venerdì 18 gennaio 2019

Recensione: IL RACCONTO DELL'ANCELLA di Margaret Atwood (RC2019)



Margaret Atwood ha immaginato un tipo di società che definire inquietante è dire poco: cosa resta alla Persona quando le vengono sottratti i diritti e le libertà fondamentali, quando è considerata e trattata come un mero contenitore e non ha alcun potere sulla propria vita?


IL RACCONTO DELL'ANCELLA
di Margaret Atwood



Ponte alle grazie
311 pp
"La Repubblica di Galaad, diceva zia Lydia, non conosce confini. Galaad è dentro di te".

Siamo negli States, non ci vien detto l'anno ma è di certo in un tempo futuro; a raccontarci la storia è lei, l'ancella, Difred, e i suoi occhi inevitabilmente diventano i nostri, e con occhi prima perplessi e poi via via sempre più inquieti ci addentriamo in questo "nuovo mondo", in questa società contrassegnata da totalitarismo e maschilismo allo stato puro.
In seguito a radiazioni atomiche, il numero di donne fertili si è ridotto drasticamente, e per non rischiare l'estinzione, gli Stati Uniti hanno creato un governo particolare...: la Repubblica di Galaad, in cui il controllo del corpo femminile sta alla base di tutto.

Un gruppo di donne in età fertile, le Ancelle, dopo aver vissuto un periodo di addestramento nel Centro Rosso, sono state smistate presso varie famiglie appartenenti al ceto dominante; il loro compito è... farsi inseminare.
Eh già, queste ancelle dimorano temporaneamente in casa di questi uomini importanti e mettono il loro corpo al servizio della nazione, accettando (non che abbiano scelta, in realtà) avere rapporti fisici con essi, con la speranza di restare incinte.

La protagonista e voce narrante è una di queste povere ragazze strappate alla propria vita, alla propria vera famiglia e, nel caso di Difred, al proprio compagno Luke e alla loro figlioletta, per andare in casa del "Comandante" e della sua algida consorte, Serena Joy.

"Il mio nome non è Difred. Ho un altro nome, che adesso nessuno usa perchè è proibito. Mi dico che è importante, un nome e come un numero di telefono, utile solo per altri; ma mi sbaglio, è importante. Tengo la coscienza di questo nome come qualcosa di nascosto, un tesoro che tornerò a scavare un giorno. E' un nome sepolto, circondato di mistero come un amuleto, un amuleto sopravvissuto a un passato incredibilmente distante. La notte sono sdraiata sul letto, con gli occhi chiusi, e il mio nome è lì, sospeso dietro gli occhi, non del tutto a portata di mano, che brilla nel buio".

Il suo nome vero non è Difred; ma non conta più la sua vecchia identità, perchè ormai lei è semplicemente l'ancella che appartiene al Comandante Fred, al quale deve garantire una discendenza.
Se entro un certo tempo questo non dovesse accadere, il suo destino diventerebbe decisamente spiacevole, e chissà che ne sarebbe di lei...

Il racconto di Difred è un crescendo di piccoli preziosi dettagli che vanno a incasellarsi al posto giusto per darci, man mano, un quadro della situazione chiaro, che non può che farci rabbrividire: ve la immaginate una società di questo tipo, con militari a ogni angolo, suddivisa rigidamente in "caste" che schierano da una parte "coloro che contano" e dall'altra i reietti, coloro che non hanno alcuna prospettiva di vivere felicemente perchè il loro destino è stato deciso a tavolino dai "piani alti"? una società in cui non possono esistere dissidenti?
Una società tetra, cupa, triste, in cui le donne non hanno alcuna libertà di pensiero, parola, azione..., ma sono totalmente soggette all'autorità maschile.
Tra esse, solo le Mogli se la passano apparentemente meglio, in quanto consorti di uomini di potere e padrone in casa propria; padrone di comandare alle Marte (le domestiche, esseri invisibili, da cui ci aspetta solo che cucinino e puliscano, per il resto a loro non è data alcuna importanza), di intessere pseudo amicizie con le altre Mogli, e soprattutto di trattare quelle svergognate legalizzate delle Ancelle come più le aggrada, che sia con ostentata freddezza e indifferenza o con malignità e sgarbatezza.
In fondo, non dev'essere facile neppure per loro accettare con finta condiscendenza il dato di fatto che anzitutto non possono procreare, ma che poi debbano assistere un paio di volte al mese ai tentativi di copulazione dei consorti con l'ancella di turno...

Difred ci racconta la sua vita in casa del Comandante, l'ambiguo legame che si instaura con lui - che coinvolge la ragazza in qualcosa di proibito -, i tentativi di introdurre un che di umano in quella casa glaciale senza però riuscirci più di tanto perchè ognuno sa di non poter uscire fuori dai propri compiti, pena torture, punizioni varie o la morte.
La sola presenza che le donerà momenti di conforto è quella di Nick, l'autista del Comandante; con l'uomo, infatti, nascerà un sentimento che però non sembra avere alcuna speranza di essere vissuto appieno e apertamente.

Ancora, Difred ci descrive con lucidità e una pacatezza impressionante tutto ciò che la circonda, che siano persone, strade, edifici, giardini; dopotutto, se non le è permesso parlare per dire ciò che vuole quando vuole, almeno il pensiero nessuno può toglierglielo, e così l'ancella viaggia con la mente, a quando era ancora una donna libera che lavorava, innamorata del proprio compagno, mamma della propria bimba adorata (li rivedrà mai? potrà unirsi a loro? Luke sarà riuscito a salvarsi? La sua bimba è in un posto sicuro?), che usciva, rideva e scherzava con l'amica Moira (che ritroverà prima al Centro Rosso e poi in un altro, squallido luogo...) o che battibeccava con la madre, femminista convinta.

Non solo, ma la narratrice non si limita a descrivere: ella commenta, con sarcasmo, cinismo, pietà, paura... ciò che succede, le mostruose ingiustizie cui assiste o quelle di cui le giunge voce, e per non impazzire si aggrappa a qualsiasi cosa, che sia la bellezza dei fiori (è incredibile come la natura continui ad essere colorata, profumata, viva... in mezzo a tanto grigiore) o una qualche fatua speranza che qualcosa o qualcuno... venga a salvarla.

E intanto un pensiero la sostiene: non permettere che i bastardi ti schiaccino (nolite te bastardes carborundorum).

Difred/June ci ricorda che non c'è stato repressivo che riesca a schiacciare del tutto e definitivamente i desideri delle persone, la voglia di ribellarsi a ciò che è sbagliato; si può insegnare, con la violenza o il plagio, a ubbidire senza fiatare a certi riti, modi di vestirsi, di umiliarsi e sottomettersi, di parlare..., ma se dentro di sè si riesce a restare lucidi, razionali, a resistere, forse c'è ancora la speranza che qualcosa possa cambiare.

Questo romanzo distopico, un bestseller scritto nel 1985, diventato un film negli anni '90 e una ben fatta serie tv recentemente, fa riflettere, e non poco, perchè ciò che presenta, pur avendo tratti che noi, ad oggi, possiamo ritenere assurdi..., non ha in realtà nulla di irrealizzabile.
E' questo che spaventa: l'idea che questo tipo di società (o per lo meno alcune sue caratteristiche) siano attuabili, verificabili, tecnicamente possibili. E se accadesse..., cosa faremmo, come ci comporteremmo?

La storia di Difred e il suo resoconto di cosa succede sotto la Repubblica di Galaad è qualcosa che la stessa è riuscita a "tramandare", a lasciare ai posteri; ciò che non sappiamo è cosa ne è stato di lei, se sia riuscita o meno a trovare una via di uscita dall'inferno in cui era finita.

Però la Atwood ha ben pensato di avere pietà di noi curiosoni e ha annunciato la pubblicazione c.a. di The Testaments, il seguito di The Handmaid's Tale, ambientato 15 anni dopo la scena finale nel romanzo originale, e che vedrà tre personaggi femminili in qualità di narratrici; la scrittrice non ha ancora specificato se qualcuno di esse sarà già nota ai personaggi del romanzo originale.
Ovviamente sono ben lieta e oltremodo curiosa di conoscere questo sequel, ma intanto spero che la terza stagione della serie arrivi prima.
Come già ho avuto modo di dire nel post relativo alla recensione della serie "The Handmaid's Tale", quest'ultima mi è piaciuta davvero tanto e non posso nascondere che leggevo avendo in mente facce, voci, ghigni, sguardi, abiti, case, il che mi ha aiutata a rendere la lettura più viva.
C'è da dire anche il ritmo del libro è meno vivace di quanto me lo aspettassi; è uno di quei casi in cui la serie tv è quasi meglio del romanzo, ecco...; devo altresì ammettere che è più fedele il film, su diversi particolari, ad es. l'età anagrafica e l'aspetto fisico del Comandante e della moglie, ma sono dettagli su cui passo su volentieri perchè è il coinvolgimento a contare, e la serie raggiunge meglio questo scopo.

Non voglio darvi l'impressione di non aver apprezzato il libro, eh, tutt'altro: è una lettura che merita di essere affrontata perchè offre numerosi spunti di riflessione su tematiche sempre attuali (dal ruolo della donna al fanatismo religioso) e ha saputo trasmettermi il senso di impotenza, di claustrofobia, di rabbia o rassegnazione, il bisogno di non perdere la testa a fronte dell'incubo in cui ci si trova, la solitudine, l'angoscia..., insomma tutti gli stati d'animo e i pensieri provati dalla protagonista, la cui impronta emotiva è conforme alla materia narrativa in oggetto, che è tutto fuorchè leggera.

Bel romanzo, era una lacuna che desideravo colmare e sono felice di averlo fatto.

giovedì 17 gennaio 2019

Novità editoriali Kimerik Edizioni




Novità in casa Kimerik Edizioni:


L'ALFIERE DI NORIMBERGA di Fernando Fuschetti

Un gruppo di giovani della Napoli “bene” degli anni ’30 accompagna il lettore tra le vicende legate alla Seconda guerra mondiale. Ambizione, intelligenza, speranza sembrano essere le chiavi per scoprire il futuro di questi universitari destinati, invece, a percorrere strade assai difficili.


L'autore.
Fernando Fuschetti è nato a Marcianise nel 1946. Laureatosi in Scienze Agrarie, vince il concorso del Ministero dell’Agricoltura e Foreste – Corpo Forestale e ha una brillante carriera. In pensione si dedica alla sua passione di gioventù: scrivere e raccontare storie.




IL TORMENTO di Elena Giandomenico

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Una poesia matura quella che detta Elena Giandomenico nella sua composizione.
Siamo di fronte a versi che accusano, prendono atto, si rammaricano ma non si arrendono di fronte ad anime che indossano una maschera, a gente che va di fretta e che pare alla dolce scrittrice un contenitore vuoto, avido di denaro e di un materialismo che la nostra non condivide. 
Il tormento è la denuncia di chi constata la realtà e ne fa punto di partenza per risorgere. Nonostante la nuda e cruda verità, Elena Giandomenico, come solo chi scrive liriche sa fare, dà vita a una silloge di intense emozioni, in cui ci si rispecchia e dalla quale si impara a essere più forti. 


L'autrice.
Elena Giandomenico nasce il 3 gennaio del 1997 a Modena. È figlia di un carabiniere e di una casalinga. All’età di tre anni si trasferisce in Molise, precisamente in un paese di nome Bonefro. Successivamente, a dodici anni, in seguito alla separazione dei genitori, si trasferisce nuovamente in Emilia-Romagna. Trascorre la sua adolescenza a Rubiera, una città in provincia di Reggio Emilia. Consegue il diploma presso il Liceo linguistico “F. Selmi” di Modena. Successivamente, poiché fin da piccola manifesta una grande passione per l’insegnamento, decide di frequentare la Facoltà di Scienze dell’Educazione.



UNO SGUARDO DENTRO UNA VITA di Mara Krezdorm

Dopo tanti anni la protagonista di questo libro decide di raccontare la sua storia.
Meravigliosa, interessante. 
In molti ritroveranno se stessi in questo romanzo, apprendendo qualcosa che non si aspettavano. Come tirar fuori ciò che vi è di buono da una brutta storia? 
E anche la fiducia in noi stessi deve prevalere convivendo con i nostri sentimenti: possiamo fare tutto, quando lo vogliamo e lo desideriamo intensamente.

L'autrice.
Mara Krezdorn nasce in Serbia il 15 ottobre del 1952. Sposata con un cittadino tedesco, ha due figli adulti che vivono nel Südtirol. Si considera una donna d’affari di successo ed è autrice del romanzo Natalija Mora Dalje.

martedì 15 gennaio 2019

Novità dalle case editrici - Butterfly Edizioni / Emma Books



Cari lettori, vi aggiorno con qualche novità editoriale, in ambito rosa e paranormal.



TRA L'OMBRA E L'ANIMA
di Maria Teresa Steri

LINK AMAZON
thriller psicologico-paranormale
370 pp
Prezzo ebook: 2,99 €
Prezzo cartaceo: 11 €GENNAIO 2019


Trama

Da due anni la mia vita non è più la stessa. Visioni e memorie di eventi mai vissuti mi costringono a rintanarmi in casa. L’ossessione per un uomo sconosciuto – da me battezzato “il Visitatore” – minaccia il mio matrimonio. Né mio marito né il terapista al quale mi sono rivolta sono disposti a credermi. 
Solo Alba, una donna incontrata su Internet, sembra in grado di darmi delle risposte. 
Mi ha convinta che i miei strani ricordi appartengono a una vita precedente e che il Visitatore è un uomo in carne e ossa.
Ora però Alba è morta, forse assassinata da una misteriosa associazione, e io sono rimasta da sola a cercare l’uomo delle mie visioni. 
Ma la rete di segreti che circondava Alba si sta stringendo pericolosamente intorno a me. 
E affrontare il passato che ho dimenticato è come gettare uno sguardo in un pozzo oscuro e senza fondo.
Le anime con un legame antico si rincontrano sempre.

Primi capitoli scaricabili in pdf QUI
Incipit

In apparenza è un giorno come tutti gli altri. Simone si prepara per andare al lavoro, io indugio davanti alla finestra del salotto, intenta a osservare la strada. In realtà non è un giorno qualunque, perché oggi per la prima volta dopo due anni metterò piede fuori casa da sola.
Sto andando a caccia di risposte. Alla ricerca di un uomo che mi ha rovinato la vita e che pure smanio di incontrare, conoscere, guardare in faccia. Un uomo che non so neppure se esista davvero o se sia solo il frutto di un morboso vaneggiare, un’opportunistica invenzione della psiche, come asserisce il mio terapista.
Stringo con entrambe le mani la solita tazza di caffellatte con un misto di eccitazione, paura e senso di colpa. Abbandonare la sicurezza delle mura domestiche mi atterrisce.
Tutto il mio mondo è stato tra queste pareti per così tanto tempo che stento a credere ci sia altro là fuori.
Da due anni ho smesso di lavorare, vedere gli amici, andare a fare la spesa, uscire la sera.
Vivo in una reclusione auto imposta nel tentativo di arginare le mie ossessioni.
 


Estratto:
Ormai è cessata ogni ribellione. Non ho più paura dell’immobilità che mi imprigiona, ho accettato di non poter muovere un solo muscolo, di essere in balia di quest’entità sconosciuta e intangibile che viene a farmi visita. Le permetto di travolgermi e intontirmi fino all’offuscamento totale della coscienza.
Spesso è un contatto intimo, intenso, quasi carnale. Altre volte solo un tocco delicato ed evanescente. L’accompagna però sempre una penosa nostalgia, un desiderio lacerante per qualcosa di perduto.
Quando se ne va, mi ritrovo dolorosamente vuota, in uno stato mentale sospeso, finché pian piano i sensi ritrovano la calma. Mi giro su un fianco e il mio corpo viene pervaso dal sopore.
Ho combattuto a lungo contro il Visitatore, gli ho opposto resistenza, tentando di sottrarmi alla sua seduzione e rifiutando di ammettere l’effetto inebriante che aveva su di me. Ne ho avuto persino terrore in un primo tempo. Ma per quanti sforzi abbia fatto, non sono mai riuscita a rinunciarvi.

L'autrice
Maria Teresa Steri è nata nel 1969 e cresciuta a Gaeta. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia si è trasferita a Roma, dove vive attualmente con il marito. Ha collaborato come giornalista pubblicista nella redazione di quotidiani e riviste. Cura il blog Anima di carta (https://animadicarta.blogspot.com/) dedicato a chi ama scrivere e leggere. Si interessa di scrittura creativa e antroposofia. È un’appassionata di Alfred Hitchcock. I suoi autori di narrativa preferiti sono Ruth Rendell e Boileau- Narcejac. Ha pubblicato nel 2009 il suo primo romanzo “I Custodi del Destino” (Deinotera Editrice, fuori catalogo), un thriller basato sull'idea della reincarnazione. Nel 2015 è nato “Bagliori nel buio”, un noir sovrannaturale, e nel 2017 il thriller esoterico “Come un dio immortale”. Nel 2019 è uscita la seconda edizione de “I Custodi del Destino” (interamente riveduto) con il titolo “Tra l'ombra e l'anima”.


TUTTA COLPA DI UN DOLCE
di Federica Giulia Giordano


Butterfly Edizioni
Collana: Love self
Genere: Romance contemporaneo
Prezzo: 1,99 € 
Data di uscita: 15 gennaio 2019

>> l'ebook sarà in offerta a 0,99 € fino alla fine di gennaio <<

Sinossi

Lemon Green è una giovane pasticcera che ama preparare dolci e vivere a Sherbetlake, una piccola cittadina dove tutti si conoscono. La sua vita tranquilla viene scombussolata dall'incontro, o meglio scontro, con Noah Jones, il figlio minore della famiglia più ricca della città. 
Lui, affascinante, sicuro di sé ma soprattutto prepotente, maleducato e scontroso, è uno snob pieno di sé e non le fa di certo una buona impressione. Il suo obiettivo è stargli il più lontano possibile... 
Ma il destino li obbligherà a lavorare fianco a fianco a un progetto comune. Lemon scoprirà così che quel ragazzo fastidioso dagli occhi magnetici è più di quello che mostra e allora saranno guai...





L'AMORE NON HA RAGIONE
di Angela Iezzi


Butterfly Edizioni
Collana: Digital emotions
Genere: Romance contemporaneo
Prezzo: 3,99 € ebook 
16,00 € cartaceo 
Data di uscita: ebook 22 gennaio 2019 
cartaceo: 14 febbraio 2019


Sinossi

Faith ha diciotto anni e una caratteristica particolare: un quoziente intellettivo di 187. 
Nonostante il suo genio, è pessima nelle relazioni interpersonali, piuttosto rigida, cinica ed estremamente razionale. Vive di certezze e vuole avere il controllo su ogni cosa, emozioni comprese. 
Killian è il ragazzo più popolare di Yale e il suo giro di amicizie e frequentazioni è talmente ampio da renderlo una celebrità al campus. 
Affascinante, determinato, trasandato, sicuro di sé e attento osservatore, non è abituato a sentirsi contraddire. Per lui è facile catturare l'attenzione di qualsiasi ragazza, tranne lei, la secchiona che se ne sta sempre sulle sue, indecifrabile e inavvicinabile. 
Le loro strade, agli antipodi, sono destinate a incrociarsi nell'aula dell’unico corso che seguono insieme. Il loro primo incontro? 
Un disastro, i due non si sopportano. Così diversi da odiarsi al primo sguardo, non fanno altro che punzecchiarsi a ogni occasione. 
Ma, per quanto si possano calcolare le distanze ed evitare i sentimenti, l'amore, illogico e inspiegabile, è sempre in grado di sorprendere.



E A VOI PIACE FARLO?
di Viviana Giorgi



Editore: Emma Books
Collana: LOVE
Taglia: M
Prezzo: € 2,99

Lei, Sally, è un tipo originale. Di lavoro dipinge cani e gatti.
Lui, Matteo, è un fisico, ricercatore rinomato, appena tornato in Italia dopo anni al CERN di Ginevra.

Lei, Peggy, è una bastardina piccola e vivace, pronta in ogni momento a farsi valere.
Lui, Thor, è un grosso pastore bernese, giovane e scatenato, che solo Peggy è capace di tenere a bada.

Tutti e quattro si incontrano per caso sulle montagne di Gressoney, dove incomincia un’amicizia (o forse un amore) che continuerà con qualche malinteso tra Milano e Parigi e con esiti inaspettati a Londra.

Non mancano le amiche scatenate, un amico gay in difficoltà, un paio di padri invadenti e un lieto fine assicurato.
Perché a Sally, con Matteo, piace farlo.

domenica 13 gennaio 2019

Recensione: SCARPE SCARLATTE di Antonio Grassi (RC2019)



Un'indagine complessa vede coinvolto il poliziotto della Dia Daniele Segretari, impegnato a risolvere strani casi di morti accidentali "in odor di omicidio" e legate allo sporco mondo dei rifiuti tossici, della violenza sulle donne e in quello intricato e affascinante degli hacker.


SCARPE SCARLATTE
di Antonio Grassi


C.A.S.A Ed.
415 pp
18 euro
2018
E' sabato 4 maggio 2013 e un trafficante di rifiuti tossici muore appena uscito dall’ospedale, dopo un normalissimo
controllo semestrale dell’ICD che ha inserito nel petto.
Una morte incomprensibile dal punto di vista medico, visto che il paziente era appena uscito dal nosocomio ed era tutto ok...: ma allora coma mai è morto? 
Nonostante le perplessità, la causa del decesso di Ferruccio Pianalti viene indicata come naturale. 

Ma è davvero così?
Il poliziotto Daniele Segretari non ne è affatto convinto.
Pochi giorni prima della morte di Pianalti, lui e altre due persone (l'amico Enzo Farinati e il cardiochirurgo, il dott. Imama) avevano ricevuto una misteriosa busta da parte di un mittente anonimo; in essa erano contenuti articoli scientifici riguardanti la possibilità concreta che i pacemaker siano a rischio a causa di attacchi hacker dalle conseguenze nefaste.

Pianalti non era un personaggio amato, tutt'altro: viscido, pedofilo, pervertito sessuale, opportunista, cinico, un criminale in giacca e cravatta che in tanti odiavano pur continuando ad adulare per interessi personali.
La sua morte viene quindi accolta con un sospiro di sollievo e quasi con felicità: un farabutto in meno sulla faccia della terra!

Segretari non riesce a credere che l'uomo sia morto perchè qualcosa non ha funzionato nell'ICD, piuttosto - avendo Pianalti innumerevoli nemici che avevano più di una ragione per desiderarne la morte - è convinto che dietro il decesso inaspettato ci sia un esperto e furbissimo cyber-killer.

Consultandosi con Imama, infatti, Segretari rafforza la propria convinzione: un hacker ha violato la sicurezza del dispositivo impiantato nel cuore della vittima e, attraverso un intervento sul software del device, ha indotto una fibrillazione così potente da ucciderlo immediatamente.
Chiaramente, quando espone le sue ipotesi ai superiori e alla maggior parte dei conoscenti (compresa la compagna Flavia), viene preso per matto, per uno che galoppa troppo con la fantasia azzardando spiegazioni fantascientifiche affascinanti sì, ma decisamente avulse dalla realtà.
Addirittura si può morire per un attacco hacker? Roba da film, su!

Ma Daniele è un tipo tosto e non molla, così inizia a indagare in tutti quegli ambiti contaminati dalla presenza di Pianalti in vita e ben presto si rende conto che questa brutta storia ha ramificazioni estese, che coinvolgono tante persone, associazioni, città: un groviglio di vicende misteriose e morti sospette che, muovendosi tra Crema, Milano, Roma, Bologna, Francoforte, vedono in prima linea donne desiderose di giustizia, hacker che violano sistemi informatici e device sanitari pericolosamente vulnerabili, esportazione illegale di rifiuti tossici, traffico d’armi, anarchici, e anche storie di amori e tradimenti.

Daniele non è un poliziotto infallibile, ha le sue zone d'ombra e caratterialmente non è un tipo semplice da gestire; nonostante sia ormai in età decisamente adulta, non si decide ancora a mettere la testa a posto e rendere ufficiale la propria relazione con la bella Flavia, manager in carriera, enigmatica e risoluta, con cui c'è un legame affettivo piuttosto forte.
Daniele vorrebbe essere un poliziotto giusto, equilibrato, temperante, ma purtroppo il lavoro lo ha reso un trasformista, un impostore, un subdolo manipolatore... e chi ha a che fare con lui non può non accorgersene.

Ma forse proprio questo modo di essere un po' spregiudicato, di chi non guarda in faccia nessuno pur di raggiungere i propri obiettivi, fa di lui la persona adatta a sporcarsi le mani con quella melma di criminali cui dà la caccia e che sono i peggiori della specie, perchè i più indefiniti, quelli che si mescolano e si mimetizzano con le frange della legalità, che hanno collegamenti con il mondo politico, tanto da sembrare, dall'esterno, dei cittadini modelli ma non lo sono affatto; scovarli può rivelarsi molto difficoltoso.

A Segretari viene anche chiesto di far luce su un'altra morte (avvenuto diversi anni prima) classificata come naturale ma in realtà anch'essa anomala: quella di Agostino Zandiani, un idrobiologo ambientalista che la famiglia ritiene sia stato assassinato perché doveva aver pestato i piedi a qualche pezzo grosso invischiato con lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici.

Più si addentra nella ricerca di una verità non univoca ma avente troppe facce, più Segretari si imbatte in tanti tipi di persone, uomini e donne, tutti in qualche modo coinvolti in queste morti, ad es. in Enzo Farinati, imprenditore e conoscente di Daniele, di cui gradualmente questi scoprirà aspetti che mai avrebbe immaginato..., o ancora nell'associazione Scarpe Scarlatte, un gruppo eversivo impegnato, con metodi non sempre legali, a farsi giustizia da sé per individuare gli uomini accusati di reati sessuali e vendicare le donne molestate e stuprate.

Questo romanzo dello scrittore e giornalista Antonio Grassi è un cyber-thriller scritto davvero bene, dalla trama molto complessa e articolata, in cui abbondano termini e spiegazioni mediche e scientifiche legate al vasto mondo di internet, dei pirati informatici e dei dispositivi sanitari, che evidentemente non è detto siano poi tanto sicuri, visto che possono diventare oggetto di attacchi esterni; un tipo di terrorismo, dunque, che non prevede spargimenti di sangue ma l'uso sapiente di un pc e il sapere, ovviamente, come entrare nei software dei dispositivi medicali e modificarli.

Una prospettiva possibile abbastanza inquietante, si capisce, che finora è solo teorica, visto che non sono noti casi di attacchi diretti ai dispositivi impiantati nelle persone, ma solo ai dati di specifici sistemi informatici.

I personaggi principali sono tratteggiati in modo esauriente, attento e particolareggiato, che si tratti di giovani idealisti o di uomini di mezza età con qualche vizietto di troppo, o ancora di giovani donne forti e con gli attributi, o di altre innamorate, tradite, usate, violentate.

Se del sesso forte emerge soprattutto l'apparente forza di carattere  che in realtà spesso è solo boria e arroganza e che si traduce in modi di vivere e scelte moralmente discutibili, è il cosiddetto sesso debole a spiccare: le donne che compaiono in questo libro sono quasi tutte molto determinate, delle guerriere, ciniche quando serve e convinte di dover portare avanti le proprie battaglie sociali a qualsiasi costo.

E' un thriller particolare che introduce il lettore in un universo complicato ma molto attuale e ricco di fascino; una scrittura matura, consapevole, un linguaggio molto curato, specifico e tecnico quando è il caso ma anche scorrevole, soprattutto negli abbondanti dialoghi presenti, che snelliscono la narrazione rendendola più fluida.

Lo consiglio, in particolari a quanti hanno voglia di un thriller in cui non ci sono serial killer folli che disseminano sangue e sinistri indizi dietro di sè, ma assassini molto più sofisticati, che sanno come far fuori il nemico usando i guanti e senza lasciar tracce.

Ringrazio l'autore, Antonio Grassi, per la copia omaggio di questo interessante romanzo; dello stesso, avevo in passato letto e recensito VERNICE FRESCA (>>>>> QUI)

sabato 12 gennaio 2019

Recensione: EPPURE CADIAMO FELICI di Enrico Galiano (RC2019)



"Eppure cadiamo felici" è un romanzo che mi ha regalato molte emozioni e, tra le altre cose, molta positività ed ottimismo grazie alla sua indimenticabile protagonista e alla sua passione per ciò che non può essere tradotto, per quelle parole intraducibili che custodiscono significati insolitamente ricchi ed esprimono sentimenti veri e profondi.




EPPURE CADIAMO FELICI
di Enrico Galiano


Ed. Garzanti
387 pp
Gioia Spada ha diciassette anni, capelli rossi, lentiggini sul viso e alle orecchie gli auricolari, che non le servono soltanto per ascoltare il suo gruppo preferito (i Pink Floyd) ma costituiscono anche una sorta di protezione dal mondo esterno.
Quel mondo che un po' la spaventa e un po' la incuriosisce e rispetto al quale si sente estranea, inadeguata, il classico pesce fuor d'acqua.

Gioia ha un bellissimo nome ma di allegria nelle sue giornate ce n'è davvero poca.
A casa le cose vanno malino, da sempre...: i suoi sono attualmente separati perchè suo padre ha la brutta abitudine di alzare le mani sulle sue due donne (è figlia unica), ma purtroppo, come non ha perso questo brutto "vizio", così non ha perso neanche la strada di casa, visto che ogni tanto torna a far loro visita e sa come convincere la moglie a perdonarlo e a rimettersi insieme. Insomma, un tira e molla che innervosisce Gioia, che gradirebbe più coerenza e determinazione da parte della madre, il che significherebbe anche meno urla e litigate tra lei e il papà.

A farle compagnia ci sono Gacco il gatto fantasma, che salta sulle cornici e le butta giù, nonna Gemma (che però si limita ad ascoltarla, in quanto è allettata, attaccata alle flebo e non parla più) e l'amica immaginaria Tonia.
Eh sì perchè dovete sapere che non è soltanto tra le mura domestiche che tira una brutta aria, ma pure a scuola...
Gioia è quel tipo di compagna di classe che forse tutti abbiamo avuto, alle medie o alle superiori, e che se ne sta sempre per i fatti propri, isolata da tutti, additata come stramba, schernita e bersaglio di scherzi idioti, organizzati dai classici bulletti della classe per ottenere consensi e risate dai gregari.
Gli stessi compagni le hanno affibbiato il soprannome Maiunagioia, ma Gioia non sembra soffrirci più di tanto, così come pare liquidare risatine e sfottò con una mera alzata di spalle, accettando l'idea di non essere come i suoi coetanei.

"Quando faceva finta di essere come loro, inciampava continuamente: provava a dire le stesse frasi, a fare gli stessi gesti, ma le uscivano tutti goffi. cui non rideva nessuno. E poi ogni tre secondi inciampava davvero su qualcosa, camminando. E tutti a ridere. È più o meno in quel periodo che è nato il soprannome Maiunagioia. Allora un bel giorno si è detta: e va bene, se mi vogliono così come sono, bene, se no amen. È stato amen. Un attimo, e l’etichetta della snob alternativa da evitare come la peste bubbonica non gliel’ha levata più nessuno. Così come naturalmente nessuno si è poi preso la briga di andare a vedere chi fosse davvero".

Oltre agli incoraggianti e divertenti dialoghi con Tonia, quest'amica invisibile con cui lei dialoga ad alta voce (attenzione: Gioia non è matta, è consapevole della non esistenza di Tonia, ma per lei nel tempo è diventata una presenza necessaria e rassicurante, l'unica con cui riesca a sfogarsi e, proprio nelle surreali conversazioni con Tonia, Gioia trova risposte, vie d'uscita, motivazioni, scelte da fare) e che rappresenta l'amica ideale in quanto sincera all'ennesima potenza; oltre alla carica che le danno i suoi mitici Pink Floyd, la nostra Gioia ha anche un paio di hobbies nei quali riversa una larga parte di ciò che è ed ha dentro di sè.

Non essendo in alcun modo interessata alle mode, ai ragazzi (che non se la filano neppure di striscio), non avendo amiche reali con cui uscire, truccarsi, andare a ballare ecc..., la ragazza trova infinitamente più stimolante e divertente collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo; si tratta di parole - alcune più lunghe e complesse altre brevissime - che non hanno dei corrispettivi in altre lingue, e che per essere rese in maniera comprensibile richiedono perifrasi.
Ad es., cwtch, in gallese indica non un semplice abbraccio, ma "un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro", oppure retrouvailles (francese), "la gioia di un incontro con una persona amata che avviene dopo una lunga separazione".

Insomma, parole che, proprio per la loro intraducibilità con un solo sostantivo, celano una ricchezza di significato, una complessità non nota... che un po' la rappresentano.

Sì perché anche lei, Gioia, è così: intraducibile.
Ma del resto..., chi di noi non lo è?
Siamo tutti individui aventi ciascuno un modo nostro, unico e speciale, di essere, esprimerci, parlare, vestire, atteggiarci, abbiamo vie differenti per mostrare allegria, dolore, delusione, paura..., e l'unica cosa che ogni tanto (facciamo sempre, va') vorremmo - anche quando mai lo ammetteremmo a noi stessi - è avere qualcuno che ci capisca senza che ci arrovelliamo il cervello per cercare "le parole giuste" (ma poi quali saranno 'ste parole giuste? E se son giuste per me, lo saranno anche per te, per chi ci legge/ascolta?) per dire quello che ci passa per la testa e che ci sta camminando (e non sempre delicatamente) sul cuore, che ci accetti incondizionatamente per come siamo, senza inarcare sopraccigli o lasciarsi andare a sogghigni e smorfie sprezzanti.

Un briciolo di sincerità, di umana comprensione...: in fondo Gioia non chiede miracoli, ma non trovandone, le resta la solitudine del proprio piccolo mondo fatto di musica, Tonia, parole sconosciute e.... fotografie.
E le persone oggetto delle foto sono tutte ritratte rigorosamente di spalle, perchè solo di spalle, quando non sanno di essere fotografate, sono loro stesse.

"Le facce delle persone mentono, mentono sempre. Anche quando sono lì che sono “naturali”, non sono mai naturali per davvero. Sono sempre tutti così controllati e attenti che non si lasciano mai sfuggire neanche… neanche la più piccola stupida espressione! E invece di spalle (...) dicono sempre la verità".

Si sente sola, Gioia, chiusa nella propria timidezza che le impedisce di farsi amici, nelle tante insicurezze che le impediscono di alzare la mano in classe per fare domande...; per tutti è invisibile e incomprensibile come un enigma: per il padre, che non fa che rimproverarla e pensare di avere una figlia strana; per la madre, che cerca sì di essere  affettuosa ma l'alcool troppo sovente le annebbia il cervello; per i compagni, che o non lo calcolano o, se lo fanno, è per deriderla con malignità; per i professori, che a dire il vero ignorano anche il resto della classe, troppo presi dai propri grattacapi e impegnati a far lezione per poi andar via senza aver lasciato in realtà nulla di che ai "loro" ragazzi.

Eppure in questo deserto qualcuno c'è che la prende in considerazione, che ha intuito come dietro quell'apparente indifferenza e quel volersene stare per conto proprio, Gioia celi un universo di domande, interrogativi, timori, speranze, perplessità che desidera condividere con qualcuno, un adulto maturo, possibilmente; il professor Bove, docente di filosofia, ogni giorno raggiunge Gioia e si dispone molto socraticamente ad ascoltare la sua domande, per provare a darle non tanto una risposta soddisfacente e univoca, quanto una "strada" per ragionare con la propria testa, per scavare dentro sè perchè spesso le risposte a tanti quesiti sono già lì, da qualche parte nella nostra testa, bisognava solo trovare il modo per farle emergere.

Il quotidiano di Gioia Spada scorre così, privo effettivamente di grosse gioie, fino a quando una notte, in fuga dall’ennesima lite tra i genitori, si ritrova presso un bar chiuso (il BarAonda, di cui è rimasta metà insegna, e proprio la parte più inquietante - BarA) e vi trova un ragazzo, con il viso nascosto nel cappuccio della felpa, che gioca da solo a freccette.

Vincendo con naturalezza ogni ritrosia e diffidenza, Gioia si sente incuriosita da questa sconosciuta presenza con cui condivide la solitudine (entrambi sono lì, in un luogo isolato, a un orario improponibile, lontani da casa propria...) e i due iniziano a parlarsi, e a mano a mano che chiacchierano Gioia, per la prima volta, sente di aver trovato qualcuno in grado di comprendere il suo mondo senza giudicarlo, qualcuno che non ride di lei con malizia ma che ride con lei, che la fa sorridere, che la stupisce, che la fa sentire se stessa.

Qualcuno che sembra parlare la sua stessa lingua e per il quale lei non è intraducibile, incomprensibile.

E' solo una sensazione, ovvio, il tipo - che fa un po' il misterioso, ma poi le dice di chiamarsi Lo e imperterrito continua a chiamare Gioia con l'appellativo Cosa - in fondo è un perfetto sconosciuto, ma la sensazione di non essere sola è troppo forte per essere frutto di un abbaglio.

E quando i loro incontri diventano più attesi e intensi, l’amore scoppia senza preavviso, senza che Gioia abbia il tempo di dare un nome a quella strana ed inebriante sensazione che prova; sente e desidera cose mai provate fino ad allora, e un po' ne ha paura e un po' ne è felice, perchè finalmente avverte che qualcosa di bello sta accadendo anche ad una sfigata come lei che ha il marchio maiunagioia.

Quel verso in tedesco, dello scrittore Rilke, che si scrive ogni giorno sul braccio con la penna, forse forse... sta prendendo consistenza per lei, proprio per Gioia Spada?

Wenn ein Glückliches fällt 

E noi che pensiamo la felicità come un’ascesa
ne sentiremmo il tocco, 
che quasi ci sgomenta, 
quando una cosa felice cade.



La felicità le è caduta tra le mani, così... all'improvviso?
Il suo alter ego, Tonia, le dice di stare attenta e le fa notare che questo ragazzo mica è tanto normale: ha comportamenti strani, sembra che stia fuggendo da qualcosa o qualcuno quando si incontra con Gioia... Ma non è che nasconde un segreto?

Ed infatti, Lo, a un certo punto, così come è apparso, scompare...
Gioia non sa dove cercarlo; non sa che davvero Lo nasconde un segreto, ma quando capisce che c'è qualcosa che bolle in pentola, fa di tutto per vederci chiaro e ci riuscirà perchè è la sola che sa leggere gli indizi da lui lasciati. 

Ma per seguirli deve imparare che quella parolina tanto inflazionata - il verbo amare - racchiude in sè tanti significati diversi, non tutti li comprendiamo immediatamente e, soprattutto, a volte alcuni di essi fanno a botte tra loro, e quando pare che abbiamo capito un aspetto dell'amore, ecco che accade un qualcosa che lo smentisce e ci dice che no, era l'esatto contrario.

La verità è che Gioia deve lasciarsi abbacinare.
Cioè???, direte voi.

"Abbacinare è una di quelle che così tanta luce da far male” (...) È per quello che non si può guardare dritti verso il sole, quand’è alto. Fa addirittura male. Non è un caso che l’abbacinamento nasca come una tortura. Troppa luce, troppa felicità, possono anche essere una tortura.»"

A volte la felicità passa per qualche piccola, necessaria... tortura.
Detto così è poco invitante, come esperienza, mi rendo conto, ma pensateci...: se la felicità non fosse frutto di una piccola conquista, se per raggiungerla non dovessimo sudare e soffrire un pochettino, forse non le daremmo il giusto valore.

Gioia è solo un'adolescente, e tutti sappiamo cosa significhi essere adolescenti - salvo dimenticarcene una volta cresciuti -, il groviglio di emozioni, pensieri, contraddizioni, timori, tempeste interiori, voragini di insicurezze, la fame di amore e protezione che si prova anche quando ci si guarda bene dal volerlo ammettere, e l'Autore (che insegna lettere ed è stato nominato nella lista dei migliori cento professori d’Italia) sa come parlarci di tutto questo, avendo egli ogni giorno a che fare con il "pianeta adolescenza", da cui trae spunti per le proprie storie.

E' il primo romanzo che leggo di Galiano ma non sarà di certo l'unico perchè "Eppure cadiamo felici" mi ha rapita, emozionata, mi ha fatto tornare adolescente in certi momenti, e ho rivisto me stessa in tanti tratti di Gioia, nella sua timidezza quasi patologica, nel timore di parlare, esporsi, far domande, approcciarsi ai coetanei con naturalezza, il chiudersi in se stessa, la consapevolezza di avere un sacco di roba, di pensieri, di cose da dire... ma non trovare la forza di condividerle per paura di fare figuracce, di suonare inopportuna..., 
Di non essere capita, di essere, in una parola, intraducibile.

Galiano, attraverso Gioia, ci ricorda che non è così, che c'è spazio per ogni singola persona nel mondo, ognuna ha il proprio posticino, non scambiabile con quello degli altri; forse a volte sembra un posto scomodo, ma in ciascuno sono riposte possibilità, capacità, insomma tutto il bagaglio giusto per essere chi siamo e ciò che possiamo diventare.
Gioia è una protagonista alla quale ci si affeziona: è ironica, intelligente, sensibile, attenta, ed è tanto generosa, pronta a privarsi di ciò che la rende felice se questo è necessario per una felicità ed una causa più grandi.

Tra queste pagine vi troverete amore, amicizia, conflitti genitori-figli, disagi adolescenziali, le schermaglie alunni-professori, vi irriterete con i compagni cattivelli di Gioia, vi appassionerete alla storia e ai misteri di Lo, imparerete parole nuove (in appendice al libro c'è il dizionario delle parole intraducibili della signorina Spada), avrete modo di riflettere su diverse tematiche importanti (che riguardano tanto gli adulti e il loro ruolo, la loro responsabilità verso le giovani generazioni, quanto i ragazzi, che hanno urgente bisogno di modelli di riferimento coerenti, sani, stimolanti, positivi), sorriderete per ciò che di strambo accade a Gioia, in sostanza vi emozionerete e vi dispiacerà arrivare all'ultima pagina e dover lasciare Gioia e il suo mondo.

Di questo romanzo mi è piaciuto tutto: la trama e com'è articolata, le piccole sorprese che essa riserva al lettore, che le vive via via insieme a Gioia; i personaggi, come sono presentati, i loro ruoli nelle dinamiche narrative - non solo la protagonista e il suo innamorato, ma anche il prof. Bove, l'insegnante che tutti vorremmo, saggio, ironico, incoraggiante, che rende la propria materia qualcosa di vivo, concreto per i propri studenti e li "costringe" a riflettere, valutare, autoesaminarsi, farsi domande -, lo stile della narrazione, chiaro, fluente, vicino alla realtà descritta (l'adolescenza), in grado di appassionare, di andare dritto al cuore del lettore.

Come al solito, ho scritto pure troppo e ringrazio i coraggiosi che m'hanno letta tutta.

Devo aggiungere che lo consiglio o si intuisce tra le righe? ^_^


venerdì 11 gennaio 2019

Frammenti di.... EPPURE CADIAMO FELICI



Citazioni tratte dal libro in lettura EPPURE CADIAMO FELICI di Enrico Galiano, di cui troverete la recensione sul blog domani ^_^.



"Il migliore dei mondi possibili è quello dove nessuno ha bisogno di tradurre sé stesso, 
per farsi capire dagli altri."


"...la maggior parte della bellezza del mondo se ne sta lì, nascosta lì, nelle cose inutili:
 nelle cose che cadono, nelle cose che tutti buttano via."





"Sì, l’amore dovrebbe essere sapere già quello che succede, saperlo sempre, anche da lontano, anche da separati, per assurdo, sapere sempre chi è l’altro e cosa vuole e cosa fa e in cosa crede, perché dovrebbe essere come davanti a un quadro o a una canzone o a un libro: se c’è bisogno di spiegarli, allora vuol dire che non sono abbastanza forti,
 abbastanza chiari, veri da spiegarsi da soli."


"Alla fine, trovare qualcuno con cui parlare è difficile, sì,
ma non è quella la cosa più difficile.
Il difficile è trovare chi ti sappia fare le domande giuste,
quelle per cui hai la risposta lì da anni senza neanche saperlo".


mercoledì 9 gennaio 2019

FILM TRATTI DAI LIBRI IN USCITA NEL 2019 (da gennaio a giugno)



Come ogni anno, ecc il post, che aggiornerò durante il 2019, in cui segnalo i film tratti dai libri in uscita nei prossimi mesi.



FEBBRAIO




Remi è un film di genere drammatico, family del 2018, diretto da Antoine Blossier, con Maleaume Paquin e Daniel Auteuil. Uscita al cinema il 7 febbraio 2019.

Alita: Angelo della battaglia è un film diretto da Robert Rodriguez, con Rosa Salazar e Christoph Waltz. Uscita al cinema il 14 febbraio 2019. La pellicola è l'adattamento cinematografico dell'omonimo manga. Ambientato nel 26° secolo, il film segue la storia di Alita, un cyborg che viene scoperto in un deposito di rottami dal dottor Daisuke Ido. Senza alcun ricordo della sua vita precedente, fatta eccezione per l'incredibile addestramento nelle arti marziali memorizzato dal suo corpo, Alita diventa una spietata cacciatrice di taglie, sulle tracce dei peggiori criminali del mondo.

Beautiful Boy è basato sui libri Beautiful Boy: A Father's Journey Through His Son's Addiction di David Sheff e Tweak: Growing Up on Methamphetamine di suo figlio Nic Sheff, e racconta di un padre che cerca di aiutare il figlio ad uscire dal tunnel della tossicodipendenza. Protagonisti della pellicola sono Steve Carell e Timothée Chalamet. USCITA 14 FEBBRAIO 2019.


Holmes & Watson è un film scritto e diretto da Etan Cohen, con Will Ferrell e John C. Reilly. La pellicola si ispira alle vicende della celebre coppia Sherlock Holmes-dottor Watson creata da Arthur Conan Doyle, rivisitandola in chiave comica. Dal 14 febbraio.

Anche La paranza dei bambini (recensione libro) arriva il 14 febbraio diretto da Claudio Genovese: storie di innocenze rubate, di adolescenti che giocano a far gli uomini, andando incontro al rischio e alla morte con l'atteggiamento distaccato di chi sa che tutto quello che devi fare per essere qualcuno e per avere i soldi in tasca, va fatto oggi, non domani, perchè domani potrebbe essere tardi e tu potresti già non esserci più.


Basato sul romanzo If Beale Street Could Talk di James Baldwin, la storia raccontata da Barry Jenkins in Se la strada potesse parlare è quella di Tish (KiKi Layne), una giovane donna di Harlem innamorata di Fonny. Quando quest'ultimo viene erroneamente accusato di un crimine e incarcerato, Tish, incinta del suo amato, darà il via a una corsa contro il tempo per dimostrare l'innocenza di Fonny, prima che il bambino nasca.
Il film, in uscita il 14 febbraio, è diretto da Barry Jenkins, con KiKi Layne e Stephan James.


MARZO



La promessa dell'alba è un film diretto da Eric Barbier, con Pierre Niney e Charlotte Gainsbourg.
Dalla difficile infanzia in Polonia passando per l’adolescenza a Nizza, per poi arrivare alla carriera da aviatore in Africa durante la seconda guerra mondiale… Romain ha vissuto una vita straordinaria e questo impulso a vivere mille vite, a diventare un grande uomo e un celebre scrittore è merito di Nina, sua madre. Sarà proprio il folle amore di questa madre possessiva ed eccentrica che lo porterà a diventare uno dei più grandi romanzieri del ventesimo secolo, e a condurre una vita piena di rocamboleschi colpi di scena, passioni e misteri. Ma quell’amore materno senza freni sarà anche un fardello per tutta la sua vita. Dall’omonimo romanzo autobiografico di culto scritto da Romain Gary, un film appassionante e commovente.
Uscita al cinema il 7 marzo 2019.

Dal 14 marzo dovrebbe arrivare al cinema Boy Erased, tratto dal memoir di Garrard Conley in cui l'autore racconta la propria vita e di come la famiglia abbia cercato di costringerlo a "convertirsi" dalla propria omosessualità; alla regia Joel Edgerton e nel cast Russell Crowe e Nicole Kidman.

Il romanzo (recensione) di Francesco Piccolo, Momenti di trascurabile felicità, diventa un film diretto da Daniele Luchetti, con Pif, Renato Carpentieri, Thony, Francesco Giammanco, Angelica Alleruzzo. Dal 14 marzo.
A Paolo viene concesso, dopo la sua morte, di tornare sulla terra per un'ora e trentadue minuti. Novantadue minuti di bilanci. Avrà il tempo di fare i conti con le cose importanti della propria vita, o gli torneranno in mente solo momenti di trascurabile felicità?


Il professore e il pazzo è un film diretto da P. B. Shemran con protagonisti Mel Gibson, Sean Penn e Natalie Dormer.
-

La pellicola è l'adattamento cinematografico del libro del 1998 L'assassino più colto del mondo (The Surgeon of Crowthorne: A Tale of Murder, Madness and the Love of Words) scritto da Simon Winchester; narra le vicende di Sir James Murray, che nel 1857 inizia a lavorare alla prima edizione dell'Oxford English Dictionary; per far ciò il Professore pensa di coinvolgere la gente comune invitandola a mandare via posta il maggior numero di parole possibili. Arrivato però ad un punto morto, riceve la lettera di William Chester un ex professore ricoverato in un manicomio perché giudicato malato di mente. Le migliaia di parole che il Dr. Chester sta mandando via posta sono talmente fondamentali per la compilazione del dizionario che i due formeranno un’insolita alleanza che si trasformerà in una splendida amicizia.
Al cinema dal 21 marzo.

La conseguenza è un film diretto da James Kent con protagonisti Keira Knightley, Alexander Skarsgård e Jason Clarke. La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo del 2013 The Aftermath scritto da Rhidian Brook, co-sceneggiatore nel film.
Siamo nel 1946, in Germania; Rachael Morgan è sposata con il colonnello britannico Lewis Morgan; durante un inverno molto rigido, la donna decide di raggiungere suo marito tra le rovine di Amburgo, dove l'uomo è stato inviato per ricostruire la città distrutta dalla guerra.
Tuttavia presto Rachael scopre che Lewis ha scelto di condividere la loro nuova abitazione con il vecchio proprietario della casa, un vedovo tedesco di nome Stefan Lubert  e con la complicata figlia dell'uomo. Dopo un iniziale disagio, tra i due inizierà a nascere qualcosa di più che porterà ad un pericoloso triangolo amoroso...
Al cinema dal 21 marzo.

APRILE



Dolceroma è un film diretto da Fabio Resinaro, con Lorenzo Richelmy, Claudia Gerini, Luca Barbareschi e Francesco Montanari. La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo del 2015 Dormiremo da vecchi di Pino Corrias. Uscita 4 aprile.

Andrea Serrano è un aspirante scrittore che è costretto a lavorare in un obitorio in attesa della grande occasione della sua vita. Che finalmente arriva. Un grande produttore cinematografico, Oscar Martello, ha deciso di portare sul grande schermo il suo romanzo Non finisce qui. Ma i capitali a disposizione sono modesti, il regista è incompetente e il risultato è disastroso. Oscar Martello non può permettersi un fallimento. Il film deve uscire. Il distributore Remo Golia gli fa pesanti pressioni e anche la sua affascinante e facoltosa consorte, gli fa capire che non può permettersi di andare in bancarotta. Così, con l'aiuto di Andrea, concepisce un piano diabolico: il rapimento da parte della criminalità organizzata della protagonista del film...



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Dopo un’uscita evento in cinema selezionati l’8-9-10 aprile, il film diretto da Renato De Maria “Lo Spietato” sarà disponibile su Netflix dal 19 aprile.
Il film racconta l’universo della mala italiana attraverso la storia di Santo Russo, un gangster dalla mentalità yuppie, che si muove nella realtà caleidoscopica e vertiginosa della Milano da bere negli anni d’oro della moda, dei soldi facili, dell’arte d’avanguardia e della disco music.
Santo Russo, calabrese cresciuto nell’hinterland, dopo i primi furti in periferia e il carcere minorile, decide di seguire le sue aspirazioni e di intraprendere definitivamente la vita del criminale. Nel giro di pochi anni diventa la mente e il braccio armato di una potente e temuta gang, lanciandosi in affari sempre più sporchi e redditizi: rapine, sequestri, traffici di droga, riciclaggio di denaro sporco, e non ultimi i miracoli, esecuzioni a sangue freddo. Nella sua corsa sfrenata verso la ricchezza e la soddisfazione sociale, Santo Russo è diviso tra due donne: la moglie, remissiva e devota, e l’amante, una donna bellissima, elegante e irraggiungibile.
Il film è liberamente ispirato a Manager Calibro 9 (Garzanti Ed.) di Pietro Colaprico e Luca Fazzo e nel cast ci sono Riccardo Scamarcio (che interpreta Santo Russo), Sara Serraiocco, Alessio Praticò, Alessandro Tedeschi e Marie-Ange Casta.  TRAILER

Hellboy è un film diretto da Neil Marshall. La pellicola è l'adattamento cinematografico dei fumetti creati da Mike Mignola con protagonista Hellboy, Uscita: 11 aprile.
Un demone, giunto nella nostra realtà grazie a un rituale nazista, lavora in un centro per la difesa del paranormale. Qui scoprirà il suo duplice destino: distruggere o salvare la Terra.


Avengers: Endgame , diretto da Anthony e Joe Russo, con Robert Downey Jr. e Chris Evans,  è basato sul gruppo di supereroi dei Vendicatori di Marvel Comics, il film è il seguito di Avengers: Infinity War. Uscita 19 aprile.


The Informer è un film diretto da Andrea Di Stefano con protagonisti Joel Kinnaman, Rosamund Pike, Common, Ana de Armas e Clive Owen. La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo del 2009 Tre sekunder, scritto da Börge Hellström e Anders Roslund.
Il mondo di Pete Koslow, soldato delle forze speciali congedato in modo onorevole, viene stravolto quando viene arrestato dopo una lite per proteggere sua moglie. A Pete viene data possibilità di una scarcerazione anticipata in cambio dei suoi servizi come informatore per l'FBI, usando le sue abilità segrete in un'operazione per sconfiggere Il Generale, il più potente boss del crimine di New York.
Uscita  25 aprile.

Non sono un assassino, tratto dall'omonimo romanzo (recensione) di Francesco Caringella (Newton Compton Ed.)  narra di un poliziotto accusato di omicidio costretto ad imbarcarsi in un’ardua battaglia giudiziaria per dimostrare la propria innocenza. Il regista del film ispirato al libro è Andrea Zaccariello, nel cast Riccardo Scamarcio, Alessio Boni, Edoardo Pesce e Claudia Gerini. Dal 30 aprile.



MAGGIO




I fratelli Sisters è un film diretto da Jacques Audiard ed è l'adattamento cinematografico del romanzo del 2011 Arrivano i Sister scritto da Patrick deWitt; ha come protagonisti John C. Reilly, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal e Riz Ahmed.
A metà Ottocento, Hermann Kermit Warm viene inseguito per mille miglia, attraverso il deserto dell'Oregon fino a San Francisco, dai famigerati assassini Eli e Charlie Sisters, incaricati dal violento Commodore di farlo fuori. Durante il tragitto, però, Eli vive una crisi personale e comincia a dubitare delle scelte fatte, mandando all'aria tutti i piani. Dal 2 maggio.

Amanti di King, il 9 maggio nelle sale arriva l'adattamento cinematografico (il secondo dopo Cimitero vivente di Mary Lambert) di Pet Sematary (libro); alla regia Kevin Kölsch e Dennis Widmyer, mentre tra gli attori figurano Jason Clarke, Amy Seimetz e John Lithtgow nel ruolo del vicino Jud Crandall, che mette inutilmente in guardia la famiglia Creed dal bizzarro cimitero degli animali, dal quale chi vi è sepolto ritorna irrimediabilmente cambiato. - TRAILER

Dal 16 maggio al cinema arriva Quando eravamo fratelli (We the Animals) è un
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film diretto da Jeremiah Zagar, tratto dal romanzo 
Noi, gli animali di Justin Torres; nel cast Raúl Castillo e Josiah Gabriel. Manny, Joel e Jonah sono tre fratelli inseparabili che crescono nelle campagne dello stato di New York attorniati dal turbolento amore dei loro genitori, in grado di creare e distruggere la loro famiglia molte volte.

Aladdin è un film co-scritto e diretto da Guy Ritchie e interpretato da Mena Massoud, Naomi Scott, Will Smith e Marwan Kenzari. La pellicola live-action si ispira alle celebri novelle orientali de Le mille e una notteDal 22 maggio.



GIUGNO


Tratto dall'omonimo romanzo di Federica Angeli (edito da Baldini+Castoldi), A mano disarmata è la storia di Federica Angeli, la giornalista del quotidiano la Repubblica che dal 2013 vive sotto scorta a causa delle minacce mafiose ricevute per le sue inchieste sulla criminalità organizzata a Ostia. Da cronista dell’edizione romana del quotidiano, Federica Angeli prende in mano la sua vita e decide di usarla, senza risparmio, in una causa civile: la lotta ai clan mafiosi che infestano Ostia. La sua arma è – e sarà sempre – la penna. Il film è diretto da Claudio Bonivento, con Claudia Gerini e Rodolfo Laganà. Dal 6 giugno.


Beautiful Boy è un film di Felix Van Groeningen, con Steve Carell e Timothée Chalamet.
Il film è basato sui libri Beautiful Boy: A Father's Journey Through His Son's Addiction di David Sheff e Tweak: Growing Up on Methamphetamine di suo figlio Nic Sheff, e racconta di un padre che cerca di aiutare il figlio ad uscire dal tunnel della tossicodipendenza. Dal 13 giugno.













Siti consultati:


https://www.comingsoon.it
www.filmtv.it

rbcasting.it
http://www.filmitalia.org
https://www.esquire.com
https://media.bookbub.com/

il Libraio
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martedì 8 gennaio 2019

Imparare leggendo (#10)



Il bello dell'amare la lettura è che si ha l'opportunità di arricchire, tra le altre cose, il lessico.

Ecco qualche parolina di cui ignoravo il significato e/o l'etimologia.


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ANODINO: dal lat. tardo anody̆nus, «senza dolore». – 1. In medicina, antidolorifico, riferito a sostanza che ha azione calmante; 2. fig. Senza carattere, insignificante: un individuo a.; o che non prende posizione decisa, che non esprime un parere netto.

APOTROPAICO: detto di oggetti, atti e formule che, per la loro particolare carica magica, sono ritenuti capaci di allontanare o distruggere gli influssi malefici.

APORIA: problema le cui possibilità di soluzione risultano annullate in partenza dalla contraddizione; difficoltà insolubile in cui si imbatte il ragionamento.
concione: adunanza pubblica, assemblea.
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