Il libro orientaleggiante di oggi è la scottante autobiografia dei terribili giorni vissuti da Rithy Panh, sopravvissuto al genocidio della popolazione cambogiana ad opera di Pol Pot.
L'ELIMINAZIONE
di Rithy Panh
Ed. Feltrinelli Trad. S. Ballestra 208 pp 16 euro 2014 |
Due uomini a confronto. Rithy Panh, regista scampato al genocidio dei Khmer rossi, e il boia Duch, pezzo grosso del regime di Pol Pot, capo del centro di tortura e sterminio S21. Partendo dal suo lavoro di documentarista impegnato a cercare la verità e conservare la memoria, Rithy Panh racconta questo incontro allo scrittore Christophe Bataille, coautore del libro.
Figlio di un funzionario del ministero dell’Educazione del vecchio regime, dunque “popolo nuovo” (da rieducare e perseguitare) secondo la sinistra denominazione della Kampuchea democratica, Rithy Panh ha vissuto la deportazione, la malattia, gli stenti.
Nel giro di pochi mesi ha visto morire di fame suo padre, i suoi nipotini, e poi, man mano, tutta la sua famiglia, sterminata silenziosamente insieme a milioni di altri cambogiani.
Il racconto della sua infanzia, della sua preadolescenza, è la materia di questo libro straordinario e prezioso per il valore di testimonianza, che lo pone al livello delle opere di Primo Levi e Claude Lanzmann, e per lo stile, ormai riconosciuto anche grazie ai premi ricevuti come cineasta a Cannes.
Stile asciutto ed emozionante, rigoroso come il suo manifesto poetico: “Grazie al cinema, la verità salta fuori: il montaggio sconfigge la menzogna”. Menzogna sempre in agguato fra negazionismi, complicità (è notizia di questi giorni la morte di Ieng Sary, in attesa di giudizio, quindi impunito), errori e imbarazzi dell’Occidente. L’eliminazioneè dunque un libro di storia, è un libro di formazione, è un libro di indagine sull’uomo torturatore e sull’uomo sopravvissuto, ed è anche un libro di “avventura”.
L’avventura di un ragazzino che ce la fa e che racconta, dolorosamente ma senza risparmiarsi: è nostro dovere ascoltarlo e imparare.
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L'autore.
Rithy Panh nasce nel 1964 a Phnom Penh, in Cambogia. Dal 1975 è prigioniero nei campi di riabilitazione dei khmer rossi. Nel 1979, appena quindicenne, riesce a fuggire in Thailandia. L’anno successivo si trasferisce a Parigi. Nel 1985 si iscrive all’Institut des hautes études cinématographiques (Idhec) e firma il suo primo documentario nel 1989, Site II. Da allora Rithy Panh non ha smesso di lavorare contro l’amnesia del suo paese mostrando la tragedia cambogiana e le sue conseguenze – tra il 1975 e il 1978 il regime di Pol Pot ha fatto più di due milioni di morti. Tra i suoi documentari si ricordano S21, La macchina di morte dei Khmer rossi (Feltrinelli “Real Cinema”, 2007) e The missing Picture, con il quale ha vinto il premio della sezione “Un Certain Regard” al festival di Cannes nel 2013. L’eliminazione (con Christophe Bataille; Feltrinelli, 2014) è stato pubblicato in Francia da Grasset e può essere considerato l’autobiografia di Rithy Panh. Il libro ha ottenuto in Francia il Gran Prix des Lectrices d’Elle, il Grand Prix Joseph Kessel, il Grand Prix sgdl de l’Essai, il Prix Essai France Télévision e il Prix Aujourd’hui, Prix “Livre et droits de l’Homme”. Attualmente è professore a La Femis di Parigi.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz