO
2013
Sinossi

L’uomo sorride, elegante e disinvolto. L’aria sicura di sé dell’imprenditore di successo. 
Nessuno immaginerebbe qual era il suo lavoro, prima… I
n un’altra vita, impressa negli atti dei tribunali, e nei suoi ricordi...
Lo zio Nicky, che al posto delle favole gli raccontava delle regole di ferro di quella “cosa” chiamata Cosa Nostra. Gli amici della “famiglia”, gente con nomi come Nick la Lama. 
Le strade di Atlantic City, aule di scuola per il suo mestiere. E quella sera di dicembre, a pochi giorni dal Natale, e Vincent, che si fidava di lui. BANG! 
Un colpo in testa...Quella sera Philip Leonetti diventa un killer. Agli ordini dello zio Nicky Scarfo, che presto regnerà sulla mafia della East Coast. 
Un re crudele e spietato, e Philip è il suo delfino. 
Attento ad apprendere i doveri di un futuro boss. A contatto fin da giovanissimo con il gotha di Cosa Nostra, i Gambino, i Genovese... 
Una strada segnata, unico obiettivo il potere criminale e il denaro, unici mezzi l’intrigo, il tradimento e l’omicidio.
Il violento e spettacolare romanzo criminale dell’ascesa e caduta del padrino Little Nicky Scarfo e di suo nipote Crazy Phil Leonetti è il ritratto di due uomini all’apparenza inseparabili, che tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80 sembrano in grado di eliminare ogni rivale, e farsi beffe delle autorità. 
Una storia che prende alla gola nel mostrare il potere del crimine, ma anche la forza e il coraggio della redenzione. Sarà l’amore per una donna che ha saputo stargli accanto, e per un figlio che è il suo bene più prezioso, a spingere il “principe della mafia” a lasciare la via del sangue, a rinunciare al trono che lo aspetta, per collaborare con l’FBI ad abbattere Cosa Nostra. 
Per scegliere la vita invece della morte. Anche a rischio di perderla, la vita…

Autori.
PHILIP LEONETTI è stato uno dei più giovani underboss, numero 2, nella storia della mafia americana ed è responsabile, insieme allo zio Little Nicky Scarfo, di uno dei più violenti regni del crimine organizzato. Catturato alla fine degli anni '80, divenne il primo pentito di alto rango a collaborare con la giustizia. La sua testimonianza ha condotto alla cattura di decine di boss, inclusi John Gotti, Vincent Gigante e il suo stesso zio Nicky Scarfo. Da allora gode del programma di protezione dei testimoni.
SCOTT M. BURNSTEI. Scrittore e reporter, collabora tra gli altri con Detroit Free Press, Chicago Magazine e AOL.com. Esperto di crimine organizzato, ha realizzato documentari sul tema e partecipa a molti programmi, tra cui il seguitissimo Gangland su History Channel.
CHRISTOPHER GRAZIANO. È un giornalista freelance esperto di mafia e criminalità organizzata.
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