Ultima lettura terminata di cui vi parlerò domani: LA CUSTODE DEI BAMBINI MORTI di Maria Ielo; un libro intriso di un'inafferrabile malinconia di cui vi riporto l'epigrafe:
La notte intorno a me s’oscura,
Venti selvaggi soffiano gelidamente;
Ma un incantesimo tiranno mi avvince
E io non posso andare, non posso.
Giganteschi alberi protendono
I nudi rami gravidi di neve,
E la tempesta velocemente discende;
Ma io non posso andare.
Nuvole su nuvole mi sovrastano,
Dappertutto aridità e deserti,
Ma nessun orrore mi smuove;
Non andrò, non posso andare.
(Emily Brontë, trad. E. Passananti, S. Bartoli)
[...] Is it a kind of shadow,
reaching into the night,
wandering over the hills unseen,
or is it a dream?
There’s a high wind in the trees,
a cold sound in the air,
and nobody ever knows when you go,
and where do you start,
oh, into the dark.
Bright eyes,
burning like fire
Bright eyes,
how can you close and fail?
How can the light that burned so brightly
suddenly burn so pale?
Bright eyes.
(da Bright Eyes, Art Garfunkel, Mike Batt)
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz