lunedì 14 gennaio 2013

CLOUD ATLAS: dal libro alla sala cinematografica



cineromanzo

E' il momento dei film "tradotti" al cinema!!!

Oggi tocca a

L'ATLANTE DELLE NUVOLE
di David Mitchell


2005
pp. 608
€ 18,00
Frassinelli
Trama

Un notaio alle prese col colonialismo, un musicista ladro, uno scienziato ucciso dalla propria azienda, un editore in fuga... Storie rocambolesche, che si ricongiungono l'una all'altra, in un libro ardito e ciclico come il percorso delle nuvole.

Il diario di un notaio americano di metà Ottocento, giunto sull'isola di Chatham, nel Pacifico, per assistere ai devastanti effetti del colonialismo. 
L'epistolario di un giovane musicista nel Belgio tra le due guerre mondiali che, talentuoso ma senza un soldo, mette in atto un diabolico piano per intrufolarsi nella magione di un celebre compositore. L'odissea di un'intrepida giornalista che si trova in mano la scottante denuncia di uno scienziato ucciso su commissione dalla propria azienda. 
Le vicissitudini rocambolesche di un editore londinese in fuga dai creditori nella Londra anni Ottanta. Il testamento di un clone schiavizzato in una sorta di McDonald's della Corea futuristica. L'alba del nuovo mondo all'indomani dell'apocalisse... 
Sei storie che si allacciano tra loro in una serie di rimandi, echi, collegamenti vertiginosi di tempi e spazi.

L'autore.
David Mitchell è nato nel 1969 a Southport, nel Lancashire, è laureato in Letteratura inglese e americana e ha conseguito un ulteriore diploma in Letteratura comparata mentre lavorava in una libreria di Canterbury. Ha vissuto in Giappone, insegnando inglese, dal 1994 al 2003, quando si è trasferito in Irlanda con la moglie e la figlia, e ora si dedica a tempo pieno alla scrittura.
Per Frassinelli ha già pubblicato Nove gradi di libertà, vincitore del Mail on Sunday/John Llewellyn Rhys Prize e finalista del Booker Prize, Sogno numero 9, A casa di Dio e I mille autunni di Jacob de Zoet. 

Da L'atlante delle nuvole, per la seconda volta finalista del Booker Prize, è tratto il kolossal dei fratelli Wachowski, Cloud Atlas, con un cast stellare: Tom Hanks, Halle Berry, Hugh Grant, Susan Sarandon.

« Un'epica storia del genere umano nella quale le azioni e le conseguenze delle nostre vite si intrecciano attraverso il passato, il presente e il futuro come una sola anima è trasformata da un assassino in un salvatore e un unico atto di gentilezza si insinua nei secoli sino ad ispirare una rivoluzione »
image

L'uscita di Cloud Atlas negli Stati Uniti è avvenuta il 26 ottobre 2012. La Warner Bros. Pictures ha distribuito il film negli Stati Uniti e in Canada, mentre Focus Features distribuirà il film negli altri stati. In Italia il film è stato distribuito dalla Eagle Pictures a partire dal 10 gennaio 2013.

E’ l’intreccio delle storie di sei personaggi ambientate in luoghi e tempi diversi. Tutte ruotano attorno ad un omicida che diventa salvatore dell’umanità.
Temi ricorrenti del film, così come del romanzo, la reincarnazione e il destino, una
riflessione sul senso dell’esistenza.
Tom Hanks: “Si parla del modo in cui le nostre azioni si ripercuotono attraverso l’eternità. Se le vostre azioni sono crudeli questo avré delle conseguenze sui tempi a venire… Allo stesso modo si diffonderanno effetti positivi se fate del bene, con decisioni ispirate a un sentimento d’amore “.

Halle Berry: “L’ho sempre pensata cosi’, veniamo tutti dallo tesso posto e credo veramente che uno dei messaggi del nostro film è che siamo tutti connessi dalla nascita alla tomba.. tutti legati .. sarebbe una buona idea accettarlo “.

Grazie alle magie del trucco Halle Berry e Tom Hanks e tutti gli altri interpreti vestono i panni di personaggi sempre diversi in ogni storia.

L’attrice Susan Sarandon per esempio è un personaggio maschile.
Susan Sarandon:“Mi ha cosi’ disorientato vedermi nei panni di un uomo, ero completamente irriconoscibile. Nessuno sapeva che ero io, solo il mio cane mi ha riconosciuta”.

“L’atlante delle nuvole” è costato piu’ di 100 milioni di dollari.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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