giovedì 3 luglio 2014

Anteprime Neri Pozza: LE STORIE DEGLI ALTRI - L'ILLUSIONE DELLA SEPARATEZZA



Delle belle anteprime Neri Pozza!!
In questa mattina ne vedremo un paio, domani altre due!!
Che ne pensate?

LE STORIE DEGLI ALTRI
di Amy Grace Loyd



Ed Neri Pozza
PROSSIMAMENTE


Trama

Un tempo la condizione vedovile suscitava rispetto, era considerata una sorta di punto d’arrivo. 
Oggi invece alle vedove, soprattutto se giovani, viene chiesto subito di voltare pagina, di esibirsi in una trionfante ripresa oppure di togliersi di mezzo.
Celia Cassill non ha avuto esitazioni da quando suo marito è passato a miglior vita: ha scelto la seconda opzione. 
Si è rintanata nella casa acquistata coi soldi che le ha lasciato il consorte, un piccolo palazzo nel centro di Brooklyn, e ha affittato poi tre bilocali della casa. 
Nell’appartamento sopra al suo vive perciò George, un poeta gay che fino a qualche tempo fa aveva un coinquilino, un amante sparito nel nulla.
Al terzo piano abita il signor Coughlan. È stato nella marina mercantile e poi ha navigato come capitano di traghetto. Ha ottantadue anni, e si sforza di far capire a Celia la freschezza di tutta l’aria che ha respirato e la bellezza della vita nella sala macchine. 
Gli inquilini dell’appartamento numero tre sono i Braustein, una coppia moderna, feconda di progetti. Angie, la moglie, è una crociata di molte guerre sante e Mitchell, il marito, cerca di non essere da meno. Partecipano alle veglie a lume di candela contro la pena di morte, manifestano contro gli esperimenti sugli animali, contro quelli che mangiano carne di vitello. Odiano i repubblicani, i SUV, l’ignoranza e i prodotti candeggianti. 
La vita appartata di Celia sarebbe impeccabile se due eventi non venissero a scalfirne la perfezione. Il signor Coughlan scompare un giorno, e George parte per l’Europa lasciando il suo appartamento a Hope, una donna di una femminilità sfrontata, con le gambe lunghe, il rossetto scuro, i capelli raccolti in una crocchia e una cerchia di amici bohémienne. Una donna che turba così profondamente Celia da generare in lei una inaspettata, fatale attrazione. 

Romanzo indicato dall’Associazione dei Librai Indipendenti Americani come uno dei migliori della recente stagione letteraria, Le storie degli altri «espone, nella sua impeccabile scrittura, le diverse stratificazioni del tempo, del dolore e dell’amore nell’esistenza urbana contemporanea» (The Millions).

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«Ipnotico, meraviglioso e pericolosamente… erotico».
Jonathan Ames

«Amy Grace Loyd riesce nel lavoro più difficile di uno scrittore: restituire ogni minuscolo dettaglio delle cure e dei tormenti dei personaggi».
The New Yorker

«Nel romanzo di Amy Grace Loyd, l’appartamento non è soltanto una casa. È la metafora dell’isolamento e della prossimità 
con gli altri».
O, The Oprah Magazine 

L'autrice.
Amy Grace Loyd ha lavorato per la rivista Playboy. Attualmente vive a Brooklyn, dove è editor di Byliner. Le storie degli altri è il suo primo romanzo
.

L'ILLUSIONE DELLA SEPARATEZZA
di Simon Van Booy

Ed. Neri Pozza
PROSSIMAMENTE
Trama

«Siamo qui per risvegliarci dall’illusione della separatezza»: così suona un pensiero del monaco zen Thich Nhat Hanh. 
A volte basta un piccolo evento, a volte è necessario un lungo cammino per squarciare il velo dell’illusione, e capire che siamo soltanto parte di un tutto.
Quando, ad esempio, nel 1944 John Bray cade in silenzio nel cielo notturno della Francia, non immagina certo che la sua caduta segnerà il destino di tante vite negli anni a venire. 
Giovane pilota americano di Long Island, in quell’anno decisivo della guerra, John decolla col suo B-24 dall’aeroporto della RAF di Harrington. Entrato nello spazio aereo francese, viene abbattuto dalla contraerea tedesca. 
Paracadutatosi nel paese occupato dai nazisti, viene dapprima accolto e protetto dai maquis, i combattenti della Resistenza; poi vaga, ferito e malconcio nella campagna francese, lontano migliaia di miglia da Long Island e dalla sua amata Harriet; per ritrovarsi infine, in una piana colma di corpi inerti, vis-à-vis con un soldato tedesco, un ragazzo della gioventù hitleriana, più sfinito e malconcio di lui. 
Un drammatico confronto, che rappresenta soltanto un piccolo evento nel grande teatro della Seconda guerra mondiale, ma che, in seguito all’inaspettato gesto di John Bray, costituirà l’Evento in quanto tale per molti, nei giorni a venire. Per Victor Hugo, innanzi tutto, l’uomo con la faccia deformata da un colpo di pistola, che verso la fine del conflitto viene soccorso su una strada di Parigi senza documenti, vestito di stracci e senza nulla in tasca, tranne appunto un romanzo di Victor Hugo. 
Per Anne-Lise, la ragazza che a diciassette anni voleva sposarsi, vivere a Montmartre, ballare e ascoltare il jazz americano, ma che col nome di Sainte Anne si è ritrovata a combattere sulle strade di Parigi per la libertà sua e dei francesi. 
Per Martin, soprattutto, che sessanta e più anni dopo accudisce gli ospiti alla Starlight di Los Angeles, una casa di riposo dove vecchie stelle del cinema scendono a far colazione in vestaglia con le iniziali ricamate sul taschino, e lo prendono spesso per uno di loro, senza sapere che Martin è cresciuto a Parigi; e che, quando era abbastanza grande per andare a scuola, Anne-Lise, sua madre, l’ha fatto sedere al tavolo di cucina, gli ha messo davanti un bicchiere di latte e con le lacrime agli occhi gli ha raccontato di quando un uomo, di cui non ricordava più la faccia, ha affidato loro un bambino… 

Con la sua impeccabile scrittura, L’illusione della separatezza è uno struggente, emozionante romanzo che mostra come ogni essere umano sia l’anello di una catena, la parte vitale di un tutto, di un unico, meraviglioso mondo che traspare a volte al di là del miraggio della separatezza.

«L’eleganza della prosa evocativa di Van Booy ha spinto qualcuno ad accostarlo a F. Scott Fitzgerald. Un accostamento perfettamente giustificato dalla piccola gemma rappresentata da questo libro»
Daily Mail
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«Con una scrittura impeccabile e una costruzione elegante, L’illusione della separatezza mi ha trascinata in un mondo nuovo. La cosa che più mi ha impressionato di Van Booy è il modo in cui fonde, e usa a suo piacimento, tutte le forme del romanzo».
Siri Hustvedt

«La bellezza ineffabile della prosa di Van Booy e la sua abilità nell’addentrarsi nei meandri dell’anima dei suoi personaggi conquisteranno i lettori».
San Francisco Chronicle


L'autore.
Simon Van Booy collabora con numerose testate giornalistiche, tra cui New York Times, Daily Telegraph, Times e Guardian. Ha scritto per il teatro, per la radio e per la BBC. Ha pubblicato due raccolte di racconti, Secret Lives of People in Love e Love Begins in Winter, vincitore del Frank O’Connor International Short Story Award, e il romanzo Everything Beautiful Began After, che è stato tradotto in quindici lingue. Vive a Brooklyn con la moglie.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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