Il libro al quale daremo un'occhiata al "dietro le pagine" è un romanzo di Jonathan Coe.
LO SPECCHIO DEI DESIDERI
Ed. Feltrinelli 12 euro 96 pp |
Una storia sul passaggio dai mondi di sogno, rifugi dell’infanzia, ai sogni del mondo, che si possono realizzare unendo le forze di tutti.
Una parabola politica per ragazzi, una fiaba contemporanea per adulti, un romanzo di “trasformazione”.
Trama
Trama
Un giorno la piccola Claire, sottraendosi ai genitori litigiosi, si rifugia nella discarica dietro casa, dove trova uno specchietto rotto dal quale si sente stranamente attratta.
È un brutto pezzo di vetro tagliente, ma ha il magico potere di trasformare anche la più squallida realtà in un mondo fiabesco: il cielo bigio nel riflesso diventa azzurro paradiso e la casa di Claire, una modesta villetta di periferia, si trasforma in un castello turrito sormontato da fantastiche conchiglie.
Intanto il tempo passa e Claire cresce, sempre accompagnata dal suo specchio magico, in cui può vedere il proprio viso senza l’acne dell’adolescenza, e il padre che abbraccia teneramente la madre al pub. Ma nella realtà il padre sta flirtando con la sua nuova fidanzata, per la quale abbandonerà la famiglia, e il ragazzo di cui Claire è innamorata sta con la sua peggiore nemica.
Quello specchio crea solo illusioni e Claire, arrabbiata, sta quasi per buttarlo, quando interviene Peter, un ex compagno delle medie.
Ma quando lui la invita a uscire una sera e le dà appuntamento alla discarica, Claire rimane sbigottita: anche Peter ha trovato un pezzo di specchio rotto, che in realtà è il tassello di un puzzle più ampio.
Sito Autore: http://www.jonathancoewriter.com/
Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.
La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".
Nell'estate del 1983, a un passo dalla laurea a Cambridge e prima di iniziare il dottorato di ricerca presso Warwick, l'Autore trascorse gran parte dell'estate a scrivere un romanzo per bambini chiamato Fragment of a glass. Non era un pezzo molto originale: in effetti era, per la maggior parte, una pallida imitazione della serie di Narnia di CS Lewis. Quattro bambini che soggiornano in casa dei nonni durante le vacanze estive e trovavano una loro strada in un mondo parallelo vivendo tante fantastiche avventure.
Diverso tempo dopo, ha tirato fuori il manoscritto per vedere se era adatto da leggere ad alta voce ai suoi figli. Anche se ha constatato che non funzionava per quello scopo, nel suo complesso, in esso c'erano però cose che gli piacevano.
Nonostante fosse un libro breve, a Coe è piaciuto il modo in cui i ragazzini sono cresciuti, nel corso della storia, e su come, quando si è grandi, si guardi indietro con un po' di tristezza all'infanzia.
L'altra cosa che gli piaceva era il fulcro narrativo che ruotava attorno al ritrovamento, da parte dei bambini, di un frammento di specchio rotto, che riflette un mondo diverso da quello in cui essi vivono.
Quando scrisse quel racconto, l'idea era partire dallo specchio come metafora per l'immaginazione del bambino.
E così decise di salvare questi due aspetti del libro originale e intrecciarli in una storia più compatta e breve.
Fin dall'inizio, sapeva di volere un libro illustrato, e in poco tempo ha trovato l'artista perfetto come collaboratore: durante una visita a Napoli ha discusso il progetto con la sua amica Chiara Coccorese, e le ha subito offerto di lavorare con lui sulla storia.
E' stata una vera collaborazione, nel senso che ha disegnato alcune delle sue immagini anche prima che Coe scrivesse una data sezione del testo, e così lui stesso ha preso ispirazione per quelle parti della storia direttamente dai suoi disegni.
Dal momento che racconta la storia di una ragazzina che lentamente comincia a rendersi conto che il mondo è un luogo imperfetto, e si chiede cosa può fare per renderlo migliore, Coe pensa che The Broken Mirror sia uno dei suoi libri più "politici", anche se è scritto sotto forma di una favola.
Il suo editore italiano gli ha detto che quello che gli piaceva era il 'ottimismo gentile' presente in esso.
L'autore ha dichiarato che forse in alcune parti è anche fin troppo "dolce"..., ma dopotutto non fa male essere ottimisti ogni tanto.
Sito Autore: http://www.jonathancoewriter.com/
Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.
La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".
di Chiara Coccorese |
Diverso tempo dopo, ha tirato fuori il manoscritto per vedere se era adatto da leggere ad alta voce ai suoi figli. Anche se ha constatato che non funzionava per quello scopo, nel suo complesso, in esso c'erano però cose che gli piacevano.
Nonostante fosse un libro breve, a Coe è piaciuto il modo in cui i ragazzini sono cresciuti, nel corso della storia, e su come, quando si è grandi, si guardi indietro con un po' di tristezza all'infanzia.
L'altra cosa che gli piaceva era il fulcro narrativo che ruotava attorno al ritrovamento, da parte dei bambini, di un frammento di specchio rotto, che riflette un mondo diverso da quello in cui essi vivono.
Quando scrisse quel racconto, l'idea era partire dallo specchio come metafora per l'immaginazione del bambino.
E così decise di salvare questi due aspetti del libro originale e intrecciarli in una storia più compatta e breve.
Fin dall'inizio, sapeva di volere un libro illustrato, e in poco tempo ha trovato l'artista perfetto come collaboratore: durante una visita a Napoli ha discusso il progetto con la sua amica Chiara Coccorese, e le ha subito offerto di lavorare con lui sulla storia.
E' stata una vera collaborazione, nel senso che ha disegnato alcune delle sue immagini anche prima che Coe scrivesse una data sezione del testo, e così lui stesso ha preso ispirazione per quelle parti della storia direttamente dai suoi disegni.
coccorese |
Il suo editore italiano gli ha detto che quello che gli piaceva era il 'ottimismo gentile' presente in esso.
L'autore ha dichiarato che forse in alcune parti è anche fin troppo "dolce"..., ma dopotutto non fa male essere ottimisti ogni tanto.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz