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domenica 20 dicembre 2015
Blog ufficialmente in ferie natalizie
Cari lettori e amici, vi comunico che dal 20 dicembre al 9 gennaio sarò in vacanza, quindi non so se riuscirò a mettermi al pc per preparare post di anteprime, recensioni e quant'altro.
Ho cercato di programmare qualche articolo per questo periodo, così da non lasciare il blog desolato e vuoto ^_^
Se mi vedete poco attiva è semplicemente perchè sono impossibilitata a scrivere.
Intanto vi auguro buone letture e buone vacanze!!
A presto!
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varie
venerdì 18 dicembre 2015
Recensione: RAGAZZI DI VITA di Pier Paolo Pasolini
Leggere Pasolini è come essere esposti a qualche deciso schiaffone sulla faccia, che ti spinge a spogliarti di moralismi, buonismo, "mentalità borghese" per farti entrare di forza in un microuniverso (diciamo pure "un buco nero") poco piacevole, forse lontano dal tuo qui e ora ma non per questo meno reale e degno di attenzione.
RAGAZZI DI VITA
di Pier Paolo Pasolini
. |
Alternano una violenza gratuita a una generosità patetica: Riccetto salva una rondine che stava per annegare ma non potrà far nulla dinanzi al piccolo Genesio trascinato via dalla corrente dell'Aniene; Agnolo e Oberdan assistono Marcello agonizzante, rimasto travolto dal crollo della sua scuola.
La Roma monumentale e quella della speculazione edilizia è lo spazio contraddittorio in cui avviene questa sorta di rito iniziatico di una giornata dei «ragazzi di vita».
Siamo a Roma, nell'immediato dopoguerra e facciamo subito la conoscenza di un gruppo di ragazzetti - Marcello, Riccetto, Agnolo... - che bighellonano tutto il giorno e se la spassano, tra bravate e tuffi al mare.
Quello di Pasolini non è propriamente un quadro edificante, eppure leggiamo le sventurate avventure di questi tipacci e ci sentiamo indecisi e a metà strada tra la disapprovazione per delle vite allo sbando, e la pietà, la tristezza perchè il corso che quelle vite così giovani stanno prendendo/hanno preso, è da attribuire allo sporco, allo squallore, alla miseria, allo sfacelo morale e sociale (e non solo, se pensiamo alle case che crollano sulle persone) che li circonda, prima che a loro personali scelte.
Ho letto ogni pagina con un bel po' di costernazione, ad esempio nel constatare come certi "dispetti" tra ragazzi possano risultare pericolosi e malvagi, senza che chi li fa si senta minimamente in colpa.
Ho letto di madri adirate fino all'estremo, da risultare delle belve indemoniate verso i propri figli, stanche di averli intorno, di dover dare un boccone di pane secco e nero a questi stessi figli scavezzacollo e perdigiorno, che si riducono solo a bocche da sfamare.
Ho letto di figli altrettanto arrabbiati ed esasperati dalle botte dei padri ubriachi e dalle continue lamentele delle madri..., tanto da inveire con furia contro di loro per farle azzittire; ragazzi che preferiscono starsene fuori a perdere tempo tutto il dì, pur di star lontani dalle mura crepate di una casa che di calore famigliare ne ha davvero poco.
Ho letto di come questi ragazzi di vita siano sì volgari, disgraziati, strafottenti, ladri, sporchi e brutti, che si vendano a far cose che non dovrebbero (con adulti privi di moralità), ma come altresì non smettano di essere dei miserabili vestiti di stracci, che si ammalano e muoiono totalmente soli, senza nessuno ad aiutarli, senza che qualcuno abbia cercato di tirar fuori quel po' di bene che di certo possiedono e che forse emergerebbe se una brutta sorte non piombasse loro addosso.
Un romanzo molto realistico, duro e spietato nel linguaggio, nelle scene descritte, che mostra senza veli e senza mezzi termini, senza addolcire nulla, senza ipocrisie e perbenismi, senza giudizi, la vita della gente povera in certi sobborghi di Roma, nell'immediato dopoguerra.
Un Pasolini diretto, che non si preoccupa di eventuali e probabili critiche e censure (che ha avuto infatti), che ci presenta un ritratto fin troppo onesto della vita quotidiana di ragazzacci senza gloria e senza sogni, che ogni giorno dovevano vedere come fare per raccattare qualcosa da mangiare o trovare un giaciglio su cui riposare; ragazzacci sboccati, che si rubano qualche soldo a vicenda, che commettono atti delinquenziali più o meno gravi sperando ovviamente di farla franca, e ridendoci anche su...
Pasolini ci racconta una Roma tutt'altro che invitante, non c'è nulla che ci restituisca il fascino della città eterna, perchè il giro che ci fa fare per le strade dei quartieracci romani è caratterizzato dalla bruttezza, dallo sporco, dalla volgarità, dalla povertà estrema, e tutto questo permea cose e persone: le case (ciò che ne resta) che stanno lì lì per venir giù, le vie puzzolenti e desolate, i bambini sciatti e magrolini, i ragazzi neri e con i panni lordi, le donne coi capelli unti, sgradevoli nel volto e negli atteggiamenti, gli adulti laidi e viscidi o ubriaconi e poveracci, le prostitute grasse e sudicie.
E tutto questo culmina nel linguaggio e nello stile immediati, veraci, pittoreschi, nell'uso abbondantissimo del romano (c'è il glossario dei termini romani a fine libro per chi non fosse avvezzo), che non ti permette di estraniarti dalla lettura ma pretende che tu lettore ne sia immerso totalmente, quasi sentendoti addosso tutta la negatività presente nella storia narrata.
Ammetto che certe volte il dialetto romano mi ha un po' distratta nella lettura ma allo stesso tempo ha reso tutto inevitabilmente più vero e spontaneo.
Consiglio la lettura di questo Pasolini a chi non cerca eroi belli, muscolosi e vincitori, donne sexy o innocenti, ambientazioni amene, intrecci ricchi di buoni sentimenti..., ma a chi non si tira indietro dall'infilarsi per qualche ora in un piccolo mondo che di magico non ha niente, in quanto popolato da persone non attraenti, bensì da un nugolo di perdenti che devono fare i conti con una sorte tutt'altro che buona e con una vita che sembra aver ben poco di bello da riservare loro.
Non cercate per forza una redenzione dei "cattivi", leggendo Pasolini.
Non cercate per forza il buono e il bello tra le sue righe.
Ci sono altri autori che possono darvi ciò.
Pasolini vi porta da tutt'altra parte. Sta a voi decidere se "sporcarvi le mani" o meno.
Siamo a Roma, nell'immediato dopoguerra e facciamo subito la conoscenza di un gruppo di ragazzetti - Marcello, Riccetto, Agnolo... - che bighellonano tutto il giorno e se la spassano, tra bravate e tuffi al mare.
Siamo alla presenza - come il titolo stesso del libro indica - di ragazzi di strada, che non dicono una parola in italiano e che tra loro si chiamano con appellativi tutt'altro che gentili, adulti in miniatura, che sembrano già vissuti e con chissà quali esperienze sulle magre spalle, privi di delicatezza e sentimento, salvo poi impietosirsi di fronte ad una rondine che rischia di annegare.
Sono ragazzi poveri, che spesso spendono quel po' che hanno per "divertirsi" con intrattenimenti più adatti ad adulti che a ragazzetti, e sono anche sfortunati, se pensiamo a Marcello e al crollo della scuola che ha avuto conseguenze tragiche per lui.
Il personaggio sempre presente e che fa un po' da filo conduttore alla storia è Riccetto, del quale seguiamo una sorta di "evoluzione" negli anni, anche se non necessariamente tutta positiva.
E così vediamo il Riccetto bimbo in procinto di fare la Comunione; Riccetto cresciuto che insieme all'amico Caciotta va in giro a cercare di fare "affari" per rimediare qualche soldo: rubare e poi rivendere oggetti, fregare la gente con furtarelli sulle circolari, dispetti e spintoni ai poveri passanti e tentativi di rimediare pasti gratis alla mensa dei poveri.
E poi ci sono compagni che fregano te, come Amerigo, un tipaccio prepotente e sfruttatore, cui Riccetto presta malvolentieri qualche soldo per giocare in una bisca clandestina.
Insomma, ragazzi senza uno scopo nella vita, senza una meta durante il giorno, incredibilmente soli, senza nulla nello stomaco, che non vogliono tornare a casa perchè sanno di non trovare cibo o amore ma solo botte e rimproveri.
Sono degli sguaiati, strafottenti, dispettosi, che ridono per un nonnulla, si prendono a male parole per divertimento, picchiano e danno fastidio ai coetanei più "fessacchiotti", pensano solo a rubacchiare, a fare i bagni nel fiume, a vedere se trovano qualche femmina con cui intrattenersi...
Eppure a me fanno molta tristezza più che rabbia o fastidio, perchè alla fine di ogni giornata, di ogni scorribanda, si ritrovano senza neanche quella "mezza piotta che avevano in saccoccia la mattina" e, soprattutto, terribilmente soli, sporchi e con la pancia più vuota che mai.
Ho letto ogni pagina con un bel po' di costernazione, ad esempio nel constatare come certi "dispetti" tra ragazzi possano risultare pericolosi e malvagi, senza che chi li fa si senta minimamente in colpa.
Ho letto anche, viceversa, la paura provata da chi ha ha commesso certe bravate incoscientemente - forse prima ancora che con vera cattiveria - al pensiero delle possibili conseguenze drammatiche, che non si sanno affrontare, nonostante i ragazzi facciano tanto i duri e i grandi.
Ho letto di figli altrettanto arrabbiati ed esasperati dalle botte dei padri ubriachi e dalle continue lamentele delle madri..., tanto da inveire con furia contro di loro per farle azzittire; ragazzi che preferiscono starsene fuori a perdere tempo tutto il dì, pur di star lontani dalle mura crepate di una casa che di calore famigliare ne ha davvero poco.
Ho letto di come questi ragazzi di vita siano sì volgari, disgraziati, strafottenti, ladri, sporchi e brutti, che si vendano a far cose che non dovrebbero (con adulti privi di moralità), ma come altresì non smettano di essere dei miserabili vestiti di stracci, che si ammalano e muoiono totalmente soli, senza nessuno ad aiutarli, senza che qualcuno abbia cercato di tirar fuori quel po' di bene che di certo possiedono e che forse emergerebbe se una brutta sorte non piombasse loro addosso.
Un romanzo molto realistico, duro e spietato nel linguaggio, nelle scene descritte, che mostra senza veli e senza mezzi termini, senza addolcire nulla, senza ipocrisie e perbenismi, senza giudizi, la vita della gente povera in certi sobborghi di Roma, nell'immediato dopoguerra.
Un Pasolini diretto, che non si preoccupa di eventuali e probabili critiche e censure (che ha avuto infatti), che ci presenta un ritratto fin troppo onesto della vita quotidiana di ragazzacci senza gloria e senza sogni, che ogni giorno dovevano vedere come fare per raccattare qualcosa da mangiare o trovare un giaciglio su cui riposare; ragazzacci sboccati, che si rubano qualche soldo a vicenda, che commettono atti delinquenziali più o meno gravi sperando ovviamente di farla franca, e ridendoci anche su...
Pasolini ci racconta una Roma tutt'altro che invitante, non c'è nulla che ci restituisca il fascino della città eterna, perchè il giro che ci fa fare per le strade dei quartieracci romani è caratterizzato dalla bruttezza, dallo sporco, dalla volgarità, dalla povertà estrema, e tutto questo permea cose e persone: le case (ciò che ne resta) che stanno lì lì per venir giù, le vie puzzolenti e desolate, i bambini sciatti e magrolini, i ragazzi neri e con i panni lordi, le donne coi capelli unti, sgradevoli nel volto e negli atteggiamenti, gli adulti laidi e viscidi o ubriaconi e poveracci, le prostitute grasse e sudicie.
E tutto questo culmina nel linguaggio e nello stile immediati, veraci, pittoreschi, nell'uso abbondantissimo del romano (c'è il glossario dei termini romani a fine libro per chi non fosse avvezzo), che non ti permette di estraniarti dalla lettura ma pretende che tu lettore ne sia immerso totalmente, quasi sentendoti addosso tutta la negatività presente nella storia narrata.
Ammetto che certe volte il dialetto romano mi ha un po' distratta nella lettura ma allo stesso tempo ha reso tutto inevitabilmente più vero e spontaneo.
Consiglio la lettura di questo Pasolini a chi non cerca eroi belli, muscolosi e vincitori, donne sexy o innocenti, ambientazioni amene, intrecci ricchi di buoni sentimenti..., ma a chi non si tira indietro dall'infilarsi per qualche ora in un piccolo mondo che di magico non ha niente, in quanto popolato da persone non attraenti, bensì da un nugolo di perdenti che devono fare i conti con una sorte tutt'altro che buona e con una vita che sembra aver ben poco di bello da riservare loro.
Non cercate per forza una redenzione dei "cattivi", leggendo Pasolini.
Non cercate per forza il buono e il bello tra le sue righe.
Ci sono altri autori che possono darvi ciò.
Pasolini vi porta da tutt'altra parte. Sta a voi decidere se "sporcarvi le mani" o meno.
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recensioni
LeggendOrientale: OGGETTI SMARRITI di Liu Zhenyunè
Nuova uscita per Metropoli d'Asia: un romanzo «poliziesco intricato e cupo... La rete di inganni, finzioni e tradimenti che Liu Zhenyun costruisce nel suo romanzo ambizioso e complesso dà origine a una descrizione mirabile del mondo della malavita» Publishers Weekly
OGGETTI SMARRITI
di Liu Zhenyunè
Ed. Metropoli d'Asia trad. P. Liberati 304 15 euro Novembre 2015 |
Trama
Il protagonista di questo pirotecnico romanzo si chiama Liu Yuejin, è emigrato a Pechino dalla provincia dello Henan, fa il cuoco nella mensa di un cantiere e cerca di raggranellare qualche soldo in più facendo la cresta sulla spesa.
Il protagonista di questo pirotecnico romanzo si chiama Liu Yuejin, è emigrato a Pechino dalla provincia dello Henan, fa il cuoco nella mensa di un cantiere e cerca di raggranellare qualche soldo in più facendo la cresta sulla spesa.
Il denaro non è mai abbastanza, anche perché Liu Yuejin deve mantenere il figlio, di cui ha voluto l’affidamento dopo che la moglie lo ha lasciato per mettersi con un suo ex compagno di scuola, commerciante di liquori contraffatti.
Quest’ultimo gli ha sottoscritto un pagherò di sessantamila yuan come risarcimento in cambio della moglie, cifra che Liu Yuejin dovrebbe poter incassare a breve e sulla quale conta per ricostruirsi una vita e conquistare Ma Manli, una stravagante parrucchiera di cui si è innamorato.
Purtroppo, uno scippatore gli ruba il marsupio, che contenevail certificato di divorzio e il pagherò, e Liu Yuejin, allo scopo di recuperarlo, chiede dapprima aiuto alla polizia ma, visto che nessuno gli dà retta, tramite un suo amico entra in contatto con l’ambiente della mala pechinese per decidere, alla fine, dicercare il ladro in autonomia.
Dopo mille peripezie lo individua, lo segue e assiste al suo furto in una villa. Lo blocca mentre scappa, sorpreso dai proprietari dell’abitazione, e quello si difende tirandogli dietro una borsetta che ha appena rubato. All’interno c’è una chiavetta USB che contiene dei filmati compromettenti su un giro di donne e tangenti che coinvolge personaggi influenti.
I ruoli si capovolgono e Liu Yuejin comincia a essere braccato da varie figure tra le quali Fratello Cao, capo di una potente banda di malavitosi; Faccia blu, che gli aveva rubato il marsupio e che ora rivuole la borsetta; due investigatori privati al soldo di committenti diversi, insomma una ridda di personaggi maggiori e minori intorno ai quali la storia si sviluppa seguendo un ritmo quasi frenetico, in un susseguirsi di colpi di scena e smascheramenti, di gag esilaranti e conseguenze drammatiche.
L'autore.
Liu Zhenyunè nato nel 1958 in una famiglia contadina di Yanjin, nella provincia dello Henan, nella Cina centrale, si è laureato alla Facoltà di Lettere dell’Università di Pechino dopo cinque anni di arruolamento nell’Esercito popolare di liberazione. Inizia a scrivere nel 1982 ed è lo scrittore cinese che riesce a trasmettere nel modo più efficace gli aspetti contrastanti della società moderna e della cultura metropolitana e rurale della Cina, con un grande umorismo e un sarcasmo tagliente. Riceve i primi riconoscimenti negli anni Novanta per i suoi racconti brevi,opere rappresentative del neorealismo cineseche narrano le vicende all’interno delle aziende statali e del sistema burocratico. Tra i romanzi più noti, si segnalano Telefono cellulare (da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Feng Xiaogang nel 2003), Io sono Liu Yuejin (che è il presente romanzo, tradotto in italiano con il titolo Oggetti smarriti e pubblicato originariamente nel 2007), Una parola ne vale diecimila (vincitore del Premio letterario Mao Dun nel 2009, il massimo riconoscimento cinese per il romanzo) e Non sono una Pan Jinlian (2012).
L'autore.
Liu Zhenyunè nato nel 1958 in una famiglia contadina di Yanjin, nella provincia dello Henan, nella Cina centrale, si è laureato alla Facoltà di Lettere dell’Università di Pechino dopo cinque anni di arruolamento nell’Esercito popolare di liberazione. Inizia a scrivere nel 1982 ed è lo scrittore cinese che riesce a trasmettere nel modo più efficace gli aspetti contrastanti della società moderna e della cultura metropolitana e rurale della Cina, con un grande umorismo e un sarcasmo tagliente. Riceve i primi riconoscimenti negli anni Novanta per i suoi racconti brevi,opere rappresentative del neorealismo cineseche narrano le vicende all’interno delle aziende statali e del sistema burocratico. Tra i romanzi più noti, si segnalano Telefono cellulare (da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Feng Xiaogang nel 2003), Io sono Liu Yuejin (che è il presente romanzo, tradotto in italiano con il titolo Oggetti smarriti e pubblicato originariamente nel 2007), Una parola ne vale diecimila (vincitore del Premio letterario Mao Dun nel 2009, il massimo riconoscimento cinese per il romanzo) e Non sono una Pan Jinlian (2012).
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giovedì 17 dicembre 2015
Anteprima e giveaway: «È così che si uccide», il romanzo di Mirko Zilahy in uscita il 4 gennaio 2016
Cari lettori, avete voglia di cimentarvi nei panni di un invstigatore e provare a vincere una copia in anteprima dell'attesissimo thriller «È così che si uccide», il romanzo di Mirko Zilahy in uscita il 4 gennaio 2016?
- Bene, andate anzitutto sulla Pagina Fb della C.E. Longanesi (il giveaway NON è qui sul mio blog ma è organizzato dalla Casa Editrice)
2. Condividi il video e commentalo con la tua ipotesi sul caso criminale a cui è legato indicando arma del delitto, luogo del delitto, vittima e assassino.
Hai tempo fino alle 12 di venerdì 18 dicembre.
Hai tempo fino alle 12 di venerdì 18 dicembre.
Gli autori delle risposte più originali – scelte a giudizio insindacabile dell’autore – riceveranno una copia speciale fuori commercio del romanzo, di cui adesso vi dirò la trama ^_-
E' COSI'CHE SI UCCIDE
di Mirko Zilahy
Trama
Una donna viene trovata uccisa ma identificarla è impossibile: chi l'ha uccisa l’ha fatto con la cura meticolosa di un chirurgo, usando i propri affilati strumenti per mettere in scena una morte.
Come se volesse mettere in scena uno spettacolo.
Lo sa bene il commissario Enrico Mancini, specializzatosi a Quantico in crimini seriali.
Lui sa nascondere perfettamente i suoi dolori, le sue fragilità, ma ha una "devbolezza": posare gli occhi sui poveri corpi vittime della cieca violenza altrui senza riuscire ad abituarsi a quell’odore.
L’odore dell’inferno.
Così, Mancini rifiuta il caso, convinendosi che non si tratti di un killer seriale. Anche se il suo istinto, dopo un solo omicidio, ne è certo.
E l’istinto di Mancini non sbaglia: è con il secondo omicidio che la città piomba nell’incubo.
Il commissario è costretto ad accettare l’indagine, sperando di riuscire a fermare l’omicida prima che il suo disegno si compia.
Prima che il killer mostri a tutti – soprattutto a lui – che è così che si uccide.
Mirko Zilahy è nato a Roma nel 1974. Laureato in Lingue e Letterature Straniere, ha conseguito un PhD in Italian presso il Trinity College di Dublino dove ha insegnato Lingua e Letteratura italiana. È cultore di Lingua e Letteratura inglese presso l’Università per Stranieri di Perugia. Ha pubblicato saggi su autori irlandesi e interventi su scrittori italiani contemporanei. È traduttore letterario dall’inglese (Fazi, Nutrimenti, Rizzoli, minimum fax, Longanesi) editor e consulente editoriale. Nel 2014 ha tradotto Il Cardellino di Donna Tartt per Rizzoli.Il suo romanzo d'esordio E' così che si uccide uscirà per Longanesi il prossimo Gennaio 2016, ed è in corso di traduzione in Germania (Bastei Luebbe), Spagna (Alfaguara), Francia (Presses de la cité), Turchia (Dogan Kitap) e Grecia (Patakis).
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(Anteprima Libri) Prossime pubblicazioni Sperling&Kupfer gennaio-marzo 2016
L'anno ancora non finisce ma già in web si possono leggere i titoli dei romanzi in uscita nel 2016.
Facciamo una breve carrellata delle anteprime Sperling&Kupfer!
GENNAIO
Maria è bella ma single, tutta presa prima dalla laurea e poi dal posto nello studio legale più importante della zona.
Qualcosa, però, mette in pericolo la sua carriera e Maria rientra a Wilmington e cerca la protezione della sua famiglia.
Colin sta facendo del suo meglio per ridare un significato alla propria esistenza. Le sue giornate sono scandite dallo studio, dalla palestra, e dal lavoro nel bar di Wilmington, la città dove vive ora grazie a una coppia di amici che gli fa da famiglia, proteggendolo da se stesso e dalla violenza che finora l'ha divorato.
Il destino fa incontrare in una notte di pioggia torrenziale Colin e Maria...
312 pp 19,90 euro 19 GENNAIO 2016 |
In occasione della giornata della memoria, uscirà LA PIANISTA DI VIENNA, di Mona Gobalek e Lee Cohen: è la storia di Lisa Jura, una 14enne che ha sempre sognato di diventare una pianista. Ma, nel 1938, non può più suonare perché è ebrea. Quel giorno, sale su un treno che la porterà in Inghilterra, grazie a una missione umanitaria chiamata Kindertransport.
I genitori hanno potuto acquistare il biglietto solo per una delle tre figlie: una scelta che vuol dire distacco, ma anche salvezza.
Da quel momento, Lisa si aggrapperà alla musica per sopravvivere al dolore e alla lontanza dai suoi cari.
Da questo libro, che è stato uno spettacolo teatrale di incredibile successo, la BBC trarrà un film.
Una giovane autrice di grande talento: presentiamo così Silvia Montemurro che scrive CERCAMI NEL VENTO. Teo e Camilla pensano che il loro amore possa resistere a tutto, si sentono invincibili e sarà allora che la vita li costringerà ad affrontare una prova terribile.
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Novità in libreria (novembre-dicembre 2015)
Ultime novità in libreria!!
Cosa ne pensate? ^_-
È tutta vita di Fabio Volo: ancora una volta Volo sorprende per la capacità di fotografare e dare un nome ai sentimenti, perfino quelli meno nobili e non per questo meno comuni; un romanzo diretto, sincero, spudorato. Leggendolo capita di ridere e commuoversi, come quando qualcosa ci riguarda da vicino.
Gli ultimi giorni dei nostri padri di Joel Dicker: il romanzo d'esordio dell'autore del celebre "La verità sul caso di Harry Quebert" è uno dei primi romanzi a evocare la creazione della SOE e a raccontare le vere relazioni tra la Resistenza e l’Inghilterra di Churchill.
Deserto americano di Claire Vaye Watkins presenta uno scenario apocalittico e arido: la California non ha più niente della bellezza naturale di un tempo e tutto sembra senza vita. Due persone sole in mezzo al nulla un giorno fanno uno strano incontro...
Il circo delle ombre di J.R. Ellory: un piccolo omicidio in una cittadella tranquilla diventa un viaggio nel cuore nero dell'America di Hoover, dove nulla è chiaro e buoni e cattivi non sono mai quello che sembrano.
E' TUTTA VITA
di Fabio Volo
Ed. Mondadori 240 pp 19 euro Novembre 2015 |
Cosa è successo ai due chiusi in una camera d'albergo con il cartello "non disturbare" sulla porta?
Dove sono finite la passione, la complicità?
Il nuovo libro di Fabio Volo è un'immersione nella vita quotidiana di una coppia, nell'evoluzione di un amore. Racconta la crisi che si scatena alla nascita di un figlio e, ancora di più, racconta di quando qualcosa rompe l'incantesimo tra due innamorati.
E suggerisce, lascia intravedere una risposta, una via d'uscita.
È come se i protagonisti dei suoi romanzi più amati, Il giorno in più o Il tempo che vorrei, si ritrovassero ad affrontare quello che viene dopo l'innamoramento, la responsabilità e la complessità dello stare insieme per davvero.
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mercoledì 16 dicembre 2015
Segnalazione: LUNA DI NOTTE di Anonima Strega
Dopo "Le Spose della notte" Anonima Strega torna con il sequel, "Luna di notte".
Anche se sarebbe preferibile aver letto il precedente, i primi capitoli del secondo volume presentano rapidi raccordi che rendono comprensibile la trama anche a chi si accosta ad esso senza aver letto l'altro.
LUNA DI NOTTE
di Anonima Strega
Genere: urban fantasy/paranormal romance
Data di uscita: 18 dicembre 2015
|
Trama
È possibile, senza magia, redimere il Male?
I maghi e le streghe che si sono scontrati nella notte del solstizio sono condannati dall’Alto Consiglio per aver agito in modo discutibile. A Dunia è imposta una pericolosa punizione esemplare: una Luna nella prigione magica con Elias. Qui, secondo le istruzioni di Jeremiah, affascinante membro del Consiglio legato alla Cabala, dovrà spingere il nemico a gettarsi nel burrone dell’oblio, per restituirlo alla comunità magica con tutti i suoi poteri e un’identità ripulita.
La caverna è dominata da un’entità demoniaca che toglie ai prigionieri ogni possibilità di usare la magia, e che si dichiara intenzionata a proteggere Dunia, impedendole tuttavia di fuggire da quello che fino a quel momento pensava fosse il rivale peggiore.
È possibile, senza magia, redimere il Male?
I maghi e le streghe che si sono scontrati nella notte del solstizio sono condannati dall’Alto Consiglio per aver agito in modo discutibile. A Dunia è imposta una pericolosa punizione esemplare: una Luna nella prigione magica con Elias. Qui, secondo le istruzioni di Jeremiah, affascinante membro del Consiglio legato alla Cabala, dovrà spingere il nemico a gettarsi nel burrone dell’oblio, per restituirlo alla comunità magica con tutti i suoi poteri e un’identità ripulita.
La caverna è dominata da un’entità demoniaca che toglie ai prigionieri ogni possibilità di usare la magia, e che si dichiara intenzionata a proteggere Dunia, impedendole tuttavia di fuggire da quello che fino a quel momento pensava fosse il rivale peggiore.
Ma quali sono le reali intenzioni del misterioso Jeremiah?
L'autrice.
ANONIMA STREGA si occupa da sempre di tematiche legate all’occulto. Preferendo tutto quanto concerne l’universo femminile neopagano, è di conseguenza al contempo molto romantica, anche se l’oggetto dei suoi desideri esce spesso dalle righe, così come i personaggi delle sue storie. Crede fermamente che gli elementi del creato siano guida e strumento, sia per le streghe, sia per i protagonisti di avventure d’amore paranormali, come quelli dei romanzi “Spettabile Demone” e “Le spose della notte”, dei racconti “Killer di cuori”, “La felce e il falò” (su “La mia biblioteca romantica”) e “La fame del ghoul” (su “Romanticamente Fantasy”). Il suo antro è situato in un luogo nascosto, custodito da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi.
Dispensa consigli magici su anonimastrega.blogspot.it
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NOVITA' BUTTERFLY EDIZIONI (dicembre 2015)
Cari lettori, vi presento le nuove uscite della Butterfly Edizioni!
Qualcosa stuzzica il vostro palato libridinoso? ^_-
"Questo nostro dolce Natale"
di Antonella Maggio
Pagine: 178
Prezzo: 0,99
Disponibile in ebook
Data di uscita: 9 dicembre
|
TRAMA
Lucy Vivian Norberg ha abbandonato la speranza di poter trascorrere un felice Natale: odia il fuoco, le luci e i colori che si accendono in città, perché tutto ciò le ricorda il suo passato e un segreto che la tormenta.
Se potesse, se ne starebbe chiusa in casa, lontana da tutti, fino alla fine delle feste.
Ma nel mese di dicembre si ritrova a lavorare nell'ospizio dove è direttrice con un nuovo aiutante, William, molto attraente e per nulla intimidito dalla sua freddezza. Lucy però è decisa: non vuole legami e pensa di non meritare la felicità, ma il destino ha in serbo per lei altri progetti e sotto la neve di Stoccolma nessuno può resistere alla magia del Natale...
"Thiago e il record dell'imbattibilità e altre storie"
di Nicola Gaggelli
Pagine: 114
Prezzo: 9,00 €
Disponibile in cartaceo
Libro illustrato per bambini dai 4 ai 10 anni
Data di uscita: 14 dicembre
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TRAMA
Thiago è un bambino insicuro ma con un grande sogno: diventare un bravo calciatore, come i suoi idoli.
La sua occasione fortunata arriva quando l'allenatore della squadra dei Pulcini della Polisportiva Baraonda lo chiama come portiere titolare a una partita importante.
Per Thiago è una buona opportunità per dimostrare il suo valore: ma riuscirà a sconfiggere la paura di fallire?
Partita dopo partita Thiago diventerà un portiere insuperabile e imparerà ad avere fiducia in se stesso, vincendo l’emozione che lo aveva bloccato fino a quel momento e soprattutto capirà che l'onestà e la sportività valgono più di qualsiasi soddisfazione personale.
Perché c'è solo un modo per vincere sempre: fare un gioco di squadra e aiutarsi a vicenda.
Come vento ribelle
Autore: Francesca Prandina
TRAMA:
Nevada, 1858. Sabrina è una ragazzina vivace e ribelle che vive con sua madre Marie in terra di frontiera.
Cresciuta separata dal padre, ufficiale dell’esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a seguirli al Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata.
Quell’ambiente prettamente maschile le farà mettere in discussione l’educazione femminile che la madre le aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le donerà momenti spensierati in compagnia dei suoi fratelli.
Tuttavia, la guerra tra Nordisti e Sudisti giungerà presto a disturbare la sua quiete e lei, giovane e testarda, passerà attraverso i dolori più atroci pur di affermare il suo ruolo di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre e rinnegare la pace.
Francesca Prandina traccia il profilo di una donna coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.
martedì 15 dicembre 2015
Frammenti di letture (da "La casa buia" di D. Lehane)
Uno dei "mostri" più pericolosi all'interno di un rapporto d'amore (ma probabilmente non solo d'amore) è forse l'abitudinarietà.
E allora succede di stare con una persona per diverso tempo per poi rendersi conto, in certi momenti e tutt'a un tratto, come essa sia importante per noi e come l'amore sia spesso accompagnato dalla paura di perdere l'oggetto dei nostri sentimenti.
"Di solito, quando si sta a lungo con una donna, la prima cosa a cui ci si abitua è la bellezza. L'intimità ti spinge a sottovalutarla, tu sai che c'è, ma il suo effetto diminuisce. Come un vino che ti soddisfa ma non ti fa ubriacare.Ma con Angie è diverso. Ci sono ancora momenti ogni giorno nei quali, quando la guardo, sento una fitta di dolore nel petto, tanto è dolce quello che suscita in me.- Cosa c'è? -. La sua bocca s'allargò in un sorriso.- Niente - sussurrai.Lei fissò gli occhi nei miei. - Anch'io ti amo.- Sì? - Oh, sì.- Fa paura, non è vero?- Qualche volta, sì. - Scrollò le spalle. - Qualche volta, per niente.
tratto da "La casa buia" di D. Lehane
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Citazione poetica (epigrafe da IL VICOLO SEGRETO DELLA SERPE)
Buongiorno cari amici e lettori!
Quali letture stanno deliziando le vostre giornate?
Io mi barcameno tra il thriller "La casa buia" e i "Ragazzi di vita" di Pasolini, ma ho già le prossime letture pronte!
Siamo incredibili e un po' matti, noi lettori! Non abbiamo ancora terminato ciò che stiamo leggendo che già pensiamo a ciò che leggeremo!! :-D
Ebbene, una delle mie sicure e prossime letture sarà IL VICOLO SEGRETO DELLA SERPE di Luisa Mazzocchi.
Vi ricordo che questo blog partecipa al blogtour dedicato al romanzo e che ci sono in palio ben tre copie per tre fortunati vincitori!
Cliccate sul banner in alto - sul post - per leggere le regole
e quali sono i blog coinvolti! ^_^
PARTECIPATE NUMEROSI!!!
A introdurre la storia narrata da Luisa nel suo romanzo c'è una bellissima citazione, tratta da un'intensa poesia di Montale.
“…è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.”
(da “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno
un milione di scale” di E.Montale)
ANCHE IL LIBRO CHE STATE LEGGENDO VOI
HA UNA CITAZIONE INTRODUTTIVA O UNA BELLA DEDICA?
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