Come ci sentiremmo se un giorno scoprissimo che tutta la nostra esistenza - splendida, gratificante, da sempre ricca di amore, sicurezza, comodità... - si basa su un'enorme montagna di menzogne e segreti tenuti ben nascosti?
E' la prova che deve affrontare la protagonista di questo thriller psicologico dai contorni misteriosi e inquietanti.
SEGRETI SEPOLTI
di Lisa Unger
Ed. Giunti trad. L. Taiuti 368 pp |
Figlia amata e coccolata, Ridley ha un ex fidanzato innamorato e premuroso che ancora spera in un ritorno di fiamma, un'ex suocera che stravede per lei, un lavoro che le piace, un appartamentino a New York che è il suo rifugio sicuro...: insomma, una vita felice e appagante!
Certo, c'è un piccolo neo in questa dorata esistenza, ed è costituita dal suo adorato fratello maggiore Ace, che da quando ha discusso con i genitori ha deciso di allontanarsi da tutti e adesso vive alla giornata, consumandosi a causa della droga.
Ma qualcosa sta per stravolgere la vita tranquilla e sicura di Ridley: un episodio apparentemente casuale che la darà i suoi "quindici minuti di celebrità" e darà il via ad una serie di eventi sconvolgenti, che andranno a smontare pezzo per pezzo la fortezza rassicurante in cui finora è vissuta.
Una mattina come tante Ridley Jones, invece di prendere la metropolitana, decide di aspettare un taxi, casualità che le dona l'occasione di essere un'eroina: grazie a una prontezza di spirito che non sapeva neanche di possedere, la donna salva un bambino che rischia di essere investito da un camion; in molti assistono all'evento, tra cui un fotografo, che diffonde le immagini del fatto e delle persone coinvolte, così che la nostra giornalista freelance si ritrova la propria bella faccia su tutti i giornali, ritrovandosi "famosa", seppur per poco tempo.
Ma c'è qualcuno che ha visto quelle foto ed è convinto di averla riconosciuta; questo qualcuno le invia una misteriosa busta con due foto e un biglietto con su scritto un numero di telefono e un messaggio che le pone una domanda inquietante: “Sei mia figlia?”.
Una domanda tanto breve quanto inquietante che riesce a turbare Ridley, la quale pensa immediatamente si tratti di uno scherzo... Del resto, come potrebbe essere vero, se lei un padre ce l’abbia già ed è pure il padre migliore del mondo?
Sarebbe facile liquidare il tutto come una bravata, uno scherzo di cattivo gusto frutto di una persona meschina o semplicemente sciocca, che magari ha visto la faccia di Ridley sui giornali e vuol prendersi gioco di lei..., ma quando si ferma ad osservare con attenzione la foto inviatale - che ritrae una giovane donna con una bimba piccola in braccio, Ridley ne è colpita: quella ragazza le somiglia, e pure tanto...
Coincidenze? Forse chi l'ha vista nelle immagini dei giornali è in buona fede, convinto di averla riconosciuta ma in realtà l'ha soltanto scambiata per qualcun'altra? Può essere e ovviamente i suoi genitori riescono a persuaderla sull'assurdità del messaggio ricevuto.
Eppure la donna non riesce a far finta di nulla, e a insospettirla ci pensano altri avvenimenti apparentemente non importanti che, se solo lei avesse deciso di ignorarli, probabilmente le cose sarebbero andate molto diversamente.
Ma la protagonista - e il lettore insieme a lei - avrà modo di far sua una importante verità:
"Se negli ultimi mesi avevo imparato una lezione, era che non abbiamo il controllo delle cose. Ma possiamo scegliere. Le piccole, le grandi decisioni, sono questi i momenti in cui la nostra vita cambia il proprio corso."
"L’universo cospira per mostrarci la verità e per renderci la strada più facile se si ha il coraggio di seguire i segnali."
E troverà in questo un valido alleato in un perfetto sconosciuto: il suo vicino di casa, Jake, che vive nello stesso stabile di Ridley; si tratta di un giovane bello, sexy, corpo muscoloso, sguardo magnetico e quel modo di fare sicuro di sè e allo stesso tempo dolce, rassicurante.
Ridley non è per natura una persona che si lascia andare ma con lui sente una spontanea attrazione, fisica ma non solo, che la spinge a fidarsi di lui, a ricercarne la compagnia, addirittura a sfogarsi sullo strano fatto che le è capitato.
E il tenebroso Jake (stranamente?) sembra capirla come nessun altro e, a differenza dei suoi genitori e dell'ex (Zack), non cerca di dissuaderla dall'indagare su quelle foto e quel messaggio, tutt'altro, si offre di darle il proprio aiuto.
Come mai? Semplice altruismo? Curiosità morbosa per una storia che potrebbe rivelarsi eccitante?
Come se non bastasse, di lì a pochi giorni, la donna riceve una seconda e anonima busta, contenente un articolo di giornale risalente al 1972, in cui si racconta di una certa Teresa Stone, allora 25enne, trovata morta in casa propria; della sua bambina di due anni, Jessie Amelia, che era in casa con lei, si son perse le tracce da quella notte: la bimba risulta scomparsa e mai più ritrovata...
Ad accompagnare l'articolo di cronaca nera, un secondo enigmatico messaggio: Ti hanno mentito.
Che significano questi due messaggi? Possibile che la sua vita, la sua famiglia, perfino il suo nome siano solo un cumulo di bugie?
Ridley comincia a scavare nel proprio passato, in quell'infanzia felice di cui mancano però, a ben pensarci, foto di lei neonata o di sua madre col pancione, in attesa di lei...
Certo, i suoi genitori - che non prendono affatto bene le domande e le perplessità della figlia suscitate da questi oscuri e assurdi messaggi - hanno le risposte sempre pronte, ma se fino a qualche tempo prima esse le erano sempre parse motivate, adesso iniziano a sembrare prive di senso, incoerenti, incerte...
E poi le loro reazioni: i suoi genitori non capiscono come sia possibile che un paio di buste non firmate possano aver mandato in tilt le certezze della figlia circa la loro splendida famiglia!
Sua madre - ex-ballerina, una donna minuta, elegante, riservata, dolce ma anche inflessibile e severa - la guarda con durezza, disapprovando la mancanza di fiducia e chiudendosi in un atteggiamento quasi ostile; suo padre - pediatra stimatissimo, colui che l'ha sempre vezzeggiata, ricoprendola d'affetto, tenerezza, e che Ridley ha sempre visto come un "porto sicuro" presso cui rifugiarsi e sentirsi protetta e amata - è dispiaciuto, sgomento... ed entrambi i tipi di reazioni servono solo a far nascere in lei sensi di colpa: sta davvero sbagliando a dubitare dei suoi cari genitori? Cosa spera di scoprire circa le proprie origini?
Il dubbio di non essere figlia dei coniugi Jones ha preso a tormentarla come un chiodo fisso; chi è Teresa, la donna della foto che le somiglia tanto? Chi e perchè l'ha uccisa? E che fine ha fatto la sua bambina, Jessie, che - manco a dirlo - ha una voglia sotto all'occhio identica a quella di Ridley? Possibile che sia lei quella piccola?
Il chiodo diventa ancor più martellante in seguito ad alcune brevi conversazioni con Ace, che le dice qualcosa di sibillino e allarmante insieme: se vuoi avere delle risposte, chiedi al nostro caro paparino di spiegarti qualcosa di più sulle attività dello zio Max.
Lo zio Max è stato un amico di famiglia, morto di recente, col quale Ridley ha sempre avuto un bellissimo e affettuoso rapporto, ricevendo da lui attenzioni e sostegno; nonostante il grande affetto, però, la figura di quest'uomo ricchissimo e affascinante, dal forte carisma e molto influente, è stata adombrata da lato oscuri e non noti a Ridley, che in lui - oltre l'apparente atteggiamento felice, soddisfatto, allegro - ha scorto spesso un'ombra di cupa tristezza, di inguaribile malinconia e di indefinibile dolore.
Chi era davvero Max? L'ha conosciuto realmente, pur essendo cresciuta sotto le sue ali protettrici?
E quali sono queste attività di cui lei non sa nulla e che, se ne venisse a conoscenza, potrebbero aiutarla a scoprire verità nascoste su se stessa e sulla propria origine?
Aiutata da Jake - sveglio e pieno di iniziative, che si butta a capofitto in questa indagine privata con una passione che insospettisce Ridley... -, quest'ultima incomincia ad investigare sul proprio passato e sulle persone a lei più care - genitori e zio Max, in primis, ma capirà che a modo loro sono coinvolti pure Zack e sua madre Esme - avvicinandosi pericolosamente ai confini di una terra oscura dove tutti hanno qualcosa da nascondere.
A cominciare dallo stesso Jake, che le provoca emozioni forti ma contrastanti: da una parte si sente attratta irresistibilmente da lui, non riesce a fare a meno di stare tra le sue braccia e sente che lui è sincero, che non è possibile possa mai farle del male, ma dall'altra, c'è un che di sospetto nel trasporto e nell'interesse che sta profondendo verso Ridley e le sue ricerche, come se la cosa non gli fosse indifferente..., anzi, come se lo riguardasse da vicino.
Quidam: "Deriva da una parola latina che significa “qualcuno, un essere umano (...) Era anonimo, senza nome… del tutto orfano, quidam.”
"...tutta questa situazione era cominciata perché avevo sentito il bisogno di gettarmi sotto a un furgone per salvare un bambino (...) Quel gesto aveva dato il via a una serie di eventi che mi avevano portata a mettere in dubbio la mia stessa identità."
E' bastato un evento accaduto per pura casualità a scatenare una sfilza di domande, che spingono Ridley a non fermarsi alla superficie delle cose ma a interrogarsi, a costo di mandare in frantumi ogni certezza: meglio una brutta verità a una rassicurante menzogna, no?
Indagare sulla storia ormai sepolta di Teresa Stone e della sua bambina scomparsa non sarà però una passeggiata: a convincerla di come ci sia qualcuno assolutamente intenzionato a fermarla interviene un fatto drammatico che la vede spettatrice in prima persona.
Dal momento che Ridley decide di togliere la testa da sotto la sabbia, prende anche la decisione di incontrare l'uomo che dice di essere suo padre, tale Christian Luna, il quale le assicura di non aver ucciso sua madre (a quel tempo risultò essere l'unico indagato e, per evitare l'arresto, l'uomo era fuggito) e di non sapere chi potesse averla rapita da piccola. Proprio mentre i due stanno parlando in un parco col favore del buio, un proiettile colpisce in fronte il signor Luna, che muore all'istante.
Questo è solo il primo episodio violento che caratterizzerà il tortuoso percorso verso la verità; una verità fatta di tante, troppe bugie e inganni, dietro i quali si nasconde un universo sotterraneo di associazioni che portano avanti attività segrete e discutibili, dove il confine tra ciò che è legale e ciò che non lo è, è molto labile, storie riguardanti famiglie disagiate e bambini da proteggere a tutti i costi.
E più scava, legge articoli, ascolta testimonianza dai pochi che possono esserle utile con ciò che sanno, e più ciò che emerge sconvolge Ridley, soprattutto quando scopre che proprio in quell'anno - 1972 - a scomparire non è stata solo Jessie (la lei prima di diventare Ridley Jones, nella precedente, sconosciuta fase della sua vita) ma anche altri bimbi, e che ogni volta ai genitori dei piccoli scomparsi accadeva qualcosa di drammatico...
Gli ostacoli per giungere a smantellare il castello di menzogne in cui è cresciuta saranno molti, in troppi proveranno a scoraggiarla, anche con metodi poco ortodossi, ma Ridley ormai è dentro con tutte le scarpe in questa brutta storia che la riguarda personalmente, non può girare la testa dall'altra parte perchè ne va della conoscenza di se stessa, della propria identità, della sua vera famiglia e si sa, come è scritto nei vangeli, "la verità rende liberi".
Ridley Jones non può restare ferma e passiva dal momento in cui scopre di non essere ciò che credeva di essere, quando capisce che addirittura il suo nome è una bugia, e fino a quando non avrà raccolto le risposte necessarie e messo insieme tutti gli elementi di questo enorme e oscuro puzzle, sarà anche lei, come Jake, "quidam", una senza nome, un'orfana priva di radici e identità.
"Segreti sepolti" è un thriller la cui prosa procede in maniera molto scorrevole e fluida e che presenta uno sviluppo delle vicende appassionante, dove l'elemento novità compare al momento giusto e ad esso veniamo introdotti insieme alla protagonista, della quale assumiamo il punto di vista; la narrazione è in prima persona e Ridley si rivolge personalmente ai suoi lettori, coinvolgendoli e richiamando la loro attenzione in modo diretto; sin dalle prime pagine ci si fa coinvolgere dalla sua sete di verità, dalle sue mille domande e dal suo coraggio: sì, perché scardinare un po' alla volta le rasserenanti ma false certezze su cui si culla da una vita non è un processo semplice, e sollevare il coperchio al vaso di Pandora porta con sè le sue amare conseguenze.
Un thriller che si lascia apprezzare, per stile di scrittura, tematiche e per come si susseguono e si intrecciano le dinamiche narrative.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz