giovedì 24 ottobre 2024

NOVITA' DA LEGGERE [ Segnalazioni editoriali ]



Buon pomeriggio!

Torno sul blog per presentarvi alcune uscite editoriali di prossima o recente pubblicazione, sperando possano interessarvi.


La prima è targata Pensiero Creativo per la collana di poesia; si tratta di Rumore, una raccolta di componimenti poetici di Eleonora Federici

In libreria e su tutti gli store digitali 
dal 4 Novembre

64 pagine
12 euro
Ai versi della poetessa perugina Eleonora Federici si accompagnano le gotiche illustrazioni dell’artista Diana Daniela Gallese, già illustratrice e art designer di altri volumi targati Pensiero Creativo.

“Rumore” è una silloge poetica che utilizza un linguaggio moderno. La poetessa si serve della lingua di chi è nato al giro di boa del millennio per descrivere una realtà distopica, onirica, introspettiva e disincantata.

Le poesie sono contemporanee e di grande impatto. Rivelano una personalità tormentata ma tendente alla luce, con note autobiografiche, toni neogotici e un tocco di splatter.

Il volume è diviso in 3 parti. Le prime poesie esprimono vuoti e ferite mentre le ultime diventano quasi sonore e musicali.
Tra i contenuti dei componimenti c’è la dicotomia del pieno vs vuoto, della maternità che non si conclude col parto, del difficile rapporto col corpo in un costante senso di inquietudine personale.

La poetessa si mette a nudo, raccontandoci le sue profondità più inquiete, trasportando con lei grandi maestri come Bach, Wagner e Schopenhauer.


Note biografiche
Eleonora Federici  è laureata in Filologia Moderna e dal 2022 insegna materie letterarie nei licei. Oltre a leggere poesia, Eleonora ama la filosofia, la psicologia di Jung, il Taoismo di Lao Tzu; pratica Brasilian Jiu Jitsu e Mixed Martial Arts dal 2021, tanto da arrivare a diventare cintura blu nel 2024. Nei suoi tempi morti, ascolta Metal estremo, guarda film horror e weird e pratica l’antica arte dell’immaginazione. Per non farsi mancare nulla, ha pubblicato diverse sillogi poetiche dal 2016 in poi, Rumore è il suo ultimo parto.

Diana Daniela Gallese, illustratrice editoriale e artista poliedrica, diplomata in grafica e illustrazione editoriale presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, specializzata in Arte Terapia presso l'Accademia di Belle Arti di Roma.
Amante del potere esoterico del nero, di boschi oscuri e storie orrorifiche, esordisce nel mondo editoriale con l’albo illustrato La Leggenda di Sleepy Hollow (Officina Milena, 2019). Le sue illustrazioni accompagnano testi editi da Officina Milena, ABEditore, Pidgin, Empireo Editora, La Biblioteca di Lovecraft ecc; collabora inoltre con riviste editoriali nazionali e internazionali tra cui Tit’s n’ Tales, 9righe, IMON, La Nuova Carne, Bomarscé, L'Appeso
.


***

Seconda pubblicazione: Elcoche - più conosco gli uomini più parlo con le donne di Raffaele Autorino.


Paolo è insoddisfatto della sua vita così lascia la sua storica fidanzata Virginia e lo stesso giorno, in una
self publ.
227 pp


chat che frequenta, s'imbatte in una figura carismatica, Elcoche, decidendo di contattarlo.

Da quel momento tra i due nasce un rapporto enigmatico e conflittuale che si svilupperà, sempre, in forma virtuale.
Elcoche avrà il ruolo di maestro che svolgerà in maniera autoritaria e inflessibile. L’imbarazzo iniziale di Paolo, grazie ai suoi metodi, si trasforma in capacità nel modificare tutta la propria vita, arrivando ad avere tutto quello che DESIDERAVA ottenere.

Paolo conosce prima Barbara, un transex in procinto di operarsi, da lei apprende il sistema per migliorare il proprio aspetto, e risultare un uomo prestante e desiderato.
Frequentando Barbara, conosce Carlotta, una top model che si innamora di lui, lei lo porta nel suo mondo che conta.
Paolo dovrà fare delle scelte, anche rischiose, per mantenere quel tenore di vita e, sempre grazie ai preziosi consigli di Elcoche ed al suo spirito intuitivo, trova opportunità e convenienze che non avrebbe mai immaginato prima.

Nell’ambiente che frequenta con Carlotta, conosce Mikela (già vista svariate volte ed etichettata con il soprannome di jeans rosa - per l'uso abituale che faceva di quel capo) e quella stessa sera s'innamora di lei.

Proprio nel momento in cui pensava di aver trovato la sua dimensione, tutto quello a cui aveva sempre ambito, un incontro inaspettato con la sua amica Barbara gli fa capire che non è quella la felicità.

Solo dopo aver fatto esperienze non sempre positive, Paolo capirà davvero che non sempre ciò che non abbiamo è meglio di ciò che abbiamo, anzi: l'errore è proprio dare per scontato quello che di bello e importante abbiamo già vicino.

***


Termino con un romance in uscita proprio oggi: Harvest Moon di Tess Thompson,  3° libro della serie di romance contemporanei ambientata al Crescent Moon Ranch. 

Trad. Isabella Nanni
Autopubblicato dall’autrice
€ 4,99
(disponibile anche in Kindle Unlimited)

Lui è un brillante chef con la passione per il cibo e la pesca a mosca. 
Lei è una pasticcera che desidera ricominciare da capo. 
È amore quello che bolle in pentola, o il passato che lei si è lasciata alle spalle rovinerà quella che potrebbe essere l’accoppiata perfetta?


Harvest Moon è già in preordine a questo link https://bit.ly/3Y0OhV5


Elliot
Dopo la morte della mia amata zia e una preoccupante esperienza con uno stalker, sono pronta a ricominciare da capo in un posto tranquillo. Colgo al volo l’occasione di diventare la pasticcera di un pittoresco ranch turistico nel Montana occidentale. Ben presto mi ritrovo a lavorare felicemente sotto la guida del talentuoso e sexy Caspian Moon. Se solo potessi concentrarmi completamente sulle mie torte invece di desiderare il capo che ha messo in chiaro che le dipendenti sono off-limits. Anche se non vogliono esserlo.

Caspian
Non avevo molte speranze di trovare l’amore fino a quando la seducente Elliot è venuta a lavorare nel ristorante della mia famiglia. È intrigante e ricca di talento, e non posso fare a meno di sentirmene attratto. Ma ho delle regole precise. Non esco con le dipendenti. Il rischio per il futuro del ranch è troppo grande. Se solo potessi smettere di pensare a lei.


In questa commovente storia d’amore di provincia per tutte le età, due spiriti affini, che credono di essere troppo compromessi per amare, devono affrontare i loro demoni se vogliono sperare in un futuro insieme. 

martedì 22 ottobre 2024

NINFA DORMIENTE di Ilaria Tuti [ RECENSIONE ]

 

Il nuovo caso, che vede impegnata il commissario Teresa Battaglia, parte con il ritrovamento di un quadro davvero particolare ed inquietante, in quanto dipinto col sangue; siamo in Val Resia, una zona in cui vive un popolo dalle antiche origini, e per risolvere il mistero legato alla donna ritratta nel quadro, bisognerà scavare in vicende accadute durante la seconda guerra mondiale.


NINFA DORMIENTE
di Ilaria Tuti



Tea Ed.
478 pp



Quando Teresa e l'ispettore Massimo Marini vengono chiamati per visionare un quadro risalente al 1945 e attribuito al pittore Alessio Andrian, non hanno la minima idea del ginepraio in cui stanno per infilarsi.

Teresa è perplessa: perché dovrebbe interessarle indagare su un quadro? Vi è forse un morto, un omicidio collegato ad esso?

Effettivamente del sangue è stato versato e molto probabilmente è stato anche lo strumento scelto dall'artista per realizzare il ritratto di una donna, tanto bella quanto ovviamente misteriosa: chi è? il sangue è quindi suo? E dov'è il corpo? Se è stata uccisa (e il quadro fa pensare che sia così), chi è il colpevole e qual è il movente?

L'artista è un uomo ormai anziano che è stato partigiano durante la guerra e che fu ritrovato, in quegli anni, in una zona del Friuli, in condizioni terribili, con il quadro (denominato "Ninfa dormiente") stretto al petto e in uno stato di muta follia.
L'uomo, anche dopo essere tornato a casa, tra i suoi famigliari, non ha mai più parlato, non è più tornato in sé e da ormai oltre settant'anni vegeta su una sedia, senza muoversi né parlare; non fa che stare davanti alla finestra a fissare, con sguardo vuoto, i boschi.
Quei boschi in cui evidentemente sono sepolti i suoi segreti, il suo dolore, i suoi silenzi.
Forse anche il suo amore, forse quel corpo cui appartiene il volto bellissimo e giovane della Ninfa dormiente.

Quale storia di sangue si cela dietro il muro di doloroso silenzio dietro cui si è barricato il pittore?
Forse l'uomo è annientato dal senso di colpa per aver ucciso lui stesso il suo amore? O ci sono altre spiegazioni dietro quel quadro?

"Quel disegno era l'eredità di un enigma, un richiamo dal passato a non tradire la memoria. La Ninfa dormiente era la chiave per risolvere il mistero."

Cominciando a cercare le prime urgenti risposte, Teresa finisce per raggiungere una zona tanto affascinante quanto chiusa e, per certi versi, difficile da penetrare: la Val Resia in cui tutto ha avuto inizio e luogo, decenni prima.

Fa così la conoscenza di un gruppo di resiani, uomini e donne che, scopre man mano, hanno avuto a che fare con Andrian e con la ninfa dormiente, di cui presto scoprono il nome: Aniza.

Aniza è stata una ragazza bella, solare, allegra, vissuta in un periodo tra i più complicati e difficili: il secondo conflitto bellico.
Qualcuno deve averle per forza fatto del male e dal 1945 la verità su ciò che l'è capitato (uscì di casa una sera per non tornare più), su dove sia eventualmente il suo corpo, non è mai stata svelata.

E c'è ancora chi evidentemente non desidera affatto che vengano dissepolte certe verità...

Indagando, interrogando, entrando nelle case, nelle vite, nelle abitudini e nei ricordi di uomini come Francesco (nipote di Aniza, che all'epoca della scomparsa era un bambino) o di giovani donne come la nipote di Francesco (una ragazza molto somigliante, fisicamente, ad Aniza) o della forte e impenetrabile Matriona (custode di riti, usanze e credenze arcane, diffuse in quella zona del nord-est della penisola), Teresa intuisce che questa storia si dibatte tra due poli, distanti eppure così legati tra loro: tenebre e luce, morte e amore: per arrivare alla fine del mistero e comprenderlo, svelarlo, lasciando emergere la verità, ella deve andare all'origine della tragedia, vincendo anni di silenzi, paure, segreti, sensi di colpa.

E se c'è una persona, in polizia, in grado di fare un lavoro del genere, quella è proprio Teresa Battaglia, una leader tanto forte e tutta d'un pezzo quanto... fragilissima.

Eh sì, perché il male oscuro e innominabile che incombe su di lei e che le crea buchi preoccupanti nella memoria, non smette di avanzare e di mandarla in panico.
Già deve vedersela col diabete, con una stanchezza diffusa e un po' di chili di troppo che la rendono poco leggera e agile, se ci si mette anche la memoria, come può svolgere al meglio il proprio amato lavoro? Come si fa a risolvere casi di omicidio, a dare le risposte di cui le famiglie delle vittime hanno bisogno per avere giustizia, a mettere in galera i criminali, se ogni dettaglio o informazione rischia di essere dimenticato irrimediabilmente?
La donna cerca di combattere il male scrivendo e appuntando tutto ciò che le è utile, che è importante per andare avanti giorno per giorno, sempre però con la la paura di essere scoperta da colleghi, sottoposti e - peggio - superiori.

Teresa non può permetterselo; non lei, che sa quanto sono importanti i dettagli, quegli elementi solo apparentemente casuali, che un occhio superficiale rischia di trascurare e che invece possono essere una chiave importante.

Certo, ci sarebbe il giovane ispettore, Marini, al suo fianco, che dovrebbe supportarla.
Ed effettivamente, lui è bravo.

Se non fosse che ultimamente è evidente che abbia dei pensieri per la testa, delle preoccupazioni, dei tormenti che lo rendono distratto, cupo, lontano.

Le vicende personali di Massimo troveranno il loro spazio in questo libro e impareremo a conoscerlo e a capirlo meglio.


Nonostante le difficoltà, Teresa e Massimo si immergono nella Val Resia, dopo aver appreso che la Ninfa dormiente proviene da quella zona antichissima, la cui popolazione vanta una identità (linguistica, culturale, musicale...) e un'unicità (anche genetica) che è senza dubbio ricca di fascino.

Ed è tra i fitti boschi e le aspre cime di quella natura vivente e attenta, madre e matrigna insieme, che Teresa e la sua squadra devono cercare ogni risposta, ogni nodo da sciogliere, ogni segreto da svelare.

Non sarà semplice, anzi, sarà un'avventura irta di pericoli, di trappole, di mistero, in cui lei dovrà tirare fuori tutte le proprie capacità di profiler, le doti investigative e la grande empatia che la contraddistinguono, per arrivare a mettere insieme i pezzi di quella tela su cui è stato realizzato il ritratto dipinto col sangue.

E di Teresa non ho potuto non amare le grandi doti empatiche, l'attenzione ai particolari, l'umanità e la sensibilità che contraddistinguono il suo modo di lavorare, di approcciarsi alle persone coinvolte, cercando di immaginarne pensieri, emozioni, motivazioni, così da stabilre una connessione con loro e arrivare al cuore e all'origine delle loro speranze, delle loro gioie, dei loro dolori, delle bugie e dei silenzi

Il suo non è semplicemente un formidabile intuito, ma proprio "una sorta di empatia oscura": i morti erano palpiti nei pensieri di Teresa. Diventavano compagni di notte insonni. La spingevano a non fermarsi, a cercare la risposta alla loro fine."

Trattandosi di episodi lontani nel tempo, Teresa deve cercare i fili invisibili che legano il passato al presente, immergersi anima e corpo nel tessuto del male che si palesa via via attorno a lei, entrare nei più profondi recessi della mente umana, terreno pericoloso in cui può annidarsi il male, e il male inganna, sempre.


La Natura è inevitabilmente un personaggio che prende vita propria, grazie alla sua bellezza e al suo essere immensa, vasta, di un'immensità non solo fisica ma anche trascendente la materia; c'è un che di mistico in quei luoghi, una dimensione quasi divina, dove ogni elemento della natura contiene un'energia viva e vibrante.

Non conoscevo l'esistenza dei resiani in quanto comunità a sé stante, la cui unicità è scritta nel loro DNA, nella storia antica di un popolo fiero delle proprie origini, dei propri canti, del proprio idioma. 
Ho trovato questo elemento narrativo molto molto interessante.

Mi è piaciuta Teresa, così piena di fragilità e debolezze nel fisico e nella mente ma che non intaccano il suo cuore di guerriera.

Ho amato la scrittura di Ilaria Tuti, che mi ha conquistata perché ha saputo coinvolgermi emotivamente attraverso personaggi complessi, descrizioni vivide e accurate, una trama ricca e ben strutturata, che si fa sempre più interessante, per quel modo di scrivere che, in generale, conserva una musicalità e, in un certo senso, una poeticità anche quando scava nei lati più oscuri dell'animo umano.

Parere più che positivo su questa lettura, che mi ha lasciata con la voglia di leggere il prossimo caso di Teresa.


"Non conosciamo mai veramente noi stessi, 
né chi abbiamo accanto. 
Possiamo definirci in molti modi, 
ma alla fine sono le nostre scelte davanti a un bivio 
a mostrarci chi siamo. 
O il segreto che nascondiamo."



SONATA  PER VIOLINO IN SOL MINORE
(o IL TRILLO DEL DIAVOLO)
di Tartini


domenica 20 ottobre 2024

In arrivo film e serie tv tratti dai libri


Per gli amanti dei "libri al cinema", ecco alcuni film e serie tv che vedrete prossimamente nelle sale.





Partiamo da un romanzo crime della giornalista Francesca Fagnani: Mala. Roma criminale (SEM Libri) che diventerà sia un film che una serie tv. 

Si tratta di un’inchiesta sui narcos sudamericani, che svela chi sono i nuovi padroni di Roma.

Nel sottosuolo perso e dannato di Roma scorre un fiume di violenza: sequestri, pestaggi, torture e omicidi, lo scontro infuria, invisibile agli occhi dei più. 

È così da quando, il 7 agosto 2019, Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, capo degli Irriducibili della Lazio e ai vertici della “batteria di Ponte Milvio”, viene freddato da un sicario che gli spara alla testa, mentre se ne sta seduto su una panchina al parco degli Acquedotti. Ma Diabolik è solo la punta dell’iceberg di quella rete di organizzazioni criminali che governano sul territorio: connection tentacolare che comprende il cartello di Michele ’o Pazzo, la malavita storica e quella emergente, e poi il sodalizio, spietato e potente, degli albanesi, che sono cresciuti all’ombra di Piscitelli e sono diventati i Signori del narcotraffico. 
Così, la vendetta è l’innesco di un conflitto senza quartiere per il controllo delle piazze di spaccio, dal litorale ostiense a Tor Bella Monaca: un business gigantesco in cui tonnellate di coca muovono milioni.




Leggere Lolita a Teheran è diretto da Eran Riklis, con Golshifteh Farahani, tratto dall'omonimo romanzo di Azar Nafisi (RECENSIONE).
Uscita al cinema: il 21 novembre 2024.


Il film racconta i due anni successivi alla Rivoluzione di Khomeini, una serie di sconvolgimenti politico-sociali accaduti tra il 1978 e il 1979 in Iran, che portarono all'istituzione della Repubblica islamica sciita. Mentre le vie e l'Università di Teheran diventano lo scenario di orribili violenze, la professoressa Azar Nafisi si ritrova a dover affrontare una dura impresa: spiegare ai suoi studenti la letteratura inglese.
L'insegnamento della materia non sarebbe così arduo, se non fosse che i ragazzi e le ragazze a cui Nafisi insegna sono stati esposti alla catechesi islamica, che aborrisce l'Occidente, di cui la letteratura è una delle più alte incarnazioni. Quello che ne verrà fuori sarà un toccante atto d'amore per la letteratura e allo stesso tempo una beffa a chiunque cerchi di proibire il suo studio e la sua diffusione.




Su Netflix nel 2025 arriva la serie tv (sei episodi) ispirata al celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (RECENSIONE), Il Gattopardo, che vede Kim Rossi Stuart nei panni di Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina, Benedetta Porcaroli in quelli di Concetta, Deva Cassel è Angelica, Saul Nanni, Tancredi.

La regia è di Tom Shankland, affiancato da Giuseppe Capotondi (quarto ep.) e Laura Luchetti (quinto  ep.).
Siamo in Sicilia, all'epoca del tramonto borbonico: è di scena una famiglia della più alta aristocrazia isolana, colta nel momento rivelatore del trapasso di regime, mentre già incalzano i tempi nuovi (dall'anno dell'impresa dei Mille di Garibaldi la storia si prolunga fino ai primordi del Novecento). Accentrato quasi interamente intorno a un solo personaggio, il principe Fabrizio Salina, il romanzo, lirico e critico insieme, ben poco concede all'intreccio e al romanzesco tanto cari alla narrativa dell'Ottocento. L'immagine della Sicilia che invece ci offre è un'immagine viva, animata da uno spirito alacre e modernissimo, ampiamente consapevole della problematica storica e politica contemporanea (Amazon).


Diretto da Silvio Soldini, è in arrivo Le assaggiatrici, con Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, tratto dall'omonimo romanzo di Rosella Postorino (Feltrinelli).

Ispirato alla vicenda di Margot Wölk, che da giovane è stata un'assaggiatrice di Hitler, il romanzo racconta la storia di Rosa Sauer, costretta assieme ad altre nove donne a mangiare i pasti destinati al Führer. 
Ogni giorno, per tre volte al giorno, è obbligata a sfiorare la morte per accertarsi che quel cibo non sia avvelenato. In un clima di coercizione, queste dieci donne diventano amiche e rivali, si alleano e si tradiscono, hanno paura e si innamorano, e nonostante tutto non smettono di desiderare, perché desiderare significa restare umani.



 

Ivano De Matteo dirige Una figlia, ispirato al romanzo "Qualunque cosa accada" di Ciro Noja; nel cast: con Stefano Accorsi, Ginevra Francesconi, Michela Cescon, Thony, Toni Fornari.

Pietro è un uomo di mezza età, vedovo, che non ha avuti modo e tempo di elaborare il lutto per la morte di sua moglie perchè si è dato anima e corpo alla figlia da crescere. 
Quando, dopo qualche anno, proverà a rifarsi una vita con una nuova compagna, non tutto andrà come sognato: la reazione di sua figlia sarà esplosiva e Pietro sarà messo a dura prova. 



È in arrivo una nuova serie ispirata al celeberrimo personaggio dei romanzo di Salgari, Sandokan;  diretta da  Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, vede nel cast il turco Can Yaman, Alessandro Preziosi, Samuel Kay.

Borneo, metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all'apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un'incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan. È l'inizio di una storia d'amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna (Cinemaitaliano).




Ho consultato:

  • Comingsoon
  • MyMovies
  • Cinema italiano
  • SkyTg 24 - Ansa
  • Movieplayer

giovedì 17 ottobre 2024

GREENLIGHTS. L'arte di correre in discesa di Matthew McConaughey [ RECENSIONE ]



L'attore statunitense Matthew McConaughey si racconta con schiettezza, simpatia, ironia, leggerezza e profondità insieme e, tra aneddoti personali e famigliari, tra esperienze avventurose e bizzarre, tra momenti di stallo e di crisi ed altri di euforia e appagamento, impariamo a conoscere un uomo che, pur con tutti i difetti, le mancanze e le difficoltà, cerca di vivere ogni giorno pienamente, nel rispetto di sé, dei propri valori, dei propri sogni, anche se ciò significa restare un po' ai margini del patinato mondo hollywoodiano.



GREENLIGHTS. L'arte di correre in discesa
di Matthew McConaughey



Baldini+Castoldi
trad. S. Travagli
304 pp
23 euro
2021

«Qui sono racchiusi cinquant'anni di cose che ho sperimentato, sognato, inseguito, dato e ricevuto; alcune valide, altre vergognose. Le volte in cui l'ho fatta franca, quelle in cui mi hanno beccato, e quelle in cui mi sono bagnato ballando sotto la pioggia.»

Il filo conduttore di questa singolare autobiografia riflette l'approccio alla vita dell'autore e consiste in questa "filosofia":

"se sai come, e quando, affrontare le sfide, puoi sperimentare quello stato glorioso che io chiamo “greenlight”,
 semaforo verde."

Tra queste pagine, l'autore racconta di sé, della propria famiglia, delle esperienze fatte, degli inizi della carriera cinematografica e di come essa è evoluta - conseguenzialmente alla sua evoluzione umana, interiore, emotiva, come uomo - e, tra un racconto e l'altro, ci lascia passaggi significativi in cui emerge la profondità dei suoi pensieri e delle sue riflessioni su ciò che gli sta a cuore (la famiglia, Dio, il lavoro...).

Pur essendo, quindi, una narrazione in cui si tiene viva la memoria del passato, non c'è traccia di toni sentimentalistici né di inutili nostalgie: Matthew si mantiene sempre allegro, spensierato, simpaticamente schietto e senza filtri, tanto che sembra di ascoltare le confidenze di una vecchia conoscenza.
E anche se, come dicevo, troverete parecchi suoi appunti, post-it, versi, passaggi riflessivi seri, non v'è in essi il desiderio spocchioso di insegnare qualcosa a chi lo legge, quanto piuttosto il puro desiderio di aprirsi, condividere, sentirsi uomo come tanti in mezzo ai propri simili.

A più di cinquant'anni, l'attore ha messo nero su bianco successi e fallimenti, gioie e dolori, le cose che l'hanno stupito o fatto ridere di cuore, i consigli che elargisce a sé stesso (sull'essere sereno, evitare stress, su come godersela, sul rispetto per gli altri, su come dare valore e significato alla vita, come essere più coerente con sé stesso e la propria natura...), le storie del passato, le lezioni apprese e dimenticate, le poesie, le preghiere, rimedi, convinzioni, fotografie.


"Antropologo da divano, filosofo pop in cerca della verità, ho seguito suggerimenti celesti, fatto associazioni, ascoltato molte voci, e fatto i conti con la realtà inseguendo letteralmente i miei sogni."

Sono pagine in cui vien fuori a tutto tondo la personalità di McConaughey: la sua esuberanza, la frenesia di vivere ogni momento con tutto se stesso, senza riserve, il suo cercare di essere coerente e onesto sempre, il voler restare con i piedi per terra, consapevole che il successo è effimero e oggi c'è e domani chissà, e ancor più conscio di aver fatto tante cose buone ma anche di aver pestato molte... "emme", che poi è un po' l'esperienza di tutti noi; cosa fare in questi casi? 

"Ho semplicemente imparato a pulirmi le scarpe e andare avanti."

Mi è piaciuto leggere in che tipo di famiglia è nato e cresciuto, come fossero particolari i suoi genitori, il tipo di amore che condividevano tra loro e il modo di esprimerlo ai figli (nel bene e nel male). La famiglia è assolutamente un pilastro fondamentale nell'esistenza di Matthew e i valori che i suoi "vecchi" gli hanno trasmesso non smetteranno mai di essere dei semafori e dei punti di riferimento nel corso degli anni.

Viaggiare è stata una delle esperienze che maggiormente l'hanno fatto crescere, mettendolo in diretto e stretto contatto con l’umanità, aiutandolo a capire il denominatore comune del genere umano: i valori.

Mi sono piaciuti molto gli aneddoti relativi alla sua carriera lavorativa e i "dietro le quinte" di alcuni dei suoi film più importanti, come Il momento di uccidere, che adoro, o Dollar Buyers Club, che gli è valso l'Oscar come Miglior Attore; apprezzo molto il fatto che non abbia abbassato la testa davanti a chi - nel mondo del cinema - aveva già deciso che lui fosse un attore da commedie romantiche e basta, ma che abbia cercato con tenacia e coraggio di staccarsi da questa etichetta, impegnandosi in ruoli decisamente più drammatici e "tosti".

Tenero e genuinamente romantico il suo legame con la moglie, Camila, con cui ha avuto tre figli; profonda la sua costante ricerca di Dio, del rapporto con ciò che va al di là del terreno e del qui e ora, ma che non per questo è meno concreto o vago e indefinito.

Nel complesso devo dire che è stata un'autobiografia interessante da leggere e lo stile narrativo di McConaughey è oltremodo piacevole, lui è un bravo "raccontastorie"; certo, in alcuni punti ho trovato la lettura meno coinvolgente, ma in generale mi è piaciuta perché mi ha dato modo di conoscere un po' meglio quest'attore che ho sempre seguito e trovato bravo bravo.

Mi è venuta voglia di recuperare ciò che non ho ancora mai visto della sua filmografia ^_^

A voi piace McConaughey  come attore?
C'è un film suo che avete particolarmente amato?




Citazioni

"Non possiamo apprezzare la luce senza le ombre. 
Dobbiamo perdere l’equilibrio per trovare un appoggio migliore. 
È meglio saltare che cadere. 
E ora eccomi qua."


"Dio, quando incrocio la verità, 
dammi la consapevolezza per riceverla 
la sensibilità per riconoscerla 
la presenza per renderla personale 
la pazienza per preservarla 
e il coraggio per viverla"


mercoledì 16 ottobre 2024

NOVITA' DA LEGGERE [ Segnalazioni editoriali ]



Buon pomeriggio!
Oggi sul blog è il momento delle segnalazioni: si tratta di opere di recente pubblicazione e che rientrano in diversi generi letterari.



GIALLO

I fantasmi del banchiere nero è il titolo del nuovo e appassionante giallo del rinomato scrittore milanese Ippolito Edmondo Ferrario edito da Fratelli Frilli Editori.


F.lli Frilli Editori
320 pp
16.90 euro
Nel 1946 viene ritrovato, nel suo studio a Venezia, il cadavere del notaio Giangiacomo Ballarin con il cranio sfondato. 
Il solo sospettato è Alvise Alberton, truffatore e falsario, che durante il precedente periodo della Repubblica Sociale Italiana ne frequentava i vertici dei ministri presenti nella città lagunare. 
Le indagini non portano a nulla e il caso viene archiviato.

A distanza di più di settant’anni, complice un antico libro scovato in una bancarella veneziana, Mara Sartori, giornalista di cronaca nera, decide di far luce sulla morte del notaio il cui nome è legato alla Shoa veneziana e al presunto ruolo di procacciatore di documenti per gli ebrei in fuga. Le angosciose scoperte della giornalista la portano all’incontro con il milanese Raoul Sforza “il banchiere nero” uomo sempre al centro di scandali e processi. 
Il banchiere si recherà a Venezia per aiutare Mara a risolvere il complicato mistero e nello stesso tempo a far luce su un capitolo doloroso della storia della propria famiglia.

L'autore
Ippolito Edmondo Ferrario, classe 1976, è uno scrittore milanese. Si è occupato dello studio e della divulgazione della Milano sotterranea attraverso numerosi saggi. Ha pubblicato per Ugo Mursia Editore, Castelvecchi Editore, Newton Compton Editori, Ritter e Ferrogallico. Per Fratelli Frilli Editori ha dato vita al personaggio seriale del “banchiere nero” Raoul Sforza. Il banchiere di Milano (2021), seguito da I diavoli di Bargagli (2022), Assedio mortale a Milano (2023) e il nuovo I fantasmi del banchiere nero (2024)
.


NARRATIVA STORICA

L'attendente del diavolo. Kappler e l'obiettore di Francesco Buscemi è un libro sugli obiettori di coscienza al servizio militare che nel carcere di Gaeta incontravano i criminali nazisti Kappler e Reder; si trattano temi quali disobbedienza civile, la distanza temporale che il fascismo e il nazismo cominciano ad avere, dittature, guerre.


Carcere di Gaeta, 1969: Sergio, condannato perché rifiuta il servizio militare, tenore amatoriale e
Capponi Ed.
263 pp
16.15 euro

studente di storia con genitori partigiani, conosce Herbert Kappler e Walter Reder, boia nazisti delle Fosse Ardeatine e Marzabotto, all’ergastolo nell’area Ufficiali. 
Per una folle legge militare, come accadde davvero a tanti obiettori, il ragazzo diventa una sorta di attendente di Kappler. 
Tutto separa i due, tranne un’aria del Trovatore, che Sergio vuol fare ascoltare al tedesco, innamorato della fidanzata a distanza Anneliese. Gaeta diventa così il posto perfetto per capire il mondo, tra domande di grazia, avvocati pronti a tutto pur di ripulire l’immagine di un boia spietato, guerre di religione tra obiettori, un matrimonio che sa di marketing e le pressioni tedesche sull’Italia. 
I destini di Sergio e di Kappler si incontrano e scontrano fino all’incredibile fuga del nazista e oltre.




NARRATIVA FEMMINILE/ROMANCE CONTEMPORANEO


Difficoltà relazionali, storie familiari, storia d’amore, seconde opportunità sono i temi presenti in Rosso Liberty di Roberta De Tomi.


EBOOK 2,99
CARTACEO 10,00
PAGINE 113
USCITA 4 ottobre 2024
 COLLANA MILOS (PUBME)
Dorys ha ventisette anni, fa un lavoro che non ama dopo essere stata costretta a rinunciare alla sua vera passione. 
Manuel, il suo compagno, la lascia all’improvviso senza darle alcuna spiegazione.
Lo spirito di Gilda, madre di Dorys, che le parla attraverso una foto incorniciata d’argento, cerca di consolarla e spronarla a riprendersi la sua vita, ma i giorni si susseguono senza che la ragazza trovi una motivazione per continuare a vivere senza Manuel.
Intanto Manuel ha incontrato un’altra Gilda, la cameriera dai capelli rossi del Merlino’s Pub, il motivo che lo ha spinto a troncare la relazione con Dorys. 
Cerca un modo per approcciarsi a lei e, una sera, la segue di nascosto fino alla palazzina in stile Liberty dove abita. Lì scorge la macchina di Dorys, la quale entra nella casa che sembra conoscere molto bene.

Gilda, si rende conto dell’interesse di Manuel per lei, e quando lui le chiede di uscire insieme, gli impone di chiarire prima le cose con Dorys, poi lo invita nella sua villetta. 
Intanto ha mandato un messaggio a Dorys, affinché vada anche lei a casa sua, e quando la ragazza arriva, Gilda misteriosamente scompare. I due si incontrano nella palazzina in stile Liberty e Manuel scopre finalmente la verità sul legame tra le due ragazze. Un legame profondo, tenuto segreto per molti anni, che riguarda la madre di Dorys. 
Sfogliando un vecchio album di foto ingiallite, da cui emerge il passato della prima Gilda, i due giovani dovranno affrontare le loro insicurezze e i dubbi, per comprendere realmente quali sono i loro sentimenti, rivedere le decisioni lavorative di Dorys, e decidere il loro futuro.

Nella casa resta una presenza evanescente. La sorella con lo stesso nome della mamma è realmente
esistita o è stata tutta una fantastica avventura, per riscuotere i due innamorati? Dalle crisi nascono
sempre le opportunità…

L'autrice.
Roberta De Tomi è nata in provincia di Modena nel 1981. Laureata al Dams di Bologna, si occupa di scrittura a 360°. Nel 2012 è curatrice, insieme al poeta modenese Luca Gilioli, dell’antologia lirica solidale La luce oltre le crepe (Bernini). Dal 2014 inizia a pubblicare con alcuni editori indipendenti: tra i titoli commissionati, Come sedurre le donne (HOW2 Edizioni, manuale), il retelling Alice nel labirinto (Dae Editore, 2017, secondo premio ex-aequo al Trofeo Cittadella, romanzo fantasy 2019). Nel 2022 è co-sceneggiatrice del docu-film Ricostruzione. Emilia -Romagna 2012-2022, prodotto da Wildcom Italia e ha pubblicato il retelling Alyssa, l’ultima sirenetta (DAE). Con Delos Digital produce diversi racconti lunghi/romanzi brevi tra cui Chick Girl- Azalee per Veridiana (2016, erotico), Trappola d’ardesia (2020, thriller) edito in cartaceo nel 2021 da Sága Edizioni, Abuso d’amore (2022, erotico), Gen-Z. Zombie in una notte di mezza estate e Gen Z. Il canto della Resistenza (2023, apocalittico).
Nel 2023 ottiene i riconoscimenti: “Giovane Talento” Pellicanolibri e il “Premio Adriatico – Un mare che unisce” per la Narrativa edita. Nel 2024 pubblica gli urbanfantasy L’angelo caduto di feerilandia (Sága Edizioni) e Melody la Vestale di Inventia (Delos Digital). In agosto è uscito il romance spicy Love Beat (Dri Editore). Suoi racconti sono presenti in antologie e in riviste letterarie on e offline


******

Second chances, interracial couple, slow burn sono tra i tropes del nuovo romance contemporaneo di Maria Antonietta: Innocence. Ritorno alle origini.

Il libro racconta il coraggio di una donna che, dopo aver perso tutto, si rimette in gioco e riscopre la forza di amarsi e di amare di nuovo.


Fino al 19 ottobre l'ebook sarà in preordine
 al prezzo speciale di 2,99 € invece di 4,99 €.


Dalila Mancini ha perso tutto: il lavoro, lo studio di architettura a Perugia, e l'uomo con cui stava per
298 pp
Data di pubblicazione:
19 ottobre 2024
Disponibile in ebook,
 cartaceo,
Kindle Unlimited

sposarsi, scappato all'estero con metà dei loro risparmi. La pandemia le ha strappato via la stabilità faticosamente conquistata, lasciandola con una profonda ferita.
Ma quando la nipote Milly le suggerisce di affidare le sue emozioni a un diario virtuale, Dalila scopre un nuovo modo di esprimersi e di relazionarsi con gli altri. 
Nasce così "Diario di una Stramba" su Innocence, un social creato per connettere le persone in un mondo improvvisamente isolato.

Attraverso la fitta rete di conversazioni online e telefoniche, Dalila si lascia coinvolgere da Aylan, un giovane misterioso che dapprima si nasconde dietro lo pseudonimo "Diario di un Pescatore" e in seguito si reinventa come Vito, un uomo in grado di comprendere il suo dolore.

"Innocence. Ritorno alle origini" è una storia di rinascita e di ricerca delle proprie radici in un mondo cambiato per sempre. 
Quando le maschere cadono, può l'amore resistere alla verità?


L’autrice
Maria Antonietta vive a Villa San Giovanni, un paesino baciato dal sole dodici mesi l’anno affacciato sul suggestivo Stretto di Messina. Scrive da quando sa farlo, più precisamente dopo essersi innamorata del personaggio di Jo March del romanzo Piccole Donne. Già a 10 anni tormenta la sorella e la cugina, costringendole a mandare giù a memoria copioni di sceneggiature scritte da lei e ispirate ai personaggi di Lady Oscar. Cresce a pane e Liala, e nonostante gli studi in ragioneria informatica, una volta ottenuto il diploma si mette in testa di realizzare il suo sogno di diventare scrittrice. Lavora come insegnante privata, ogni tanto riesce a dare un esame all’università, e comincia a scrivere sul serio. I suoi primi romanzi sono parecchio acerbi e influenzati dalla sua visione tragico romantica dell’amore. Li conserva in una pennetta USB e qualche anno dopo scopre il mondo dei romanzi M/M. Ne rimane folgorata; il lavoro di correttrice di bozze presso Dreamspinner Press Italia e Triskell Edizioni la catapulta in una realtà che sente sua. Scrive così il suo primo romanzo a tematica LGBT, che un giorno spera riuscirà a revisionare, e poi a settembre del 2018 nasce Blue Swan. Lo butta giù in soli quattro mesi. Sono i protagonisti a dettarglielo, giorno e notte. Nel 2022 pubblica sempre con Triskell Edizioni un secondo romanzo a tematica LGBT, To the moon and back, ispirato al cantante trap Achille Lauro. Nel marzo del 2023 debutta in selfpublishing con il romanzo Ricordati di noi che ottiene una calda accoglienza e molti consensi tra i lettori. A dicembre del 2023 pubblica sempre con Triskell Edizioni il terzo romanzo a tematica LGBT, Pulse – Il rumore del cuore.
Quando non corregge o insegna, si dedica alle sue altre passioni: gli anime e le serie televisive. Ogni tre mesi si innamora di un personaggio televisivo. Ha mille storie in testa e un giorno spera di riuscire a raccontarle tutte
.



RACCONTI HORROR

Nuova uscita letteraria targata Pensiero Creativo: Ippocorno e altri racconti di Vincenzo Barone Lumaga e Diana Daniela Gallese è una raccolta di racconti a tema horror corredata di illustrazioni.



104  pp
Il volume raccoglie racconti intimissimi e brevi di persone che sentono il mondo altro. Flussi di coscienza, paranoie, ansie e angosce aggrappate scure e pesanti sulla schiena di chi le vive. Inquietudine e turbamenti, paure e confusione sono i protagonisti assoluti.
Una lettura quasi sospesa, che lascia il lettore vibrante a percepire le storie che legge, a sentire ciò che i protagonisti vivono. Un magone che rimane incastrato sul petto, alza gli occhi dal libro, si guarda intorno turbato, un sospiro dopo ogni lettura, a cui segue un’inevitabile e necessaria, interminabile riflessione.

“Ippocorno e altri racconti raccoglie storie scritte negli undici anni trascorsi dalla pubblicazione del mio primo libro. Se può essere difficile inserire molti di loro in un genere preciso (che sia horror, weird o fantascienza distopica), forse il tratto che li accomuna è indagare sul rapporto conflittuale tra i protagonisti delle storie e le realtà che vivono, spesso ostili, quasi sempre misteriose, sovente difficili da interpretare. È fondamentalmente il mio modo di descrivere e indagare sul rapporto conflittuale e turbolento tra l'essere umano e la realtà che lo circonda, e il suo desiderio di comprensione e ricerca, spesso rivolto al trovare una perduta identità” – è così che l’autore descrive il suo tratto distintivo e l’approccio alla scrittura dei racconti presenti nel volume.

“I racconti di Vincenzo sono flussi oscuri di coscienza, uno sguardo deciso che scuote i tanto amati abissi interiori nietzschiani. Io gli ho dato una forma visiva, con carboncini puri e acquerello su carta. Ho caratterizzato ogni personaggio con cura, soffermandomi sulla rappresentazione di emozioni forti che trapelavano nel testo come la rabbia, la paura, l'angoscia. L'aspetto psicologico da sempre nutre e completa il mio fare artistico, e nelle illustrazioni l'ho esaltato, raccontandolo per immagini e metafore visive. Il mio immaginario trae spunto dalla corrente dell'espressionismo tedesco: la Die Bruke” è quanto sottolinea l’illustratrice.


Note biografiche
Vincenzo Barone Lumaga è nato a Torre del Greco (NA, 1978). Avido lettore di narrativa di genere – dal poliziesco alla fanstascienza, dalle ghost stories alla narrativa fantastica , soprattutto dei Maestri di lingua anglosassone – scrive racconti con crescente continuità dal 2005.
Laureato in Giurisprudenza, esercita a Napoli la professione di avvocato penalista e si diletta come bassista, chitarrista e compositore.
Per Milena Edizioni ha già pubblicato raccolte di racconti dell’orrore “Le ore buie”, il thriller soprannaturale “Lame di tenebra” e il saggio sulla cultura weird “Com’era weird la mia valle” in collaborazione con Fabio Lastrucci.
Attualmente si è avvicinato al mondo della stand up comedy con spettacoli in giro per l’Italia.

Diana Daniela Gallese, illustratrice editoriale e artista poliedrica, diplomata in grafica e illustrazione editoriale presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, specializzata in Arte Terapia presso l'Accademia di Belle Arti di Roma; esordisce nel mondo editoriale con l’albo illustrato La Leggenda di Sleepy Hollow (Officina Milena, 2019). Le sue illustrazioni accompagnano testi editi da Officina Milena, ABEditore, Pidgin, Empireo Editora, La Biblioteca di Lovecraft ecc; collabora inoltre con riviste editoriali nazionali e internazionali tra cui Tit’s n’ Tales, 9righe, IMON, La Nuova Carne, Bomarscé, L'Appeso
.


POESIA


A quasi due anni da “D come Davide. Storie di plurali al singolare” il poeta, toscano d’adozione,
Ed. Le Mezzelane
96 pp

Davide Rocco Colacrai dal 30 Settembre è nuovamente nelle librerie con la silloge poetica – edita ancora dalla casa editrice anconetana Le Mezzelane – Ritratto del poeta in autunno – versi di malinconia e perdono.

La raccolta poetica è disponibile su ordinazione in tutte le librerie e store digitali oltre che sul sito della casa editrice (LINK).
È disponibile anche la versione ebook.

Il volume si compone di 30 poesie suddivise in 6 capitoli. L’Illustrazione di copertina dal prepotente richiamo picassiano è di Alessio Gherardini; la postfazione è del critico letterario Gianni Antonio Palumbo.

Davide Rocco Colacrai anche in “Ritratto del poeta in autunno” si conferma poeta dai contenuti civili contemporanei. Nei suoi potenti versi si spazia dalla musica – di cui è appassionato ascoltatore oltre che musicista di arpa – alla letteratura, dal mondo LGBTQI+ (una poesia è “Eva ha due papà”) alla cinematografia (ad esempio la poesia “L‘ora delle formiche – dedicata a Ettore” ispirata al film di Gianni Amelio) e a fatti di storia contemporanea (ad esempio la poesia “11/09/2001 in memoria di Patricia Massari” o “Cantico dall’abisso – in memoria delle vittime del naufragio della Costa Concordia 13 gennaio 2012”) fino a versi dedicati persone che hanno abitato (o abitano) la sua vita e il suo quotidiano come l’adorato cane Manny

lunedì 14 ottobre 2024

Viaggiare leggendo... a Salem

 

L'ultimo romanzo terminato e recensito sul blog è LA RAGAZZA CHE RUBAVA LE STELLE dell'autrice statunitense Brunonia Barry, che è solita ambientare le proprie storie nella località in cui vive, vale a dire Salem, in Massachussets.


Diamo insieme un'occhiata al "dietro le quinte" del romanzo, con particolare riferimento proprio a Salem (definita dalla Barry "città di streghe e di pirati") e dintorni.


SALEM

Fondata nel 1626, sei anni dopo lo sbarco dei pellegrini a Plymouth, è celebre soprattutto per i processi alle streghe che si tennero tra il 1692 e il 1693.
link


In seguito alle accuse di un piccolo gruppo di ragazze, centinaia di persone innocenti furono  imprigionate in quanto ritenute in combutta col diavolo; decine di esse vennero condannate a morte per stregoneria.


Tutto ebbe origine dalla novenne Betty Parris e da sua cugina Abigail Williams, di 11 anni, che da un certo momento  iniziarono a comportarsi in modo molto strano: strisciavano sul pavimento, si nascondevano sotto i mobili, si contorcevano, urlavano e lanciavano oggetti; non sapendo trovare una causa logica a tali comportamenti (dopo un attento esame medico), essi furono attribuiti a stregoneria.

Quando il pastore Samuel Parris chiese alla figlia e alla nipote chi avesse praticato loro l'incantesimo che le tormentava, le ragazzine menzionarono altre donne - Sarah Good, Sarah Osborne e Tituba, la schiava e domestica dei Parris - e ben presto il villaggio di Salem fu preso da una vera e propria isteria collettiva, che diede il via alla caccia alle streghe.
Secondo la documentazione del'epoca, furono impiccate diciannove persone (la ventesima vittima morì a causa della tortura dello schiacciamento del corpo con i pesi), ma altre morirono in prigione in attesa del processo e oltre duecento persone ebbero la reputazione irrimediabilmente rovinata. 

,
Purtroppo, nessuno degli accusatori rese mai conto o pagò per le proprie calunnie.

Già nel 1695 i magistrati di Salem furono aspramente criticati per aver perseguitato e condannato a morte degli innocenti e tra il 1700 e il 1703 furono presentate istanze per l'annullamento delle condanne e la riabilitazione degli imputati; nel 1711 fu autorizzato il risarcimento alle famiglie delle persone uccise ingiustamente.




BAKER'S ISLAND

Baker's Island (l'origine del nome non è nota) è situata nel porto di Salem, a quattro miglia dal molo di Salem Willow e a tre miglia da Marblehead; è lunga mezzo miglio e larga un terzo di miglio e comprende 55 acri ed è famosa per il suo faro utilizzato per la navigazione.
Nel 1678 la città affittò l'isola a un certo John Turner, che vi costruì una casa estiva. L'isola rimase alla famiglia Turner fino al 1770; ai nostri giorni, ci sono circa 60 case estive su quest'isola privata.


(https://pin.it/2Wxpomrli)




Curiosità: L'isola di Smuttynose

"...fu menzionata l'isola di Smuttynose, un altro narratore si fece avanti per raccontare dei famosi omicidi che vi erano stati commessi con un'ascia nel lontano 1873. Due donne erano state massacrate sull'isola, mentre una terza era riuscita a sfuggire all'assassino nascondendosi fra le rocce fino al mattino dopo. Il fatto aveva ispirato molti libri, fra i quali il best seller Il peso dell'acqua di Anita Shreve...".


C'è un passaggio del romanzo in cui vengono citati gli omicidi avvenuti nell'isola di Smuttynose; menzione che mi ha incuriosita e che mi ha spinta a cercare notizie in merito.

L'isola in questione è situata al largo della costa del New Hampshire, nel Maine, ed è parte di un arcipelago di nove piccole isole, meglio note come Isole di Shoals.
 
Le due donne, vittime di una feroce mano assassina, erano Karen  Christensen e sua cognata Anethe (moglie del fratello Ivan), di origine norvegese.

Karen era la sorella di Maren, a sua volta sposata con John Hontvet; la coppia era emigrata dalla Norvegia negli Usa in cerca di fortuna; a loro ben presto si unirono la sorella di Maren, Karen, il loro fratello Ivan (con la moglie Anethe) e il fratello di John, Matthew.
Questa bella famigliola viveva di pesca e nel 1872 accolsero in casa un pescatore di nome Louis Wagner che, in cambio di vitto e alloggio, faceva dei lavoretti per gli Hontvet.

La notte del 5 marzo 1873 John, Matthew ed Ivan, per ragioni di lavoro, dovettero assentarsi da Smuttynose, per cui non tornarono a casa e le loro mogli restarono da sole, senza gli uomini.

Louis Wagner era rimasto a terra e pare che quel giorno avesse chiesto a John più volte se realmente non avrebbe fatto rientro quella sera.

Avendo saputo che il marito avrebbe come minimo fatto tardi, Maren lasciò la cena in caldo per gli uomini e si mise a letto; così fecero anche la sorella e la cognata, senza però assicurarsi di chiudersi bene dentro.

Ma nel corso della notte un estraneo entrò in casa e non era né John, né Ivan e né Matthew, tant'è che il cane abbaiava furiosamente.

Proprio mentre Karen urlava al cane di smettere di abbaiare, sentì sua sorella gridare “John mi sta uccidendo” (il che, ovviamente, farebbe pensare che colui che poi verrà accusato, cioè Louis Wagner, non c'entri nulla con gli omicidi).

Maren e Anethe dormivano in una stanza al piano inferiore, mentre Karen, in visita da Appledore, dormiva su un letto fatto con delle sedie in cucina vicino alla stufa.

Louis Wagner si intrufolò nell'abitazione degli Hontvet verso le 1:07 di notte.

Al sentirla urlare, Maren cercò di raggiungere Karen, ma l'assassino aveva bloccato la porta con un bastone; anche Anethe fu colpita (con un'ascia) mentre era corsa fuori per fuggire, e Maren la sentì gridare "Louis. Louis. Louis".

Maren poi riuscì a raggiungere sua sorella Karen, che però era ferita gravemente e non poteva scappare, cosa che fece Maren, uscendo dalla finestra a piedi nudi assieme al cane appena in tempo. 
Louis, infatti, era lì lì per raggiungerla ma ottenne solo di colpirla con una sedia.
Da lontano, riferì  Maren, vide una lanterna accendersi in casa, poi udì le ultime grida di Karen.

La sopravvissuta si nascose tutta la notte dietro delle rocce e in seguito accusò il pescatore Louis Wagner del duplice omicidio.
L'uomo fu condannato a morte per impiccagione e la condanna fu eseguita nel giugno 1875.
Si dichiarò innocente fino all'ultimo istante e in tanti, sia a quel tempo che successivamente, credettero alla sua innocenza.

Adesso sono curiosa di leggere Il peso dell'acqua.


E per oggi è tutto ^_^





Siti consultati:

venerdì 11 ottobre 2024

LA RAGAZZA CHE RUBAVA LE STELLE di Brunonia Barry [ RECENSIONE ]



Zee è una psicoterapeuta con una situazione famigliare da sempre complicata; quando un tragico evento in ambito professionale sembra coincidere con un altro personale (accaduto quindici anni prima), la donna va in crisi, non sa più ciò che vuole e cosa la fa stare bene.
Ha bisogno di ritrovare la sua bussola interiore e di imparare a leggere e affrontare ciò che le accade cercando di non smarrire la strada, proprio come i naviganti si orientano in mare aperto anche solo guardando le stelle in cielo.



LA RAGAZZA CHE RUBAVA LE STELLE
di Brunonia Barry



Garzanti
trad. A. Mantovani
396 pp
Zee Finch vive a Boston con il suo fidanzato Michael e lavora come psicoterapeuta presso lo studio della psicologa e sua amica Liz, presso la quale in passato è stata in analisi.

Quando Zee aveva tredici anni, sua madre Maureen si tolse la vita, dopo aver trascorso anni tormentati in balia del  disturbo bipolare da cui era affetta; il matrimonio tra i suoi genitori non è stato dei più felici e, nonostante non si fossero mai lasciati, negli ultimi tempi (prima che Maureen si suicidasse) tra i coniugi c'era freddezza e distanza, anche perché il padre di Zee (un intellettuale molto colto, amante della letteratura ed in particolare di Hawthorne) aveva il cuore impegnato per un'altra persona...

Adesso, dopo tanti anni da quell'evento che ha sconvolto la sua vita e l'ha influenzata (la scelta di dedicarsi agli studi in psicologia non è stata di certo casuale), Zee potrebbe ritenersi una donna ormai risolta, sufficientemente equilibrata e serena.
Se non fosse che... nulla sta andando per il verso giusto, ultimamente.

Il rapporto con Michael (l'uomo perfetto, a detta di chiunque lo conosca) si sta sgretolando e lei non è più sicura di volerlo sposare.
Suo padre ha il Parkinson, non fa che aggravarsi di settimana in settimana e l'incubo dell'Alzheimer è dietro l'angolo, con tutto ciò che questo comporta.
Sul lavoro, accade una tragedia inaspettata che getta - al pari del suicidio materno - Zee in un vortice di confusione e crisi esistenziale e professionale: una sua paziente (Lilly Braedon, giovane madre e moglie) si toglie la vita.

Questo suicidio la riporta indietro nel tempo perché Zee vede in Lilly delle analogie con la personalità della propria madre.
Lilly era una ragazza con trascorsi difficili e che, nel corso delle sedute, le aveva confidato di avere una relazione adulterina con un uomo che, però, non era proprio uno stinco di santo.


Zee comincia a maturare dei dubbi su cosa possa essere realmente accaduto alla sua paziente e cerca di vederci chiaro: fare luce sulla morte di Lilly diventa un'opportunità per capire la verità sul proprio passato irrisolto, sul tipo di legame che univa i suoi genitori.


Zee deve affrontare questo percorso da sola, ma in realtà non può non chiedere aiuto quando ne ha bisogno: il suo capo Liz, che è anche sua amica e confidente, resta un importante punto di riferimento per la donna, che confrontandosi con l'altra ha modo di riflettere su stessa, sul proprio rapporto con la figura materna (i desideri di Maureen, i suoi malesseri, quanto la sua malattia psichiatrica ha inciso sulla crescita e sulla personalità di Zee, che era solo una bambina...) e di interrogarsi sulle proprie reazioni, su ciò che desidera per sé stessa; c'è Melville, un "amico speciale" del padre, che è anche tanto caro alla stessa Zee, come una seconda figura paterna su cui lei sa di poter fare affidamento in ogni situazione e per ogni difficoltà.

E poi, a un certo punto, le stelle le mettono sul cammino un giovanotto affascinante che lavora su una nave nella baia della magica e affascinante Salem (la città delle streghe e dei pirati) e che diventa importante per lei, anche in vista della "soluzione" della morte di Lilly.


"La ragazza che rubava le stelle" è un romanzo che parte un po' lentamente per diventare più interessante via via, quando man mano ci addentriamo nei particolari della storia famigliare e personale della protagonista e quando viene fatta chiarezza sulle complesse dinamiche in cui era coinvolta Lilly.

Mi è piaciuta l'ambientazione perché Salem è sicuramente una località con una storia intrigante e ricca di fascino, e lo sono anche i riferimenti alla navigazione e al sapersi orientare in mare tramite le stelle; ho apprezzato pure l'attenzione alle relazioni famigliari, in special modo, al legame figlia-madre (con quest'ultima affetta da gravi disturbi psichiatrici), a quello figlia-padre (con un padre tormentato da sensi di colpa e che sviluppa negli ultimi anni una malattia degenerativa, che gli toglie forze fisiche e mentali), al legame psicologo-paziente.

Un romanzo che avevo in libreria da anni e che ho trovato piacevole; certo, la prima metà del libro non posso dire di averla divorata, anche perché, come dicevo, la trama si fa più vivace e imprevedibile man mano; mi è piaciuta comunque la scrittura dell'autrice: evocativa, profonda (come lo sono i suoi personaggi, per nulla banali e, anzi, molto complessi e sfaccettati), con elementi originali e avvincenti.

Promosso :)

giovedì 3 ottobre 2024

ELIZABETH di Ken Greenhall [ RECENSIONE ]



Sensuale, distaccata, razionale e cinica: la giovanissima protagonista di questo romanzo è una 14enne disinibita, che non si comporta in modo consono alla sua età, ma intesse relazioni con gli adulti come se lei stessa lo fosse.
Una Lolita dark, una moderna strega priva della spensieratezza e dell'incoscienza che dovrebbero caratterizzare i suoi anni e che vive ogni giorno con lo sguardo indagatore di chi pesa, analizza, giudica e condanna tutti coloro che le sono attorno.


ELIZABETH
di Ken Greenhall





Adelphi
173 pp
trad. M. Pareschi
"Mi chiamo Elizabeth Cuttner e ho quattordici anni. (...) Sono venuta ad abitare dalla nonna più o meno un anno fa, dopo aver ucciso i miei genitori.  Non vorrei sembrarvi senza cuore. Lasciate che vi spieghi".


Così si presenta a noi lettori la protagonista: come un'assassina.
E non solo: da subito avvertiamo, nelle sue parole, un'autoconsapevolezza propria di un'adulta, di chi ha imparato a parlare con disarmante lucidità di sé e degli altri senza timore di descriverne i lati oscuri, torbidi, i pensieri perversi, le azioni sconce, i sorrisi lascivi.

Elizabeth ha tredici anni quando, nel corso di una vacanza con mamma e papà nello chalet di famiglia sul Lake George, nello stato di New York, resta orfana di entrambi i genitori nello stesso giorno.
Quella che inizia come una giornata qualunque, infatti, si veste di tragedia: i suoi genitori vanno a fare un giro in barca con lo zio James (fratello del padre e... amante di Elizabeth...) e si rifiutano di portare con loro la figlia; ebbene, i due coniugi non faranno più ritorno, perché moriranno tragicamente proprio durante quel pic-nic.

Verrebbe da chiedersi, allora: perché Elizabeth si prende la colpa della loro morte?

Prima che accada la tragedia, un fatto inquietante coinvolge e stravolge per sempre l'esistenza di Elizabeth, indirizzando da quell'istante la sua vita, i suoi pensieri, i suoi progetti.

Nel guardarsi allo specchio della propria camera, la ragazza vede riflessa non la propria immagine bensì quella di una donna a lei sconosciuta.
La figura si chiama Frances e comincia a parlarle con voce tenera e suadente e a fissarla con uno sguardo intenso e ammaliante.

"Mi vedi perché siamo della stessa stirpe (...). Sono venuta a insegnarti delle cose su te stessa. Sono venuta a offrirti dei poteri. Accetti?"
"Sì, Frances. Credo di sì."

Da questo surreale e sovrannaturale incontro con la Frances rinchiusa nello specchio, la ragazzina comincerà ad assumere comportamenti strani, sinistri, frutto della convinzione di appartenere ad una famiglia di streghe, di donne con poteri ultraterreni, capaci di lanciare malefici e di decidere le sorti altrui solo con l'intenzione, solo desiderandolo.

Ma allora in che modo lei è responsabile della morte dei suoi genitori?


Libera di vivere come desidera, senza più tra i piedi quei due adulti volgari e piatti, Elizabeth si trasferisce dalla nonna paterna, la quale vive in un’antica dimora coloniale a Manhattan insieme allo zio James, alla moglie di lui (Katherine) e al loro unico figlio (Keith). 
A questo già strambo nucleo famigliare si unisce l'istitutrice, Miss Barton, assunta per dare lezioni alla piccola orfanella, non ancora pronta per tornare a scuola.
Miss Barton è una donnina dallo stile e dalla personalità insignificanti, molto volubile e impressionabile e, soprattutto, emotivamente insicura, tanto da sentirsi costantemente in imbarazzo con tutti: con James, sempre così sicuro di sé e pronto a fare il cascamorto con qualsiasi essere respiri; con Katherine (tra le due sembra nascere una certa complicità) e con la stessa Elizabeth, dalla quale si sente soggiogata, non riuscendo ad imporre la propria autorevolezza ma, anzi, mostrando una debolezza tale da incoraggiare  la scaltra adolescente ad usarla per manipolarla.

In questa tetra casa, lei e i suoi famigliari si muovono come degli ambigui figuranti coinvolti in dinamiche relazionali torbide, innaturali, che mettono addosso al lettore quasi una sensazione di disagio, come se stesse assistendo a una commedia sordida in cui si incrociano  elementi erotici e paranormal, dove la consapevolezza di Elizabeth di essere sensuale, seduttiva e conturbante è figlia delle capacità occulte delle proprie ave.
La ragazza discende, infatti, da una genìa di fattucchiere e lei stessa maneggia con naturalezza i tipici "strumenti" delle streghe - rospi, serpenti, specchi, gatti, marchi sul corpo, incantesimi... - e sarà proprio l'antenata dello specchio, Frances, a svelarle i segreti dell’arte magica.

Attraverso le perfide indicazioni dettate dalla defunta, un senso di onnipotenza investirà Elizabeth facendo sì che si diverta ad esercitare con spietatezza e freddezza i propri poteri, mossa dal delirante obiettivo di affermare la propria natura di strega.

Qualcuno cercherà di distoglierla dai propri scopi e di convincerla a rifiutare questa malvagia eredità lasciatale dalle antenate, ma il male è ormai entrato nella mente della ragazza, travolgendola completamente.

Un romanzo breve che si lascia leggere con sufficiente piacere per la prosa elegante e le atmosfere gotiche, "da horror", anche se siamo a un livello molto soft (del resto, per leggerlo io... ^_^ ), nel senso che vi sono elementi del genere ma non vengono sviluppate situazioni di vero e proprio orrore.
L'autore gioca più che altro su questo clima cupo, sovrannaturale, inquietante, in cui si respira una sottile tensione e in cui i personaggi sembrano quasi paralizzati da una forza oscura che li rende delle comparse, dei pupazzi senz'anima e senza volontà.
L'unica ad avere fin troppa personalità e le idee chiare è la protagonista, che - proprio perché ha solo 14 anni - mi ha trasmesso sensazioni di fastidio per il suo modo di fare da adulta, per la noncuranza con cui si concede allo zio, per il glaciale distacco con il quale guarda le persone attorno a sé, priva di qualsiasi slancio di affetto e di emozioni.

Che dire?
C'è  un che di intrigante in questo libro ma, allo stesso tempo, mi è mancato qualcosa, nel senso che mi è piaciuta l'atmosfera gothic ma a livello di trama avrei preferito una maggiore sostanza.


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