Pochi settimane fa ho letto e recensito qui sul blog il racconto "La piccola Parigi" di Alessandro Tonoli, di cui oggi vi propongo un'altra opera letteraria:
QUEL CHE RIMANE INCASTRATO NEL VENTO
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Per questo si recherà a Bajardo, antica cittadina Ligure, dove scoprirà la presenza di un vento, un vento che la gente del paese dice possa raccontare, e far vivere, delle storie uniche.
Cecil non ha però più il cuore per credere in tutto questo, e le sembrerà solo uno dei tanti racconti assurdi di un paese vecchio e dimenticato. Ma lentamente con l’amicizia di Emile, un attore in preda ad uno strano concetto di dissolvenza, sembra iniziare a cambiare qualcosa.
Una storia la sta cercando per tentare di sconfiggere quel dramma nascosto nel suo passato. Una storia che possa tornare a farle credere nell’incanto di tutte le storie, e farle ritrovare, forse, quella che era nata per vivere.
– Siamo anime in cerca di un sogno, incastrato a sua volta nel vento.
– Siamo anime in cerca di un sogno, incastrato a sua volta nel vento.
Passiamo a un romance storico ambientato nell'età Vittoriana.
Janie - Macaron e una tazza di tè è il primo di una serie in cui racconto la vita di quattro amiche.
La particolarità di questa collana è che non solo i romanzi sono concatenati tra loro, ma si svolgono nello stesso lasso di tempo dando origine a degli intrecci di trama tra l’uno e l’altro romanzo.
Janie – Macaron e una tazza di tè vol. 1
di Giulia Masini
Inghilterra 1865.
Formato: ebook e cartaceo
Autopubblicato
Editing: Antonella Monterisi
Data di pubblicazione: Luglio 2018
Pagine: 242 cartaceo
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Come se tutto ciò non bastasse, la famiglia Carter si dimostra ben diversa dagli aristocratici a cui lei è abituata. S
ono chiassosi, trattano la servitù come parte della famiglia, non sanno cosa sia la discrezione e si prendono confidenze inopportune che la ragazza non riesce a tollerare. Inoltre, l’impatto con i figli del conte non è dei più rosei: Sophia, la maggiore, nutre nei confronti di Janie una profonda avversione; la minore, Anika, la considera già una sorella, e la sua presenza si rivela asfissiante.
Ma è con l’unico figlio maschio del conte che Janie ha lo scontro peggiore. Reed Carter è sfacciato, dispettoso e non ha idea di cosa sia il senso del pudore. Inoltre, la irrita di continuo con atteggiamenti provocatori.
Possono due anime così diverse trovare un punto d’incontro? E se il destino allungasse un piede per far loro uno sgambetto?
L'autrice.
Giulia Masini nasce a Lucca nel 1973. La sua passione per la scrittura inizia quando è poco più di una ragazzina con la scrittura di alcuni racconti che custodisce gelosamente fino a quando le viene voglia di riprenderne in mano alcuni per svilupparli in modo più articolato. Nel 1997 nasce il suo primo romanzo: L’Orlando Blu, che pubblica in formato e-book nel luglio del 2015 con StreetLib SelfPublishing e nel dicembre del 2015 in esclusiva su Amazon. Segue poi il secondo romanzo “Il Sigillo dei Kerrey”, storico ambientato nell’Irlanda della seconda metà dell’800. Nell’aprile del 2016 pubblica “Come Acqua e Cielo”, primo romanzo contemporaneo dedicato ai più giovani. Nel Giugno 2016, in esclusiva su Amazon, pubblica un altro storico “Maybelle Tentazione Proibita”. Nel luglio del 2018 pubblica Janie - Macaron e una tazza di tè vol. 1.
Estratto
La terza ed ultima segnalazione di oggi riguarda un romanzo è ambientato a Pavia, nell'ambiente universitario, che ruota attorno alle incognite e alle difficoltà della crescita di un giovane. Quattro storie, legate fra loro da un filo conduttore, il rapporto umano.
Janie fece appena in tempo a girarsi supina, poi Reed le piombò addosso. Il fiato le uscì dai polmoni con un lungo gemito strozzato; subito dopo, un fragoroso colpo fece vibrare la recinzione e si ritrovò stretta tra le braccia di Reed. Avrebbe dovuto avere paura, in fondo se il toro fosse riuscito a rompere la staccionata la protezione che le stava offrendo il giovane non sarebbe servita a molto. E invece, per quanto assurdo potesse sembrare, si sentiva al sicuro; come se fra le braccia di Reed niente e nessuno potesse farle alcun male. Doveva essere veramente sconvolta per fare simili ragionamenti. Ma allora come mai, nonostante il toro si fosse calmato, ancora non aveva fatto niente per mettere fine a quell’inappropriato contatto fisico? – Potresti toglierti? – s’impose di dire. La voce le uscì debole e strozzata dal peso che la opprimeva.Lui la liberò dalla sua stretta e si sollevò sui gomiti per guardarla. Per un attimo Janie ebbe l’impressione di leggere nei suoi occhi qualcosa molto simile alla sorpresa. Non ebbe il tempo di pensarci più di tanto perché il toro tornò a colpire il recinto. Questa volta Reed non la strinse, ma si limitò a voltarsi verso l’animale e per un inspiegabile motivo Janie ne fu delusa.– Posso sapere cosa ci facevi nel recinto di Honey? – chiese lui tornando a rivolgerle attenzione. Subito dopo si mosse con il chiaro intendo di liberarla dal suo peso, ma non lo fece. Invece abbassò gli occhi per guardare un punto non ben definito al proprio fianco. Janie si rese conto che lo stava trattenendo per la camicia solo in quel momento. Chiedendosi come le fosse venuto in mente di fare una cosa del genere, mollò la presa. Poi lo fissò, ma un attimo dopo si rese conto di non riuscire a guardarlo negli occhi e abbassò le palpebre. – Stai bene, Janie? Era preoccupazione, quella che aveva appena sentito nella sua voce? Beh, aveva chiuso gli occhi e non gli stava rispondendo, al posto suo si sarebbe preoccupata anche lei. Così tornò a guardarlo e cercò di comportarsi come sempre. – Come faccio a saperlo se continui a schiacciarmi a terra in questo modo? E poi, chi diamine è Honey?Reed si spostò da un lato scatenando in lei un fastidioso senso d’abbandono. – Il nostro simpatico amico – rispose ammiccando verso l’enorme bovino che adesso stava brucando erba poco lontano da loro.– Honey? – Janie sarebbe voluta rimanere seria, lo avrebbe voluto davvero, ma non riuscì a fare a meno di pensare che un toro come quello non poteva chiamarsi Honey. Forse Maciste, Rabbia, Belzebù, ma “miele”… Senza riuscire a impedirselo, scoppiò a ridere come una sciocca. E più tentava di smettere, più rideva. – Hai picchiato la testa, per caso? – le chiese lui, con aria sconcertata. L’idea che Reed pensasse che fosse in qualche modo impazzita la fece ridere ancora di più. – Sto bene – riuscì a dire tra una risata e l’altra.A un tratto il giovane si chinò su di lei e la fissò dritto negli occhi; tra i loro volti solo pochi centimetri. Janie sentì il sorriso spegnersi lentamente e si ritrovò a chiedersi se erano sempre stati così azzurri, i suoi occhi. Sembrava serio e concentrato, diverso… e per un momento desiderò che la baciasse. Che idea assurda! Lei baciare lord Buzzurro? Doveva aver picchiato la testa molto forte.
La terza ed ultima segnalazione di oggi riguarda un romanzo è ambientato a Pavia, nell'ambiente universitario, che ruota attorno alle incognite e alle difficoltà della crescita di un giovane. Quattro storie, legate fra loro da un filo conduttore, il rapporto umano.
E ALLA FINE C'E' LA VITA
di Davide Rossi
Apollo Ed. 9 euro |
Di seguito la lettura effettuata da Valter Zanardi dell'introduzione del romanzo:
https://www.youtube.com/watch?v=F5c8jDWHuOY&t=24s
“Marika è ben vestita, elegante, pronta per andare alla festa. Si profuma mentre si guarda allo specchio in bagno. Controlla che il vestito sia a posto un'ultima volta ed esce dalla stanza. Va al computer e scrive su Facebook: “Stasera grande serata”. Va sulla pagina del suo ex ragazzo e trova delle foto di lui con Agnese. Scuote la testa, incredula, e chiude furiosamente il computer. Il cellulare sul comodino vibra. Lo prende e risponde…”
L’autore:
Davide Rossi è nato il 18 gennaio 1985 ed è cresciuto in un piccolo paese della provincia di Pavia, Sant’Angelo Lomellina. Nonostante gli studi di natura prettamente scientifica, continua a coltivare due grandi passioni che lo accompagnano fin dalla tenera età: il cinema e la scrittura. La stesura di varie sceneggiature rappresenta dunque un’evoluzione naturale e una di queste, scritta a sei mani, risulta nel film “Benvenuti a casa Verdi” del 2013 (Muccapazza film). Parallelamente all’esperienza cinematografica inizia una fase di sperimentazione che l’ha portato a partecipare a diversi concorsi letterari con racconti brevi, poesie e saggi. "E alla fine c'è la vita" nasce in seguito, e dall’unione, di tutti questi percorsi.
https://www.youtube.com/watch?v=F5c8jDWHuOY&t=24s
L’autore:
Davide Rossi è nato il 18 gennaio 1985 ed è cresciuto in un piccolo paese della provincia di Pavia, Sant’Angelo Lomellina. Nonostante gli studi di natura prettamente scientifica, continua a coltivare due grandi passioni che lo accompagnano fin dalla tenera età: il cinema e la scrittura. La stesura di varie sceneggiature rappresenta dunque un’evoluzione naturale e una di queste, scritta a sei mani, risulta nel film “Benvenuti a casa Verdi” del 2013 (Muccapazza film). Parallelamente all’esperienza cinematografica inizia una fase di sperimentazione che l’ha portato a partecipare a diversi concorsi letterari con racconti brevi, poesie e saggi. "E alla fine c'è la vita" nasce in seguito, e dall’unione, di tutti questi percorsi.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz