Yukio Mishima (vero nome: Kimitake Hiraoka) è nato il 14 gennaio 1925 a Tokyo.
E' considerato tra i più importanti romanzieri del 20° secolo.
I primi anni della sua infanzia, Mishima li trascorre con la nonna paterna, Natsuko, la cui educazione ha avuto un notevole effetto sulla sua letteratura e sulle sue convinzioni politiche, oltre che essere la ragione - stando ad alcuni dei suoi biografi - del suo successivo fascino per la morte: la donna non lo lasciava libero di giocare e socializzare con altri ragazzi e lo ha persino tenuto lontano dalla luce del sole.
All'età di 12 anni, Mishima torna a stare con i genitori...: il padre decide di crescere i suoi figli secondo la disciplina militare, li puniva severamente puniti al minimo errore e, nel caso di Mishima, andava regolarmente nella stanza del ragazzo per cercare qualsiasi prova del suo amore per la letteratura, distruggendo i manoscritti che riusciva a scovare.
La madre, al contrario, lo ha sempre sostenuto nel suo desiderio di fare lo scrittore.
Nel corso della sua vita ha scritto moltissimo, oltre 20 racconti, più di 30 romanzi, molti saggi e diverse opere teatrali (circa 50); convinto nazionalista, ha fatto anche l'attore, il regista cinematografico ed è stato un artista marziale.
Nel 1968 Mishima fonda il Tate no kai, un gruppo di milizie nazionaliste; il 25 novembre 1970, lui e altri quattro membri di questo "esercito privato" entrano nel quartier generale di Tokyo del comando orientale delle forze di autodifesa giapponesi, prendendo in ostaggio il comandante.
Successivamente lo scrittore esce sul balcone, tiene un accorato discorso ai soldati lì radunati, chiedendo loro di unirsi ai Tate no kai nel loro colpo di stato per riportare l'imperatore ai suoi poteri prima della seconda guerra mondiale.
Al termine del discorso, entra nell'ufficio, e dopo aver inneggiato all'Imperatore, si toglie la vita tramite seppuku, il suicidio rituale dei samurai: si trafigge il ventre e si fa decapitare dal suo più fidato amico e discepolo, Masakatsu Morita; questi, però, sbaglia per tre volte il colpo di grazia previsto dal rito tradizionale, così a porre fine alla vita dello scrittore ci pensa un altro compagno.
LE STELLE
Quando gli uomini guarderanno le stelle,
nel loro cuore si leverà, carico di essenze,
il vento della notte.
Sulla foresta, sul lago, sulla città,
le nuvole fluttueranno tranquille.
Allora le stelle inizieranno a cadere copiose
e come la rugiada copriranno ogni cosa.
Nel disegno tracciato dall'invisibile nastro divino,
tutte le costellazioni crolleranno a una a una
con estrema eleganza.
D'allora in poi le stelle dimoreranno
nella nostra anima, e forse torneranno ancora
quei giorni in cui gli uomini
erano dolci e meravigliosi come gli Dei.
Fonti consultate:
https://www.thefamouspeople.com/
Wikipedia
Treccani
Non ho mai letto nulla di lui. Personaggio difficile da quel che scrivi. La poesia è molto bella anche se catastrofica😉 buon fine settimana🌻
RispondiEliminaEh catastrofica sì, del resto il pensiero della morte ha accompagnato sempre il poeta che purtroppo si è pure suicidato...
EliminaCiao Mariella :)
Poesia straordinaria conosco la sua storia ma non no mai letto nulla
RispondiEliminaQuesta poesia mi invoglia a scoprirlo.
Prima o poi leggerò anch'io qualcosa di suo :)
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