Un aitante cowboy è alla ricerca dell'oro nella assolate terre del Nevada ma, nel tornare a casa, sarà l'amore a trovare lui...
Il BAGLIORE D’ARGENTO
Romanticismo e coraggio nel cuore della frontiera
di Catherine Bilson
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(Cuori di Frontiera Vol. 1) 416 pp. |
Nell'inviare la candidatura non dà dettagli sulla sua giovane età, né sulla mancanza di esperienza lavorativa né, soprattutto, sulle sue origini miste (è per metà cinese), che potrebbero non essere accettate dal comitato cittadino.
Eccitata all'idea di cambiare vita, lascia la California per recarsi in questo nuovo stato.
Luke Rockford è un cowboy che ha superato la trentina, è bello, muscoloso e ancora scapolo.
Quando accidentalmente i suoi occhi si posano sul bel faccino della nuova maestrina di Rattlesnake Ridge, ne rimane immediatamente affascinato, anzi folgorato.
Comincia a girarle rispettosamente attorno e a corteggiarla con discrezione, mentre lei oscilla tra l'imbarazzo e il piacere di essere corteggiata da un così baldo giovane.
Insomma, lui piace a lei, lei piace a lui... Devono solo dichiararsi amore eterno e vivere per sempre felici e contenti.
Però giustamente qualche problemino ci deve essere, sennò sarebbe tutto fin troppo semplice (lo è comunque, tranquilli).
L'ostacolo ha un nome e un distintivo, quelli del vice sceriffo Grant Watson, pure lui attraente e giovane, che ha messo gli occhi sulla giovane maestra.
E Grant, al contrario del rozzo ma galante Luke, non è il tipo che si chiede se potrebbe o no piacere a Daisy; lui è di quelli abituati ad avere sempre ciò che vogliono e da subito manifesta un ingiustificato senso di possesso verso la ragazza, il che lo porta ad avere comportamenti inopportuni.
Ma la bella e pura fanciulla non ha nulla da temere: c'è il bel cavaliere sul proprio destriero e con la mano sulla pistola a salvarla dai cattivi!
Cavaliere che, tra l'altro, sta cercando - assieme al fidato amico Jack - di seguire le orme paterne e andare alla ricerca dell'oro a Virginia City *. Chissà che la fortuna non gli sorrida...
Siamo nel 1871 e Rattlesnake Ridge è tipo Virgin River versione western: si conoscono tutti, sono tutti - o quasi - socievoli, amichevoli, disponibili a dare una mano (la prima persona con cui Daisy fa amicizia è una vedova rispettabile e dal carattere forte, che per campare canta nei saloon ma anche nel coro della parrocchia, a testimonianza del fatto che è una brava persona, eh), pronti a organizzare buffet per mangiare qualcosa insieme; poi qui ci sono anche la chiesuola con il reverendo simpatico e generoso e lo sceriffo comprensivo e attento ai bisogni e ai problemi dei cittadini.
In pratica, un posticino idilliaco, pacioso, quasi paradisiaco, dove i pochissimi cattivelli che rovinano l'atmosfera bucolica vengono tempestivamente individuati e resi inoffensivi.
I personaggi principali sono (appena) sufficientemente delineati e rientrano nei cliché del genere romance più classico: lei ingenua, il candore virginale la precede e la segue pure (sospetto creda che i bimbi nascano sotto il cavolo ma potrei sbagliarmi), non ha mai conosciuto neanche lontanamente il sapore di un bacio a fior di labbra, è un'insegnante coscienziosa e amorevole, unica pecca: sangue misto, che a quel tempo era effettivamente un problema **
Ed infatti l'autrice menziona -. ma senza approfondire più di tanto - il tema dei pregiudizi razziali.
Che dire...?
Lo consiglio solo ed unicamente (e comunque con moooooolte riserve) a chi desidera leggere un romance pulito, squisitamente romantico, ricco di buoni sentimenti e belle persone, con un'ambientazione che personalmente io trovo sempre attraente: il vecchio West, appunto, e anzi è proprio il motivo che mi ha spinto a scegliere questo libro sul catalogo Kindle Unlimited.
Per il resto, la storia di per sé non spicca per originalità, i personaggi sono abbastanza stereotipati e prevedibili in opere e parole, ma a darmi fastidio è stata - DI NUOVO! - la traduzione che, ripeto (come nel caso di Sabbie di Persia) è di sicuro frutto dell'Intelligenza Artificiale ed è "super iper pessima".
Non ho pensato a screenshottare tutte le castronerie perché ero impegnata a ridacchiare per il nervosismo (non so neppure io perché non l'ho mollato), ma un paio le ho evidenziate, verso la fine.
Insomma, lettori e lettrici: ci sono tanti bei libri (anche sentimentali, per chi ama il genere) tradotti bene, per cui questo lo eviterei.
E c'è pure il seguito, perché il romanzo appartiene a una serie.
*Virginia City è una famosa città mineraria fondata nel 1859, durante il periodo della febbre dell’oro, sul pendio di un colle a seguito della scoperta di un filone nel vicino Six Mile Canyon. In pratica è una città del vecchio West e passeggiare tra le sue strade è come saltare sulla macchina del tempo.
** Nel 1861 nello stato del Nevada vigevano le leggi contro la mescolanza razziale che vietavano indistintamente il matrimonio tra bianchi e gruppi non bianchi, soprattutto afroamericani, nativi americani e asiatici in generale. Ma nel 1868 fu ratificato il XIV Emendamento alla Costituzione che, tra le altre cose, stabiliva che erano cittadini tutti coloro nati o naturalizzati negli Stati Uniti.
Ciao Angela, sono una fan della serie "Virgin river" ma ammetto che preferisco vedere film o serie tv piuttosto che leggere libri di questo genere, anche se non è detto che non cambi idea... Peccato per la traduzione, però! Buon pomeriggio :-)
RispondiEliminaAnche io amo Virgin River. Il paragone mi è venuto in riferimento all' atmosfera di familiarità e pace. Purtroppo la storia in sé non è nulla di particolarmente entusiasmante 乁༼☯‿☯✿༽ㄏ
EliminaCiao 😘
Ciao Angela, la tua recensione mi ha fatto sorridere... Un pizzico di sarcasmo ogni tanto non guasta mai. Non capisco perché affidare la traduzione all'intelligenza artificiale ma, soprattutto, perché non revisionare il testo prima della pubblicazione?? Mah, misteri dell'editoria.
RispondiEliminaUn abbraccio 😘
Ciao Fra
EliminaSì, un po' di ironia per alleggerire la recensione di un libro al termine del quale ho pensato che, ahimè, avevo perso tempo nel leggerlo.
Comunque, il difetto maggiore è la traduzione. Non so da cosa dipenda questa scelta nn a di sicuro non rende onore agli autori.
Un abbraccio 😘
Ciao Angela, sicuramente i traduttori umani non possono e non devono essere sostituiti. Come può l'AI rendere i risvolti emozionali, l'intento dello scrittore, le sfumature culturali? Immaginate un libro scritto interamente dall'AI? Ho letto che i libri scritti da essere umani avranno un bollino. Io all'empatia con gli scrittori non rinuncio. Un caro saluto :)
RispondiEliminaD'accordissimo con te, cara Aquila!!
EliminaUn abbraccio