sabato 5 gennaio 2013

Narrando l'Oriente: Oe Kenzaburo



autore giapponese

Buondì!!!

L'autore dell'Est di oggi è...

Oe Kenzaburo, scrittore giapponese, premio Nobel per la letteratura nel 1994.
O. Kenzaburo

La sua opera prima, pubblicata nel 1958, riscosse successo, vincendo il premio Akutagawa. Negli anni successivi il successo non gli arrise più e le critiche non furono benevole.
Nel 1963 nacque il suo primo figlio, Hikari, affetto da una gravissima lesione cerebrale. Questa esperienza lasciò una traccia profonda nella sua opera. 
Con Un'esperienza personale (1964) Ōe descrive la vicenda di un padre che rifiuta la menomazione del figlio e pensa di ucciderlo. Il libro è un atto d'accusa contro i pregiudizi sociali nei confronti dell'handicap. 
Nel 1967 vinse il Premio Tanizaki con Il grido silenzioso, nel 1996 il Premio Grinzane Cavour. In quest'opera recupera poeticamente l'esperienza della realtà rurale descrivendo un ritorno al villaggio d'origine del protagonista e la riscoperta delle tradizioni e del folklore originari. 
Nella vita reale la lotta di Ōe fu premiata e il figlio Hikari divenne uno dei più noti compositori del Giappone. Nel 1969 vinse il premio letterario Noma con Insegnaci a superare la nostra pazzia. Il titolo cita un verso del famoso poeta inglese W.H. Auden. 
Profondo conoscitore della letteratura occidentale, Ōe usa spesso richiami più o meno evidenti ad autori stranieri. Nel 1994 vinse il premio Nobel, secondo giapponese dopo Kawabata che lo vinse nel 1968. In occasione della consegna del premio, pronunciò un discorso il cui titolo richiamava da vicino quello che Kawabata disse al proprio discorso in analoga occasione. Se il suo predecessore lo aveva intitolato Il Giappone, la bellezza e io (ovvero: Io e il mio bel Giappone), Ōe sceglie come titolo Il Giappone, l'ambiguità ed io (ovvero: Io e il mio ambiguo Giappone). 
Come Kawabata, gioca sul doppio senso che la frase ha in giapponese. Mettendo però in luce l'abissale distanza tra sé e il grande autore "classico" che l'ha preceduto. Se il mondo di Kawabata era legato a concetti di bellezza e di espressione tradizionali, il mondo di Ōe è molto più moderno, contraddittorio, più severo nei confronti di una società, come quella giapponese, che fatica a fare un riesame critico della sua storia più recente.
Nel 2008 pubblica il libro Note su Hiroshima, 18 anni dopo l'apocalisse del 6 agosto 1945, Oe si reca per la prima volta a Hiroshima e incontra i sopravvissuti, simbolo di un Giappone liberato dalla follia distruttrice. Incontra il dottor Shigetô, direttore dell’ospedale dei contagiati e una giovane ragazza che si suicida dopo la morte del suo fidanzato, vittima delle radiazioni; un giornalista che scrive affinché lo stato aiuti gli irradiati dal fallout nucleare e le loro memorie siano raccolte e pubblicate. Oe analizza le implicazioni morali e politiche dei due bombardamento atomici; ci consegna il quadro della città devastata, innalza un monumento alla memoria. 

Malgrado il successo raggiunto, Ōe è uno scrittore poco tradotto all'estero e quindi molte delle sue numerose opere rimangono precluse al pubblico non giapponese.

Passiamo ad alcune sue opere.

LA VERGINE ETERNA

Ed. Garzanti
Narratori moderni
trad. di g. Coci
482 pp
18.60 euro
2011
Trama

Uno scrittore e la sua musa.
Un segreto nascosto in una cupa foresta.
Una struggente storia di redenzione e nostalgia.

La pioggia cessa e il cielo diventa sereno all'improvviso, mentre qualche goccia continua a cadere. L'erba di un verde sfolgorante accarezza i piedi nudi di una bellissima fanciulla dai lunghi e lucidi capelli neri. Fin dalla sua prima giovinezza Kenzaburō Ōe è rimasto incantato dalla scena di questo film. Ma quello che più l'ha folgorato è stata lei, Sakura, attrice al suo debutto di fronte alla macchina da presa. La ragazza è poi diventata una stella del cinema hollywoodiano, specializzata nel ruolo di bellezza orientale, acclamata e adorata da registi e produttori famosi. Molti anni sono passati. Le proteste politiche degli anni Settanta a favore dei diritti dell'uomo stanno infiammando le piazze e le aule universitarie giapponesi. Sakura è ormai un'affermata artista internazionale, sposata a un professore di letteratura americano. Ma il Giappone e le cupe foreste dello Shikoku le sono rimaste nell'anima, insieme al desiderio di celebrarle in un film che la veda insieme protagonista e produttrice. Grande è la sorpresa di Kenzaburō Ōe nell'apprendere che è proprio lui, scrittore emergente, che la donna vuole come sceneggiatore della pellicola, ispirata a un famoso romanzo di Heinrich von Kleist. Un impegno prestigioso e lusinghiero, ma che diventa invece una discesa agli inferi per tutti coloro che vi lavorano. Prima fra tutte Sakura, che tra gli alberi della foresta è costretta a fronteggiare i fantasmi del suo passato. Un passato misterioso e buio, che anche lei credeva di aver dimenticato, ma che affonda le radici proprio in quel lontano giorno di primavera, mentre il suo cuore fremeva dall'emozione per il primo ciak della sua vita.

Kenzaburō Ōe, premio Nobel per la letteratura, ci regala, con questa sua ultima fatica, una piccola perla.
La vergine eterna è un romanzo di fronte al quale non ci si può che inchinare per la sublime maestria e la profonda commozione che esalano da ogni sua pagina.


Ed. Garzanti
Gli elefanti Narrativa
Trad. di N. Spadavecchia
208 pp
9.81 euro
2000
INSEGNACI A SUPERARE LA NOSTRA PAZZIA

Trama

Insegnaci a superare la nostra pazzia raccoglie quattro romanzi brevi con venature autobiografiche di Kenzaburō Ōe, unanimemente considerato uno dei massimi scrittori giapponesi del secolo.
Nel Giorno in cui lui mi asciugherà le lacrime un uomo alla vigilia della morte rievoca la propria infanzia e il dramma che divise la sua famiglia nel 1945: il padre era un convinto sostenitore dell'autorità imperiale, la madre era invece figlia di un discusso personaggio, accusato di lesa maestà. L'animale di allevamento, ambientato durante la Seconda guerra mondiale e vissuto attraverso lo sguardo di un bambino, descrive la cattura di un soldato americano, un nero, e l'evoluzione del suo rapporto con gli abitanti del villaggio che lo ospita. Il testo che dà il titolo alla raccolta ripercorre gli sforzi di un padre per entrare in contatto con il figlio mentalmente menomato.
Aghwee il mostro celeste è infine una ironica e fantascientifica variazione sul rapporto tra realtà e allucinazione.
Kenzaburō Ōe affronta nella maniera più diretta, lucida e incisiva temi come la follia, la crudeltà dell'uomo sull'uomo, l'angoscia di fronte a una realtà invivibile e inaccettabile. 
Utilizzando un'ampia gamma stilistica, che va dal grottesco al favolistico al realistico, riesce a dar corpo alle proprie ossessioni con violenza espressionistica, in un serrato confronto con i propri fantasmi e i propri tormenti, costruendo racconti dove nulla è scontato e la scrittura procede per scatti e continue sorprese. 
Narratore spietato - anche se dotato di un puntuale umorismo - Kenzaburō Ōe sfida e mette alla prova la sensibilità e i nervi del lettore, fino al limite della sopportabilità.

Ed. Garzanti
Nuova biblioteca
Trad. di G. Coci
938 pp
23 euro
2006
IL SALTO MORTALE
Trama

La forza della fede e i pericoli del fanatismo, i misteri della spiritualità e dell'arte, la libertà come valore fondante e salvifico: sono questi i temi che Kenzaburo O¯ e affronta nel Salto mortale, l'opera che ha segnato il suo ritorno al romanzo dopo il Premio Nobel per la letteratura nel 1994.
In una Tokyo caotica e disumana, una setta predica l'imminente fine del mondo: la governano un medium che sostiene di parlare con la divinità e il suo assistente spirituale, unico interprete delle sue parole. Intorno a questa comunità religiosa ruotano i tre protagonisti del romanzo: la danzatrice, donna misteriosa e vulnerabile che ha deciso di legare il suo destino alla setta; il giovane Ikuo, inguaribile idealista che vorrebbe purificare il mondo corrotto dall'egoismo e dalla follia; il professor Kizu, gravemente malato, deluso dalla vita e in cerca di un contatto con un'altra dimensione.
Da grande maestro della letteratura mondiale, O¯ e affronta le ossessioni del nostro tempo: la ricerca di Dio e il terrorismo, il sesso e la creatività, il futuro del pianeta. In un romanzo potente e perfetto, scava nel cuore oscuro della società contemporanea. Soppesa l'angoscia della morte e il nostro bisogno di consolazione, rifiutando le scorciatoie di un vitalismo nevrotico. Affonda fino al caos e all'orrore, perché sa che solo oltre l'angoscia è possibile ritrovare una speranza, frutto insieme di immaginazione e di conoscenza.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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