lunedì 9 marzo 2015

Recensione film: "Nessuno si salva da solo" di Sergio Castellitto


Ieri sera sono stata al cinema con mio marito a vedere...:


NESSUNO SI SALVA DA SOLO



DATA DI USCITA DEL FILM:  05/03/2015


REGIA
Sergio Castellitto

tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini
(mia recensione del libro)

CAST
Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Anna Galiena, Eliana Miglio,Gabriel Farnese





Seduti al tavolino di un ristorante, Gateano (Riccardo Scamarcio) e Delia (Jasmine Trinca) - una giovane coppia di separati - si ritrovano l'uno di fronte all'altra per parlare dei figli e di come organizzarsi per le vacanze.
Rigidi e tesi, i due si lanciano sguardi taglienti, non privi di disprezzo, pieni di risentimento,  e le parole che si scambiano lo sono ancora di più.

Ma non è stato sempre così.
Gae e Delia si sono amati e anche tanto e i ricordi sono inevitabili, così, come sfogliando un album di fotografie, attraverso diversi flashback, facciamo dei salti indietro negli anni, e conosciamo la storia d'amore dei due protagonisti, com'è nata e com'è proseguita.

La Delia di dieci anni prima è una ragazza con un passato di sensi di colpa sviluppati nell'infanzia e una storia di anoressia, che decide di lavorare come nutrizionista forse proprio perchè consapevole dei propri problemi con il cibo e di quanto dolore possa essere associato ad esso.

Conosce Gae nel proprio studio e lui da subito ci prova, con battute  un po' idiote ma simpatiche e quell'aria scanzonata, riuscendo a strappare un sorriso a una Delia un po' sulle sue.

La passione scatta subito e forte: un bisogno di possedersi e fondersi, "affamato", avido, che non è solo fisico, ma che nasconde un gran bisogno di amore.

Delia, in particolare, sembra diventare consapevole di chi è e di cosa ha realmente bisogno per essere felice:


"non sono affatto determinata, voglio essere quella che sono: debole, vulnerabile, bisognosa".

Figlia di genitori separati, Delia si porta sulle spalle il peso di questa separazione e il "peso di una madre leggera", interessata più a se stessa che alla figlia.

Gae può essere l'uomo giusto per donarle quelle sicurezze di cui lei ha bisogno?

Benchè lui abbia atteggiamenti da bambinone e sia fondamentalmente un insicuro, l'amore sincero e genuino che prova e dimostra arriva direttamente al cuore di lei, che si ritrova a ringraziarlo perchè, semplicemente, lui l'ama.

E Delia e Gae sembrano pazzi d'amore, si perdono completamente l'uno nell'altra, e a coronare il loro amore ci pensa l'arrivo del primo figlio, Cosmo.
Un bambino porta con sè dolcezza e meraviglia, ma anche panico e ansie, soprattutto in Delia, che non smette di essere piena di paure e dubbi,  a differenza di Gaetano, che sembra non perdere quel po' di superficialità che da sempre lo caratterizza.

Il matrimonio procede, tra alti e bassi, e arriva anche un altro bimbo (Nico), ma qualcosa ha cominciato a incrinarsi nel rapporto tra Delia e Gae.

Del resto, la vita non è fatta solo di cose belle, ma anche di difficoltà (economiche, ad es.) e preoccupazioni e il sogno di costruire il paradiso per la propria famiglia crolla miseramente, scontrandosi con la dura realtà.
Gae sembra sempre più preso da un lavoro (scrive sceneggiature, anche se sogna di scrivere romanzi) che però gli dà più frustrazione e pensieri che soddisfazioni professionali, e questo non può che trasformarsi in nervosismo e malumore che, inevitabilmente, si ripercuotono in casa, su moglie e figli.

Forse questa loro vita non è poi così idilliaca come sembrava all'inizio, il disincanto si fa sempre più spazio tra loro, rischiando di allontanarli fisicamente e non solo.

Ed è così che il tempo passa su di loro, che si stanno allontanando ma sembrano non accorgersene o forse non vogliono ammetterlo, perchè riconoscere che il loro grande amore sta vivendo uno stallo - e magari è giunto al capolinea - farebbe troppo male.

Un amore che rischia di smembrarsi, di essere solo un vago ricordo di quello che è stato,  finendo per somigliare a un manichino smontabile che, pur avendo le vaghe sembianze di un essere umano, in realtà non respira e non vive.


Ma a volte fermarsi per guardarsi negli occhi e dirsi tutta la verità che c'è nel cuore non potrebbe che far bene e forse aiuterebbe a capire quand'è che lui ha cominciato ad essere stupido, cinico, indifferente, e lei così stronza e dura.

Quando Delia e Gae hanno cominciato a non sopportarsi più? 

Saperlo adesso non solo sembra non servire ma è anche difficile da capire, e ammettere che non si è più innamorati lo è ancora di più.

Cosa resta del loro amore?
Cosa sapranno mai Cosmo e Nico, ancora così piccoli e da proteggere, di quanto mamma e papà si sono amati?

"Ti chiedi mai come sarebbe stato se invece di mollare avessimo resistito?"

chiede Gaetano a Delia, tra sguardi carichi di rabbia e parole sputate addosso per far del male e rinfacciare, e non sanno che qualcuno li sta osservando, forse comprendendo che i due hanno bisogno - anche se ancora non lo sanno - di scoprire la stessa verità che ha compreso lui: nessuno si salva da solo.

Una serata strana, la loro, o forse è "la sera di miracoli nei vicoli di Roma" e chissà che quest'amore, che sembra naufragato, non ce la faccia, in realtà, a rimanere a galla...


Ero molto curiosa di guardare questo film e non dubitavo del fatto che Sergio Castellitto non mi avrebbe delusa.

Ho trovato i due attori protagonisti (ma non solo, tutto il cast mi è piaciuto) assolutamente "dentro" i rispettivi personaggi e la loro interpretazione è risultata davvero convincente.

Come dicevo già nella recensione del libro, soffermarsi sul microcosmo che è la coppia, la famiglia, difficilmente lascia indifferenti e, se il tutto è raccontato bene, con intensità e in modo onesto, lucido, "forte", senza stereotipi e banalità, allora il risultato non può che essere positivo.

Le (fin troppo chiacchierate) scene hot hanno il loro perchè, non sono fini a se stesse, non risultano (a mio avviso) nè inutili nè tanto meno volgari, in quanto "coerenti" con l'evoluzione della storia, dei personaggi e del sentimento, anch'esso soggetto a cambiamenti, che li unisce.

E' un film che fa sorridere e commuovere, perchè c'è tutto: dolcezza e rabbia, passione e tenerezza, dolore e gioia....
Mi è piaciuto questo "soffermarsi" sugli occhi, sugli sguardi, sulle espressioni del viso; belle le musiche e, lo ammetto, la voce di Lucio che accompagna i momenti finali del film mi ha emozionato moltissimo, con tanto di brividi.. (eh, che volete, cuore di panna).

Insomma, parere assolutamente positivo per "Nessuno si salva da solo" e anzi, Margaret, non mi dire niente, ma questa "sfida" la vince Sergio ^_-

Vi lascio con un pezzettino della meravigliosa canzone - che è pura poesia - dell'indimenticabile Lucio Dalla, "La sera dei miracoli" (video).


A due a due gli innamorati 
sciolgono le vele come i pirati 
e in mezzo a questo mare cercherò di scoprire quale stella sei 
perché mi perderei se dovessi capire che stanotte non ci sei. 



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Qualche citazione:

"non si può andare nella direzione opposta a quella del proprio stato d'animo"

"E se fossimo tutti sogni che qualcuno sogna? E se fossimo pensieri che qualcuno pensa?"

“Mi piacciono le storie sospese, persone che si sfiorano, forse non si incontrano mai, però si cercano, ecco. Finali aperti diciamo...”

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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