Al centro di questo breve saggio c'è la domanda: in che modo la paura viene usata per controllare e manipolare le masse? Se ciò avviene, di quali meccanismi ci si serve? È possibile individuarli e sottrarvisi, mantenendo il controllo su se stessi, sulla propria mente e le proprie emozioni?
LA PAURA COME STRUMENTO DEL POTEREdi Roberto Di Molfetta
"La paura è una delle più potenti emozioni che attraversano la società. Essa può fare riferimento a un pericolo reale o immaginario, imminente o possibile, suscitare allarme o generare comportamenti di lotta o di fuga".Da sempre, sfruttando al massimo la paura dei popoli, il potere ha cercato di sottomettere le masse al proprio volere, e questo anche in un regime di apparente democrazia.
Se gli individui hanno paura e si sentono minacciati nella propria incolumità, divengono sempre più disposti ad affidarsi a chi, dall'altro del proprio potere (economico, politico, sociale...) promette soluzioni (in realtà sono funzionali ai loro interessi) alla paura.
È fuor di dubbio che viviamo tempi in cui ci si sente costantemente sotto minaccia, che sia a causa del terrorismo di matrice islamica o delle pandemie mondiali; cosa fare per cercare di superare la paura e sentirsi al sicuro? È consigliabile affidarci ai saggi provvedimenti di chi ci governa, che ne sa certamente più e meglio di noi?
L'uomo angosciato, smarrito, impaurito, tende a diventare pecora e a seguire passivamente il gregge, che a sua volta segue ciecamente il pastore (il potere).Non c'è niente di più facile che influenzare l'opinione pubblica in condizioni come queste (panico, terrore), giocando appunto sulle paure degli esseri umani.
L'intento dell'autore, con questo scritto, è incoraggiare i lettori a stimolare e tener desta la propria coscienza critica, perchè colo così è possibile spezzare le catene della paura; si cita, a tal proposito, un autori come Bauman, che parla di demone della paura, la quale ha origine proprio dall'insicurezza del presente e dall'incertezza del futuro.
L'autore si sofferma, quindi, su questa emozione primaria, sui suoi diversi gradi (panico, fobia, terrore ecc), su come i media siano in prima linea nel diffondere questa emozione dando molto spazio a notizie sempre (e solo) allarmanti; si menzionano i fatti dell'11 settembre 2001 e come essi abbiano davvero cambiato il mondo, perché da allora i provvedimenti, a livello internazionale, per contrastare ad es. il terrorismo sono stati più decisi e stringenti, portando a mettere in atto diverse misure di sorveglianza molto rigide e che di fatto limitano le libertà individuali; questo cedere le nostre libertà è stato perlopiù accettato come una cosa positiva in quanto il pensiero diffuso è che, in cambio, abbiamo ricevuto una maggiore sicurezza personale e collettiva. Che sarà mai qualche controllo in più se però posso stare più tranquillo?
Molto interessante, l'argomento. Ci farò un pensierino. Grazie per la segnalazione.
RispondiEliminaInfatti sì, l'argomento ha stuzzicato la mia curiosità ;-)
EliminaGrazie a te!