sabato 15 novembre 2014

Dietro le pagine: "Cose che avrei preferito non dire" (C. Ahern)



Cosa ha ispirato Cecelia Ahern in "Cose che avrei preferito non  dire"?

COSE CHE AVREI  PREFERITO NON DIRE
di Cecelia Ahern


16114614
Ed. Rizzoli
377 pp
2012
Trama

Lucy Silchester, quasi trent'anni e una istintiva avversione nei confronti della verità, ha fatto delle piccole, grandi bugie che ogni giorno inventa per se stessa e per gli altri uno scudo per proteggersi dalla realtà. 
Una realtà che, al momento, consiste in un lavoro più adatto a uno zombie che a un essere umano; un monolocale con la moquette così sporca da consentire di scriverci sopra senza rimorsi; un gatto ermafrodita e incontinente e un ex fidanzato perfetto che, piantandola, l'ha condannata al rimpianto e all'auto commiserazione.

Fino al giorno in cui trova uno strano biglietto ad attenderla sulla soglia di casa: deve presentarsi a un colloquio esplorativo con un fantomatico quanto insistente personaggio che si fa chiamare Vita. Ad attenderla, in uno squallido ufficio che puzza di umido e di deodorante da quattro soldi, Lucy trova un uomo di mezza età malvestito e dall'aria stravolta. 
Che dimostra di conoscerla meglio di chiunque altro e si offre di aiutarla a essere finalmente se stessa. 
Chi è veramente quel tipo? Che cosa nasconde dietro i modi bruschi e l'irritante talento nel mettere a nudo ogni dubbio, debolezza, terrore che abbiano mai attraversato la mente di Lucy? 
Ma soprattutto, riuscirà Lucy, con o senza il suo aiuto, a ritrovare il coraggio di amare di nuovo?


Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".


L'Autrice racconta che l'ispirazione per il suo libro "The time of  my life" è nata pensando ad un amico, che non sentiva da un po' di tempo e che sapeva stesse passando un momento difficile della sua vita.
Le venne in mente in quel momento che la vita è qualcosa cui abbiamo bisogno di dare attenzione.
Se dovessimo trattare gli amici o la famiglia come spesso trattiamo la nostra vita, allora non sarebbero i nostri amici non resterebbero tali per molto tempo. Abbiamo la tendenza a metterci da parte e ci concentriamo su tutto il resto; il lavoro, gli amici, la famiglia, i problemi a casa, ma ignoriamo di guardare le cose più in profondità fino a quando tutto non diventa così compresso che rischia di esplodere.
A Cecelia piaceva l'idea della vita che si manifesta nella forma di una persona, e in  tal caso sarebbe difficile da ignorare, sarebbe più difficile essere scortese.
La domanda che si è fatta è stata, 'Se avessimo la possibilità di incontrare la vostra vita, cosa ci direbbe?'
Aveva appena avuto un bambino, si era preso un anno di pausa dal lavoro e in quell'anno sentiva di aver incontrato la sua vita. Prima, aveva lavorato tantissimo senza avere hobby e si era sentita come se non avesse preso parte alla propria vita. Dopo il bambino si è sentita come se fosse ritornata a riappropriarsi della propria vita, così ha rallentato i ritmi, dando più attenzione alle cose semplici, ad alcuni problemi della vita, ha distinto quello che era importante da ciò che non lo era, e quindi ha usato questa esperienza per l'ispirazione.

L'aspetto più difficile della scrittura del libro non aveva a che fare con la scrittura della storia in sè, che anzi scorreva senza problemi.
Quello che era difficile è stato tornare a lavorare dopo aver avuto la figlia, cercando di trovare un modo di scrivere che potesse sentire naturale e creativo, ma senza allontanarla dalla figlia.
Scriveva soprattutto di notte, come se quello fosse un "tempo privato segreto", e le piaceva anche a scrivere di domenica.

Scrive per intrattenere, prima di tutto, e se riesce ad aiutare i lettori con la propria vita, ancora meglio.
Il messaggio di questo romanzo è che abbiamo bisogno di prenderci cura di noi stessi.
Tutti noi ignoriamo noi stessi di tanto in tanto, e va bene, ma non possiamo lasciare che i nostri problemi si accumulino.



2 commenti:

  1. Bellissimo l'insegnamento ♥ Non è sicuramente il libro di cui si parla di più di quest'autrice ma sicuramente è da leggere ^^

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    Risposte
    1. vero, ce ne sono di più noti ma è un'Autrice così brava che andrebbero letti tutti!! :)))

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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