Anna Jean Mayhew ha dichiarato che la sua famiglia ha avuto in casa una domestica di colore quando lei era una ragazzina; inoltre, insieme alla sorella e alla domestica, partecipò alla Daddy Grace Parade e, proprio come nel romanzo, sull'autobus lei e la sorella sedettero davanti e la donna che lavorava per la sua famiglia si mise dietro.
La scrittrice racconta inoltre che c'è stato un episodio che l'ha segnata profondamente e che, per quanto non traumatico o straordinario in sé, le ha donato una prospettiva diversa con cui vedere le cose; solo dopo trent'anni ha avuto la forza di scrivere quali sentimenti quell'avvenimento avesse suscitato in lei.
Era il 1957 e Anna aveva diciassette anni; nell'estate di quell'anno lavorava come bagnina, il che le permetteva di sfoggiare un'abbronzatura profonda.
RECENSIONE |
Quando a Charlotte fu concesso ai neri di salire sugli autobus in cui viaggiavano anche i bianchi, i suoi genitori le dissero che se "uno di loro" (una persona di colore) fosse salito sull'autobus e le si fosse seduto accanto, lei avrebbe dovuto scendere o almeno cambiare posto. Un giorno una donna di colore si sedette accanto a lei sull'autobus e le parole dei genitori le balenarono nella mente. Eppure, Anna si sentiva inchiodata al proprio posto e, ritenendo scortese alzarsi, decise di restare seduta lì; a un certo punto, guardando le braccia sue e della signora, che quasi si toccavano, si è accorta che la propria pelle era molto più scura di quella della donna. Questo fatto la fece riflettere molto.
Anna è nata ed è cresciuta a Charlotte (stessa ambientazione del romanzo) e, sebbene la maggior parte dei fatti principali del libro siano pura finzione, altri invece si rifacevano ad esperienze accadute davvero, che a suo gusto erano troppo belle per non essere usate, come la scena in cui Paula Watts, dopo aver attraversato il fiume Chattahoochee, si ritrova la propria auto con due ruote su un traghetto e due ruote a terra. È successo davvero.
La protagonista e voce narrante, June Bentley Watts, alias Jubie, era nella sua testa molto prima che iniziasse il libro. È un anno più giovane di lei nel 1954, ma ciò non deve indurre i lettori a credere che l'Autrice e Jubie si confondano, anzi: il suo personaggio man mano ha assunto una propria personalità e la strada giusta per scrivere il libro era quella di lasciare libera Jubie di guidarla, prestandole la giusta attenzione.
L'idea di ambientare la storia proprio nel 1954 risiede nel fatto che alcuni avvenimenti importanti per l'affermazione dei diritti dei neri si collocano proprio nel periodo da lei scelto.
Anzitutto il caso Brown v. Board of Education of Topeka (17 maggio 1954): una sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti dichiarò incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole pubbliche, ponendo fine alla dottrina del "separato ma uguale".
Un anno dopo, un ragazzo di nome Emmett Till fu brutalmente assassinato (agosto 1955) per motivi razziali e - fatto scandaloso, che contribuì ad inasprire gli animi della comunità nera, e non solo - nessuno fu condannato per l'omicidio.
Da ricordare anche il boicottaggio degli autobus a Montgomery (dicembre 1955), in seguito al coraggioso rifiuto di Rosa Park di alzarsi dal proprio posto in autobus per far sedere una persona bianca.
Per scrivere questo romanzo ci sono voluti 18 anni.
Complice gli impegni lavorativi, la Mayhew ammette che comunque un periodo così lungo le ha consentito di affinare, negli anni, il proprio stile, e di assecondare la propria "ossessione" di essere il più precisa possibile.
Inoltre, quando iniziò a scrivere non c'era ancora Internet, per cui le prime ricerche procedettero piuttosto lentamente, consultando libri, riviste degli anni '50, annuari dell'enciclopedia relativi al 1954, ecc.
Suo marito le regalò un atlante stradale del 1954 (trovato su eBay), grazie al quale ha potuto mappare il viaggio che la famiglia Watts ha fatto andando verso sud. Nel maggio 2004 è andata a Washington, DC, per celebrare il cinquantesimo anniversario di Brown v. Board presso lo Smithsonian e la Library of Congress.
La Biblioteca pubblica di Charlotte e della Contea del Mecklenburg le fornì le mappe online di Charlotte nel 1954.
Ciao Angela, apprezzo molto questi tuoi post, che ci fanno comprendere come leggere sia una ricchezza anche per la nostra formazione personale e non solo per evadere dalla realtà ;-)
RispondiEliminaInfatti, e poi a me incuriosisce sempre scoprire che tipo di ricerche può aver svolto uno scrittore per il suo libro :)
EliminaCiao Angela! Come ti avevo detto, anche io ho letto questo libro qualche anno fa e ricordo che mi era piaciuto!
RispondiEliminaE' stato interessante, però, scoprire questo retroscena! Non mi sono mai informata e il tuo post è stato molto utile! :)
Ciao Sara! Mi fa piacere che possa essere utile a soddisfare qualche curiosità sul libro 😉
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