1931-2009 |
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascer folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta...
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
Avrebbe compiuto 85 anni oggi, ALDA MERINI, nata il giorno in cui convenzionalmente inizia la Primavera.
In occasione dell'anniversario della sua nascita, non potevo non ricordarla insieme a voi qui sul blog; e per un attimo mi ero convinta che l'avrei fatto riportandovi i punti salienti della sua biografia.
Ma leggendo le sue meravigliose poesie, ho pensato che esse parlano dell'esistenza ricca e travagliata di questa grande donna, madre e artista, meglio di qualunque parola detta su di lei.
Tutte le poesie sono state prese dal sito che le figlie della poetessa hanno dedicato alla loro mamma (SITO).
Il suo amore per la poesia.
Se la mia poesia mi abbandonasse
Se la mia poesia mi abbandonasse
come polvere o vento,
se io non potessi più cantare,
come polvere o vento,
io cadrei a terra sconfitta
trafitta forse come la farfalla
e in cerca della polvere d’oro
morirei sopra una lampadina accesa,
se la mia poesia non fosse come una gruccia
che tiene su uno scheletro tremante,
cadrei a terra come un cadavere
che l’amore ha sconfitto.
I poeti lavorano di notte
I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
(da "Destinati a morire")
La maternità, quale fonte di immensa gioia ma anche di dolore, apprensione...
A mia figlia
Cara, ti vorrei scrivere il mio amore;
cara, ti vorrei dire che sei come
un purissimo vaso che si incrina,
ma se tu vuoi riuscire
a guardarmi nel viso come Psiche
fece nel tempo andato con Amore
tu rimarrai delusa e poi ferita.
Non, non volgerti indietro, la vestale
cammina adagio, lenta, a sé davanti
guardando sempre; no, non ritornare
su ciò che hai fatto, può essere morte:
te lo dice un’antica profetessa
che è una povera madre e ti vuol bene.
(da "Destinati a morire")
Le madri non cercano il paradiso
Le madri non cercano il paradiso,
il paradiso io l’ho conosciuto
il giorno che ti ho concepito.
Perché vuoi morire?
Non ti ricordi la tua tenera infanzia
e quanto hai giocato con me?
Perché vuoi inebriarti della tua anima?
Tu stai uccidendo tua madre
eppure non riesco a dimenticare
i gemiti del parto.
Anch’io quel giorno sono morta
quando ti ho dato alla luce,
tu sei peggio
di qualsiasi amante figlio mio
tu mi abbandoni.
Le sofferenze vissute e le inquietudini che l'hanno accompagnata...
Spazio spazio io voglio
Spazio spazio io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita;
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch'io lanci un urlo inumano,
quell'urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.
da ("Vuoto d'amore")
Ho avuto un grande desiderio e strano
Ho avuto un grande desiderio e strano
di velenose foglie per saggiarvi
dentro la morte come fosse raggio
da pulire i miei giorni ed ho sperato
che chiudendole dentro la mia bocca
io chetassi il mio strazio innamorato.
Ma poi ho visto il mio orrore come denso
colorito sollievo, come perla
dura, rapita da ingemmarti il passo.
E continuo a pensartene in dovizia
di fortissimo amore perché tutto
ripassando il tuo giorno ti scampassi
dalla tristezza che su me è infinita.
L'esperienza dell'internamento
Il manicomio è una grande cassa
Il manicomio è una grande cassa
con atmosfere di suono
e il delirio diventa specie,
l'anonimità misura,
il manicomio è il monte Sinai
luogo maledetto
sopra cui tu ricevi
le tavole di una legge
agli uomini sconosciuta.
Il dottore agguerrito
Il dottore agguerrito nella notte
viene con passi felpati alla tua sorte,
e sogghignando guarda i volti tristi
degli ammalati, quindi ti ammannisce
una pesante dose sedativa
per colmare il tuo sonno e dentro il braccio
attacca una flebo che sommuova
il tuo sangue irruente di poeta.
Poi se ne va sicuro, devastato
dalla sua incredibile follia
il dottore di guardia, e tu le sbarre
guardi nel sonno come allucinato
e ti canti le nenie del martirio.
Quanto può far soffrire l'amore....
Maledizione d'amore
Maledetto te
che hai preso il fiore delle mie labbra
e senza baciarlo l’hai buttato per terra
e poi l’hai mostrato a una fanciulla inerte.
O te maledetto
che hai cambiato i miei giorni
in un orrendo frastuono
e non sento più angeli
ma vipere intorno.
Io sono folle, folle
Io sono folle, folle,
folle di amore per te.
Io gemo di tenerezza
perché sono folle, folle,
perché ti ho perduto.
Stamane il mattino era sì caldo
Che a me dettava questa confusione,
ma io ero malata di tormento
ero malata di tua perdizione.
(da “Vuoto d’amore")
Sogno d'amore
Se dovessi inventarmi il sogno
del mio amore per te
penserei a un saluto
di baci focosi
alla veduta di un orizzonte spaccato
e a un cane
che si lecca le ferite
sotto il tavolo.
Non vedo niente però
nel nostro amore
che sia l'assoluto di un abbraccio gioioso.
Ah se almeno potessi
Ah se almeno potessi,
suscitare l'amore
come pendio sicuro al mio destino!
E adagiare il respiro
fitto dentro le foglie
e ritogliere il senso alla natura!
O se solo potessi
corpo astrale del nostro viver solo
pur rimanendo pietra, inizio, sponda
tangibile agli dei
e violare i più chiusi paradisi
solo con la sostanza dell'affetto.
(da "La terra santa")
Le avrei riportate tutte, per quanto sono belle.
Visitate il sito, se non l'avete ancora fatto.
Si viene rapiti dalla capacità che questa donna aveva
di "intingere il calamaio nel cielo"
Ciao Angela, ho letto il tuo post e le poesie di Alda Merini che hai riportato con grande interesse, perchè non avevo mai letto nulla di questa poetessa e ne sono rimasta piacevolmente colpita! Molto belle e intense!
RispondiEliminasi, mi piace molto questa poetessa, per la sua grande sensibilità e la capacità eccezionale di scavare nel proprio animo e di mostrarcelo attraverso le sue poesie :=)
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