Come vi dicevo, ho in lettura "Ho lasciato entrare la tempesta" (titolo originale: Burial Rites), ambientato nel 1829, nell'Islanda del nord, e che vede protagonista una serva chiamata Agnes Magnúsdóttir, giudicata colpevole di aver ucciso il suo datore di lavoro mentre era addormentato.
storie dietro storie |
La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".
Immediatamente condannata dalla piccola comunità in cui è cresciuta, Agnes è stata anche e soprattutto condannata a morte. La sua è stata l'ultima esecuzione eseguita in Islanda, avvenuta 12 di gennaio 1830 a Þrístapar (Thristapar).
Agnes Magnúsdóttir fu decapitata insieme al complice Friðrik Sigurðsson per l'omicidio di Natan Ketilsson e Pétur Jónsson.
Il romanzo si basa su questi eventi realmente accaduti.
Nel 1996 la storia di questa donna è diventata un film, diretto da Egill Edvardsson, con Maria Ellingsen.
Leggevo in web che ci sarà un altro film tratto dal libro, con Jennifer Lawrence nei panni della protagonista.
, |
La famiglia è inorridita all'idea di avere un'assassina in mezzo a loro, ed evita di parlare con Agnes.
Solo Tóti, il giovane vicario nominato come suo tutore spirituale, desidera cercare di capirla.
Con l'avanzare dell'inverno, le difficoltà delle zone rurali costringono tutti a lavorare fianco a fianco, e pian piano l'atteggiamento della famiglia inizia a cambiare verso Agnes, finché una notte, lei comincia a raccontare la sua versione dei fatti, e gli altri si rendono conto che non tutto è come avevano appreso.
L'Autrice ha sentito parlare di Agnes Magnusdottir nel 2003, quando viveva in una piccola città nel nord dell'Islanda. Durante i mesi invernali le è capitato di attraversare un luogo molto suggestivo chiamato Vatnsdalur. Quando ha chiesto ai suoi compagni di viaggio se la zona è stata significativa per una qualsiasi ragione (era coperto di piccole colline che quasi sembravano tumuli sepolcrali), le hanno detto che era il luogo dell'ultima esecuzione avvenuta in Islanda.
Curiosa, ha insistito per ulteriori informazioni, e le è stato detto che due persone erano state decapitate per l'omicidio di due uomini; una di questi condannati era Agnes.
Da quel momento sono partite le ricerche personali dell'Autrice, che ha passato circa due anni a leggere tutto quello su cui poteva mettere le mani in merito a tutti gli aspetti dell'Islanda ottocentesca: ciò che la gente mangiava, gli abiti che indossavano, usi e costumi, canti popolari in occasione dei funerali, lavori stagionali e quotidiani, le malattie più diffuse, se gli uomini avevano la barba, che colore di biancheria intima indossavano le persone, quanto è pesante un vaso da notte, qual è il modo migliore per scuoiare un agnello..
Agnes (?) |
Ha anche trascorso qualche tempo visitando i luoghi in cui è ambientato il romanzo. E' stato un percorso molto intenso, molto gratificante, che ha richiesto un sacco di traduzione e un sacco di pazienza.
Read more: http://www.femalefirst.co.uk/books/burial-rites-325855.html
Nessun commento:
Posta un commento
Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz